Dialoghi > Pars Construens

CONVEGNO A VICENZA IN OCCASIONE DEI 40 ANNI DEL DIRITTO DI FAMIGLIA.

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ilmarmocchio:

--- Citazione da: Vicus - Gennaio 07, 2016, 00:14:25 am ---Neanche a me dispiacerebbe – anzi sarebbe urgente - la modifica di un bel numero di leggi. Dico però che è un’illusione, purtroppo, credere di poterle cambiare solo incatenandosi ai cancelli del tribunale (testimonianza comunque lodevole e importante).
Gli uomini sono in sciopero e la cosa ha una sua efficacia. Funzionerebbe molto di più se questo sciopero fosse consapevole, e le donne fossero edotte delle ragioni di questo comportamento.
Specie se il disegno di legge Cirinnà dovesse passare, la donna media, priva di qualunque etica e capacità fdi rispettare i patti, diverrebbe al 100% infrequentabile.

--- Termina citazione ---

quoto tutto

ilmarmocchio:

--- Citazione da: Frank - Gennaio 06, 2016, 18:59:34 pm ---Capito.
Nondimeno, in questo vecchio articolo, vi è una sintetica (e parziale) spiegazione del perché in Italia, come in altri paesi occidentali, siamo indietro rispetto a molti paesi dell'est.
http://www.ilsole24ore.com/art/tecnologie/2011-02-09/mercato-fibra-ottica-175708.shtml?uuid=Aaoa2x6C&fromSearch

http://www.italiaoggi.it/news/dettaglio_news.asp?id=201109291213047259&chkAgenzie=ITALIAOGGI&sez=news&testo=&titolo=La%20fibra%20ottica%20avanza%20nei%20paesi%20dell%27Est

--- Termina citazione ---

tutto giusto, ma ciò che conta è il risultato. Invece di buttar soldi a farci invadere da musulmani, si dovrebbe investire nella fibra ottica.
La corruzione esiste anche nei paesi dell ' est , anzi, è intrinseca all'animo umano.
da noi però neanche si vuole contrastarla

Frank:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Gennaio 07, 2016, 16:57:04 pm ---La corruzione esiste anche nei paesi dell ' est , anzi, è intrinseca all'animo umano.
da noi però neanche si vuole contrastarla

--- Termina citazione ---

Dai, questo non è del tutto vero.
Peraltro, restando in Europa dell'ovest, non è che la Grecia faccia molto di più dell'Italia in tal senso.
Non parliamo poi di quello che accade in certe zone dell' Asia, per non parlare del Sud America e dell' Africa. In confronto noi siamo la Danimarca.
http://www.travel365.it/10-paesi-piu-corrotti-mondo.htm
Con questo non sto certamente glorificando il nostro Paese; no, affatto.
Semplicemente faccio notare che come è vero che c'è di meglio di noi, è altrettanto vero che c'è anche (e soprattutto) di peggio o molto di peggio di noi.

ilmarmocchio:

--- Citazione da: Frank - Gennaio 07, 2016, 18:00:29 pm ---Dai, questo non è del tutto vero.
Peraltro, restando in Europa dell'ovest, non è che la Grecia faccia molto di più dell'Italia in tal senso.
Non parliamo poi di quello che accade in certe zone dell' Asia, per non parlare del Sud America e dell' Africa. In confronto noi siamo la Danimarca.
http://www.travel365.it/10-paesi-piu-corrotti-mondo.htm
Con questo non sto certamente glorificando il nostro Paese; no, affatto.
Semplicemente faccio notare che come è vero che c'è di meglio di noi, è altrettanto vero che c'è anche (e soprattutto) di peggio o molto di peggio di noi.

