Autore Topic: identità maschile sul Fatto Quotidiano  (Letto 4347 volte)

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Offline ilmarmocchio

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identità maschile sul Fatto Quotidiano
« il: Ottobre 17, 2015, 20:34:23 pm »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/10/16/identita-maschile-alla-conquista-della-nuova-frontiera/2130890/

Forse nel maschio non c’è una lacuna vera e propria ma solo un posto vuoto che chiede di essere riempito come accade per il ventre materno.

Edvard Munch dichiarò, molto semplicemente “La donna, in tutta la sua diversità, è un mistero per l’uomo”. Così come Freud la definì “un continente nero”.

Spesso faccio complimenti agli uomini e il più delle volte non sono né graditi né accolti con la stessa intenzione con cui li esprimo. La loro espressione sembra dire: “Chissà cosa vuole ottenere?”. Mi sembra che si sentano sedotti e imbarazzati al contempo, perché nel loro percepito i complimenti sono territorio maschile. Il vecchio sistema non funziona più e, che ci crediate o no, questa non è una cosa negativa. Perché quando i sistemi si rompono vanno verso un cambiamento.

‘La questione dell’identità maschile è di cruciale importanza perché i maschi ora arrivano meno numerosi a diplomarsi e a laurearsi rispetto alle femmine, commettono più suicidi e crimini, muoiono più giovani e sono in terapia per condizioni come Adhd (Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività) più delle  femmine.

Dalle mie mini-interviste agli uomini che conosco tra gli Stati Uniti e l’Europa ho stilato un elenco delle cose che più comunemente creano loro disagio:

1. Pensano che il loro valore di base risieda nella sola capacità di provvedere e proteggere

2. Cercano di adattarsi, alcuni con sofferenza, negli stereotipi del maschio Alfa che seduce e conquista tutte le donne che passano a tiro.

3. Quando si sentono smarriti non sanno come chiedere aiuto e a chi chiederlo.

4. Non si sostengono emotivamente tra loro, per imbarazzo o per paura di dimostrare fragilità.

5. Vivono in un senso di impotenza generalizzato, ma non sanno da dove trarre sicurezza e potere.

6. Vorrebbero trovare un obiettivo nella vita, come lo avevano padri e nonni, ma al contempo riconoscono il limite di quegli obiettivi.

7. Riconoscono l’incapacità dei loro simili ad instaurare un rapporto più equilibrato col mondo femminile ma al contempo ne subiscono gli aspetti più radicati.

E’ difficile perchè tutte le regole sono state scomposte assieme ai loro ruoli più radicati e nessuna di esse è stata sostituita con questo è ciò che devi fare.

Non c’è stato un “movimento maschile” al quale guardare indietro per capire il tragitto che ha portato gli uomini fino a qui, nel bene e nel male. Qui dove non sanno dove stare, che fare, come integrarsi con le donne, con il mondo, come sentirsi realizzati per davvero o, come risolvere il dilemma che mi ha rivelato un amico di 36 anni: “Chi è sposato si lamenta perché sta peggio di prima, e chi non lo è si sente perso di fronte al suo futuro”.

Qualcuno di loro punta il dito contro le donne. Troppo forti, troppo esigenti, troppo indipendenti, troppo, troppo, troppo. E in questo troppo…cresce il divario e al contempo si torna a sfruttare le doti femminili come utilità e non come ispirazione per evolversi: le donne funzionano bene, sanno fare e fanno meglio, e per questo è utile collocarle nei ruoli di mezzo: non più operaie quindi, ma nemmeno leader. Ma questo approccio alla fine crea solo delle “anti-abilità” nei maschi e nega qualunque possibilità di liberare il potenziale di innovazione (e reinvenzione del Sé) che è presente in ognuno di noi.

E se la sola cosa necessaria per un’evoluzione maschile fosse quella di accettare il vuoto, la confusione e l’emotività?

L’inconscio ci porta sempre a riflettere sui grandi archetipi che fungono da linee guida. La madre è generatrice di vita: matrice e creatrice. E gli uomini, possono diventare generatori di se stessi per evolversi alla più elevata versione di sé?

