Personalmente non credo ad una donna che, ascesa al potere, si comporti poi in maniera equidistante tra maschi e femmine.
Non credo nella donna che comanda partiti di destra (tra maschio e femmina favorirebbe sempre la femmina), non credo nella donna che, a capo della casa bianca, dovendo scegliere tra il bene collettivo e il femminismo, sceglierebbe il bene collettivo.
Un partito di destra comandato da una donna per me è un controsenso, quasi un ossimoro. Tutto ciò è solo il frutto di un'epoca artificialmente condizionata, artefatta, innaturale.
Per non essere troppo politicamente scorretti, i partiti di destra scelgono delle donne come leader, perchè sennò avrebbero un fianco troppo debole, troppo facile da attaccare, e verrebbero distrutti. Ma la donna, anche se di destra, tra la questione politica generale e il femminismo, (cioè la difesa di sè stessa e dei suoi privilegi), sceglierà sempre il femminismo, senza quasi eccezioni, direi.
So di andare un pò controcorrente, ma tant'è, non è una novità.
Ci tengo ad aggiungere che la mia non è una presa di posizione reazionaria e nè maschilista, ma frutto di una analisi piuttosto articolata e sopprattutto consapevole (magari sbagliata, chissà. Ma tant'è).