Autore Topic: Caccia al bianco in Sudafrica  (Letto 6456 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Caccia al bianco in Sudafrica
« il: Aprile 05, 2010, 11:06:08 am »
Genocidio di europei in Sudafrica.
E in Sudafrica, come già accadde in Zimbawe e in Namibia, orde di negri assaltano, stuprano ed assassinano i contadini bianchi... con l'unico risultato di rimanere senza cibo, perchè non c'è più nessuno che sa coltivarlo.
 
IN SUDAFRICA E' CACCIA AL BIANCO
Bande di neri all'opera per far scappare i Boeri dalle loro fattorie. Chi non se ne va viene massacrato, mutilato e stuprato.
 
A dieci anni dalla fine dell'apartheid la persecuzione razziale in Sud Africa esiste ancora, ma si è capovolta: la praticano i neri nei confronti dei contadini bianchi o "Boeri", i quali, con la connivenza del partito marxista al potere, sono oggetto di una pulizia etnica silente quanto scientifica e brutale. I morti ammazzati, bruciati vivi, segati a metà, violentati e contagiati di AIDS - bimbi e anziani inclusi - superano quelli israeliani(sic!) nella seconda Intifada e la lista s'allunga ogni giorno. In rapporto alla consistenza del gruppo, lo stesso che dava da mangiare a mezza Africa, si tratta del record mondiale di omicidi. Il premio per ogni esecuzione è 250 dollari, e intanto l'Anc proibisce alle vittime il porto d'armi, come accadde già in Zimbabwe e Namibia. Insomma ci risiamo: se i cadaveri sono di pelle nera per bloccare il genocidio si muovono Onu, Usa e Ue (vedi il Darfur), mentre se la pelle è bianca e gli occhi chiari nessuno si scompone.
 
Rudi Botes, 47 anni, rinvenuto con gli occhi cavati nella fattoria Genbade presso Bultonfontein. Adriana Van der Riet, 86 anni, uccisa con 20 pugnalate in una fattoria nelle Rocklands. Martmarie de Bruin, 18 anni, stuprata in un lago di sangue nel suo letto a Honeydew. Roelof Gottschalck, 34 anni, impiccato a Rustenburg. Hanno antichi nomi europei questi martiri del nuovo Sud Africa. Sono gli ultimi caduti di luglio, in un lugubre bollettino aggioranto di mese in mese. Il totale coi 3 morti del 10 agosto ha raggiunto 1679 unità. 93 da inizio 2004, quest'anno sforeranno i 160, accelerando ancora. 9000 gli attacchi gravi dal '94, decine di migliaia quelli (si fa per dire) meno distruttivi.
 
A subirli, sempre e solo loro, gli 85.000 agricoltori bianchi Afrikaaner discendenti di Boeri olandesi (e ugonotti francesi), abbandonati a se stessi dal crollo del regime bianco. Per coglierne la portata basta il confronto col tasso mondiale di omicidi, 7 su 100.000 abitanti: nel Natal o nel Limpopo 313 su 100.000. A compierli, sempre e solo gli altri, i membri di 700 bande e milizie irregolari di giovani neri armati che spadroneggiano nelle campagne sotto l'occhio indulgente delle autorità. Le avanguardie del terrore, Azapo/Apla e Pac in testa, le autodefiniscono "Campagne di popolo", basate su comizi d'odio, radio razziste(nei confronti dei bianchi...) e sulla predicazione anti-uomo -bianco a opera dei guaritori tradizionali nelle scuole tribali. Il motto è mutuato dal terrorista Peter Mokaba, "un Boero, una pallottola", o "uccidi il Boero, uccidi l'agricoltore".
 
