Autore Topic: la storia del Femminismo, di Walter Kaner  (Letto 36871 volte)

0 Utenti e 3 Visitatori stanno visualizzando questo topic.

Offline Cassiodoro

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1272
  • Sesso: Maschio
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #120 il: Aprile 19, 2011, 11:16:15 am »

http://www.corriere.it/cronache/09_febbraio_06/divorzi_focus_elvira_serra_8c28b8be-f423-11dd-952a-00144f02aabc.shtml

«In linea di principio, valido sia per l'uomo sia per la donna, viene accordato l'assegno di mantenimento quando il reddito di uno dei due è quattro volte superiore a quello dell'altro, e sempre, invece, nel caso in cui quest'ultimo ne sia privo», puntualizza l'avvocato romano Gian Ettore Gassani, presidente nazionale dell'Associazione dei matrimonialisti italiani. Secondo quanto osservato dal Centro studi Ami, nel 2007 e 2008 il 3,5 per cento delle sentenze ha stabilito che le mogli debbano mantenere i mariti. Una percentuale ancora più significativa se si torna al 2005, quando una situazione simile ha riguardato il 2% dei casi.

se non vi piace la legge italiana potete sempre espatriare.
 io sono per l'affido condiviso.

Hai evidenziato quella frase per dimostrare che gli avvocati raccontano fandonie o per dimostrare che sei una ingenua?
Sempre da quello che hai evidenziato intuisco che non hai letto quello da me linkato, è scritto da un Presidente di tribunale, non da un avvocato che ha interesse a mistificare la realtà, ti consiglio di leggerlo, anche se presumo che sei venuta qui SOLO per insegnare e non ANCHE per imparare.

L'articolo da te postato, esalta il fatto che le donne sono PIU’ migliori nel pagare gli assegni di mantenimento e che sono quasi raddoppiate dal 2005 (l'articolo è del novembre 2009), cioè sono passate dal 2% al 3,5%.
La giornalista non menziona il fenomeno delle false separazioni, per pagare meno tasse, in quanto l'assegno per il coniuge è deducibile.
In questo caso il fenomeno del 3,5% è maggiore del fenomeno del 96,5%, praticamente la quasi totalità degli assegni di mantenimento è a carico degli uomini, ma si vuole esaltare ad ogni costo quella minima percentuale solo perchè è femmina.


b) Qualora il coniuge richiedente l’assegno sia dotato di redditi propri non adeguati (come tali dovendosi intendere quelli che, pur sufficienti a garantire un minimo di autosufficienza economica, non soddisfino l’esigenza di mantenere un tenore di vita ragionevolmente comparabile a quello precedente la rottura dell’unità coniugale), i criteri liquidativi sopra enucleati potranno trovare applicazione operando, quale parametro di riferimento, sul differenziale di reddito tra i coniugi.
Pertanto, nell’ipotesi spesso ricorrente di un coniuge con occupazione part-time produttiva di redditi modesti (es: € 600,00 mensili), la liquidazione dell’assegno potrà così essere effettuata:
- con assegnazione della casa coniugale: 1/4 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00
- senza assegnazione della casa coniugale: 1/3 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00


A me sembra, e la matematica non è una opinione, che 1200 sia “solo” il doppio di 600, e non 4 volte di più, ed il Presidente del Tribunale parla di “differenziale di reddito” generico.
Per un uomo che guadagna 1200 euro, l’assegno a carico per il mantenimento della moglie varia da 150 a 200 euro, vi lascio fare i conti del caso con due figli.
Ricordo, inoltre che l'assegno di mantenimento, dà diritto anche a parte della liquidazione e della pensione di reversibilità.

A proposito del cattivo lavoro che avevate fatto per la parificazione dei figli legittimi a quelli naturali, è (finalmente) intervenuta la Cassazione per stabilire che non ci devono essere figli di serie A e figli di serie B.

Cassazione: va ridotto mantenimento a figlio legittimo se penalizza figli naturali nati da successiva convivenza
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_10082.asp
A figli legittimi e naturali va garantito un uguale tenore di vita. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n.8227/2011 della prima sezione civile) chiarendo che il giudice può ridurre l'assegno di mantenimento in favore dei figli legittimi se questo incide sul reddito del padre al punto di non consentirgli di assicurare lo stesso tenore di vita anche ai figli naturali che sono nati da una successiva relazione. Alla Suprema Corte si era rivolto un padre separato lamentando che l'aumento dell'assegno di mantenimento in favore della figlia legittima aveva creato uno squilibrio a svantaggio di due figli naturali che aveva avuto da una convivente. L'uomo aveva fatto notare in particolare che l'assegno da corrispondere alla prima figlia incideva notevomente sulle sue possibilità economiche.
(Data: 18/04/2011 10.30.00 - Autore: N.R.)


