Autore Topic: Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento  (Letto 2960 volte)

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Offline Damocle

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La Maffioletti fa un quadro della situazione d'oltreoceano, nella città della grande mela, New York. Un'immagine che rimanda quella del telefilm "Sex and the City": donne che rivendicano (ed esercitano) le pari opportunità tra generi e annesse libertà sessuali, ma che poi non disdegnano, anzi pretendono, l'antica cavalleria maschile, anche quando si tratta di mettere mani al portafoglio, offrire cene, viaggi e quant'altro. E lei aggiunge che non ci trova nulla di male in questo, anzi lo trova giusto, dando per scontato che inoltre per lei New York rappresenta un'avanguardia di modernità che pure in Italia si dovrebbe imitare, senza giudicare.

Fonte: 27esimaora.corriere.it/articolo/quanto-contano-i-soldi-in-amore/ - sito del Corriere della Sera

"Quanto contano i soldi in amore?

di Chiara Maffioletti
Tags: amore, corteggiamento, donne, potere economico, soldi, uomini

A noi donne, ammettiamolo, questo abbinamento non piace per niente. Ci inorridisce che anche solo in linea teorica venga accostato un sentimento come l’amore (e tutto quello che gli gravita attorno) a un tema tanto becero come quello dei soldi.

Eppure, sempre di più sono convinta che i soldi, il potere economico di un uomo, per la donna contino parecchio.

Bella scoperta, diranno i più ciniconi tra voi. E invece a mio avviso si tratta qualcosa su cui è interessante riflettere in un’epoca in cui sempre più a gran voce – e a parere mio, giustamente – la donna rivendica la parità tra i sessi praticamente ovunque.
Io sono la prima a sostenerla. Ma ammetto che, per esempio, in un primo appuntamento trovo auspicabile che sia l’uomo ad offrire la cena. E’ tanto contrastante con l’immagine della donna emancipata che tutte noi vorremmo rappresentare? Si potrebbe dire che è una semplice questione di galanteria, ma con voi vorrei capire quale sia il peso effettivo dei soldi in una relazione. Conosco una ragazza – intelligente e autonoma – che si è sentita offesa per aver dovuto pagare la sua «quota» in un conto diviso alla romana: era uscita con l’uomo che stava frequentando e altri amici ma lui non ha pagato anche per lei. Di certo non sono i pochi euro che ha speso che le hanno pesato, ma il significato che lei attribuisce a quei soldi:

«Se avesse voluto dimostrarmi che ci teneva avrebbe offerto anche per me»; «Un uomo che non paga anche per la donna che frequenta è un taccagno-un egoista-un cafone».

Questi ragionamenti si sentono fare dalla stragrande maggioranza delle donne che poi aggiungono: «Io non ho problemi a offrire quando usciamo, ma deve essere una mia sorpresa, un mio gesto inatteso fatto a sua insaputa. Ma, in generale, l’uomo deve offrire». E’ ovvio che si parla dei primi appuntamenti, che poi una relazione si basa su presupposti auspicabilmente più solidi e che i rapporti si bilanciano, ma fino a che punto nel corteggiamento all’uomo è richiesto di «spendere di più». Mi ha lasciata interdetta la confessione di alcune persone che ho conosciuto e che vivono a New York. Lì, dove l’emancipazione è praticamente totale e dove si guarda per avere un assaggio di futuro, gli uomini non solo sono completamente spaventati dalle donne, ma quando scelgono di conquistarne una, come prassi si danno un budget. Non tanto per dire. Fissano proprio una cifra che mettono a disposizione per conquistare la tal donna. Cifra che prevede cene, viaggetti, regali e via dicendo. E il «gentil» sesso di lì, questa cosa la pretende. Se l’aspetta proprio. Certo, non tutte le donne, mi auguro. Ma quelle con cui ho parlato me l’hanno confermato.

