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Noi ragazzi abbiamo un limite all'insulto, alla provocazione. Sappiamo che, superato quel limite, non e' piu' possibile verbalizzare la violenza, allora ci sono due strade : il disimpegno (l'allontanamento dei due litiganti, o di uno dei due) oppure la violenza fisica, che puo' iniziare con uno spintone, uno schiaffo, o un pugno. Insomma : FUGA o ATTACCO.Questo fa' parte delle leggi naturali, lo impariamo fin da piccoli. Si litiga se si continua si combatte.Tutti i ragazzi hanno provato e sanno cos'e' la violenza fisica. Non abbiamo la lingua velenosa comele donne, oltre la lingua abbiamo le mani. Abbiamo sperimentato e conosciamo bene i limiti da non superare se vogliamo vivere in pace col prossimo, perche' nessuno di noi vuole la violenza fisica.Per cui arrivati al limite ci fermiamo.Questo non vale per le donne, la maggior parte di loro non sa' nemmeno cosa significa la violenza fisica.Non hanno combattuto con le loro coetane da bambine o adolescenti, non si sono azzuffate. Spessonemmeno i loro genitori gli hanno mai tirato un ceffone, e quindi risulta ovvio che un semplice ceffone e' per loro una tragedia di proporzioni immani.Chi di noi non ha preso ceffoni dai genitori, o dalle maestre, dagli amici e li ha restituiti. Questa "violenza"ci ha maturati, ha mitigato il nostro orgoglio, sappiamo qual'e' il nostro posto, conosciamo il nostro valore qualunque esso sia. Sappiamo per esempio che non siamo invincibili e che se possiamo "teoricamente"darle a uno , possiamo "teoricamente" prenderle dall'altro. Le donne tutto questo non lo sanno. Sono protette da una specie di intoccabilita'. Perche' sono donne.Fin qua' mi potrebbe andare bene. Il guaio e' che anche le intoccabili sono stronze, anzi proprio in virtu'della loro intoccabilita' sviluppano un grado di stronzaggine e di stupidita' mentale piu' elevata delsesso maschile. "non mi puo' toccare nemmeno con un dito, ed io ho il diritto di dirgli quello che mi pare!"tradotto"lei e' nettamente piu' debole di me fisicamente, non ce' onore in uno scontro del genere, ma pero' mi rompe le palle anche oltre il limite"E per limite, mi riferisco a quel limite di qui parlavo prima, oltre il quale per il maschio non e' piu' possibile verbalizzare, e deve per forza esserci o lo scontro oppure la fuga. Ovvio che per non mettersi dallaparte del torto si sceglie la fuga. E quando questa non fosse possibile in quando i due sono sposati?be allora, dai oggi e dai domani, alla fine il povero frustato mentale alla fine la fesseria la fa', anchesolo uno schiaffo e lei lo denuncia per violenza fisica, chiede divorzio per colpa, asseggo, figli, e.. ci siamo capiti.Ma ritoriniamo al limite oltre il quale per il maschio diventa difficile verbalizzare e per la donna no.Oltre quel limite , dove il maschio perde potenza nella parola perche' in lui si agitano forze fisiche,la donna acuista maggior vigore e veleno, astuzia e finezza per proclamarsi vincitrice della discussione,sopratuttoda quando un'analisi oggettiva dei fatti lei e' dalla parte del torto.Sappiamo bene come in queste condizioni di stress maschile le donne impongono le loro verita' fasullebasate non sulla logica e sul raziocinio, ma sull'egoismo uterino promosso a verita' suprema.La donna in queste discussioni assume il ruolo di provocatrice piu' o meno consapevole. Anche se il piu' delle volte e' inconsapevole. E quando il maschio sbotta, insomma fa' il botto, e' come una bomba che esplode. E tutti vedono la bomba, ma nessuno vede la miccia. E' questo limite maschile oltre il quale non puo' verbalizzare, credo non dipenda certo da una presuntasuperiorita' femminile nell'affrontare le discussioni, no di certo. Ma da un fatto puramente organico.E' il livello di adrenalina che cresce , e ci prepara alla zuffa come accadrebbe per una lite con un'altro maschio. L'adrenalina porta alla prontezza fisica, ma riduce le capacita' verbali, non c'e' bisogno di esseregrandi oratori mentre si menano le mani.Le donne sono state sempre delle grandi rompigloglioni, anche in passato. Ma prima l'uomo si sentiva (ed era considerato dalla societa' ) come superiore, per cui raramente partecipava alla lite, si limitava a "far sfogare" una che in fondo considerava inferiore. Oggi gli dicono che la donna e l'uomo sono uguali, anzi insinuano sempre piu' il sospetto che la donna sia "piu'" di lui, sia di tutto sempre piu'. Ovvio chelei che sfoga non e' piu' da considerarsi come una "inferiore" da lasciar sfogare. Ma una alla pari,anzi una che si atteggia a superiore che ti vuole pure mettere sotto moralmente, e cosi' nascono leliti in famiglia, oggi piu' di ieri, per niente ci si divorzia, ed e' sempre lei che accende la miccia.