Autore Topic: Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle  (Letto 3418 volte)

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Offline JanQuarius

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Qualche mese fa decisi di iscrivermi ad un corso professionale finanziato dalla regione. Lo faccio ed intanto chiedo informazioni riguardo i candidati. Nel mentre compilo una scheda dove c'è il campo riguardante il mio livello d'istruzione, mi viene detto che la precedenza viene data a coloro che hanno la licenza media e ai disoccupati. Avendo il diploma delle superiori penso che non mi chiameranno visto che ci sono molti che il diploma non lo possiedono, così inizio un altro percorso formativo.



Dopo un paio di settimane vengo contattato dall'ente che organizzava il corso professionale e mi dicono che si può fare un test d'ingresso. Mi metto d'accordo sulla data e arrivo a fare il test. Il risultato è che tra 140 persone ne dovevano scegliere 40 dopo quel test. Ero il 14esimo nella lista con un punteggio di 30/35. “Bene” penso. Manca soltanto il colloquio conoscitivo/motivazionale che selezionerà da questi 40 ammessi 20 che frequenteranno il corso. Vado al colloquio entusiasmato. Insomma, le solite domande: “perchè hai scelto questo corso?”, “cosa vorresti fare nel futuro?”, “che lavori hai fatto in precedenza?”, “quali sono le qualità che bisogna possedere per essere brillanti in questo lavoro?”, ecc. Il colloquio durò più o meno 25 minuti. Alla fine saluto le due donne che si occupavano della selezione e convinto che sia andato bene, inizio a fare i miei piani. Penso che lascerò il percorso formativo attuale e mi indirizzerò in quell'altra direzione visto il risultato positivo sia del colloquio che del test d'ingresso.

Nella data in cui dovevano pubblicare i risultati di selezione mi rendo conto di non essere presente nella lista degli ammessi. Sarà sicuramente andato qualcosa storto o ci sarà stato un errore (penso), non è possibile che io non sia stato selezionato. A quel punto prendo le due tabelle (quella degli ammessi al colloquio dopo il test d'ingresso e quella degli ammessi al corso) e le paragono notando una cosa interessante. 15 dei selezionati sono di sesso femminile. E questo non è tutto. 9 di queste femmine hanno un punteggio più basso del mio. Come si spiega questa cosa? Beh, ho deciso di chiamare l'ente e di chiedere spiegazione:
Citazione
”Buongiorno, sono uno degli ammessi al colloquio conoscitivo/motivazionale. Vorrei capire come mai non sono stato selezionato per frequentare il corso. Ho notato che nella graduatoria hanno preso persone che hanno ottenuto un punteggio più basso del mio. Com'è possibile che loro siano stati ammessi ed io no, visto che era un colloquio conoscitivo e motivazionale e non di verifica delle conoscenze?”.

Dopo qualche giorno dalla mia telefonata mi richiama una donna e mi spiega la situazione:
Citazione
“Guardi, non è il primo che si rivolge con questa domanda. Ce ne sono stati alcuni. Diciamo che sono stati selezionati quelli che ci sono sembrati più idonei. In quanto a me, io non ho fatto la selezione, per cui, non posso dirLe com'è andato il Suo colloquio. Diciamo però che c'era una quota riservata alle donne visto che era finanziato dalla regione e la selezione non è stata proprio per meritocrazia pura. Se desidera, organizziamo l'anno prossimo un corso simile e se è interessato posso inserirla nella lista d'attesa.”

Sentito questo le risposi soltanto:
Citazione
“No, grazie. Se sarò interessato, vi chiamerò io stesso, arrivederci.”

Morale della favola? Perchè fare un test d'ingresso e poi dei colloqui se poi si sa che la maggior parte di quelli che frequenteranno il corso saranno femmine? Per me questa è pura ipocrisia femminista. A questo punto, visto che parliamo di parità, mettiamo le quote rosa pure nei cantieri e nelle miniere, per equiparare le due parti giustamente, visto che ancor oggi anche dopo la cosiddetta emancipazione femminile le morti sul lavoro restano ancora 97% uomini-maschi.

Poi diciamo che le donne sono più brave a scuola, all'università e in genere superiori. Ma se sono così superiori, a cosa servono a loro le quote rosa? Perchè non dimostrano la loro superiorità con i fatti e con le loro stesse forze? Lo dico, nonostante odio questa parola (superiorità) poichè per me ha un gusto razzista.

Cos'è la parità? Se ci sono 10 uomini e 10 donne che frequentano un corso, è parità. Se ci sono 15 donne che frequentano un corso per 20 persone, è parità. Tanto a chi importa se ci sono più donne che uomini?! Se è il contrario (cioè 15 uomini e 5 donne), è discriminazione maschilista! Dov'è finita la meritocrazia?

