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Der Dressierte Mann ("L'uomo manipolato")
Frank:
--- Citazione da: Vicus - Agosto 17, 2021, 20:26:12 pm ---E quali sarebbero questi dati di fatto? C'è un gene dell'omosessualità?
--- Termina citazione ---
Ancora ?
Vicus, fingi di non saper leggere ?
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,12892.msg200565.html#msg200565
--- Citazione ---Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.
Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
Ma i cromosomi non sono tutto.
Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.
Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
E' più frequente l'inverso.
Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
Come fanno molti transessuali.
Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.
Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
E della base biologica dell'orientamento sessuale.
Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
"Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".
In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.
Per saperne di più:
LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
in "Science", 253, 30 agosto 1991.
HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.
MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53, n.4,ottobre 1993.
LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
Mondadori, Milano, 1983.
STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.
FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
Basic Books, 1992.
BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993.
--- Termina citazione ---
Vicus:
Frank sei tu che non sai leggere: se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.
Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).
fritz:
--- Citazione da: Vicus - Agosto 18, 2021, 23:09:22 pm ---se esistesse un gene dell'omosessualità, quest'ultima sarebbe presente in tutte le poplazioni ma non è affatto così.
--- Termina citazione ---
Non vedo cosa c'entri. E non capisco la motivazione della tua affermazione. Perche' dovrebbe essere presente ovunque? E perche' se non si e' ancora trovato questo presunto gene, allora si puo' affermare che non esiste?
--- Citazione ---Dai anche un'occhiata allle teorie "scientifiche" dei genetisti di cent'anni fa, oggi completamente ridicolizzate (quando non addirittura aberranti).
--- Termina citazione ---
Il DNA e' stato scoperto nel 1953, ci credo che le teorie di cent'anni fa sono assolutamente antiquate per la scienza moderna.
Frank:
Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.
Vicus:
--- Citazione da: Frank - Agosto 19, 2021, 10:59:20 am ---Non esiste nemmeno "il gene dell'intelligenza", se è per questo...
Esiste un mix di fattori, come ho già avuto modo di farti notare, ma siccome la religione dice che "non è vero", bla bla bla, allora seguiti a portare avanti le tue tesi negazioniste.
Vicus, come ho già avuto modo di farti notare in passato, queste discussioni fra me e te non hanno senso.
Come non hanno senso quando parliamo di Covid-19, e come non avevano senso in passato quando parlavi di scie chimiche, alle quali tu credi e io no...
E non hanno nemmeno senso perché, alla fine della fiera, tu non sei un esperto in materia come non lo sono io.
Tra l'altro in questa discussione l'argomento trattato è il libro di Esther Vilar, perciò credo proprio sia il caso di spostare questi commenti altrove, in una discussione apposita, che eventualmente continuerai a portare avanti tu, visto e considerato che l'argomento froci lo ficchi ovunque.
--- Termina citazione ---
Non l'ho cominciata io la discussione sui froci. La religione non si occupa di scienza. Per un uomo e specialmente per un attivista maschile, fare affermazioni favorevoli ad alleanze col femminismo, guerra tra i sessi (voluta dal femminismo), agenda LGBT (antimaschile senza se e senza ma) è come darsi calci sulle gengive.
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