Si inizia con minaccie via posta, "se non ve ne andate bruciamo la casa". Poi classificano le fattorie da colpire con 3 colori: il verde di una Sprite indica target facile, un cartone di latte bianco all'uscio rischio medio, una lattina rossa di Coca vuol dire offlimits (troppo sorvegliata). Il metodo è scientifico, al pari del viedo che insegna a spiare un insediamento e farne fuori i proprietari, oppure attaccargli l'Aids. Certe gang offrono premi da 250 dollari a boero. A poco servono ai latifondisti abbienti cancelli elettrificati, sensori laser, guardie del corpo, gas lacrimogeni, Neels Moolman, criminologo dell'università di Sovenga, ha evidenziato la premeditazione dei delitti, accatto all'assenza di repressione della polizia e ad una brutalità standard. Agli eredi degli Zulu non basta uccidere e depredare, per vendicare i loro avi vogliono umiliare. Da qui gli stupri, le impiccagioni con filo del telefono, il rogo dei corpi rantolanti, le teste segate a metà, e la raccapricciante fine di una vecchia in carrozzella bollita viva in un pentolone.
 
Ma tanta barbarie non nasce dal nulla. Era anzi prevedibile nel contesto della politica razzista intrapresa dal governo nero di Pretoria. L'anno scorso il premier Thabo Mbeki, a capo di un monocolore dell'African national congress d'ispirazione comunista, ha varato un pacchetto di leggi per il "Potenziamento economico dei neri" (Bee laws). Che nella sostanza rimuovono il diritto inviolabile alla proprietà privata, cencellano ogni toponimo Afrikaaner, chiudono i loro centri culturali, scolastici, radiofonici, completando la rimozione di ogni segno di matrice europea del Programma per il rinascimento africano. Sulla china del genocidio si arriva però con il programma di ridistribuzione della terra, che consente a qualunque nero accampi un diritto su un podere Afrikaaner, per quanto datato o velleitario, di appropriarsene tout court: immaginate cosa accade quando i tribunali o gli interessati non accosentono. O quando gli imprenditori agricoli rifiutano le società con azionisti neri, imposte dalla Bee.
 
Dal 1° luglio l'assemblea nazionale ha fatto legge il "Firearm controll bill", che annulla di fatto la prerogativa dei contadini boeri sul possesso di armi per autodifesa. Ormai in molti danno per scontato un "effetto Zimbabwe", un bis della pulizia etnica contro i bianchi condotta  nell'ex Rhodesia dal dittatore Mugabe. Certo i bianchi in Sud Africa sono 3,5 milioni ma anche in Zimbabwe cominciò così, e prima ancora coi tedeschi in Namibia. Chi può ha cominciato a scappare. Il rischio è che venga meno ogni freno e il genocidio contagi le città. Il problema è che i bianchi sudafricani non hanno una madrepatria che li accoglierebbe compensandone i danni: vivendo lì da tre secoli e mezzo sono oramai dei nativi, quanto gli statunitensi in America.
 
E dire che i primi a rimetterci dall'estinzione dei boeri sono giusto i neri. Il Sud Africa era il granaio del continente, grazie all'export sottocosto delle fattorie bianche. Molte delle 24 nazioni che ora soffrono la fame nella fascia subsahariana lo devono al crollo della produzione boera, che dava cibo a 130 milioni di africani. E persino in alcune zone del Sud Africa quest'anno è comparso lo spettro della fame.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #1 il: Aprile 05, 2010, 11:06:32 am »
Caccia al bianco in Sudafrica: in quindici anni uccisi 3.000 agricoltori dai razzisti neri
Posted settembre 23, 2009
Filed under: attualità | Tags: african national congress, boeri, jacob zuma, nelson mandela, razzismo, sud africa |
Il governo sudafricano non ha ancora digerito l’asilo politico che il Canada ha concesso agli inizi di settembre a Brandon Huntley, 31enne bianco originario di Città del Capo, vittima di attacchi razzisti da parte di connazionali neri. Decisione che potrebbe rivelarsi un precedente scomodo per la classe dirigente del Sud Africa, guidata dall’African National Congress, il partito di Nelson Mandela di ispirazione socialcomunista, oggi presieduto da Jacob Zuma, capo di Stato nero nella cui fedina penale compare anche uno stupro nei confronti di una donna malata di Aids.