Care mie, sappiate che un giorno questa “parità” vi si rivolgerà contro, proprio quando arriverà il momento in cui rimarrete sole, senza marito, senza amore, ma sarete sicuramente “indipendenti”. Lottate pure per quest'indipendenza e vedremmo a cosa porterà l'umanità.

Fonte dell'articolo: http://storieriflessioni.blogspot.com/2015/11/meritocrazia-femminista.html

Online Frank

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #1 il: Novembre 24, 2015, 20:59:03 pm »
http://www.chm.unipg.it/sites/default/files/u1612/avviso_giovanitalenti.pdf
Citazione
VOUCHER FORMATIVI 
FINALIZZATI ALLA VALORIZZAZIONE DI GIOVANI TALENTI
CON PARTICOLARE RIGUARDO A QUELLI FEMMINILI

Citazione
ARTICOLO 3: DOTAZIONE FINANZIARIA
La  dotazione  finanziaria  complessiva  prevista  per  il  finanziamento  del  presente  Avviso  Pubblico, secondo  quanto  disposto  dalla  D.G.R  n.  837  del  26.07.2011  e  s.m.i.,  è  pari  ad
€  500.000,00 (Euro cinquecentomila/00)  a  valere  sulle  risorse  del POR  Umbria  FSE  2007-2013  -  Asse  II  Occupabilità – Obiettivo  Specifico  “e”,  categoria  di  spesa  n.  “66”.
Il 70%  delle  risorse  totali  stanziate,  pari  ad  € 350.000,00 (euro trecentocinquantamila/00), sarà riservato alle domande presentate da donne. La parte  eventualmente  non  utilizzata  di  tale  riserva concorrerà  al  finanziamento  delle  domande presentate da uomini.

...


Alberto1986

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #3 il: Novembre 24, 2015, 21:43:38 pm »
E' la cosiddetta "discriminazione positiva", degna della società di merda vaginocentrica, nazi-femminista ed anti-maschile in cui viviamo.

Ma bisogna sempre tener a mente che se ci sono queste palesi leggi misandriche la colpa è dei tantissimi coglioni di sesso maschile sempre pronti a genuflettersi verso il "povero ed indifeso" sesso femminile. Perchè se l'uomo di potere (di qualsiasi livello) si fosse opposto, queste schifezze discriminatorie non sarebbero mai esistite.

Comunque, venendo al nocciolo del topic, ho esperienze negative anch'io con colloqui di lavoro fatti da femmine. Se puoi (anche se oggi è sempre più difficile) diffida sempre da aziende a conduzione femminile o comunque da aziende che hanno una palese prerogativa pro-donna.

Essere super-partes, razionali, obiettive, giuste, meritocratiche, serie, ecc. sono qualità in cui nelle donnine non esiste traccia. Loro accusano gli uomini di essere "seSSSisti", ma è proprio la loro natura limitata e complessata che le porta sempre a guardare il mondo sotto l'occhio sessuale.   

La donna oggi è un nemico sociale dell'uomo. Chi lo capisce, capisce anche come muoversi e cosa aspettarsi.

Offline ReYkY

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #4 il: Novembre 24, 2015, 22:24:52 pm »
Devo ritenermi fortunato. A me dissero "mi serve un cameriere, ma a te non ti prendo perché voglio una donna". NB la padrona era donna ed il locale una NORMALISSIMA pizzeria sulla riviera.

Offline JanQuarius

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #5 il: Novembre 25, 2015, 10:30:04 am »
E' la cosiddetta "discriminazione positiva", degna della società di merda vaginocentrica, nazi-femminista ed anti-maschile in cui viviamo.

Ma bisogna sempre tener a mente che se ci sono queste palesi leggi misandriche la colpa è dei tantissimi coglioni di sesso maschile sempre pronti a genuflettersi verso il "povero ed indifeso" sesso femminile. Perchè se l'uomo di potere (di qualsiasi livello) si fosse opposto, queste schifezze discriminatorie non sarebbero mai esistite.

Comunque, venendo al nocciolo del topic, ho esperienze negative anch'io con colloqui di lavoro fatti da femmine. Se puoi (anche se oggi è sempre più difficile) diffida sempre da aziende a conduzione femminile o comunque da aziende che hanno una palese prerogativa pro-donna.

Essere super-partes, razionali, obiettive, giuste, meritocratiche, serie, ecc. sono qualità in cui nelle donnine non esiste traccia. Loro accusano gli uomini di essere "seSSSisti", ma è proprio la loro natura limitata e complessata che le porta sempre a guardare il mondo sotto l'occhio sessuale.   

