Autore Topic: Scuola italiana femminilizzata  (Letto 1667 volte)

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Offline Frank

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Scuola italiana femminilizzata
« il: Ottobre 02, 2015, 12:55:03 pm »
http://www.giornaleisola.it/archives/4266

Citazione
L’anno scolastico sta per cominciare e sono tante le novità per l’Istituto Comprensivo Francesco Riso di Isola delle Femmine, a partire dal nuovo Dirigente Scolastico. È Giampiero Finocchiaro, già dirigente del Laura Lanza di Carini, con un curriculum di tutto rispetto, in cui si segnalano anche le sue opere teatrali, come “Pogrom”, e letterarie. Il suo ultimo libro, “Perché gli uomini muoiono di infarto e le donne no” è stato presentato un mese fa proprio ad Isola delle Femmine. Adesso è tornato come reggente per coprire il vuoto d’organico creatosi col trasferimento di Fabrizio Mangione, per sei anni dirigente scolastico del Francesco Riso, al Finocchiaro Aprile di Palermo.

“La reggenza è una figura quasi notarile; il reggente non ha il tempo di fare una programmazione pluriennale”, ha precisato ai nostri microfoni Giampiero Finocchiaro, il quale verrà ad Isola delle Femmine per supportare la scuola come rappresentante legale. “Ma la scuola sa già fare il proprio lavoro”, ci ha spiegato, “anzi è l’occasione per dimostrare che la scuola, nonostante il cambiare delle persone, riesce a fare quello che è chiamato a fare”. Era inevitabile un commento sulla riforma della scuola, la cosiddetta “Buona scuola”, da poco approvata dal Parlamento. Ai critici risponde che hanno tutti le idee molto confuse e probabilmente chi ha protestato non ha nemmeno letto la legge. “E’ una buona riforma, è il tentativo di mettere mano a quelle esigenze di cambiamento negli assetti organizzativi, che sono sempre stati evitati dai riformatori precedenti”, spiega Finocchiaro, “l’attuale riforma fa un bel tentativo di svecchiamento, anche se in maniera un po’ più timida rispetto al coraggio che avrei chiesto, però è davvero l’inizio di un nuovo modo di pensare la scuola, verso cui io sono favorevole”. Si è parlato anche di ideologia Gender nell’intervista che ci ha concesso, visto il trambusto che ha suscitato il convegno sul tema organizzato dalla parrocchia due settimane fa. Secondo la sua personale opinione, si tratta di una questione insidiosa che rischia di far passare in secondo piano il vero problema della scuola italiana, a proposito di genere, e cioè la sua eccessiva femminilizzazione. “Oggi la scuola italiana per oltre l’80% è formato da donne”, ci ha spiegato, “il successo formativo degli alunni è nettamente a favore delle ragazze e questo significa che essendo una tendenza costante, prima o poi tutto il mondo delle professioni sarà largamente popolato da donne. Delle due l’una: o ci rassegniamo a credere che i nostri figli maschi sono tutti stupidi oppure siamo colpevoli di qualche cosa, cioè nell’età di crescita, di costruzione dell’identità di genere, noi non supportiamo adeguatamente i ragazzi di modelli di riferimento”.

Fra le altre novità del nuovo anno scolastico, non si può dimenticare che qualche giorno fa sono stati consegnati i lavori alla ditta che, stando alle dichiarazioni del sindaco Stefano Bologna, metterà in sicurezza gli edifici della scuola elementare entro 90 giorni, con qualche disagio per gli alunni e per il personale – si parla infatti di turni mattutini e pomeridiani. Inoltre sono cominciati gli interventi di pulizia straordinaria nel Campo di Calcio e il decespugliamento e la pulizia del giardino della Scuola Media, che non vedeva giardinieri dal 2009.

mangioneConcludiamo con un saluto al preside Fabrizio Mangione, che si è accomiatato dalla cittadinanza con un lungo messaggio sulla sua pagina face book (leggi qui il testo integrale). “Carissimi docenti, collaboratori, alunni, genitori e amici, a vario titolo, di questa pagina”, ha scritto Mangione, “non senza tristezza Vi comunico che dal 1° settembre andrò a svolgere, a seguito di trasferimento, le mie funzioni in una scuola di Palermo. Sono trascorsi sei anni da quando ho avuto l’onore e il piacere di essere stato assegnato, in qualità di dirigente scolastico, all’Istituto Comprensivo Francesco Riso di Isola delle Femmine. Sono stati per me anni di impegno, talvolta non facili, nei quali ho cercato di far crescere la scuola dal punto di vista delle sue potenzialità educative, nella speranza di vederla diventare, a vantaggio dell’intera Comunità, un centro propulsore di cultura, di iniziative sociali, di aggregazione. […] Tuttavia lascio Isola delle Femmine mantenendone un ricordo importante, profondamente bello, riempito di volti, di voci e di azioni che, in vario modo, hanno dato linfa al mio lavoro, rendendomelo ancor più significativo. Porto con me, soprattutto, il ricordo delle migliaia di volti di alunni che hanno attraversato i corridoi di questa scuola. Molti di loro, uscendone, hanno saputo trarre grande profitto dalla guida e dalle lezioni dei loro Insegnanti, rivelandosi, a vario titolo, eccellenti persone, ottimi studenti, grandi e appassionati lavoratori. […] Grazie a tutti coloro che hanno dimostrato di credere nella Scuola. Grazie a tutti coloro che crederanno ancora in questa Scuola”.