La difesa
«È tutto falso», continuano a commentare dal governo, ma i numeri smentiscono. Dal 1994, anno dell’abolizione dell’apartheid, ad oggi sono all’incirca 2.500 gli allevatori di origine bianca rimasti vittime delle violenze di criminali di colore. La cifra è confermata dalla commissione per i Diritti civili del Sud Africa, voluta dallo stesso Mandela nel 1995. In un rapporto reso pubblico lo scorso giugno, si segnala un incremento del 25 per cento dei casi di omicidio nei confronti di bianchi negli ultimi quattro anni, tanto che “Genocide Watch”, una organizzazione internazionale con base negli Usa, ha esplicitamente parlato di genocidio a danno dei boeri, il termine olandese per indicare i farmers, gli allevatori che nel corso del 18° secolo colonizzarono parte della regione.

Le vittime ufficiali
Nel Paese, le associazioni boere che si occupano di denunciare i casi di violenza nei loro confronti si muovono soprattutto tramite internet, dovendo fare i conti con il muro di silenzio delle istituzioni. Dalle testimonianze raccolte, le vittime ufficiali aggiornate al 2 maggio scorso sarebbero addirittura 3.047. Oltre al danno, la beffa: lunedì la commissione di Pubblica sicurezza ha reso noto che più di 200 funzionari della pubblica amministrazione sono colpevoli di diversi reati che vanno dalla guida in stato di ubriachezza alla corruzione. Il radioso futuro per lo stato dell’arcobaleno, tante volte promesso dal partito di Mandela, è ancora ben lontano dal rivelarsi una realtà.

Dario Mazzocchi

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Offline Ethans

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #2 il: Aprile 05, 2010, 13:53:09 pm »
Sempre interessanti questi articoletti Salar...

Online Jason

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #3 il: Aprile 05, 2010, 14:23:37 pm »
 Nelson Mandela si starà mangiando le mani in questo momento

Poi pare che sia uno stato in cui la città principale, Johannesburg, ha la percentuale di delinquenza più alta del mondo. Nelson Mandela forse ha parlato troppo poco ?
« Ultima modifica: Aprile 05, 2010, 14:45:56 pm da Jason »
«La folla che oggi lincia un nero accusato di stupro presto lincerà bianchi sospettati di un crimine».
Theodore Roosvelt, Presidente degli Stati Uniti d’America

Offline francy7x

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #4 il: Aprile 05, 2010, 14:50:53 pm »
D'altronde se sono sempre rimasti "indietro", un motivo ci sarà...

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #5 il: Aprile 06, 2010, 00:08:52 am »
"... l'illusione della Rivoluzione consiste nel credere che essendo
le  vittime della forza innocenti riguardo alle violenze che si
verificano, se si mette la forza nelle loro mani, esse ne faranno un uso giusto"
 (Simone Weil, "pensieri sulla violenza" )
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline fabryxxx

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #6 il: Maggio 23, 2010, 17:29:41 pm »
E'palese che il razzismo non sia una prerogativa dei bianchi nei confronti dei neri(o popoli di altri "colori"),dal momento che la situazione contraria non si possa negare.
Detto questo,credo sia normale che un popolo rivendichi i propri diritti(sebbene in modo troppo violento) verso invasori che hanno preso il potere,schiavizzando,stuprando e mutilando,pratiche oltretutto verificatesi per anni e anni.
Però anche il termine "troppo violento" trova una sua giustificazione,a fronte dei crimini perpetrati da coloro che ora subiscono le conseguenze di azioni tanto nefaste.