In greco antico l’uomo inteso come essere umano si chiama Ánthrōpos (ἄνθρωπος), interpretato dagli gnostici come l’umano completo e include entrambi i sessi, oppure è neutro rispetto al genere, colui che conferisce la vita a tutte le cose, il Generatore.

Per i maschi è arrivato il momento di superare la confusione di Munch e scoprire il mistero delle diversità dentro se stessi accettando i propri contrasti.

E poiché generalmente gli attributi associati al maschile sono razionalità, azione, determinazione, coraggio e forza, mentre quelli femminili sono amore, comprensione, creatività, intuito e sensibilità, ognuno dovrebbe bilanciare questi attributi per essere finalmente una persona completa. È arrivato il momento di (ri)vedere il concetto di madre non più come fonte di frustrazione o inarrivabile dea ma come utile archetipo e musa ispiratrice. Così che i suoi figli maschi, emulandola, possano completare una parte che finora non ha potuto o saputo svilupparsi.

Maschi, è arrivato il vostro treno! Vi rivogliamo.

O meglio, vi vogliamo come non vi abbiamo mai avuto.

Ci vorrà pazienza e accoglienza per far nascere un nuovo paradigma. Per ora ci sono ancora troppe  “martiri veggenti”: quelle madri che predicono il futuro e già soffrono. Facili da riconoscere dalle loro frasi fatte del tipo: “Non correre che ti fai male”. Quelle non sono solo madri, sono i corridori di una “staffetta degli antenati” che passano il testimone della paura di generazione in generazione. E assieme ai padri assenti non formano bambini coraggiosi ma arrestano la crescita e instillano la paura di vivere e di provare.

Oggi servono madri che usino più frasi del tipo “Corri! E vedi di divertirti”, ci servono più genitori di buon senso, amici, parenti, compagni con i quali scambiare il messaggio “prova con l’intento di riuscire, se cadi chiedi aiuto e non ti fermare se nel bel mezzo ti perdi e soffri”.

Un po’ come accade nel periodo adolescenziale, sofferente proprio perché richiede la perdita di un paradigma caro, stabile e sicuro. Per far nascere se stesso un teenager deve rifiutare e ribellarsi contro il suo passato e soprattutto verso i suoi genitori, attraversando un grande travaglio: molto doloroso.

Si cresce così.

Molti uomini non sono ancora cresciuti per la paura del travaglio, e così saranno gli eterni insoddisfatti per non essersi permessi di sentirsi persi per poi ritrovarsi, per non aver messo il loro coraggio alla prova, per non aver fatto nascere se stessi. Basterebbe diventare generatori di se stessi, e metterebbe a tacere tutti i disagi elencati sopra.

Non dico nulla di nuovo, lo stesso Wagner l’ha messo nel Parsifal: una madre illusa di poter proteggere per sempre il figlio dalla guerra, tanto da isolarlo dal resto del mondo affinché non morisse come fu per il padre, non poté evitare il destino che egli incontrasse un cavaliere che divenne il suo punto di riferimento: abbandonando così il paradigma materno della protezione, e andando incontro alle prove della sua vita. A rischio della sua stessa vita.

Le persone, del resto suscitano rispetto quando affrontano a testa alta una sfida, quando prendono atto di un cambiamento e si addentrano nella profondità di sé.

E quindi le donne, cosa dovrebbero fare?

Essere di sostegno. Non più fiere ferite osservatrici (attive o passive) delle loro debolezze da criticare; non più impazienti verso i maschi, ma accoglienti e nutrienti come lo siamo prima di una qualunque nascita. Questo cambiamento di paradigma è un lavoro di squadra. Spingendo gli uomini evoluti a formare altri uomini. E svolgendo il ruolo di madri di figli maschi con grande attenzione e dedizione.


ennesima pippa femminista. interessanti i commenti, da leggere
« Ultima modifica: Ottobre 19, 2015, 09:32:27 am da -Alberto86- »

Offline Frank

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #1 il: Ottobre 17, 2015, 20:57:46 pm »
Citazione
Edvard Munch dichiarò, molto semplicemente “La donna, in tutta la sua diversità, è un mistero per l’uomo”.