La donna oggi è un nemico sociale dell'uomo. Chi lo capisce, capisce anche come muoversi e cosa aspettarsi.
Ti dò ragione sul fatto che ci sia anche della colpa maschile in tutto ciò. Non concordo però sul fatto che la donna sia un nemico per l'uomo. Alcune donne (femministe e tendenti al femminismo) lo sono ma mica tutte. Ne conosco molte che non concordano con le idee sessiste del femminismo, ed è un dato di fatto.

Devo ritenermi fortunato. A me dissero "mi serve un cameriere, ma a te non ti prendo perché voglio una donna". NB la padrona era donna ed il locale una NORMALISSIMA pizzeria sulla riviera.
Guarda, basta andare su un sito di ricerca del lavoro e ne trovi a bizzeffe di annunci dove cercano esclusivamente donne. A volte vedo anche quelli per le categorie protette (che condivido pienamente) ma quando vedo quelli riservati alle donne, mi chiedo, non saranno mica diventate una categoria protetta anche loro?!

Offline Fazer

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #6 il: Novembre 25, 2015, 11:31:22 am »
...Non concordo però sul fatto che la donna sia un nemico per l'uomo. Alcune donne (femministe e tendenti al femminismo) lo sono ma mica tutte. Ne conosco molte che non concordano con le idee sessiste del femminismo, ed è un dato di fatto.

Anche io.
Ma non ne conosco nessuna che, pur non concordando con le idee sessiste del femminismo, abbia deciso di rinunciare ai privilegi acquisiti proprio grazie alle suddette idee.


Offline COSMOS1

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #7 il: Novembre 25, 2015, 11:44:45 am »
di fatto è un sistema destinato ad affogare
a cosa servono i corsi? ad acquisire titoli (non formazione) per ottenere privilegi
i privilegi sono o assunzioni in posti pubblici o assunzioni in aziende private nelle quali lo stato impone il possesso di determinati titoli, quindi di fatto posti pubblici decentrati ...


soluzione per far ripartire l'Italia? abolire tutti i titoli di studio
se una cosa la sai fare lo devi dimostrare facendola
punto
Dio cè
MA NON SEI TU
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Offline Vicus

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #8 il: Novembre 25, 2015, 12:48:27 pm »
La maggior parte dei posti di lavoro ottenuti tramite privilegi sono completamente inutili, sono mansioni burocratiche senza alcuna finalità produttiva.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #9 il: Novembre 25, 2015, 13:19:56 pm »
non saranno mica diventate una categoria protetta anche loro?!

Una categoria protetta (nel senso comunemente inteso) no, una categoria privilegiata, certamente sì.

Offline Sardus_Pater

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #10 il: Novembre 25, 2015, 13:40:27 pm »
Una categoria protetta dalla realtà delle cose, sì.
Il femminismo è l'oppio delle donne.

Online Frank

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #11 il: Novembre 25, 2015, 18:52:29 pm »
Essere super-partes, razionali, obiettive, giuste, meritocratiche, serie, ecc. sono qualità in cui nelle donnine non esiste traccia. Loro accusano gli uomini di essere "seSSSisti", ma è proprio la loro natura limitata e complessata che le porta sempre a guardare il mondo sotto l'occhio sessuale.  

E' così.

Offline Warlordmaniac

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #12 il: Novembre 25, 2015, 18:52:36 pm »

Guarda, basta andare su un sito di ricerca del lavoro e ne trovi a bizzeffe di annunci dove cercano esclusivamente donne. A volte vedo anche quelli per le categorie protette (che condivido pienamente) ma quando vedo quelli riservati alle donne, mi chiedo, non saranno mica diventate una categoria protetta anche loro?!

Le donne sono la categoria protetta per eccellenza.

Alberto1986

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #13 il: Novembre 25, 2015, 22:34:12 pm »
..... Non concordo però sul fatto che la donna sia un nemico per l'uomo. Alcune donne (femministe e tendenti al femminismo) lo sono ma mica tutte. Ne conosco molte che non concordano con le idee sessiste del femminismo, ed è un dato di fatto.
....


Beato te che conosci tante donne antifemministe, "anti-sessiste"e che si preoccupato delle problematiche maschili. La maggioranza delle donne che ho incontrato io nella vita, o non se ne fregano (apparentemente) nulla oppure si bevono tutto quello che propinano i media e si accodano alle femministe senza nessun problema. Ma forse viviamo in paesi diversi.

Online Frank

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Re:Meritocrazia femminista: una discriminazione che ho vissuto sulla propria pelle
« Risposta #14 il: Novembre 26, 2015, 00:20:45 am »
Nemmeno io conosco tutte queste donne "antifemministe e antisessiste", che si preoccupano delle problematiche maschili.
Anzi, a dire il vero, di persona non ne conosco neanche una.