Offline Salar de Uyuni

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #7 il: Maggio 26, 2010, 13:40:11 pm »
I boeri che emigravano dall'Olanda per andare vivere in Sudafrica originariamente non stupravano e uccidevano nessuno,ci sono voluti  secoli perchè entrassero in conflitto con le popolazioni locali poichè quelle regioni avevano una densità demografica quasi nulla.
Ma i boeri che venivano in Sudafrica,scappavano dalla fame,dalla povertà e dalle persecuzioni politiche e religiose dei loro paesi(molti erano ugonotti) per vivere una vita più serena,non erano dei mostri,pervasi dal desiderio d'invadere le terre altrui VOLEVANO SOLO SOPRAVVIVERE.
Corre la mente alle giustificazioni che vengono addotte all'immigrazione in Europa,nonchè ai possibili esiti e sviluppi futuri,questo articolo aiuta a focalizare infatti che cos'è una società multiculturale:una società dove le etnie sono in lotta per il potere,
Oltretutto se si dice:L'Africa gli africani(cosa ineccepibile),non capisco perchè non si possa dire l'Europa agli europei.
Faccio comunque riflettere che ancora nel 1954 in Sudafrica i bianchi erano 11 milioni e i neri 5 o 6 milioni,oggi i bianchi sono sempre gli stesse ma i neri sono una quarantina di milioni,ovvero a meno di non pensare che quelli avessero la stessa velocità riproduttiva dei conigli bisogna ammettere(cosa che per altro è perfettamente logica)CHE LA MAGGIOR PARTE DEI NERI SUDAFRICANI PARADOSSALMENTE SONO ARRIVATI IN SUDAFRICA DOPO I BIANCHI?
E PERCHE'?PERCHE' FINO A CHE IL SUDAFRICA E' STATO GOVERNATO DAI BIANCHI E' STATO UNO STATO RICCO,ORA CHE CI SONO I MANDELA'S FRIEND E' SPUNTATA LA FAME.
I bianchi che sono andati in Sudafrica hanno portato sviluppo e ricchezza,e chi viene in Europa cosa porta?senza tentare di arrampicarsi sugli specchi,è sufficiente andare in una qualsiasi banlieue parigina per capire cosa porta.
Andate a vedere anche la storia dello Zimbabwe di Mugabe,aiuta a comprendere il ruolo che i bianchi hanno svolto in Africa,e aiuta a capire CHE NON FOSSE SOLO NEGATIVO.
Perchè fino ache i farmers bianchi coltivavano le terre dello Zimbabwe,lo Zimbabwe era in condizioni di autosufficienza alimentare,e anzi addirittura esportava nel resto dell'Africa ed era chiamato il granaio d'Africa,quando questi sono stati cacciati dal populista demagogo mugabe,lo Zimbabwe è alla fame con un'inflazione al 10000%.
Da notare chegli altri stati africani si stanno contendendo i farmers bianchi cacciati da mugabe

http://www.missionaridafrica.org/archivio_rivista/2006_01/03.htm

Perchè se erano solo sfruttatori?
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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #8 il: Luglio 21, 2010, 13:19:22 pm »
"... l'illusione della Rivoluzione consiste nel credere che essendo
le  vittime della forza innocenti riguardo alle violenze che si
verificano, se si mette la forza nelle loro mani, esse ne faranno un uso giusto"
 (Simone Weil, "pensieri sulla violenza" )

In questo pensiero c'è l'errore di fondo che consiste nel confondere la rivoluzione col semplice rinnovamento dell'élite di potere, ma non è così. La rivoluzione non è un semplice passamano di potere ma un cambiamento strutturale della società. Purtroppo oggi si fa un abuso di questo termine.