Così come Freud la definì “un continente nero”.

... uufff... seriamente, ma cosa avrebbe di tanto "misterioso" la donna ?
Per me è un libro aperto, molto più semplice da capire degli uomini.
Casomai sono gli uomini ad essere "un continente nero".
Mah... dopo non c'è da stupirsi di certi atteggiamenti femminili, considerando quanto erano già idolatrate in passato.


Citazione
Essere di sostegno. Non più fiere ferite osservatrici (attive o passive) delle loro debolezze da criticare;

E le donnicciole, invece ?
Non hanno debolezze ? Son perfette ?
Che palle...

Offline Frank

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #2 il: Ottobre 17, 2015, 21:25:20 pm »
In merito al "mistero femminile" (?), riporto un vecchio post di Salar.

Citazione
”E allora come fare a capirle?”

La domanda che in realtà ti stai facendo,non è come fare a capirle,ma come fare a conquistarle,o come fare a tenertele,soprattutto come fare a interessarle,che sono cose profondamente diverse.

Il fatto è questo:a una donna di bellezza media per attrarre un uomo basta schiocare le dita:ergo ne deduce che gli uomini sono ”semplici” e che a loro basta poco.

Questo è dovuto principalmente al fatto che per motivi culturali e naturali sono gli uomini ad andare dalle donne e non viceversa,e quindi loro sono abituate a ottenere un risultato con un minore sforzo.
Se invece un uomo ha esigenze diverse e non ci sta con una donna,viene definito ”pisello che scappa”,o ”pisello complessato” da lei.

Anche gli uomini hanno parte in questo gioco,perchè se uno non ci stesse con una a caso che ci provasse con lui,allora verrebbe definito gay,o rincoglionito.
Alcune donne ci provano una volta,non va,e poi dicono:”noi donne non ci proviamo perchè o ”scappano”,”oppure ci stanno e pensano che sei una puttana”.
Il fatto è che se ci provi per forza di cose un certo numero di volte andrà male,è un pò come cercare la chiave giusta da un mazzo che non conosci,vai per tentativi.
Se una donna non ci sta comunque nessuno dice che ”scappa”,o che è ”lesbica” o ”rincoglionita”.

Quindi l’uomo riceve una certa pressione a a starci,dagli ormoni,in primis,e poi se non dagli ormoni da una certa parte di giudizio sociale.

Per l’uomo medio invece attirare una donna è molto più difficile.
Primo:per motivi naturali e culturali:è lui a doverci provare,e questo implica CHE E’ LUI A DOVER FARE QUALCOSA,E SPESSO LA COSA PIU’ DIFFICILE E’ CAPIRE COSA.
Siccome non sai che cosa fare per attirare l’attenzione ,pensi,”ummh,ma come è complicata”.
In realtà le cose stanno in modo semplice:non le interessi,e se riesci ad attirare la sua attenzione soltanto con trovate funamboliche,non è perchè le piacciono le trovate funamboliche,è perchè non le piaci tu.
Capirla in questo caso è molto semplice:non le piaci.

Secondo:dopo un pò di porte in faccia che ti prendi,abbassi per forza di cose il tuo standard e se una ci sta con te,quasi la ringrazi di averti dato l’obolo di guardarti in faccia.

Mediamente si dice che la donna ha una sessualità più complessa di quella maschile:falso.
Ha meno desiderio.


Spesso si dice che l’uomo ”non può nemmeno immaginare la complessità della sessualità femminile”:falso.
E’ il contrario.


Oggi uno è stato arrestato perchè fotteva le foto delle lapidi di ragazze morte.
Il cosiddetto maniaco.Ok.Una cosa brutta per carità.
Fottere le foto sulle lapidi non è bello,però ai fini del nostro discorso,volevo chiedere:avete mai visto donne fare cose simili?
Mi si dirà,no, le donne(che non sono mai maniache,che brave),da brave bambine lo prendono in tre orifizi diversi e in ciò finisce la loro variabilità e complessità della loro sessualità.

