Autore Topic: La Russia celebra la "Giornata della famiglia , dell'amore e della fedeltà" .  (Letto 1572 volte)

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Offline Stendardo

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http://www.lalucedimaria.it/la-russia-celebra-lorgoglio-eterosessuale/

La Russia celebra l’orgoglio eterosessuale.

 By Redazione • On 26/07/2015

Migliaia di russi si sono riuniti nelle diverse città del paese per celebrare l’importanza della famiglia tradizionale.

Come ogni anno a luglio, il governo russo ha celebrato la “Giornata della famiglia, l`amore e la fedeltà”, in cui migliaia di famiglie si sono riunite nelle città del paese per ribadire l`importanza della famiglia tradizionale e dei valori naturali. La sorpresa di quest`anno è stata la creazione di una bandiera dell`orgoglio eterosessuale.

Il partito di Vladimir Putin “Russia Unita” ha espresso un grande malcontento nei confronti dell`imposizione occidentale dell`agenda LGBT e ha accusato gli Stati Uniti di “prendere la via del degrado”, rispetto alle decisioni prese dalla Corte Suprema americana e messicana per imporre il matrimonio tra persone dello stesso sesso.

Putin si è sempre mostrato come un sostenitore della famiglia naturale costituita da un uomo, una donna e i figli, e ha incoraggiato la formazione di famiglie numerose attraverso politiche statali. Così, a causa dei cambiamenti pro-LGBT che stanno avvenendo nei paesi occidentali e latinoamericani, il governo ha creato numerosi eventi per sostenere la famiglia naturale.
 
Contro il “gay pride”, Putin ha lanciato lo “straight pride” (l`orgoglio eterosessuale). La misura più significativa è stata la creazione di una bandiera eterosessuale (identica a quella dell`associazione pro-famiglia “La Manif Pour Tous”) in cui sullo sfondo blu o rosa ci son un padre e una madre che stanno afferrando i loro tre figli e sul fondo c`è un hashtag che dice “famiglia reale”.

“Questa è la nostra risposta al matrimonio tra persone dello stesso sesso, a questa presa in giro del concetto di famiglia”, ha dichiarato il vice capo di Russia Unita a Mosca, Aleksey Lisovenko. “Dobbiamo prevenire la febbre gay nel nostro paese e sostenere i valori tradizionali”.

La bandiera è stata presentata il giorno della famiglia, durante la marcia per i valori tradizionali in cui hanno partecipato più di 1000 famiglie. Tra le attività svolte a Mosca spicca una festa nel “Tsaritsyno Museum-Reserve”, rappresentazioni teatrali interattive, mostre fotografiche, concerti…

Una delle attività più importanti è stato un omaggio, realizzato ogni anno, per le coppie che sono state sposate da oltre 25 anni a cui si onora con il distintivo d`onore “Gloria Paterna” e ricevono un risarcimento.

Il giorno della famiglia, che si tiene  in Russia dal 2008, è stata fondata dalla moglie del Presidente, Svetlana Medvedeva, per celebrare i valori della famiglia. Questa festa ha luogo anche in Ucraina, Bielorussia, Bulgaria,  Repubblica Ceca.
« Ultima modifica: Luglio 27, 2015, 15:00:28 pm da Vicus »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ilmarmocchio

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se penso a noi nella EU :sick:

Offline nonmorto

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Non mi piace l'articolo, la butta su etero e tradizione contro gay ed innovazione, invece di dire che Putin sta cercando di salvare la russia dal tracollo demografico.

Putroppo in Italia certi argomenti, tra cui la demografia, sono banditi, quindi il dibattito pubblico su vari argomenti si riduce a "io sono tradizionalista e per la chiesa", "io sono per i diritti di tutti" e cavolate simili.

Non si può dire che la popolazione italiana si dimezza ad ogni generazione, le rarissime volte che si parla di demografia invece di riportare il tasso di fertilità, si riporta il tasso di natalità e mortalità.

Cosa cambia? Che dal tasso di fertilità si vede subito che nasce un solo figlio per donna: da due genitori nasce un solo figlio. Quindi la popolazione italiana si dimezza ad ogni generazione. È un po' più alto di 1 il tasso di fertilità ma per il solo fatto che le immigrate, naturalizzate italiane, fanno molti figli.

