http://27esimaora.corriere.it/articolo/la-coppia-gay-che-forse-discriminala-figlia-nata-di-colore/La coppia gay che (forse) discrimina
la figlia nata di colore
di Elvira Serra
Tags: coppia lesbica, Jennifer Cramblett, Midwest Sperm Bank
Lascia perplessi la storia di Jennifer Cramblett e Amanda Zinkon, la coppia che ha fatto causa alla Midwest Sperm Bank dopo la nascita di una bellissima bambina «nera». Le due donne, bianche, si erano rivolte alla banca del seme chiedendo il materiale biologico di un uomo caucasico, biondo e con gli occhi azzurri, e si aspettavano, dunque, una figlia che gli somigliasse. Invece, per un errore umano (un numero trascritto male: donatore 380 afroamericano anziché 330 caucasico), Jennifer è stata fecondata con lo sperma sbagliato e tre anni fa è nata Peyton.
Un arrivo comunque meraviglioso che, hanno detto le due mamme, ha cambiato in bene le loro vite. Jennifer non scambierebbe la sua piccolina per niente al mondo. Tuttavia questa nascita è stata, ed è, fonte di molto stress.
Pare che i capelli di Peyton siano indomabili e per tagliarli adeguatamente la bambina debba essere portata da un parrucchiere di colore, nel quartiere nero di una cittadina piuttosto razzista. Inoltre, la famiglia di origine di Jennifer è «inconsciamente insensibile», già poco disponibile ad accettare l’omosessualità della figlia, figuriamoci la pelle caffellatte della nipote. Di qui, la decisione presa l’anno scorso di fare causa alla banca del seme chiedendo 50 mila dollari di danni per «nascita erronea».
Ronald Sutter, il giudice della DuPage County, Illinois, ha appena deciso che la rivendicazione non si può applicare al caso specifico, perché la bambina è nata sana,
solo del colore sbagliato. Jennifer e Amanda non si arrendono e torneranno in tribunale a dicembre, puntando, questa volta, sulla negligenza della banca (che nel frattempo ha risarcito la coppia con metà delle spese affrontate per l’inseminazione).
Le due mamme hanno spiegato di
voler giustizia per evitare che quanto successo a loro possa capitare ad altri.
Eppure resta un dubbio: come è possibile che una coppia gay, immaginiamo abituata a vivere in prima persona la discriminazione, possa in qualche modo inciampare sul colore della pelle della propria bimba?