Offline mik

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #9 il: Luglio 21, 2010, 16:07:26 pm »
Caccia al bianco in Sudafrica: in quindici anni uccisi 3.000 agricoltori dai razzisti neri
Posted settembre 23, 2009
Filed under: attualità | Tags: african national congress, boeri, jacob zuma, nelson mandela, razzismo, sud africa |
Il governo sudafricano non ha ancora digerito l’asilo politico che il Canada ha concesso agli inizi di settembre a Brandon Huntley, 31enne bianco originario di Città del Capo, vittima di attacchi razzisti da parte di connazionali neri. Decisione che potrebbe rivelarsi un precedente scomodo per la classe dirigente del Sud Africa, guidata dall’African National Congress, il partito di Nelson Mandela di ispirazione socialcomunista, oggi presieduto da Jacob Zuma, capo di Stato nero nella cui fedina penale compare anche uno stupro nei confronti di una donna malata di Aids.

La difesa
«È tutto falso», continuano a commentare dal governo, ma i numeri smentiscono. Dal 1994, anno dell’abolizione dell’apartheid, ad oggi sono all’incirca 2.500 gli allevatori di origine bianca rimasti vittime delle violenze di criminali di colore. La cifra è confermata dalla commissione per i Diritti civili del Sud Africa, voluta dallo stesso Mandela nel 1995. In un rapporto reso pubblico lo scorso giugno, si segnala un incremento del 25 per cento dei casi di omicidio nei confronti di bianchi negli ultimi quattro anni, tanto che “Genocide Watch”, una organizzazione internazionale con base negli Usa, ha esplicitamente parlato di genocidio a danno dei boeri, il termine olandese per indicare i farmers, gli allevatori che nel corso del 18° secolo colonizzarono parte della regione.

Le vittime ufficiali
Nel Paese, le associazioni boere che si occupano di denunciare i casi di violenza nei loro confronti si muovono soprattutto tramite internet, dovendo fare i conti con il muro di silenzio delle istituzioni. Dalle testimonianze raccolte, le vittime ufficiali aggiornate al 2 maggio scorso sarebbero addirittura 3.047. Oltre al danno, la beffa: lunedì la commissione di Pubblica sicurezza ha reso noto che più di 200 funzionari della pubblica amministrazione sono colpevoli di diversi reati che vanno dalla guida in stato di ubriachezza alla corruzione. Il radioso futuro per lo stato dell’arcobaleno, tante volte promesso dal partito di Mandela, è ancora ben lontano dal rivelarsi una realtà.

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Ma quanto e' attendibile questa fonte?
Il fatto che ci siano omicidi di bianchi non significa necessariamente che vi sia a monte una motivazione razziale:il tasso di criminalita' in Sud Africa e' altissimo e molta violenza(la maggior parte) avviene tra neri.
Qualche mese fa il leader del maggior gruppo razzista bianco(Terre-blanche) e' stato assassinato da due giovani dipendenti neri non per il colore della sua pelle,ma in seguito ad una lite coi due, ai quali aveva rifiutato di pagare(una misera paga,oltretutto)il lavoro svolto per lui.
Inoltre,una redistribuzione delle ricchezze piu' equa appare piu' che giusta(specialmente se avvenisse a carico soprattutto di quelle ricchissime elite bianche che sono state le principali beneficiarie dell'apartheid e che hanno continuato ad arricchirsi grazie alla scelta assurda dell'African National Parthy,una volta giunto al potere, di importare nel paese una rigida politica neoliberista).
Le condizioni economiche della maggior parte della popolazione sudafricana negli ultimi anni non solo non sono migliorate,ma tendono a peggiorare.
Che poi la possibilita' di una convivenza pacifica tra le varie etnie sia ,in un non lontano futuro,scarsa,e' molto probabile:odio razzista non manca certo,cosi' pure come estremismo da parte di tutti i gruppi:il grande merito di Mandela e' stato di aver sinceramente tentato di creare una societa' dove la convivenza tra diverse etnie un tempo nemiche fosse possibile senza rappresaglie e bagni di sangue(non ci sono molti precedenti nella storia).
Una volta morto Mandela(oggi molto anziano e malato) credo che la situazione volgera' al peggio in un tempo relativamente breve.
ciao

Offline Salar de Uyuni

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #10 il: Luglio 24, 2010, 12:32:00 pm »




''il tasso di criminalita' in Sud Africa e' altissimo e molta violenza(la maggior parte) avviene tra neri.''
Questo è vero,però ora qualcuno dovrebbe domandarsi perchè prima c'era l'apartheid...