--- Termina citazione ---

La corruzione è ovunque, Germania docet ( Siemens e WW ).
però noi giustifichiamo troppo.
E' questo il problema. Che poi noi siamo autolesionisti, è vero

Frank:

--- Citazione da: ilmarmocchio - Gennaio 08, 2016, 09:40:31 am --- Che poi noi siamo autolesionisti, è vero

--- Termina citazione ---

In tal senso quello italiano è realmente il popolo "leader" in Europa.
Mai visto (in Europa) un popolo anti-nazionalista e autolesionista come quello italiano.
Un autolesionismo che li induce a non informarsi per bene neppure riguardo a quello che accade negli altri paesi, sia in Europa che nel resto del mondo.
Conosco italiani ai quali hanno dato lezioni (?) di "economia" e di "morale" perfino... dei nigeriani, quindi degli africani, ovvero gli abitanti del continente più corrotto del pianeta Terra.
http://www.lastampa.it/2012/04/09/esteri/viaggio-nella-corruzione-africana-XJJdqrrcsXxb0Rm8zITkoJ/pagina.html

--- Citazione ---
Viaggio nella corruzione africana
Un fenomeno che nel Continente Nero è più diffuso della malaria

09/04/2012
lorenzo cairoli

Ricordo che quando intervistai Marcello Faraggi sul film denuncia che aveva girato in Camerun sulla chicken-connection - l’83,5% dei polli congelati che dall’Europa e dal Brasile sbarcavano in Camerun non erano commestibili - mi confidò che buona parte del suo budget si era volatilizzato in mance e bustarelle. “Il guaio è che la prime volte perdevo il conto delle mance che avevo distribuito. In fondo, era sempre poco. Briciole. Ma a fine serata quando mi mettevo davanti al pc scoprivo di aver dilapidato una fortuna”. Quando si tratta di chiedere mance o mazzette, gli africani sono ricchi di fantasia.

I parcheggiatori di Nairobi, in barba alle camicie che sfoggiano con la scritta ‘Corruption is Evil,’ anzichè incassare i soldi del biglietto, preferiscono intascare i ‘soda money’, i soldi per comprarsi da bere, una tangente che consente a chi la paga di poter parcheggiare abusivamente e a prezzo scontato – una soda in Kenya costa intorno ai 50 centesimi. In Congo, se qualcuno vuole alleggerirti le tasche ti chiederà, in un francese flautato: ‘quelque chose de sucré’ da bere. Nelle carceri congolesi il vitto dei prigionieri è a carico dei familiari. Quando un parente porta il cibo, le guardie pretendono una tangente – dai 1000 ai 1500 franchi congolesi se il parente porta il cibo, senza cibo, dai 300 ai 500 franchi. A Freetown, in Sierra Leone, hanno invece un modo più poetico di spillarti i soldi. Da chi ti cambia il denaro al tassista che si scapicolla per portarti in orario in aeroporto, al momento del commiato tutti, ma proprio tutti, ti ricorderanno: ‘Don’t forget your friend’.

La corruzione in Africa e' piu' diffusa della malaria. Negli anni scorsi Transparency International individuo' nel Camerun di Paul Biya lo stato più corrotto di tutto il continente africano. Un paese dove senza bustarelle non si può abbattere un albero, non si viene promossi a scuola, non si entra all’Università, non si viene ricoverati in ospedale. Perfino in obitorio bisogna corrompere qualcuno. Altrimenti scaraventano a terra il defunto, gli rubano i vestiti, non lo restituiscono alle famiglie per il funerale. In Camerun la spazzatura brucia a cumuli nelle strade perchè il presidente lamenta di non avere soldi per pagare i netturbini ma ne ha a sufficienza per vivere da sibarita in Europa, per regalare cliniche private in Germania alla moglie Chantal, intascando i proventi della corruzione di cui il Camerun è primatista mondiale e del saccheggio criminale e scellerato delle foreste in cambio di legname pregiato (di cui noi italiani siamo i primi acquirenti).

