oggi su Repubblica una scrittrice che non merita il nome scrive una storia di natale: un vedovo scopre che una donna viene picchiata dal convivente e lo ammazza. Il giornalaccio non si vergogna a pubblicare una storia che approva:
1 la giustizia sommaria, senza processo, senza difesa
2 l'omicidio a tradimento
3 la pretesa di raddrizzare le vite altrui senza chiedere l'altrui opinione (siamo sicuri che quella donna esulterà scoprendo che le hanno ammazzato il compagno, pur violento?)
Già ... come al solito dobbiamo scegliere da che parte stare: dalla parte dei giudici, onesti, integerrimi conoscitori della legge e della morale, o da quella dei giudicati e condannati. Dal processo a Gesù nel sinedrio, non ci sono altre alternative.
E fa triste che a Natale si pubblichino storie che fanno a pugni appunto con Colui che a Natale commemoriamo!
Però, il presepe guai a chi lo tocca!