Autore Topic: grave aggressione omofobia a Genova  (Letto 2307 volte)

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Offline nonmorto

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grave aggressione omofobia a Genova
« il: Settembre 26, 2015, 16:16:48 pm »
http://www.quotidiano.net/genova-omofobia-bus-1.1196378
http://www.quotidiano.net/gay-omofobia-genova-arresti-1.1321162

Un gruppetto (che ovviamente i giornali chiamano branco) di 4 ragazzi e due ragazze salgono su di un bus a genova, una ragazza dice ad un uomo sul bus "frocio di merda, che cazzo guardi" e l'uomo viene pestato dal gruppo.

Tutti i giornali titolano "grave aggressione omofoba". Mettono il grave per farci capire che è una cosa grave, ce lo devono dire i giornalisti cosa è grave e cosa no.

L'uomo non va neanche in ospedale, gli sembra di stare bene, dopo una settimana sviene e viene ricoverato per una grave emorragia celebrale, ora è in fin di vita.

L'uomo tra l'altro non era neanche gay. Se la ragazza non avesse detto "frocio di merda" nessun giornale avrebbe riportato l'evento.

Ma dico io, è normale che dopo essere stati ridotti in fin di vita per un pestaggio bisogna pure passare su tutti i giornali come omosessuali? Tra l'altro non potevano mancare i soliti commenti tipo "e poi dicono che l'omofobia non esiste." Magari dalla stessa gente che dice che la teoria gender non esiste.

Offline nonmorto

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #1 il: Settembre 26, 2015, 16:21:36 pm »
Ne deduco, leggendo i giornali, che i pestaggi a caso non sono una cosa grave, la cosa grave è dire "frocio" mentre si fa un pestaggio.

Ma cosa dovevano dire ad un uomo per insultarlo? Etero?

Se gli avessero detto "impotente" andava bene, ma frocio non si può dire. D'ora in poi a tutti i pestati si dovrà dire "impotente" e non "frocio" come insulto.

Secondo me invece si è trattato di una aggressione femminista. La ragazza dice ad un uomo che non è sessualmente in grado di soddisfare e le donne e poi viene linciato dal gruppo della ragazza. Dovevano titolare "aggressione femminista". O meglio "grave aggressione femminista" perché bisogna spiegare cosa è grave e cosa no.

Offline Vicus

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #2 il: Settembre 26, 2015, 16:26:20 pm »
Avanza la censura anche nei luoghi pubblici. Già AVFM trabocca di articoli dello steso tenore.
Ho letto di recente un articolo in cui un gruppo di amici in un ristorante è stato pesantemente insultato da una coppia gay, pur non avendo neppure nominato gli omosessuali. COme avveo detto in un altro post, anche innocue battute da uomini saranno reato:

Andammo a cenare in una tipica trattoria toscana del centro. Entrando, notai che pochi tavoli più in là vi erano due figuri, tra i quaranta e i cinquanta, rasati e curatissimi, vestiti nuovi alla moda, barbetta. Speculari in tutto.
Perfettamente in silenzio, nemmeno si guardavano come una coppia che sta insieme da tanto tempo, cui è rimasto poco o nulla da dirsi, in una sorta di amarezza controllata. Alla nostra tavolata invece si rideva e si beveva, si scherzava, al punto da coinvolgere persino una coppia – uomo/donna – di francesi lì accanto. Si parlò di tante cose, tra analisi e lazzi, discussioni e allegria.
Non ricordo che in alcun modo si parlò degli invertiti, nemmeno nominati con uno dei tanti sinonimi ora di moda. Eppure capii chiaramente come quei due ci stessero ascoltando, senza che muovessero un dito, quasi irosi. Come fecero per andarsene, uno passò al nostro tavolo è urlò: «esco da questo ristorante angosciato. Gesù Cristo avrebbe vomitato al vedere esseri come voi». Forse perché il più giovane, fui l’unico a sapere cosa stava accadendo: «lei appartiene ad un’altra “squadra”, lo vedo, e non mi riferisco alla squadra di quelli che origliano al ristorante. Vada verso i suoi compagni» dissi. Era tutto quel che mi veniva in quel momento, mentre lo stupore aveva zittito l’intera sala. Il sodomita se ne andò. Poco dopo, realizzammo tutti di cosa questo tristo episodio era prodromo: un mondo di psicopolizia, dove non era possibile neppure cianciare tra amici a tavola; molti dei commensali erano cresciuti negli anni Sessanta e Settanta, avevano visto le ideologie brandite come bastoni, le botte tra rossi e neri, il terrorismo brigatista, le bombe nei treni, un periodo di fuoco dove mai tuttavia si poteva dubitare della libertà di dire la propria. I francesi, su mia domanda, confermarono: a Parigi quei due avrebbero potuto chiamare la Polizia e farla arrivare in assetto antisommossa. Non si esagera: vi sono leggi apposite, quelle con cui hanno represso nella violenza le manifestazioni del 2013.