Dal tasso di natalità e mortalità invece non si nota che la popolazione italiana sta scomparendo visto che le nascite e le morti sono quasi uguali, ci sono un po' più morti ma i numeri quasi coincidono

tasso di fertilità https://en.wikipedia.org/wiki/Total_fertility_rate
tasso di natalità https://en.wikipedia.org/wiki/Birth_rate

In Italia non se ne parla e le rare volte che se ne parla ecco il classico articolo
http://www.corriere.it/cronache/15_febbraio_12/istat-calo-nascite-2014-livello-minimo-dall-unita-d-italia-bbed5a68-b2be-11e4-9344-3454b8ac44ea.shtml

Citazione
Istat: calo delle nascite nel 2014, al livello minimo dall’Unità d’Italia
Sono nati in tutto 509 mila bambini, 5000 in meno rispetto al 2013: per la prima volta il calo ha coinvolto anche le mamme straniere

Sempre meno figli per gli italiani. Calano infatti le nascite, per la prima volta anche fra le mamme straniere che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro paese, e calano anche i decessi. Cinquemila neonati in meno nel 2014 rispetto all’anno precedente e circa 4 mila morti in meno. È il quadro demografico tracciato dall’Istat in un rapporto in cui sono stimati gli andamenti nel 2014 e in cui si sottolinea che il tasso di natalità è «insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale». La popolazione residente ha raggiunto i 60 milioni 808 mila residenti (compresi 5 milioni 73 mila stranieri) al primo gennaio 2015 mentre i cittadini italiani continuano a scendere - come ormai da dieci anni - e hanno raggiunto i 55,7 milioni (-125 mila rispetto all’anno precedente).
Nascite e morti
Sono 509 mila le nascite, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità. Il tasso d’incremento naturale è di 1,4 per mille. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013 (nel 2010 era 1,46) a fronte di una media Ue di 1,58 (2012); per le straniere 1,91 (a queste è attribuito il 19% delle nascite totali), nel 2013 era il 2,1. L’età media al parto sale a 31,5 anni. Il tasso di natalità è di 8,4 per mille (era 8,5 nel 2013); al Trentino Alto Adige il primato per natalità (9,9), segue la Campania (8,9). Agli ultimi posti la Liguria (6,9) e la Sardegna (7,1). In Liguria anche il più alto tasso di mortalità (13,2 per mille). -


Popolazione in aumento
Leggero incremento della popolazione residente dello 0,4 per mille, il ritmo di crescita più basso negli ultimi dieci anni. Appena 26 mila unità in più. Il tasso di incremento risulta complessivamente positivo nel nord (+1,2 per mille) e nel centro (+1,3), negativo nel Mezzogiorno (-1,1). In particolare positiva la crescita in Lombardia (+4,1) e in Trentino Alto Adige (+3,7); in calo il Friuli Venezia Giulia (-1,4), il Piemonte (-2,2) e la Liguria (-5,4). I residenti di origine straniera sono l’8,3% della popolazione.
Aspettativa di vita
Novità sul fronte anche dell’aspettativa di vita. Per gli uomini si è giunti a 80,2 anni e per le donne a 84,9. L’età media della popolazione ha quindi raggiunto i 44,4 anni; il 13,8% ha fino a 14 anni, il 64,4% dai 15 a 64 anni, il 21,7% da 65 anni in su. I residenti stranieri sono cresciuti in un anno di 151 mila unità: come detto, sono l’8,3% del totale della popolazione. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità (valore minimo degli ultimi cinque anni).
Altro capitolo interessante è quello relativo alla mobilità interna. I trasferimenti di residenza sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro dello 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.Sempre meno figli per gli italiani. Calano infatti le nascite, per la prima volta anche fra le mamme straniere che finora hanno tenuto alto il livello demografico del nostro paese, e calano anche i decessi. Cinquemila neonati in meno nel 2014 rispetto all’anno precedente e circa 4 mila morti in meno. È il quadro demografico tracciato dall’Istat in un rapporto in cui sono stimati gli andamenti nel 2014 e in cui si sottolinea che il tasso di natalità è «insufficiente a garantire il necessario ricambio generazionale». La popolazione residente ha raggiunto i 60 milioni 808 mila residenti (compresi 5 milioni 73 mila stranieri) al primo gennaio 2015 mentre i cittadini italiani continuano a scendere - come ormai da dieci anni - e hanno raggiunto i 55,7 milioni (-125 mila rispetto all’anno precedente).
Nascite e morti
Sono 509 mila le nascite, il livello minimo dall’Unità d’Italia. I morti sono 597 mila unità. Il tasso d’incremento naturale è di 1,4 per mille. Il numero medio di figli per donna è pari a 1,39, come nel 2013 (nel 2010 era 1,46) a fronte di una media Ue di 1,58 (2012); per le straniere 1,91 (a queste è attribuito il 19% delle nascite totali), nel 2013 era il 2,1. L’età media al parto sale a 31,5 anni. Il tasso di natalità è di 8,4 per mille (era 8,5 nel 2013); al Trentino Alto Adige il primato per natalità (9,9), segue la Campania (8,9). Agli ultimi posti la Liguria (6,9) e la Sardegna (7,1). In Liguria anche il più alto tasso di mortalità (13,2 per mille). -


