Non vedrò sicuramente questo film: di solito quando qualcosa è così "gonfiata" dalla pubblicità va bene per gli americani, ma su di me ha l'effetto di stimolare un completo disinteresse.
E poi, se consideriamo anche il fatto che la Clinton (candidata alla Casa Bianca, mica una qualsiasi), la quale ha concluso, due o tre giorni fa, un discorso elettorale con la frase "che la forza sia con voi", abbiamo il quadro completo. Mala tempora currunt, come dicevano i latini
Hollywood sembra essere passata alla decostruzione dei miti dell'America (ché Guerre Stellari è tra questi) e di se stessa. Questo rigetto dovrebbe conoscerlo, visto che sottopone i suoi film a test accurati sul pubblico e che le reazioni di quest'ultimo sono simili in ogni Paese.
Se è così, cosa dire ad esempio della politica, che è sempre più sondaggi e spettacolo? L'immagine negativa che dà l'America, come quella positiva che danno altri Paesi, non sono forse parte di uno
show, di una commedia (da non confondere con finzione)?
Guerre Stellari è un ibrido semplificato tra fantascienza (praticamente finita con gli anni '70) e il nascente fantasy, ed è ormai superata da decenni dalle saghe più sofisticate di quest'ultimo genere.