 
« Ultima modifica: Aprile 19, 2011, 11:34:35 am da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline Cassiodoro

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1272
  • Sesso: Maschio
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #121 il: Aprile 19, 2011, 11:21:49 am »
Citazione da: FrancaViola
io sono per l'affido condiviso.

Puoi, per favore, scrivere in che modo applicheresti un affido condiviso?

Mettiamo in un caso standard di famiglia con due figli, redditi quasi pari, e casa famigliare di proprietà comune tra i coniugi.
Non mi interessa l'eventuale addebito della separazione a lei o a lui.

Grazie.

"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #122 il: Aprile 19, 2011, 12:34:55 pm »
Puoi, per favore, scrivere in che modo applicheresti un affido condiviso?

Mettiamo in un caso standard di famiglia con due figli, redditi quasi pari, e casa famigliare di proprietà comune tra i coniugi.
Non mi interessa l'eventuale addebito della separazione a lei o a lui.

Grazie.




Non lo so come applicherei l'affido condiviso in tutti i minimi particolari.
Io sono per l'affido condiviso perchè so che i figli hanno profondamente bisogno di entrambi i genitori, so che non vorrei un euro dal mio ex e i soldi dei figli sarebbero veramente soldi dei figli. non so che fine farebbe la casa. venduta? uno ne liquida una parte all'altro? non lo so, davvero. Se fosse una casa abbastanza grande da dividerla in due con ingressi separati sarebbe la soluzione che adotterei. in modo che i bambini non debbano essere presi e portati in giro come valigie e avrebbero entrambi i genitori vicini in qualsiasi momento.
mi rendo conto di non aver dato una risposta esauriente, ma ho 25 anni, non sono sposata e il divorzio è veramente la possibilità più remota che possa mai augurarmi.

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #123 il: Aprile 19, 2011, 12:43:26 pm »
Hai evidenziato quella frase per dimostrare che gli avvocati raccontano fandonie o per dimostrare che sei una ingenua?
Sempre da quello che hai evidenziato intuisco che non hai letto quello da me linkato, è scritto da un Presidente di tribunale, non da un avvocato che ha interesse a mistificare la realtà, ti consiglio di leggerlo, anche se presumo che sei venuta qui SOLO per insegnare e non ANCHE per imparare.

L'articolo da te postato, esalta il fatto che le donne sono PIU’ migliori nel pagare gli assegni di mantenimento e che sono quasi raddoppiate dal 2005 (l'articolo è del novembre 2009), cioè sono passate dal 2% al 3,5%.
La giornalista non menziona il fenomeno delle false separazioni, per pagare meno tasse, in quanto l'assegno per il coniuge è deducibile.
In questo caso il fenomeno del 3,5% è maggiore del fenomeno del 96,5%, praticamente la quasi totalità degli assegni di mantenimento è a carico degli uomini, ma si vuole esaltare ad ogni costo quella minima percentuale solo perchè è femmina.


b) Qualora il coniuge richiedente l’assegno sia dotato di redditi propri non adeguati (come tali dovendosi intendere quelli che, pur sufficienti a garantire un minimo di autosufficienza economica, non soddisfino l’esigenza di mantenere un tenore di vita ragionevolmente comparabile a quello precedente la rottura dell’unità coniugale), i criteri liquidativi sopra enucleati potranno trovare applicazione operando, quale parametro di riferimento, sul differenziale di reddito tra i coniugi.
Pertanto, nell’ipotesi spesso ricorrente di un coniuge con occupazione part-time produttiva di redditi modesti (es: € 600,00 mensili), la liquidazione dell’assegno potrà così essere effettuata:
- con assegnazione della casa coniugale: 1/4 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00
- senza assegnazione della casa coniugale: 1/3 di € 1.200,00 (o € 1.600,00) - € 600,00


A me sembra, e la matematica non è una opinione, che 1200 sia “solo” il doppio di 600, e non 4 volte di più, ed il Presidente del Tribunale parla di “differenziale di reddito” generico.
Per un uomo che guadagna 1200 euro, l’assegno a carico per il mantenimento della moglie varia da 150 a 200 euro, vi lascio fare i conti del caso con due figli.
Ricordo, inoltre che l'assegno di mantenimento, dà diritto anche a parte della liquidazione e della pensione di reversibilità.

A proposito del cattivo lavoro che avevate fatto per la parificazione dei figli legittimi a quelli naturali, è (finalmente) intervenuta la Cassazione per stabilire che non ci devono essere figli di serie A e figli di serie B.