Ti faccio notare che tutti i tuoi dubbi sono certamente legittimi...ma perchè nessuno li solleva quando un bianco uccide un nero?
Lì subito tutti i giornali parlano di hate-crime.
L'hate-crime esiste,e non necessariamente è unidirezionale,anche qui noi soffriamo di un bias culturale...
« Ultima modifica: Luglio 24, 2010, 13:06:07 pm da Salar de Uyuni »
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #11 il: Luglio 24, 2010, 12:43:52 pm »
''Quanto è attendibile questa fonte?''

Direi abbastanza il problema sussiste,il fatto che non se ne parli non significa che non esista.

Servizio Sky news
http://www.youtube.com/watch?v=v2E9oz4dfLs

''Il fatto che ci siano omicidi di bianchi non significa necessariamente che vi sia a monte una motivazione razziale''
Molti bianchi vengono ammazzati senza portare via nulla,vengono trovati nudi,torturati,impiccati...
Tu hai qualche idea su quale sia la motivazione?
Io un'idea me la sono fatta.
Questi sono omicidi a sfondo razziale,di cui nessuno parla,perchè pongo una seria ipoteca su quello che sarà la futura società ''multiculturale''.
La pacifica società di Mandela,pacifica non lo è,anzi è un colabrodo di sangue,l'apartheid è stata la diga che per tanto tempo ha impedito a questo fiume di sangue di inondare il Sudafrica...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline mik

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #12 il: Luglio 24, 2010, 13:35:15 pm »



''il tasso di criminalita' in Sud Africa e' altissimo e molta violenza(la maggior parte) avviene tra neri.''
Questo è vero,però ora qualcuno dovrebbe domandarsi perchè prima c'era l'apartheid...

Ti faccio notare che tutti i tuoi dubbi sono certamente legittimi...ma perchè nessuno li solleva quando un bianco uccide un nero?
Lì subito tutti i giornali parlano di hate-crime.
L'hate-crime esiste,e non necessariamente è unidirezionale,anche qui noi soffriamo di un bias culturale...

Pero' io non vedo l'apartheid come un modello creato per mantenere una pacifica convivenza tra le varie etnie:cio' era quello che la propaganda dei governi bianchi di allora diceva per giustificarla.Violenza ce n'era moltissima da parte delle autorita' contro qualsiasi manifestazione di dissenso,comprese le proteste pacifiche.
Il dominio coloniale prima,e l'apartheid del Sud Africa indipendente dopo,hanno garantito ad una parte della popolazione boera e inglese la possibilita' di raggiungere alti standard di vita(per le elite bianche altissimi)a spese dello sfruttamento delle altre etnie.
I tassi di criminalita',di solito,sono sempre molto alti laddove esistano ampie sacche di emarginazione e poverta'(questo e' vero anche per l'Occidente:guarda solo i dati sulla criminalita' tra gli afro-americani e gli ispanici in U.S.A.)e,da quando e' al potere,l'African National Congress non ha fatto che ampliarle con le sue politiche neo-liberiste.
Per quello che dici sui crimini d'odio,sono perfettamente d'accordo con te:non sono certo solo unidirezionali,e raramente vengono denunciati per quello che sono se ad esserne colpiti sono bianchi invece di neri(ma questo vale anche per gli U.S.A.)
ciao

Offline mik

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #13 il: Luglio 24, 2010, 14:09:02 pm »
''Quanto è attendibile questa fonte?''

Direi abbastanza il problema sussiste,il fatto che non se ne parli non significa che non esista.

