Vorrei infine commentare l'osservazione conclusiva di Silvio:
Uomini e donne devono orientarsi di nuovo verso la spiritualità, altrimenti non se ne esce.Capisco che a molti sembrerà proselitismo fuori tema, o richiamo a sogni falliti.
Ma ad uno sguardo più attento, si vede che ogni società stabile e armonica si richiama a valori trascendenti (cristiani, indù, fate voi) e i rapporti tra i sessi poggiano su strutture consolidate in secoli di civilizzazione.
La mancanza di riferimenti spirituali produce invariabilmente individualismo e frammentazione sociale. Non a caso qui si afferma spesso che gli uomini sono poco organizzati. In realtà è l'indifferenza verso il sacro a produrre fallimento, specie nell'azione collettiva.
Viceversa, la dimensione spirituale libera negli esseri umani energie insospettate e rende ogni azione sociale molto più efficace.
Ho già accennato qui a comunità che hanno realizzato moltissimo con poco: famiglie unite, istruzione di ottimo livello libera da propaganda genderfemminista, libri e dimostrazioni contro il femminismo. Inclusa infiltrazione delle Femen e organizzazione della Manif', che ha avuto portata internazionale.
Non sono nato in queste comunità, mi ci sono avvicinato dopo aver constatato che altri percorsi del mondo cattolico sembrano votati al fallimento.
Non propongo modelli unici, ma credo che quest'esperimento riuscito, in una QM spesso dominata da pessimismo e incertezza, ci indichi la buona direzione da seguire per creare altre realtà anche di sensibilità differente.
Né abbiamo bisogno di proseliti: siamo ancora pochi, ma con famiglie anche di 8 figli e il 20% del totale delle vocazioni in Europa (dove altri vanno verso l'estinzione), siamo ottimisti sul futuro.
Immagino già i commenti, ma è in topic, l'ho scritto e non lo cancello