Dialoghi > Pars Construens
CONVEGNO A VICENZA IN OCCASIONE DEI 40 ANNI DEL DIRITTO DI FAMIGLIA.
Vicus:
Vorrei infine commentare l'osservazione conclusiva di Silvio:
Uomini e donne devono orientarsi di nuovo verso la spiritualità, altrimenti non se ne esce.
Capisco che a molti sembrerà proselitismo fuori tema, o richiamo a sogni falliti.
Ma ad uno sguardo più attento, si vede che ogni società stabile e armonica si richiama a valori trascendenti (cristiani, indù, fate voi) e i rapporti tra i sessi poggiano su strutture consolidate in secoli di civilizzazione.
La mancanza di riferimenti spirituali produce invariabilmente individualismo e frammentazione sociale. Non a caso qui si afferma spesso che gli uomini sono poco organizzati. In realtà è l'indifferenza verso il sacro a produrre fallimento, specie nell'azione collettiva.
Viceversa, la dimensione spirituale libera negli esseri umani energie insospettate e rende ogni azione sociale molto più efficace.
Ho già accennato qui a comunità che hanno realizzato moltissimo con poco: famiglie unite, istruzione di ottimo livello libera da propaganda genderfemminista, libri e dimostrazioni contro il femminismo. Inclusa infiltrazione delle Femen e organizzazione della Manif', che ha avuto portata internazionale.
Non sono nato in queste comunità, mi ci sono avvicinato dopo aver constatato che altri percorsi del mondo cattolico sembrano votati al fallimento.
Non propongo modelli unici, ma credo che quest'esperimento riuscito, in una QM spesso dominata da pessimismo e incertezza, ci indichi la buona direzione da seguire per creare altre realtà anche di sensibilità differente.
Né abbiamo bisogno di proseliti: siamo ancora pochi, ma con famiglie anche di 8 figli e il 20% del totale delle vocazioni in Europa (dove altri vanno verso l'estinzione), siamo ottimisti sul futuro.
Immagino già i commenti, ma è in topic, l'ho scritto e non lo cancello :lol:
Jason:
--- Citazione da: Vicus - Gennaio 07, 2016, 01:33:24 am ---Vorrei infine commentare l'osservazione conclusiva di Silvio:
Uomini e donne devono orientarsi di nuovo verso la spiritualità, altrimenti non se ne esce.
Capisco che a molti sembrerà proselitismo fuori tema, o richiamo a sogni falliti.
Ma ad uno sguardo più attento, si vede che ogni società stabile e armonica si richiama a valori trascendenti (cristiani, indù, fate voi) e i rapporti tra i sessi poggiano su strutture consolidate in secoli di civilizzazione.
La mancanza di riferimenti spirituali produce invariabilmente individualismo e frammentazione sociale. Non a caso qui si afferma spesso che gli uomini sono poco organizzati. In realtà è l'indifferenza verso il sacro a produrre fallimento, specie nell'azione collettiva.
Viceversa, la dimensione spirituale libera negli esseri umani energie insospettate e rende ogni azione sociale molto più efficace.
Ho già accennato qui a comunità che hanno realizzato moltissimo con poco: famiglie unite, istruzione di ottimo livello libera da propaganda genderfemminista, libri e dimostrazioni contro il femminismo. Inclusa infiltrazione delle Femen e organizzazione della Manif', che ha avuto portata internazionale.
Non sono nato in queste comunità, mi ci sono avvicinato dopo aver constatato che altri percorsi del mondo cattolico sembrano votati al fallimento.
Non propongo modelli unici, ma credo che quest'esperimento riuscito, in una QM spesso dominata da pessimismo e incertezza, ci indichi la buona direzione da seguire per creare altre realtà anche di sensibilità differente.
Né abbiamo bisogno di proseliti: siamo ancora pochi, ma con famiglie anche di 8 figli e il 20% del totale delle vocazioni in Europa (dove altri vanno verso l'estinzione), siamo ottimisti sul futuro.
Immagino già i commenti, ma è in topic, l'ho scritto e non lo cancello :lol:
--- Termina citazione ---
Bravo , concordo al 100000 % , aggiungo che il femminismo non attecchisce non solo in ambienti cattolici*, ma nemmeno in quelli islamici e ortodossi . Forse il protestantesimo é un caso a parte, perché le societá protestanti oltre ad essere nate di fatto femministe sono quelle dove la societá é ora allo sfascio piú completo .
Sará un caso che le societá piú potenti sono ora quelle dove c'é un disprezzo del femminismo intrinseco ?
*Ovviamente parlo di ambienti religiosi veri, e intendo dove vi sono pochissimi neofarisei e pochissimi non praticanti
Vicus:
--- Citazione da: Jason - Gennaio 07, 2016, 08:50:48 am ---Bravo , concordo al 100000 % , aggiungo che il femminismo non attecchisce non solo in ambienti cattolici*, ma nemmeno in quelli islamici e ortodossi . Forse il protestantesimo é un caso a parte, perché le societá protestanti oltre ad essere nate di fatto femministe sono quelle dove la societá é ora allo sfascio piú completo .
*Ovviamente parlo di ambienti religiosi veri, e intendo dove vi sono pochissimi neofarisei e pochissimi non praticanti
--- Termina citazione ---
Grazie Jason, rallegra sapere di non essere una voce nel deserto :lol: :drinks:
Islamici e ortodossi dimostrano che il femminismo non attecchisce dove ci sono solidi valori spirituali. Il protestantesimo è una forma di secolarizzazione e si è ormai quasi completamente diluito nel mondo profano, di cui ha assorbito il femminismo e tutte le altre contraddizioni.