Con la legge Scalfarotto da noi accadrà lo stesso. L’omofobia sarà punita, secondo il disegno di legge, con la reclusione e con la rieducazione. In pieno stile Mao, l’omofobo sarà condannato a pulire i cessi dell’Arcigay.

Anche qui, il lettore non si illuda: è tutto vero. In Francia gli stessi organizzatori delle marce contro i matrimoni omosessuali sono stati «rieducati» per i loro reati di opinione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline nonmorto

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #3 il: Settembre 26, 2015, 16:34:49 pm »
La cosa più ridicola di questo evento è che quando è caduta l'aggravante di omofobia

http://www.quotidiano.net/genova-omofobia-bus-1.1196378
Citazione
LO SDEGNO DI ARCIGAY - "Ci rattrista molto leggere la notizia dell'aggressione (...). A Genova facciamo fatica a ricordare quando si è verificata l'ultima aggressione di stampo omofobo e questa notizia è, come si è soliti dire, un fulmine a ciel sereno. Questi sono eventi di cui sentiamo parlare di solito da altre città, da lontano, quindi perché anche qui? Perché in questa città che si è sempre saputa distinguere per inclusione e tolleranza? Perché nella Genova Città dei Diritti? Perché nella città del Pride del 4 luglio?", scrive Arcigay Genova.

Stesso articolo

Citazione
"Il fatto che l'uomo aggredito non fosse gay per noi non è importante - puntualizza l'associazione - Innanzi tutto è una persona e in quanto tale sentiamo di voler manifestare la nostra solidarietà e vicinanza, garantendo, se necessario, l'assistenza dei nostri legali".
E chiedendo per l'ennesima volta una egge che punisca la discriminazione omofoba, Arcigay continua: "Su Facebook da qualche ora in molti stanno diffondendo la notizia e manifestano la propria solidarietà e la propria rabbia. Chiediamo a tutti di continuare, di farlo come singoli e come gruppi, associazioni o enti. Facciamo vedere a tutti che questa aggressione non è Genova".

Offline nonmorto

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #4 il: Settembre 26, 2015, 16:44:59 pm »
Visto che mi date del catastrofista che non fa mai proposte vorrei fare una proposta concreta: Se l'uomo si rimetterà (lo spero) voglio proporre una raccolta fondi per pagare un legale per fare causa ai giornali che gli davano dell'omosessuale.

Credo purtroppo che abbiano omesso il nome dell'uomo proprio per questo, per non farsi fare causa, ma chissà, magari potrebbe funzionare.

Offline nonmorto

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #5 il: Settembre 26, 2015, 16:54:28 pm »
Ed infatti, per dare ragione a Vicus

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/07/omofobia-laggressione-di-genova-riguarda-lumanita-il-diritto-e-la-giustizia-di-tutta-la-societa/1941183/

Citazione
Omofobia: l’aggressione di Genova riguarda l’umanità, il diritto e la giustizia di tutta la società

La vicenda di Luca – l’uomo di quarant’anni aggredito insieme ad un amico in un autobus a Genova, perché scambiato per gay – è paradigmatica per alcuni aspetti della questione omosessuale, per come è stata narrata e affrontata dagli attori politici e sociali. È inoltre una sorta di cartina al tornasole di come l’Italia odierna, ancora nel 2015, affronta la diversità basata sull’orientamento sessuale. Cercherò di essere puntuale, per meglio chiarire la complessa problematica intrinseca a quanto accaduto.

