Ringrazio per gli apprezzamenti e per le critiche.
La castita' prematrimoniale non e' una garanzia assoluta di fedelta'.
Ci puo' essere quella che arriva al matrimonio casta e illibata,
dopo si scatena e tradisce il marito allegramente.
Ci puo' essere anche quella che, pur avendo avuto in passato vari
rapporti intimi, diventa una sposa perfetta e fedele.
Il mio e' un ragionamento probabilistico, basato sulla saggezza popolare,
secondo cui il lupo perde il pelo, ma non perde il vizio.
Se una donna ha praticato l'astinenza, significa che sa resistere
alle tentazioni e che ha un certo autocontrollo; ed e' pensabile
che anche da sposata possa vincere le tentazioni.
Ma se una e' abituata a fare sesso a destra e a manca,
e' piu' facile che tradisca il marito alla prima occasione.
Inoltre, il sacrificio dell'astinenza allena (proprio come nello sport)
agli altri sacrifici che sicuramente occorrono nella vita matrimoniale.
Se si segue la filosofia del Paese dei Balocchi e' piu' facile
che un rapporto finisca a schifìo alla prima difficolta'.
Per "sesso libero" intendo quella mentalita' (e stile di vita) che
ha portato allo scollamento fra sesso, procreazione, amore e matrimonio.
Concordo pienamente con Jason, mi pare che il sesso libero
e il femminismo siano parenti stretti, diffusi in modo esplosivo dopo il '68
e promossi dalle stesse persone (anche pseudo filantropi pescecani della finanza,
che non sono amici del genere umano) e partiti politici.
Non si puo' lottare contro il femminismo e poi seguire la filosofia del sesso libero.
E' come se uno non fumasse l'hashish (perche' fa male) e poi si desse alla marjuana;
bisogna rifiutare entrambi.
E, come osservato anche da vari forumisti, il potere femminile
si basa esclusivamente sul ricatto sessuale. Se tutti gli uomini
praticassero la castita' e magari facessero anche uno sciopero
a oltranza del sesso, le femministe sarebbero azzerate.
Seguire il sesso libero significa dare alle donne la corda
per farsi impiccare.
E' vero, Alberto, la castita' e' un precetto tipicamente religioso,
ma io ne ho sostenuto la validita' adducendo argomentazioni puramente
umane e basate sull'osservazione dei fatti.
Mi pare che il criterio evangelico secondo cui per capire
se l'albero e' buono bisogna vedere i frutti abbia validita' universale,
sia ragionevole anche per gli atei o per i fedeli di altre religioni.
E i frutti del sesso libero non mi sembrano molto esaltanti.
Uno, fra i tanti, e' il seguente (gia' notato da Jason e Marmocchio):
in una societa' basata sul matrimonio viene assicurata
una corrispondenza biunivoca fra uomini e donne,
per ogni uomo libero esiste una donna libera e viceversa, cosi'
e' piu' facile formare coppie ed e' data la possibilita' anche
agli uomini beta "brutti e sfigati" la possibilita'
di una vita di coppia. Si crea anche l'humus di stabilita'
che favorisce la nascita e l'educazione di nuove vite.
Al contrario, nella nostra societa' l'uomo alfa (bello e/o ricco)
puo' fare l'asso pigliatutto, puo' avere donne in quantita'
togliendole agli altri.
E anche le donne attualmente libere non considerano minimamente
l'uomo beta, avendo l'aspettativa di entrare nell'harem dell'alfa.
Il fenomeno e' asimmetrico, perche' anche le donne beta vogliono
l'uomo alfa.
Questo genera tanta solitudine maschile, che viviamo dolorosamente
sulla nostra pelle.
Il sesso libero prometteva pace, gioia, serenita';
ma io, guardandomi intorno tutti i giorni, vedo quasi solo persone tristi,
inc...ate, ciniche. E la maggiore tristezza l'ho vista proprio
in quei posti (discoteche, locali per vita notturna, club di vacanze artificiali)
che si presentano come i templi del "divertimento".
Anche il pagano Omero ammoniva sul rischio del sesso libero,
non solo con la storia della maga Circe, ma anche con quella delle sirene.
Chi cede alle lusinghe delle sirene finisce in fondo al mare,
mangiato dai pesci.
Non voglio fare il moralista, ma ormai e' evidente che femminismo
e sesso libero hanno fatto danni catastrofici, rischiando di portarci
all'autodistruzione; bisogna assolutamente superare queste ideologie;
e' questione di sopravvivenza fisica.