E anche noi de “Il giornale di Isola”, insieme a tanti altri cittadini, a studenti, insegnanti e genitori, ringraziamo Fabrizio Mangione per lo straordinario impegno che ha profuso nella nostra scuola!

di Eliseo Davì



3:55 - 4:49

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Oggi, su Il Messaggero cartaceo, è stato pubblicato un articolo di Giampiero Finocchiaro, in cui il suddetto parla proprio dell' eccessiva femminilizzazione della scuola italiana.

Alberto1986

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Re:Scuola italiana femminilizzata
« Risposta #1 il: Ottobre 03, 2015, 19:58:04 pm »
Per fortuna ci sono ancora uomini che ragionano.  :fiocco: Peccato che siano sempre troppo pochi.

Offline Vicus

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Re:Scuola italiana femminilizzata
« Risposta #2 il: Ottobre 03, 2015, 22:37:20 pm »
Ancora una volta le donne conquistano un fortino abbandonato: l'aula scolastica è un luogo segregato dall'ambiente di informazione che ci circonda, dove si ingurgitano nozioni limitate che si possono trovare più abbondantemente altrove.
L'istruzione (le informazioni) si trovano già fuori da parecchio: nei media, in Internet, persino nella pubblicità e nel cinema se li si sa "leggere".
Il ruolo dell'insegnante dovrebbe essere rendere intelligibile il caos di dati intorno a noi, ma per questo non serve un'aula: l'unica soluzione praticabile è stare alla larga dalla scuola tradizionale, divenuta un luogo di propaganda, e organizzare l'istruzione altrove.
« Ultima modifica: Ottobre 04, 2015, 17:29:04 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Stendardo

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Re:Scuola italiana femminilizzata
« Risposta #3 il: Ottobre 04, 2015, 16:32:47 pm »
Ancora una volta le donne conquistano un fortino abbandonato: l'aula scolastica è un luogo segregato dall'ambiente di informazione che ci circonda, dove si ingurgitano nozioni limitate che si possono trovare più abbondantemente altrove.
L'istruzione (le informazioni) si trovano già fuori da parecchio: nei media, in Internet, persino nella pubblicità e nel cinema se li si sa "leggere".
Il ruolo dell'insegnante dovrebbe essere rendere intelligibile il caos di informazioni che ci circonda, ma per questo non serve un'aula: l'unica soluzione praticabile è stare alla larga dalla scuola tradizionale, divenuta un luogo di propaganda, e organizzare l'istruzione altrove.

Per secoli l'uomo ha indicato alla donna la via che doveva perseguire, ha tracciato i confini del seminato che non doveva superare ed ha avuto l'intelligenza e la lungimiranza di individuare nelle faccende domestiche l'impiego pratico più conforme alla natura ed all'attitudine della donna.
Anche se in apparenza può sembrare che l'uomo sia stato troppo duro e poco “egalitario” nei  suoi confronti, in realtà,  l'uomo stesso le ha permesso di condurre un'esistenza migliore poiché la donna è stata sempre esentata dall'impiego nei lavori più pesanti ed usuranti.
Così finché l'uomo tenne saldi questi principi, le famiglie occidentali poterono aumentare gradualmente il loro stato di benessere.
Purtroppo però va anche detto che con l'arrivo del femminismo, le donne hanno iniziato a voler essere simili agli uomini e quindi cadde quella fondamentale linea di demarcazione che ha permesso alla società occidentale di vivere nel benessere e di elevarsi anche culturalmente giacché sia la cultura che lo sviluppo economico sono il prodotto esclusivo dell'attività e dell'intelletto maschile.
Con il femminismo e successivamentei con l'ideologia gender, l'uomo ha rinunciato alle sue caratteristiche maschili, si è degradato mescolando la sua virilità con la femminilità e quindi ha iniziato ad assomigliare nei suoi modi di essere,dire e pensare alle donne.
Così l'uomo è scomparso e con esso è crollata anche la millenaria civiltà occidentale.
L'uomo non si distrugge mai quando lotta ma soltanto quando perde quella forza intrinseca alla sua natura maschile.
« Ultima modifica: Ottobre 04, 2015, 16:48:03 pm da Stendardo »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline Vicus

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Re:Scuola italiana femminilizzata
« Risposta #4 il: Ottobre 04, 2015, 17:38:29 pm »
Fino a tempi abbastanza recenti è esistita la potestà maritale (come c'erano del resto molte leggi a tutela delle donne), e non pare che le donne fossero "oppresse", semmai erano gli uomini a non esserlo: l'uomo poteva svolgere il suo ruolo di capofamiglia (come la donna ne era il cuore per il suo ruolo peculiare) senza rischiare litigi continui e la lettera dell'avvocato. Meglio ora? Pare di no :lol:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.