Grave, innanzitutto, il comportamento dell’autista che ha preferito “farsi i fatti propri”, secondo quanto dichiarato. Tale atteggiamento denuncia una sostanziale indifferenza – e forse anche una comprensibile paura, di fronte a un’aggressione – della nostra società rispetto a un certo declino sociale. Non è nuovo questo tipo di atteggiamento di fronte a violenze di matrice omofoba. Pare che sia passato il discorso che questo tipo di fatti rientri in un insieme di fenomeni che non riguardano la collettività. Come se fosse, appunto, solo “roba da froci”. Forse siamo di fronte al trionfo dell’individualismo esasperato, a discapito di valori sociali condivisi, primo tra tutti il rispetto dell’individuo e della sua integrità. Accade, sia chiaro, anche di fronte ad altre forme di violenza, quali risse, stupri, ecc. Questo non deve indurci a fare gesti sconsiderati o esporci a eroismi rischiosi, ma non possiamo nemmeno far finta di nulla. Esistono le forze dell’ordine ed è dovere civico chiamare aiuto. Ci sarebbe da verificare quanto abbia inciso sul “farsi i fatti propri” quell’atteggiamento tipico di certa cultura, anche politica, che porta a considerare le persone omosessuali come estranee dal resto della comunità.

Si entra poi nello specifico dell’omofobia sociale, ovvero quel dispositivo di salvaguardia della massa dei “normali” rispetto a una minoranza percepita e descritta come pericolosa. La ragazza che ha scatenato la rissa ha visto nella vittima – a torto, in tal caso – colui che stava mettendo a repentaglio la sua relazione. Per una tragica ironia, quel dispositivo è scattato non di fronte a un rischio concreto, bensì al cospetto di un soggetto percepito come “fuori norma”. In altri termini: l’omofobia, che servirebbe a difendere gli eterosessuali dal “pericolo gay”, non solo non esegue il suo compito, ma mette a serio repentaglio anche gli appartenenti a quel gruppo sociale che dovrebbe proteggere. Questo basterebbe a dimostrare, da solo, che è un dispositivo naturalmente sbagliato.

C’è poi, di seguito, la responsabilità morale di chi descrive l’omosessualità come fenomeno capace di distruggere la famiglia e l’equilibrio garantito dall’eterosessualità, a cominciare da certe piazze romane. La ragazza si è sentita minacciata al punto tale da mettere in pericolo la vita di un altro essere umano. “Gay di merda, che cazzo guardi, il mio fidanzato?” sono state le sue parole. Ne consegue che o quella donna non ha abbastanza fiducia del rapporto con il suo uomo, al punto tale da pensare che basti uno sguardo di un altro per renderlo infedele, oppure ha dato credito (più o meno inconsciamente) a chi racconta le persone Lgbt come capaci di demolire relazioni amorose e strutture sociali. Chi descrive noi persone omosessuali e i nostri affetti come pericolosi per la comunità genera quell’humus in cui poi si concepiscono e si concretizzano certe violenze. E di questo, prima o poi, qualcuno dovrà risponderne.

Un ultimo aspetto riguarda, infine, la tanto osteggiata legge contro l’omofobia, spacciata come ennesimo e presunto privilegio per omosessuali. “Non si capisce perché picchiare un gay dovrebbe essere più grave”, così è stato detto più volte in certi dibattiti pubblici. Una legge seria, a ben vedere, se approvata avrebbe reso giustizia a quell’uomo – che è etero – in sede penale, non solo perché picchiato ma perché aggredito in modo brutale per questioni relative all’orientamento sessuale, attraverso le dovute aggravanti rispetto a quanto già previsto dal codice. Adesso, semmai saranno presi i suoi aggressori, avrà giustizia a metà.

Il caso di Genova smentisce dunque le bugie di chi, in nome di una presunta libertà di pensiero, veicola sentimenti discriminatori contro la minoranza Lgbt. E dimostra che non possiamo più permettere a certa gente di fare il bello e il cattivo tempo rispetto a questioni che riguardano l’umanità, il diritto e la giustizia non di una minoranza, ma di tutto il corpo sociale.

Il caso di genova infatti, rigirando in modo ridicolo la frittata, dimostra che va creato lo psicoreato di omofobia.