Un altro paese spaventosamente corrotto e' la Nigeria forse il paese più petroliocentrico del pianeta, visto che il 95% delle sue entrate provengono tutte dal settore petrolifero, ma di queste, solo il 10% finisce in tasca alla popolazione. Il 60% viene predato, rubato, estorto, quel che rimane lo trivella la corruzione. E con le briciole lasciate dalla malavita e dal malgoverno si costruiscono scuole, strade e ospedali per i nigeriani. Nuhu Ribadu e' un Giovanni Falcone nigeriano che ha dichiarato guerra alla corruzione in uno dei paesi più marci della terra. Quattro anni di lotta senza quartiere, convinto, come predicava Falcone che ‘gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Messo a capo del EFFC (Economic and Financial Crimes Commission) dal presidente Olusegun Obasanjo, Ribadu ha trascinato in tribunale più di mille corruttori facendone condannare più di un quarto, tra cui il suo diretto superiore, Tafa Bolagun, l’Ispettore Generale delle Forze di Polizia Nigeriane. E’ stato implacabile persecutore dei corruttori delle aziende straniere, ha vinto il World Bank’s 2008 Jit Gill Memorial Award for Outstanding Public Service per la sua lotta contro la corruzione, è uscito illeso da due attentati, ha collezionato in quattro anni più di quattromila minacce di morte. I nigeriani lo chiamano lo Zar o l’Obama di Nigeria. Nell’immaginario collettivo è una via di mezzo tra un Eliot Ness e un Robin Hood dalla pelle nera. Quando era a capo del EFFC stimò che la Nigeria dal giorno della sua indipendenza ad oggi s’era mangiata 380 miliardi di dollari in corruzione. Se quei soldi fossero stati investiti adeguatamente, la Nigeria adesso avrebbe un tenore di vita superiore a quello di quasi tutti gli stati europei. Invece è un paese a pezzi, misero, quasi medioevale, dove la maggior parte della popolazione non ha più sei ore di elettricità a settimana, né acqua nelle case. Prima del boom petrolifero, l’economia nigeriana ruotava tutta intorno all’agricoltura. Il paese era leader nel campo dell’esportazione del cacao, della gomma, della canna da zucchero e delle arachidi. Era il paradiso degli “oil rivers”, primo produttore ed esportatore mondiale di olio di palma. Con l’avvento del petrolio, tutto quello che prima esportava oggi lo importa.

Un altro paese incredibilmente corrotto e' il Gabon, feudo della famiglia Bongo - il padre Omar lo ha vessato per quasi mezzo secolo, adesso ci pensa suo figlio Ali' - un paese di nemmeno un milione e mezzo di abitanti ma dal sottosuolo straordinariamente sovraffollato di ricchezze – oltre al petrolio, manganese, oro, uranio e ferro, senza contare il legname delle foreste con i pregiatissimi okoumé e ozigo e le spettacolari piantagioni di caffè e di cacao. Nella capitale Libreville si ammassa la metà della popolazione del paese. E' una delle città più care del mondo, una Miami dalla pelle d’ebano e dall’accento francese con nights, casinò, grandi hotel che si affacciano sull’oceano, banche che applicano commissioni sui cambi da usura, auto a noleggio e taxi più cari che in Europa, droga ovunque, soprattutto marjiuana e un tasso di corruzione tra i più alti del continente. Secondo gli analisti la ricchezza del suo sottosuolo e la bassa densità di popolazione rende il Gabon uno dei paesi più ricchi del mondo ma più della metà del suo milione e mezzo di abitanti vive al di sotto della soglia di povertà. Perché i Bongo, nonostante i faraonici contratti spuntati alle compagnie petrolifere francesi, hanno regalato alla loro gente nights e prostituzione, hotel a cinque stelle e una feroce censura dei media, corruzione e servizi sociali scadenti, malversazione di fondi pubblici e ospedali da terzo mondo. E infatti, per il suo cancro all’intestino Omar Bongo scelse di curarsi e di morire in una clinica privata di Barcellona. Che è una costante dei dittatori africani, in carica o esiliati, quella di morire all’estero perchè in decenni di regime non sono stati capaci di costruirsi uno straccio d’ospedale appena appena decente dove farsi curare. Il dittatore togolese Eyadéma Gnassingbé morì d’infarto mentre veniva trasferito all’estero per le cure. Il tanzaniano Nyerere morì di leucemia in un ospedale di Londra. Il guineano Ahmed Sékou Touré morì a Cleveland durante un’operazione al cuore. La lista è lunghissima, con un’eccezione, il camerunese Biya che ha fatto costruire e intestare alla moglie una sibaritica clinica privata… in Germania, però 
--- Termina citazione ---

E questo accade perché l'italiano medio è realmente convinto di vivere nel Paese più corrotto del mondo, mentre la realtà è ben diversa.
Ma tanto le mie son parole al vento.

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