--- Citazione ---Sará un caso che le societá piú potenti sono ora quelle dove c'é un disprezzo del femminismo intrinseco ?
--- Termina citazione ---
Per nulla: è la dimostrazione che il femminismo non porta alcun contributo alla società, ma ha un ruolo puramente distruttivo, e sarà gettato via dai suoi stessi ideatori quando non servirà più allo scopo.
Frank:
--- Citazione da: Vicus - Gennaio 06, 2016, 23:50:58 pm ---@marmocchio: confermo, anche in Polonia e Romania la situazione è decisamente migliore da questo punto di vista.
@Frank: vero, ma si può imitare il meglio dell'uno e dell'altro Paese, non stiamo facendo una classifica tra nazioni, meno femminismo in politica e nella società non implica favorire la corruzione o istituire la tessera del pane.
--- Termina citazione ---
Certo, ma io ci tengo sempre a precisare, semplicemente per non far credere che ad est ci sia una sorta di "paradiso terrestre", quindi che in quei luoghi siano tutte rose e fiori.
Come è vero che noi abbiamo i nostri problemi, è altrettanto vero che ad est hanno i loro.
Solo che di solito si sorvola su questi aspetti.
Come ho già avuto modo di scrivere, è da un po' di anni che non vado più in quei luoghi, e sebbene siano sicuramente migliorati rispetto ad allora, ricordo bene la povertà che ho visto in certi paesi dell'est.
@@
In questa città,
https://it.wikipedia.org/wiki/Foc%C8%99ani
città natale di una rumena che ho frequentato per quattro anni e dove mi sono recato in più di una occasione, lo stipendio medio è di 340 euro al mese e un litro d'olio che dalle mie parti costa 3 euro, lì ne costa 5.
Questo tanto per fare un paio di esempi; ma potrei continuare, citando anche certe zone dell'Albania, della Macedonia, ecc.
Del resto, se l'est fosse un totale "paradiso", non ci sarebbe (e soprattutto non ci sarebbe stata) una forte emigrazione.
--- Citazione ---meno femminismo in politica e nella società non implica favorire la corruzione o istituire la tessera del pane.
--- Termina citazione ---
Ovvio, ma se ogni tanto metto in evidenza la corruzione esistente in altri paesi, come la Russia (ma potrei citare anche la Romania, la Moldavia, l' Albania, ecc.) è perché solitamente non lo fa nessuno, per cui si tende a credere che altrove siano immuni a certi fenomeni, che invece sono diffusissimi in tutto il pianeta - non fosse altro per il fatto che la specie umana è la stessa ovunque.
Frank:
http://www.tempi.it/blog/la-differenza-di-valori-tra-i-russi-e-noi#.Vo5F_U8oGSo
--- Citazione ---
La preghiera del Mattino
«Il nostro ordinamento non riconosce il diritto alla non vita» Redazione
Good Bye, Lenin!
La «differenza di valori» tra i russi e noi
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luglio 16, 2015 Angelo Bonaguro
russia-famiglia-cremlino-mosca-shutterstock_263662772
dati poco confortanti riguardano il numero di aborti e divorzi. In varie occasioni, soprattutto parlando ai giovani, il patriarca ortodosso Kirill ha ripetuto che la Russia potrebbe essere «un paese diverso se non ci fossero così tanti aborti e divorzi», aggiungendo che «in media si separa il 70 per cento di coloro che contraggono matrimonio». Il dato è confermato da tempo dall’Istituto federale di statistica: nel primo semestre del 2012, ad esempio, su 100 matrimoni si sono registrati 65 divorzi. Nello stesso anno erano oltre 6 milioni le famiglie monoparentali (5,6 milioni le madri single, 634.500 i padri). Dalla metà degli anni Novanta per numero di divorzi la Russia ha superato l’America.
Rispetto al problema dell’aborto, benché da un paio d’anni a questa parte la tendenza sia in diminuzione con meno di un milione di aborti all’anno, l’eredità sovietica si fa sentire. Dal punto di vista storico, i dati sulle interruzioni di gravidanza in quel periodo sono stati declassificati solo alla fine degli anni Ottanta, ma sappiamo che l’Unione Sovietica era tra i primi paesi al mondo a praticarle (in Russia ci sono stati 5,6 milioni di aborti nel solo 1964, il picco più alto in tutta la sua storia). In epoca post-sovietica, sommando il numero di aborti praticati dal 1990 al 2012, si arriva alla cifra spaventosa di 50 milioni di bambini non nati.
Nel 2009 la media è stata di 73,7 aborti ogni cento nati (media Usa: 23,4 su 100 nel 2008). Non per niente anche in questo caso il patriarca ha usato più volte toni duri e preoccupati, paragonando il fenomeno a una «guerra invisibile» capace di assestare tra l’altro un colpo durissimo alla demografia nazionale.
Leggi di Più: Gay e famiglia, differenze tra Russia e Occidente | Tempi.it
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--- Termina citazione ---
http://www.ilmioeden.it/quali-sono-i-paesi-dove-si-divorzia-di-piu/
http://www.ilsussidiario.net/News/Esteri/2010/12/23/FAMIGLIA-IN-CRISI-Nella-top-10-dei-divorzi-Russia-Stati-Uniti-e-Cuba/136464/
http://dragonerosso88.blogspot.it/2012/12/la-piaga-dei-matrimoni-misti.html
@@
http://www.eastjournal.net/archives/60071
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