In rilievo > Osservatorio sulla Misandria e sul Male-bashing
Non siamo diversi dall'ISIS, noi stupriamo le donne.
TheDarkSider:
Queste le esternazioni di Deborah Dirani, oscura blogger del Fuffington Post che si definisce "Donna, prima. Giornalista, poi", mettendo ben in chiaro subito che per lei le questioni del suo genere vengono prima e sopra ogni cosa.
In effetti non c'e' niente di originale in quello che scrive: e' la solita misandria da quattro soldi, o da quattro neuroni, unita all'odio per il maschio bianco occidentale, messo qui sullo stesso piano di un islamista stupratore dell'ISIS.
Pero' questa e' la sezione giusta, e ogni tanto bisogna pur riportare le immonde castronerie maschiofobiche che vengono pubblicate quotidianamente sui nostri media:
http://www.huffingtonpost.it/deborah-dirani/la-falsa-indignazione-delloccidente-per-le-leggi-sullo-stupro-del-califfo_b_8890876.html?utm_hp_ref=italy
La falsa indignazione dell'Occidente per le leggi sullo stupro del Califfo
Quando Cassandra mise piede in Grecia, Clitemnestra capì che quella ragazzina, di stirpe regale, era la schiava del letto di suo marito, Agamennone. Che erano 10 anni che non lo vedeva suo marito, che nel frattempo aveva tirato giù le mura di Troia dopo un assedio sfiancante di equilibri e sacrifici agli Dei. Che lui tornava nel suo palazzo, re e vincitore, con una giovane donna che la leggenda vuole bellissima e maledetta: capace di leggere il futuro ma incapace ad essere creduta.
Cassandra era una schiava e come lei, schiave dei Greci furono tutte le donne troiane: Andromaca, già rapita per dare un erede a Ettore, il figlio del re di Troia, ed Ecuba, che del re di Troia era moglie. Donne che erano regine, finite a compiacere il sesso del vincitore di una guerra. Euripide racconta nel 415 a.C. la vita triste delle prime vittime di ogni guerra: le donne. E nessuno, da che ho memoria, si è mai indignato per il trattamento riservato a queste femmine che, certo, hanno i confini sfumati dal mito, ma restano icone di una violenza di genere che non usa come variabile una religione, ma la forza.
Le donne sono pezzi di carne buoni alla riproduzione, alla cura del maschio e dei suoi figli. Sono schiave per una trama muscolare e un ordito di ossa che le costringe a patire la violenza di un sesso che non desiderano, di un uomo che non amano. Bestie da mercato: ha bei fianchi, farà molti figli. L'indignazione che nelle ultime ore attraversa l'Occidente, suscitata dalla fatwa n.64 del 29 gennaio 2015, che detta le nuove leggi dello stupro nel Daesh, mi suona tanto ipocrita quanto falsa. Come se, con gente pronta a incendiare un altro essere umano, a scaraventare giù dalle rupi un omosessuale, ad abbattere a martellate secoli di storia e civiltà ci fosse da stupirsi che una donna, finita nel carro degli sconfitti, venga stuprata a cadenza quotidiana da un maschio che si serve di Allah per giustificare ogni genere di abominio.
La verità è che abbiamo ogni giorno più bisogno di ingolfarci di orrore verso il Daesh, perché sembra che quanto abbiamo visto fino ad ora non ci sia bastato. La verità è che bastava passare di là dall'Adriatico un paio di decenni fa per contare il numero di figli bastardi degli stupratori della ex Jugoslavia. Che non erano musulmani, ma per niente. Che lo stupro trova infinite e continue legittimazioni nelle menti perverse degli stupratori: si stupra una donna in nome di dio, della specie, dell'etnia, della politica, del piacere. Del potere. Che lo stupro è questo: la perfezione del potere che non si conclude con la morte (finirebbe troppo presto l'orgasmo) ma si ripete ad ogni urlo, ad ogni graffio, ad ogni supplica della vittima. È molto più che un atto sessuale, è un messaggio di onnipotenza che un carnefice lancia alla sua vittima: "Sei mia: farò di te quello che voglio". E allora, guardiamo bene la realtà, leviamoci le lenti della supremazia culturale che oggi, ancora una volta, ci fa sentire migliori di quei disgraziati che tanto ci fanno paura.
Noi gli uomini non li incendiamo, no: ma le donne le stupriamo senza nasconderci dietro la barba di dio. Non lo facciamo da vincitori di una guerra, non le chiamiamo schiave, non regoliamo la cadenza dei nostri rapporti sessuali con loro, non ci preoccupiamo di capire se la femmina a cui strapperemo la gonna sia o meno mestruata. Noi siamo civili occidentali e lo stupro da noi è un incidente: ammesso che tante, troppe sono le donne al giorno abusate in Italia (ce lo dice l'Istat) possano considerarsi un incidente. La differenza tra "noi" e "loro" sta solo nel metodo: il loro è sistematico, regolato da una logica che noi non conosciamo più. È la logica assurda della guerra che impone ai vinti ogni possibile umiliazione.
