Se le femministe fossero "intelligenti" che non lo sono, però anche diverse donne non si impegnano sul fronte di critica verso certe forme di psicologie diverse, come i musulmani, contro di loro non si fanno sentire, sono iper tollleranti, tanto da essere a volte più che remissive in modo anormale se proprio vogliamo. Insomma accettano tutto. Cosa che invece non fanno con gli uomini bianchi, sulle quali si scagliano con livore e veemenza.
Insomma due comportamenti, due morali, due etiche, una sorta di jackll e hyde. Sarebbe interessante studiare a fondo questa scissione.
Si noti poi che le femministe sono sempre politicamente corrette. In questo in genere anche il slsso femminile di solito.
La risposta è semplice. Il femminismo, l’immigrazione di massa, la denatalità e la conflittualità sociale sono sistemi progettati per l’affondamento di società avanzate.
Sono mezzi puramente distruttivi e non producono società in grado di durare:
notate come il femminismo sia sempre in opposizione a qualcosa. Senza un avversario (vero o immaginario) cessa di esistere.
Essi lavorano in sinergia (il femminismo per la denatalità, l'immigrazione per cancellare l'identità culturale). Per questo non si contraddicono mai, eventualmente ricorrendo all'occultamento dei fatti: solo una minima parte delle violenze assurgono alla ribalta della cronaca.
Le femministe sono le utili idiote del Capitale globale che a parole avversano (ma dal quale si fanno mantenere, magari al livello di sussistenza, o ricevono favori).
Una volta prodotto il cambiamento voluto, si immettono nuovamente valori stabilizzanti come comunità, famiglia e virtù civiche, e tanti saluti al femminismo che - oggi si dice - "durerà almeno mille anni".
Il femminismo va preso per quello che è: un giocattolo distruttivo della finta rivoluzione borghese.
Noi uomini, discriminati dall’asilo globale, siamo in realtà una posizione di vantaggio sulle femministe e tutti gli altri soggetti che abbracciano questo periodo di transizione come fosse la sostanza e la realtà.