Tutto questo non è agghiacciante? Tutto questo non contrasta enormemente con l’idea di una donna che non deve dipendere dall’uomo? Quale è il limite (se c’è) tra la galanteria (da parte dell’uomo) e il parassitaggio (da parte della donna)?

twitter @ChiaraMaff "

Alla luce di questo affresco della società americana, è giustificata la filosofia di vita del dottor Cox, nel telefilm umoristico "Scrubs":


O quella di Tony Montana nel film "Scarface":


Fonte: http://bodymind.forumfree.it/?t=71662804

Offline Vicus

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #1 il: Novembre 07, 2015, 03:39:12 am »
O quella di Tony Montana nel film "Scarface":

Infati le donne impazziscono per tipi del genere.
In molti paesi europei non c'è quest'usanza dell'offrire, che più che galanteria evoca l'idea che l'uomo debba pagare una donna per il tempo che passa con lui - come una escort o una prostituta.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Vicus

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Offline freethinker

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #3 il: Novembre 07, 2015, 08:19:28 am »

Vicus, dove le trovi certe perle? Una fotografia assolutamente realistica della società di merda attuale.
Alcuni personaggi (come la collega-rampante o il tizio della reception) sono significativi, perchè mostrano come anche nelle situazioni più grottesche, ci sia chi agisce senza alcuno spirito critico o capacità di discernimento, come se fosse un semplice meccanismo del sistema. :doh:
 
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Offline Vicus

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #4 il: Novembre 07, 2015, 09:51:25 am »
Vicus, dove le trovi certe perle? Una fotografia assolutamente realistica della società di merda attuale.
Alcuni personaggi (come la collega-rampante o il tizio della reception) sono significativi, perchè mostrano come anche nelle situazioni più grottesche, ci sia chi agisce senza alcuno spirito critico o capacità di discernimento, come se fosse un semplice meccanismo del sistema. :doh:
Denys Arcand (L'Età Barbarica) merita l'Oscar della QM: :lol:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=10041.msg118251#msg118251
Il conformismo robotico e l'ossessione per l'apparenza  sono gli unici valori esistenti, attraverso i quali la gente si sente realizzata e "al sicuro". E' l'omologazione inconscia dell'essere umano alla macchina.
« Ultima modifica: Novembre 07, 2015, 15:05:23 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Frank

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #5 il: Novembre 07, 2015, 09:59:45 am »
Citazione
Ma ammetto che, per esempio, in un primo appuntamento trovo auspicabile che sia l’uomo ad offrire la cena. E’ tanto contrastante con l’immagine della donna emancipata che tutte noi vorremmo rappresentare? Si potrebbe dire che è una semplice questione di galanteria, ma con voi vorrei capire quale sia il peso effettivo dei soldi in una relazione. Conosco una ragazza – intelligente e autonoma – che si è sentita offesa per aver dovuto pagare la sua «quota» in un conto diviso alla romana: era uscita con l’uomo che stava frequentando e altri amici ma lui non ha pagato anche per lei. Di certo non sono i pochi euro che ha speso che le hanno pesato, ma il significato che lei attribuisce a quei soldi:

«Se avesse voluto dimostrarmi che ci teneva avrebbe offerto anche per me»; «Un uomo che non paga anche per la donna che frequenta è un taccagno-un egoista-un cafone».

Premesso che per me (come per tanti altri uomini), questa è una storia vecchia, parole del genere non fanno che confermare, una volta di più, la natura parassitaria delle donne.
Rompono i coglioni dalla mattina alla sera, riguardo alla c.d. "parità", si lamentano ad ogni pié sospinto dell' orribile "maschilismo" di cui sarebbe impregnata la nostra società, ma poi richiedono a gran voce ciò che combattono: ossia l' uomo "cavaliere" (=zerbino), figlio di un' epoca e di una società che tanto disprezzano.
Seriamente: nel momento in cui un uomo si toglie il Velo di Maya e "vede" l' altro sesso per quel che realmente è, diventa poi impossibile stabilirci legami seri e duraturi.
Al massimo ci si può passare qualche piacevole ora di sesso (e non è detto neppure quello); ma niente di più.*

@@

* Perlomeno per me.