Popolazione in aumento
Leggero incremento della popolazione residente dello 0,4 per mille, il ritmo di crescita più basso negli ultimi dieci anni. Appena 26 mila unità in più. Il tasso di incremento risulta complessivamente positivo nel nord (+1,2 per mille) e nel centro (+1,3), negativo nel Mezzogiorno (-1,1). In particolare positiva la crescita in Lombardia (+4,1) e in Trentino Alto Adige (+3,7); in calo il Friuli Venezia Giulia (-1,4), il Piemonte (-2,2) e la Liguria (-5,4). I residenti di origine straniera sono l’8,3% della popolazione.
Aspettativa di vita
Novità sul fronte anche dell’aspettativa di vita. Per gli uomini si è giunti a 80,2 anni e per le donne a 84,9. L’età media della popolazione ha quindi raggiunto i 44,4 anni; il 13,8% ha fino a 14 anni, il 64,4% dai 15 a 64 anni, il 21,7% da 65 anni in su. I residenti stranieri sono cresciuti in un anno di 151 mila unità: come detto, sono l’8,3% del totale della popolazione. Il saldo migratorio netto con l’estero è pari a +142 mila unità (valore minimo degli ultimi cinque anni).
Altro capitolo interessante è quello relativo alla mobilità interna. I trasferimenti di residenza sono 1 milione 350 mila. Il Nord è interessato da un flusso netto di migranti interni dell’1 per mille, il Centro dello 0,9. Nel Mezzogiorno si riscontra un tasso migratorio interno netto pari a -2,1 per mille residenti.

Quindi 509 mila nati nel 2014, 597 mila i morti, ci sono un po' più morti che nati, leggera diminuzione demografica ma tutto ok. Sbagliato.

Se la popolazione si dimezza ad ogni generazione perché i morti non sono il doppio che i nati? Perché la popolazione italiana è nati quasi tutta prima degli anni 70, cioé prima dell'introduzione dell'aborto e del femminismo. E la popolazione che muore oggi non dipende dalle politiche demografiche di oggi, ma dalla nascite di 80 anni fa, cioé oggi stanno morendo le persone nate nel 1935 (2015 - 80).

Dato che nel 1935 la popolazione era molto più piccola nascevano molte meno persone. Presto però le politiche femministe si inizieranno a far sentire, per prima cosa nel 2035 andranno in pensione tutti i nati nel 1970, questo significa che una esigua popolazione di lavoratori dovrà pagare la pensione e la sanità ad una enormità di anziani.

Poi 20 anni dopo, nel 2055 una quantità enorme di anziani morirà, anno per anno. Il tasso di mortalità di quegli anni andrà alle stelle e la natalità rimarrà sempre uguale o diminuirà. Li si inizierà a vedere il tracollo demografico delle politiche femministe, che di per se non potrebbero esistere senza una massiccia immigrazione forzata per portare qui la forza lavoro.