Prendiamo le chatline…sono destinate quasi esclusivamente ad un pubblico maschile,quindi gli uomini riescono ad eccitarsi soltanto con una VOCE?
Bene vogliamo dire che l’eros maschile ha più sfumature?


Ed è per questo che dico,che una donna,non può neanche immaginare la sessualità di un uomo,cosa ci trovava quel tipo di eccitante nella morte?
Può una donna capire questo desiderio,seppure deprecabile?
La mente di un uomo,per una donna è un mistero,nel bene e nel male,è un abisso.


Una volta una ragazza mi ha detto che il computer non ha nulla di interessante perchè dopotutto ”è solo una scatola”.
Le ho risposto che è l’unica scatola che può contenere il mondo intero,nonostante sia solo una scatola.

Una mi ha detto che la meditazione buddhista è una cazzata,perchè fai una cosa da vegetali.
Perchè un uomo come Siddharta Gautama,pieno di ricchezze e di agi,si è ritirato dal palazzo ed è andato a vivere ‘come un vegetale” isolato da tutto e da tutti?
Che cos’era che gli mancava?aveva tutto…
le femministe dicono che gli uomini fanno così perchè sono delle donne ”incomplete”,mentre se fossero delle donne sarebbero a posto e non si inventerebbero cose strane.

No,non potrò credere che le donne sono più complicate di noi,fino a che non lo vedrò con i miei occhi.

Morale della favola,se a essere complicato sei tu:è perchè sei sbagliato,se a essere complicate sono loro,sei tu che non ci arrivi.
In ogni caso le cose vengono lette in una ceta luce,se a essere complicato è un uomo,allora la complicazione è una cosa negativa e lui è semplicemente complessato,se è complicata una donna,bhe allora si dia inizio alle danze,fatevi un giro su internet:

”il caleidoscopico mondo femminile…ecc…l’inafferrabile principio femmineo”ecc…e chi più ne ha più ne metta…

No,i responsabili di tutta questa disparità di giudizi,siamo anche noi.

Condannare e capire sono 2 cose opposte,e anche per questo che dai tempi della grande condanna femminista,le donne HANNO SMESSO(tranne alcune lodevoli eccezioni)DI TENTARE DI CAPIRE L’UOMO.

NOI TENTIAMO DI CAPIRLE,LORO NO,PERCHE’ DOVREBBERO CAPIRCI SE POSSONO LIMITARSI A CONDANNARCI?

Offline ilmarmocchio

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #3 il: Ottobre 17, 2015, 22:34:24 pm »
sempre le solite scemenze. Ma non lo capiscono che sono solo pallose ?
Ho dato un' occhiata agli scritti di Eretica, nel di lei blog e non mi sono piaciuti per nulla, per es qui :
http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/09/14/le-donne-che-mentono-creano-un-danno-alle-vere-vittime-di-violenza/2033874/

Offline Vicus

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #4 il: Ottobre 17, 2015, 23:59:06 pm »
... uufff... seriamente, ma cosa avrebbe di tanto "misterioso" la donna ?
Per me è un libro aperto, molto più semplice da capire degli uomini.
Casomai sono gli uomini ad essere "un continente nero".
Mah... dopo non c'è da stupirsi di certi atteggiamenti femminili, considerando quanto erano già idolatrate in passato.
Concordo, le donne sono diventate di una banalità sconcertante.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline freethinker

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #5 il: Ottobre 18, 2015, 07:39:40 am »
Concordo, le donne sono diventate di una banalità sconcertante.
E' la banalità di chi non ha nulla da dire, ma deve ripetere gli stessi slogan ogni giorno, per cercare di suscitare l'interesse. Essere ignorate è la cosa che temono di più ;)
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
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Offline Volpe argentata

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #6 il: Ottobre 18, 2015, 07:43:14 am »
...................o meglio, vi vogliamo come non vi abbiamo mai avuto.

Dopo questa stronzata ho smesso di leggere...