Offline Frank

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #6 il: Settembre 26, 2015, 17:13:27 pm »
Avanza la censura anche nei luoghi pubblici. Già AVFM trabocca di articoli dello steso tenore.
Ho letto di recente un articolo in cui un gruppo di amici in un ristorante è stato pesantemente insultato da una coppia gay, pur non avendo neppure nominato gli omosessuali. COme avveo detto in un altro post, anche innocue battute da uomini saranno reato:

Leggi quest' affermazione di Margherita Buy.
http://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2015/09/11/margherita-buy-e-sabrina-ferilli-il-nostro-amore-e-un-atto-politico/?refresh_ce-cp

Citazione
Buy: (con sorriso ironico) Eh! Intanto diciamo che molto dipende anche dall’aspetto strettamente sessuale, perché l’amore tra due donne è una cosa materialmente più lieve, più dolce. A questo, naturalmente, dobbiamo aggiungere che viviamo in un Paese dove le regole morali le detta l’uomo, il maschio, e sappiamo quanto l’amore saffico scateni le fantasie dei maschietti. Quindi, se da un lato molti di loro si ostinano a negare certe pulsioni, condannando chi le prova, dall’altro è vero che dimostrano una maggiore indulgenza nei confronti dell’omosessualità femminile.

Dunque, in Italia le regole morali sarebbe dettate dall'uomo, dal maschio ?  :hmm:

Offline Sardus_Pater

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #7 il: Settembre 26, 2015, 17:38:37 pm »
A me pare succeda l'incontrario sempre più spesso.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Offline Vicus

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #8 il: Settembre 26, 2015, 20:40:53 pm »
Visto che mi date del catastrofista che non fa mai proposte vorrei fare una proposta concreta: Se l'uomo si rimetterà (lo spero) voglio proporre una raccolta fondi per pagare un legale per fare causa ai giornali che gli davano dell'omosessuale.

Credo purtroppo che abbiano omesso il nome dell'uomo proprio per questo, per non farsi fare causa, ma chissà, magari potrebbe funzionare.
Non sarebbe una cattiva idea. Quello che stupisce è il silenzio, la mancanza di qualsiasi voce contraria - perché la repressione esiste già ora (v. Barilla). L'articolo che ho citato però va oltre la cd. 'omofobia' e dimostra che verosimilmente non sarà tollerato tutto ciò che sa di maschile, anche in contesti semi-privati dovremo adottare il Nuovo Idioma del politicamente corretto.
Il fenomeno dilaga, comicamente, con il nome di “pluralismo”. Siccome deve esserci il “pluralismo”, nessuno deve pretendere la verità. Se osi dire che l’accoglienza senza limiti è un male, o che lo sono le leggi contro 'l'omofobia', allora sei “contro il progresso” (o “le direttive europee”) e – per te, il pluralismo finisce: non ti più permesso dire nulla, perdi i diritti politici.

@Frank: l'uscita della Buy è un altro esempio di costruzione della realtà, probabilmente su commissione perché le attrici hanno altro di cui occuparsi.
« Ultima modifica: Settembre 26, 2015, 21:23:44 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #9 il: Settembre 26, 2015, 21:49:17 pm »
@Frank: l'uscita della Buy è un altro esempio di costruzione della realtà, probabilmente su commissione perché le attrici hanno altro di cui occuparsi.

E' probabile ma, secondo me, la tipa in questione certe puttanate le pensa veramente.
Le donne di oggi - attrici o meno che siano - son di una superficialità spaventosa.

Offline ilmarmocchio

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Re:grave aggressione omofobia a Genova
« Risposta #10 il: Settembre 28, 2015, 11:25:28 am »
Leggi quest' affermazione di Margherita Buy.
http://www.iodonna.it/personaggi/interviste-gallery/2015/09/11/margherita-buy-e-sabrina-ferilli-il-nostro-amore-e-un-atto-politico/?refresh_ce-cp

Dunque, in Italia le regole morali sarebbe dettate dall'uomo, dal maschio ?  :hmm:

sulla Ferille c'è  poco da dire :  sinistra, aveva promesso di spogliarsi allo stadio, ma non lo fece. Però, come " ammore " ha scelto uno di destra, ma ex presidente rai... come dire : più dell'idea potè il valsente :D.

sull'amore saffico :


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