Servizio Sky news
http://www.youtube.com/watch?v=v2E9oz4dfLs

''Il fatto che ci siano omicidi di bianchi non significa necessariamente che vi sia a monte una motivazione razziale''
Molti bianchi vengono ammazzati senza portare via nulla,vengono trovati nudi,torturati,impiccati...
Tu hai qualche idea su quale sia la motivazione?
Io un'idea me la sono fatta.
Questi sono omicidi a sfondo razziale,di cui nessuno parla,perchè pongo una seria ipoteca su quello che sarà la futura società ''multiculturale''.
La pacifica società di Mandela,pacifica non lo è,anzi è un colabrodo di sangue,l'apartheid è stata la diga che per tanto tempo ha impedito a questo fiume di sangue di inondare il Sudafrica...

Quando parlavo di Mandela intendevo riconoscergli il merito di aver tentato sinceramente di costruire una societa' senza conflitti etnici,non che cio' sia riuscito completamente.

Ne' ho dubbi che vi sia molto razzismo in tutti i gruppi :quindi che una parte di omicidi di bianchi sia ascrivibile a motivazioni razziste non ne dubito:quello a cui non credo e' che la maggior parte di questi omicidi sia ascrivibile a motivazioni razziali e non semplicemente ad atti di criminalita' comune(l'esempio dell'uccisione di Terre-blanche che ti avevo fatto si riferiva proprio a questo):i bianchi sono,in media,decisamente piu' ricchi dei neri in Sud Africa,quindi dove e' piu' probabile trovare beni consistenti da rubare?I sequestri di persona in Italia un tempo molto frequenti colpivano una particolare etnia o piuttosto solo quei ricchi che erano in grado di pagare riscatti miliardari?(io non ricordo d'aver mai sentito di un sequestro di persona a scopo estorsivo ai danni di un disoccupato o di un operaio)
Ne' credo che dietro a quelle uccisioni di bianchi razzialmente motivate ci sia un piano governativo per "convincere" la popolazione bianca ad andarsene:penso piuttosto ad atti criminali di gruppi di razzisti neri.
Che poi tali atti razzisti contro i bianchi non siano denunciati con la stessa fermezza con la quale sono denunciati i crimini contro altri gruppi etnici,questo fa parte di quell'assurda e diffusa mentalita' che vede il Bene sempre da una parte e il Male sempre dall'altra(ed e' una mentalita' assolutamente razzista in quanto considera la gravita' e il valore degli atti non a partire dall'individuo,ma dal gruppo etnico al quale quell'individuo appartiene).
Se poi mi chiedi come la penso sul futuro del Sud Africa,come ho gia' avuto modo di scrivere ritengo che morto Mandela(che comunque per la forte autorita' morale che ha sulla popolazione costituisce una sorta di diga al dilagare della violenza razziale)la situazione sia destinata ad un drastico peggioramento e, a quel punto,non escludo anche l'ascesa al potere di gruppi estremisti neri che,facendo leva sullo scontento della maggioranza della popolazione per le proprie condizioni economiche,attuino una politica violenta di "persuasione"per allontanare gran parte dei bianchi dal paese.
Se fossi bianco e avessi sufficienti risorse economiche per andare a vivere altrove(tutti i paesi occidentali,U.S.A. in testa sono molto generosi nel concedere green casds ,permessi di soggiorno e persino la cittadinanza ai ricchi,ma solo a quelli)probabilmente lascerei il Sud Africa.
ciao