Anche la popolazione russa si stava dimezzando ogni generazione, come la nostra, un figlio per donna e Putin prese una serie di iniziative per rifar salire la natalità, tra cui anche il giorno per la famiglia, criticato da tutti i media occidentali che dicevano che c'era una natalità bassa per via della "volontà delle donne" e che lui andava contro questa volontà delle donne, decisa dal basso, dalle singole donne e per nulla influenzata da opinioni nate dall'alto tra cui femminismo ed aborto che furono imposti in quegli anni con massiccia propaganda basata su dati falsi.

Offline nonmorto

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http://www.forbes.com/sites/markadomanis/2014/04/11/dying-russias-birth-rate-is-now-higher-than-americas/

Articolo (del 2014) che riporta come la russia, che stava letteralmente morendo per via dei pochi figli, come sta morendo ora l'europa, ora fa la quantità giusta di figli o quasi per far restare inalterata la popolazione (la quantità perfetta sarebbe 2.1 figli per donna per far rimanere la popolazione stabile).

E tutto questo grazie alle politiche di Putin tanto criticate dai media occidentali quando furono annunciate nel 2011.

Online Massimo

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La Russia è destinata a diventare la nuova superpotenza che rimpiazzerà gli USA. E non per nulla. L'Italia farebbe bene a tenersi
pronta per questa evenienza invece di fare il cagnolino scodinzolante di Obama in Afghanistan, in Iraq e altrove.

Offline nonmorto

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Quello che cercavo di dire non è che sono contro la famiglia, anzi, è che non è più una battaglia per la famiglia contro i diritti gay, è una vera e proprio battaglia per la sopravvivenza, cosa che sfugge a molte persone "pro diritti".

E con pro diritti intendo pro "diritto" all'aborto e pro "diritto" ai matrimoni gay, cioé contro la famiglia. Intendo cioé pro "diritto" al genocidio. Il genocidio è diventato un diritto nell'epoca del femminismo. E chi nega i diritti, si sa, è un fascista.

Cari amici "pro diritti" che vi indignate a comando quando ve lo dice al telegiornale, che mettete sui social network la bandiera arcobaleno sotto le vostre foto in bianco a nero, sappiate che siete stati ingannati, quello non è il simbolo della libertà, quello è il simbolo della vostra morte. Mettetevelo in testa.

Offline Vicus

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Non mi piace l'articolo, la butta su etero e tradizione contro gay ed innovazione, invece di dire che Putin sta cercando di salvare la russia dal tracollo demografico.
La solita disinformazione, che cerca anche di ridurre queste manifestazioni ad evento folcloristico.
Quello che cercavo di dire non è che sono contro la famiglia, anzi, è che non è più una battaglia per la famiglia contro i diritti gay, è una vera e proprio battaglia per la sopravvivenza, cosa che sfugge a molte persone "pro diritti".

E con pro diritti intendo pro "diritto" all'aborto e pro "diritto" ai matrimoni gay, cioé contro la famiglia. Intendo cioé pro "diritto" al genocidio. Il genocidio è diventato un diritto nell'epoca del femminismo. E chi nega i diritti, si sa, è un fascista.

Cari amici "pro diritti" che vi indignate a comando quando ve lo dice al telegiornale, che mettete sui social network la bandiera arcobaleno sotto le vostre foto in bianco a nero, sappiate che siete stati ingannati, quello non è il simbolo della libertà, quello è il simbolo della vostra morte. Mettetevelo in testa.
Lo vado ripetendo da molto con scarsi risultati, i media hanno ben incistato l’idea che opporsi a tali politiche è da moralisti, che le leggi gender/LGBT non ci riguardano direttamente e ci sono "problemi più importanti".
Famiglia e demografia sono elementi essenziali alla sopravvivenza della società e la maschilità non può sussistere in un contesto di femminismo antinatalista, identità sessuali confuse e crescita in famiglie mono (separati) o omoparentali. Le fonti scientifiche sono numerose, ma si vedano per esempio i libri del dott. Dalrimple.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.