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Gerusalemme, dai poster di Hunger Games sparisce la protagonistaIn due città israeliane l'immagine della Lawrence tolta dalle locandine. Il motivo? La comunità ortodossaLucio Di Marzo - Ven, 20/11/2015 - 17:51La protagonista, in Hunger Games, è evidentemente una donna. È Jennifer Lawrence, nella saga Katniss Everdeen, il personaggio principale della trilogia (quadrilogia, al cinema) ambientata in un futuro di ribellione contro un potere centrale che soggioga i distretti dello Stato di Panem.Jennifer Lawrence sulla locandina di Hunger GamesBella, valorosa e armata di arco e frecce, la Lawrence compare sulle locandine del film, avvolta dalle fiamme - un dettaglio legato alla trama della storia -, ma non ovunque. In Israele, e per la precisione a Gerusalemme e nella città costiera di Bnei Brak, una polemica è sorta per la decisione di affiggere per le strade una versione riveduta e corretta del poster."Abbiamo constatato che i poster con immagini di donne a Gerusalemme vengono spesso strappati - ha spiegato al sito Ynet un rappresentante della società che si occupa di pubblicizzare il film - e a Bnei Brak i poster con immagini femminili non sono permessi".La ragione, almeno nella città costiera, è che vi abita una comunità ultra-ortodossa piuttosto numerosa, spiega il quotidiano israeliano Haaretz, che non vede di buon occhio quelle immagini che potrebbero "incitare i sentimenti" degli abitanti della città.Diversa la questione a Gerusalemme. In città un divieto ufficiale non esiste, ma in quei quartieri dove la presenza ortodossa è più numerosa si è preferito cautelarsi. Non senza polemiche.
Luigi FarinelliVen, 20/11/2015 - 21:13In Occidente, i film con "eroine" che fanno l'ammazzasette hanno imperversato per decenni con risultati spesso ridicoli e trame scontate. Sono prodotti che hanno proceduto di pari passo la diffusione dell'ideologia gender, per inculcare nell'immaginario collettivo "l'intercambiabilità in tutto e per tutto dei ruoli". Molti "maschi pentiti" ci sono caduti (questo era uno degli scopi) e non posso qui riportare le conclusioni "stupefacenti" di certa critica "progressista" che parlava di situazioni finte come se fossero vere e verificabili. Nel complesso, a perderci è stata proprio la donna, quella autentica, messa in ridicolo da costruzioni false ed esilaranti che, secondo i vati della trasformazione antropologica in corso di realizzazione, dovrebbe in futuro essere quella vera.