Offline ReYkY

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #7 il: Ottobre 18, 2015, 09:28:39 am »
... uufff... seriamente, ma cosa avrebbe di tanto "misterioso" la donna ?
Per me è un libro aperto, molto più semplice da capire degli uomini.
Casomai sono gli uomini ad essere "un continente nero".
Mah... dopo non c'è da stupirsi di certi atteggiamenti femminili, considerando quanto erano già idolatrate in passato.


E le donnicciole, invece ?
Non hanno debolezze ? Son perfette ?
Che palle...


Fino ad una certa età conta solo il bel faccino.
Dopo una certa età conta solo il bel faccino col bel pettoralino (25). 
Dopo una certa età (30?) conta solo il bel faccino, col bel pettoralino ed il portafoglino.


Più semplice e lineare di così si muore. Le donne sono semplici più degli uomini.

Offline Animus

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #8 il: Ottobre 18, 2015, 13:19:36 pm »
Io invece l'ho trovo anche intelligente.
Il vs problema è vi focalizzate SEMPRE sui dettagli "non condivisibili" come se vi fosse (o vi fosse stato) al mondo, qualcuno che abbia scritto solo cose condivisibili ed esenti, in almeno qualche  punto, da critica.
 
L'autocelebrazione femm. è una minchiata, e va bene, è un articolo di giornale, mica un trattato, deve toccare "diverse sensibilità".

E che dite di: "E’ difficile perchè tutte le regole sono state scomposte assieme ai loro ruoli più radicati e nessuna di esse è stata sostituita", o, "E se la sola cosa necessaria per un’evoluzione maschile fosse quella di accettare il vuoto".

E' intelligente, più di ciò che la maggior parte degli uomini è in grado di scrivere (o anche solo di pensare).
 

Ti sentirai più forte, un uomo vero, oh si , parlando della casa da comprare, eggià, e lei ti premierà, offrendosi con slancio.  L'avrai, l'avrai, con slancio e con amore … (Renato Zero)

Ha crocifissi falci in pugno e bla bla bla fratelli (Roberto Vecchioni)

Offline Stendardo

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #9 il: Ottobre 18, 2015, 16:55:25 pm »
Al contrario di quanto scritto da Animus e come è stato già ben evidenziato da tutti gli altri antifemministi ilmarmocchio, Frank, Vicus, freethinker, Volpe argentata e ReYkY, la miglior dimostrazione che non sia una persona intelligente deriva proprio dal fatto che ,da ciò che ha scritto, traspare inequivocabilmente che lei stessa sia una femminista.
Chi al mondo, infatti, è più ottusa ed egoista di una femminista la quale non ha mai ritenuto di modificare minimamente il proprio ego o mettere in discussione i dogmi della religione femminista?
A ben vedere, ciò che chiami  “intelligenza” in ciò che scrive o dica una femminista non è il frutto di un'elaborazione intellettiva ma è soltanto il risultato della sua abilità e padronanza pratica ,nell'utilizzo di tecniche dialettiche, che gli sono state tramandate o da altre donne (amiche o femministe) o che sono state fatte proprie con l'esperienza maturata nel corso del tempo con gli uomini avuti in passato per scroccare qualcosa a sua volta ad altri uomini. 
Nello specifico, come si evince anche da questo articolo, l'apparente solidarietà e vicinanza che una femminista dice di provare nei confronti di un uomo, non è altro che il frutto del suo istinto ferino che le dice di stare a fianco di quell'uomo fin tanto che le può tornare utile ma appena la femminista ha ottenuto ciò che voleva (oppure appena quell'uomo dovesse malauguratamente cadere in disgrazia per qualsiasi motivo) ecco che l'apparente “vicinanza”, “attrazione”, “solidarietà” o addirittura “amore” che una donna, e soprattutto una femminista, dice di provare per un uomo, vengono celermente messe nel dimenticatoio o vengono rinnegate in maniera traditrice ed infame per fare posto alle sue caratteristiche basilari di fredda e spietata calcolatrice egoista. 
Siamo qui dentro nella Questione Maschile affinché ogni uomo si renda conto conto che una femminista è innanzitutto una donna bugiarda ed anche nel caso in cui su qualsiasi argomento verta una discussione può sembrare che dica una verità, ciò è soltanto allo scopo di reggere tutto il restante castello di menzogne.
« Ultima modifica: Ottobre 18, 2015, 17:07:32 pm da Stendardo »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Offline ReYkY

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #10 il: Ottobre 18, 2015, 17:13:48 pm »
Ma quindi questo animus è una donna? Perché ha messo sesso maschile?