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Re: Caccia al bianco in Sudafrica
« Risposta #14 il: Luglio 24, 2010, 16:24:32 pm »
Citazione
'Pero' io non vedo l'apartheid come un modello creato per mantenere una pacifica convivenza tra le varie etnie:cio' era quello che la propaganda dei governi bianchi di allora diceva per giustificarla.
Dipende cosa intendi per pace,se gli dai un'accezione positiva,ovvero di amicizia...A VOLTE L'UNICA PACE POSSIBILE CONSISTE NELLA SEPARAZIONE,E APARTHEID VUOL DIRE APPUNTO SEPARAZIONE.
Della serie:io vado d'accordo benissimo con mia moglie,infatti lei vive a 100 km di distanza...
può sembrare ironico,NON LO E'...
a volte è l'unica soluzione PACIFICA...
L'apartheid come ho scritto in alcuni post precedenti era un progetto di Wervoerd,fallito con la sua morte.
Apartheid significa separazione,il progetto era quello di creare uno stato completamente bianco,e uno stato completamente nero.
Werwoerd in maniera molto lungimirante aveva capito,che la situazione ''multiculturale'' non sarebbe potuta andare avanti a lungo,e progettò di dividere il Sudafrica in 2 stati principali più altri minori,per esempio i britannici(che erano bianchi come i boeri) avrebbero dovuto avere la loro enclave,e così via per tutte le etnie e sottoetnie,zulu bantù,xhosa.

Però con la sua morte si è optato per un apartheid in un unico stato,CIO' E' STATO UN GRAVE ERRORE.
Un modello sbagliato,certo,ma non meno sbagliato di quello attuale,secondo il mio modesto parere.
La soluzione giusta l'aveva indicata Werwoerd,come ho detto prima.

Citazione
Violenza ce n'era moltissima da parte delle autorita' contro qualsiasi manifestazione di dissenso,comprese le proteste pacifiche.
Ogni cosa va pesata e comparata,le autorità del nuovo sudafrica ora sono PIU' VIOLENTE,PERCHE' APPUNTO SENZA APARTHEID E' NECESSARIA UNA QUOTA MAGGIORE DI VIOLENZA PER GESTIRE LA SITUAZIONE.
http://www.youtube.com/watch?v=pTzw11O24ck

il problema è che non se ne parla...interi quartieri vanno a fuoco,c'è appena stato un mondiale,qualcosa potevano dire,ma non lo dicono,QUESTO E' UN CLIMA DA GERMANIA DELL'EST,DA CENSURA TOTALE...

Citazione
Il dominio coloniale prima,e l'apartheid del Sud Africa indipendente dopo,hanno garantito ad una parte della popolazione boera e inglese la possibilita' di raggiungere alti standard di vita(per le elite bianche altissimi)a spese dello sfruttamento delle altre etnie.

Anche su questo ho da ridire.
I neri hanno beneficiato del governo e dell'organizzazione dei bianchi,tutte le cose vanno comparate:
dunque è importante sapere che la maggior parte dei sudafricani neri SONO IMMIGRATI DAI PAESI LIMITROFI,ERGO CIO' VOLEVA DIRE CHE STESSERO PEGGIO NEI PAESI LIMITROFI CHE NON NEL SUDAFRICA DELL'APARTHEID...
Avete mai visto qualcuno che fugga per essere oppresso?
Semmai si fugge dall'oppressione,non verso l'oppressione.

I neri sudafricani avevano anche un servizio sanitario gratuito,che ora nel Sudafrica post-apartheid si è disintegrato,con la proliferazione violente di epidemie,come quella dell'aids.

Tutti questi elementi spingono ALCUNI NERI AFRICANI A RIVALUTARE L'APARTHEID,visto è considerato che cosa è arrivato dopo...

Black man says:bring back apartheid
http://www.youtube.com/watch?v=j4f0INWfws0

Vedi,il problema sta nel marxismo,nel voler interpretare la realtà in modo ''dialettico'' in termini di oppressi e oppressori.

Le cose stanno in modo diverso...
lo stesso discorso vale per il femminismo...

Sull'Africa ci sarebbero molte cose da dire(molte le ho già scritte nei post precedenti e le sto ripetendo),la famosa fame africana che tutti attribuiscono senza dubbi al colonialismo è comparsa dopo il colonialismo,giacchè negli anni 60 l'Africa aveva ancora l'autosufficienza alimentare.
Il sudafrica permette di osservare la situzione ''postcoloniale'',in effetti la fame,sta comparendo solo ora in sudafrica.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''