Citazione
«Se avesse voluto dimostrarmi che ci teneva avrebbe offerto anche per me»; «Un uomo che non paga anche per la donna che frequenta è un taccagno-un egoista-un cafone»

Queste viziate mentecatte, partono sempre dal presupposto di valere di più, rispetto ad un uomo.
E già questo è un buon motivo per mandarle a cacare.
Tra l' altro, se un uomo dovesse usare lo stesso metro nei confronti delle donne, cosa dovrebbe concludere, considerando che loro quasi mai tirano su il portafoglio ?
Forse che sono delle povere ritardate morte di fame ?
...

Offline ReYkY

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #6 il: Novembre 07, 2015, 11:37:42 am »
Quindi se non pago per una donna sono un "taccagno cafone"..... :hmm:


Beh sono sempre stato favorevole alla prostituzione.  :w00t: :w00t:

Offline Salar de Uyuni

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #7 il: Novembre 07, 2015, 12:21:59 pm »
Però che articolo...
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Massimo

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #8 il: Novembre 07, 2015, 12:44:27 pm »
Solita vecchia storia: libertà dai condizionamenti, sì, ma per le donne e non per gli uomini. I quali, coglioni e schiavi, devono fare
semplicemente quello che hanno sempre fatto e comportarsi come si sono sempre comportati. Hanno sempre pagato per le loro
donne e quindi devono continuare a farlo. Le donne invece devono riscattarsi dalle loro schiavitù. Gli uomini devono mantenere
i loro doveri e obblighi. La "parità" moderna non contempla doveri per le donne e diritti per gli uomini. Contempla solo diritti per
le donne e doveri per gli uomini.

Offline ilmarmocchio

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #9 il: Novembre 07, 2015, 12:45:09 pm »
Citazione
a un tema tanto becero come quello dei soldi.

uno/a che definisce i soldi un tema becero è tanto imbecille da non poetr essere letto

Citazione
«Se avesse voluto dimostrarmi che ci teneva avrebbe offerto anche per me»; «Un uomo che non paga anche per la donna che frequenta è un taccagno-un egoista-un cafone».

davvero ? io invece mi aspetterei che LEI,  per dimostrami ecc ecc, paghi anche la mia quota

Offline Sardus_Pater

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #10 il: Novembre 07, 2015, 13:21:19 pm »
L'articolo non presenta niente di nuovo, a dire il vero, anche il fatto che in casi come quelli citati gli imbecilli cavalieri serventi continuiamo ad essere noi.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online Duca

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #11 il: Novembre 07, 2015, 14:59:12 pm »
Il bordello, ecco la soluzione: vado, trombo, pago, arrivederci e grazie.
Tutto chiaro, quantificato, senza perdite di tempo o prese per il culo.

Offline freethinker

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #12 il: Novembre 07, 2015, 15:48:53 pm »
Denys Arcand (L'Età Barbarica) merita l'Oscar della QM: :lol:
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Il conformismo robotico e l'ossessione per l'apparenza  sono gli unici valori esistenti, attraverso i quali la gente si sente realizzata e "al sicuro". E' l'omologazione inconscia dell'essere umano alla macchina.

E' vero, esseri robotici, in una parola antiumani. In questo senso è impagabile la scena del funerale, mi ha richiamato alla mente (per contrasto) uno dei passi di "Trinità", di Leon Uris, dove c'è il racconto della veglia funebre del vecchio Larkin, con le donne impegnate a esprimersi nei lamenti più forti e potenti per esprimere il cordoglio...
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Offline Vicus

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Re:Donne e soldi: cosa ne pensa una giornalista italiana dell'argomento
« Risposta #13 il: Novembre 07, 2015, 16:40:00 pm »
E' vero, esseri robotici, in una parola antiumani. In questo senso è impagabile la scena del funerale, mi ha richiamato alla mente (per contrasto) uno dei passi di "Trinità", di Leon Uris, dove c'è il racconto della veglia funebre del vecchio Larkin, con le donne impegnate a esprimersi nei lamenti più forti e potenti per esprimere il cordoglio...
Non trovo il film di Uris, di che parla?
En passant, se le donne recuperassero un briciolo di umanità sarebbero molto più seducenti.
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