Offline ilmarmocchio

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« Risposta #11 il: Ottobre 18, 2015, 19:04:01 pm »
Non esistono femministe buone e l'apparente oscurità/complessità di Eretica è dovuta a un unico problema :
l'impossibilità di armonizzare  il femminismo con la realtà.
Il piede in 2 scarpe è esercizio alla lunga impossibile :cool:

Offline Frank

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« Risposta #12 il: Ottobre 18, 2015, 19:28:00 pm »
Al contrario di quanto scritto da Animus e come è stato già ben evidenziato da tutti gli altri antifemministi ilmarmocchio, Frank, Vicus, freethinker, Volpe argentata e ReYkY, la miglior dimostrazione che non sia una persona intelligente deriva proprio dal fatto che ,da ciò che ha scritto, traspare inequivocabilmente che lei stessa sia una femminista.
Chi al mondo, infatti, è più ottusa ed egoista di una femminista la quale non ha mai ritenuto di modificare minimamente il proprio ego o mettere in discussione i dogmi della religione femminista?

A ben vedere, ciò che chiami  “intelligenza” in ciò che scrive o dica una femminista non è il frutto di un'elaborazione intellettiva ma è soltanto il risultato della sua abilità e padronanza pratica ,nell'utilizzo di tecniche dialettiche, che gli sono state tramandate o da altre donne (amiche o femministe) o che sono state fatte proprie con l'esperienza maturata nel corso del tempo con gli uomini avuti in passato per scroccare qualcosa a sua volta ad altri uomini. 

Ecco, appunto,  ;) altro che "articolo intelligente".

Offline Immortale

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #13 il: Ottobre 18, 2015, 20:45:34 pm »
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?action=post;board=10.0

‘La questione dell’identità maschile è di cruciale importanza perché i maschi ora arrivano meno numerosi a diplomarsi e a laurearsi rispetto alle femmine, commettono più suicidi e crimini, muoiono più giovani e sono in terapia per condizioni come Adhd (Disturbo da Deficit di Attenzione/ Iperattività) più delle  femmine.

L'uomo basa il suo valore sul piano delle situazioni concrete. Es. se non parte la macchina ad un ..contadino toscano..  prende una chiave da 8-10  smonta la batteria e la sostituisce,  poi passa in ferramenta a compra un flessibile per in lavandino che gocciola e lo cambia. Un ..operatore finanziario..  effettua compravenda di azioni, obbligazioni, e derivati sulle varie borse valori e su altri mercati mobiliari operando scelte autonome basandosi su strumenti di analisi ed effettuando  compravendita di titoli nel giro di meno di un minuto. 

L'abilità dell'uomo non dipende solo dall'istruzione ma da capacità manuali coadiuvate da una intelligenza tecnico-logico-matematica, le donne hanno lacune incolmabili in questo senso e non tutte possono fare l'avvocato, le ministre,  o le giornaliste..  ed elettrauti, idraulici, e finanziarie,   incombono.. 

Offline Vicus

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Re:identità maschile sul Fatto Quotidiano
« Risposta #14 il: Ottobre 18, 2015, 22:08:08 pm »
E' la banalità di chi non ha nulla da dire, ma deve ripetere gli stessi slogan ogni giorno, per cercare di suscitare l'interesse. Essere ignorate è la cosa che temono di più ;)
Questo è un punto essenziale: il 99% delle donne non hanno personalità (gli uomini cominciano a ritrovarla, per stato di necessità), ma un io informe, narcisista e immaturo. Si sforzano di apparire intelligenti ed "esprimere se stesse" ma sanno farlo solo con le idee degli altri. E non è un caso che vadano in cerca di uomini altrettanto inconsistenti: nel paese delle orbe chi ha un occhio non rimedia.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.