Se nel 415 a.C. Euripide raccontò il dolore delle Troiane vestite di nero, vedove e vittime che finivano vendute come vacche da macello e se nel 2015 stiamo ancora qui a rileggere la stessa storia il punto non è il Daesh, non è un Imam, non è dio. Il problema è l'uomo. È la follia del potere, è il piacere della sopraffazione e la presunzione di invincibilità che nasce dal piegare le gambe e la volontà di chi non ha mezzi per reagire. Musulmani, cattolici, induisti, atei e agnostici è il disprezzo della vita che si infila nei pantaloni di un uomo e finisce sotto le mutande di una donna. Dio e i suoi barbuti seguaci non c'entrano niente. Prima lo capiremo, prima comprenderemo che dio è un mezzo e non il fine di tante barbarie, e prima riusciremo ad avvicinarci a quella laicità illuminista e illuminata che, sola, forse, potrà salvarci. Tutte e tutti.
Frank:
Tuttavia i peggiori son sempre i soliti maschietti di cacca come questo.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10204019632551300&set=a.1381251651499.2053520.1238176076&type=3&theater
--- Citazione ---Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
mi permetta,lei non ha capito una cippa.La grande giornalista ,la grande donna che si cela dietro questo articolo ha cultura ,è andata all'origine della nostra civiltà basata sul sopruso e sullo stupro ,ha detto che se ci scandalizziamo dell norme perverse di questi che si fanno chiamare jihadisti,isis,is ,daesh,dovremmo scandalizzarci anche e soprattutto degli stupri che avvengono nel nostro supposto civilissimo mondo,perché quando una donna è abusata è abusata e non fa differenza se ciò è regolamentato o meno o se è tollerato .E questo in tempo di pace .In tempo di guerra noi,come gli altri,non ci comporteremmo e non ci siamo mai comportati in modo diverso dagli altri ,perché alla fine ,che sia bosnia,serbia,siria gran bretagna,viet-nam,cambogia ,francia ,usa italia,la vittima è sempre la donna.Ma la "povera " giornalista non aveva considerato che tra i lettori ci fossero anche delle teste di marmo come lei .
--- Termina citazione ---
--- Citazione ---Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
cavolo,le leggi sono migliorate,a stento e con tantissima fatica,ma la mentalità mica tanto.Se parla una donna non le si risponde nel merito,ma con slogan ,giri di parole,argomenti capziosi ,senza parlare mai dei fatti,senza citarli mai e soprattutto senza entrare nel merito .
Ma vi fanno ancora tanta paura,le donne ?
--- Termina citazione ---
--- Citazione ---Genesio Nardoni · Tecnico presso IPSIA Gallarate
Sauro Galli sì,alcuni sì ,ma per me è stato più importante avere una madre che nel caso avessi solo pensato di mancare di rispetto ad una donna mi avrebbe fracassato la testa e non scherzo mica .
Buon Anno Sauro ,a te e famiglia ed a tutti gli altri del forum .
--- Termina citazione ---
@@
ps: ecco la tal Deborah Dirani.
https://www.facebook.com/deborah.dirani?ref=br_rs
--- Citazione ---Deborah Dirani
3 ore fa ·
Sisi: ci meritiamo Checco Zalone (ma io sto chiedendo la cittadinanza in Zambia).
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Commenti
Luca Regazzi
Luca Regazzi Hai proprio ragione
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Benedetta Zattoni
Benedetta Zattoni Io lo odio...
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Roberto Barattini
Roberto Barattini È inutile scappare c' è un Checco Zalone anche in Groenlandia
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Veru Veruska
Veru Veruska Concordo.
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Offar Raffo Illifur
Offar Raffo Illifur Abbiamo ciò che ci meritiamo
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Hope Orsati Vitellozzi
Hope Orsati Vitellozzi vengo anch'io in Zambia .. ma prima imbavagliamo Zalone
Mi piace · 1 · 1 h
Riccardo Barlaam
Riccardo Barlaam tu ci scherzi. Matteo Sametti in Zambia ci è andato a vivere davvero. Ha mollato un posto da commercialista in Padania e ora costruisce scuole e fa fare sport ai bambini in Zambia. Dopo aver percorso tutta l'Africa su una bici in bambù fino a Londra....
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Deborah Dirani
Deborah Dirani Che spettacolo di persone esistono (per fortuna) al mondo!
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Marco Foroni
Marco Foroni C'è una bella etnia....
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--- Termina citazione ---
Auguriamoci che si trasferisca realmente in Zambia (paese notoriamente evolutissimo), insieme alle sue compagne di merende.
ilmarmocchio:
magari se ne andassero in Zambia.
No, rimarrano qui, a sparare scemenze
fabriziopiludu:
Ma cosa scrive 'sta quì? Che Troia sia stata messa a sacco, e incendiata; ma tirare giù le mura... troppo lungo, complicato e dispendioso
Dai! Le femmine fatte schiave, e i maschi? Uccisi - compresi i bambini: Astianatte ammazzato da Neottolemo, che lo sbattè ferocemente contro la parete.
Anche per gli anziani: Ecuba schiava, Priamo trafitto; e posso andare avanti.
Frank:
Leggete qui.
http://www.sardegnablogger.it/lamericana-troia-e-il-senegalese-superdotato-di-romina-fiore/
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