Cassazione: va ridotto mantenimento a figlio legittimo se penalizza figli naturali nati da successiva convivenza
http://www.studiocataldi.it/news_giuridiche_asp/news_giuridica_10082.asp
A figli legittimi e naturali va garantito un uguale tenore di vita. Lo ha stabilito la Corte di Cassazione (sentenza n.8227/2011 della prima sezione civile) chiarendo che il giudice può ridurre l'assegno di mantenimento in favore dei figli legittimi se questo incide sul reddito del padre al punto di non consentirgli di assicurare lo stesso tenore di vita anche ai figli naturali che sono nati da una successiva relazione. Alla Suprema Corte si era rivolto un padre separato lamentando che l'aumento dell'assegno di mantenimento in favore della figlia legittima aveva creato uno squilibrio a svantaggio di due figli naturali che aveva avuto da una convivente. L'uomo aveva fatto notare in particolare che l'assegno da corrispondere alla prima figlia incideva notevomente sulle sue possibilità economiche.
(Data: 18/04/2011 10.30.00 - Autore: N.R.)


 



Ho linkato quell'articolo esclusivamente per far vedere che anche le donne, sebbene in misura molo inferiore, pagano gli alimenti. Nel senso che è una legge che vale per entrambi i sessi!
comunque ti faccio una domanda: come risolveresti questa "discriminazione"?

Caso tipo:Due senza figli si separano. Lei (di comune accordo con lui), aveva sempre fatto la casalinga perchè uno stipendio bastava. Si separano, lui lascia lei. Lei ha passato i 40 ed è senza rilevanti esperienze lavorative.

come ci si potrebbe comportare in un caso del genere?

Online fabriziopiludu

  • Pietra miliare della QM
  • *****
  • Post: 11874
  • Sesso: Maschio
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #124 il: Aprile 19, 2011, 13:13:32 pm »
femministe della Penisola Indiana - India, Pakistan, Nepal, Buthan, Bangla Desh; non c'è più il Sikkhim.


Offline beta

  • WikiQM
  • Veterano
  • ***
  • Post: 1706
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #125 il: Aprile 19, 2011, 14:51:11 pm »
Caso tipo:Due senza figli si separano. Lei (di comune accordo con lui), aveva sempre fatto la casalinga perchè uno stipendio bastava. Si separano, lui lascia lei. Lei ha passato i 40 ed è senza rilevanti esperienze lavorative
se questo è un "caso tipo" io sono biancaneve in persona. intanto documentati su quante separazioni sono chieste dalla moglie e quante dal marito. su quante donne sposate sopra i 40 anni non hanno figli,cosa significa di comune accordo? lui la costringe a non lavorare (nel 2011), mentre lei vorrebbe? dunque questa donna non è responsabile delle sue scelte? oppure a lei sta bene a non lavorare o preferisce dedicarsi a tempo pieno alla casa e il marito asseconda questo desiderio della moglie?
praticamente in questo "caso tipo" si devono incontrare tre situazioni rare (lui chiede di separarsi, lei dopo i 40 sposata senza figli, ed entrambi convinti che lei a casa sia la scelta migliore (togli pure i lavoratori dipendenti visto che uno stipendio deve bastare). se dovessi puntare 10 euro sull'eventualita che tu a 40 anni sarai in questa situazione, in caso di vincita avrei un bel gruzzoletto.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2011, 15:09:50 pm da beta »

Offline Cassiodoro

  • WikiQM
  • Affezionato
  • ***
  • Post: 1272
  • Sesso: Maschio
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #126 il: Aprile 19, 2011, 15:04:46 pm »
Citazione da: FrancaViola
caso tipo:Due senza figli si separano. Lei (di comune accordo con lui), aveva sempre fatto la casalinga perchè uno stipendio bastava. Si separano, lui lascia lei. Lei ha passato i 40 ed è senza rilevanti esperienze lavorative.
come ci si potrebbe comportare in un caso del genere?
Se vanno in tribunale alla donna gli viene riconosciuto un assegno di mantenimento pari a ca il 20/30% delle entrate del marito.
Se il marito è uno come Berlusconi si becca 300.000 euro al mese, se è un semplice impiegato ne becca 300 e non ci campa lo stesso e deve andare a lavorare.


Lavorerà in nero, prenderà l'assegno di mantenimento e suo marito si arrabbierà, perchè le darà dei soldi che non si merita.

Sono 80.000 le separazioni ogni anno in Italia, da fenomeno per pochi e ricchi, è diventata una prassi alla moda.
Più saranno gli uomini arrabbiati (ed ogni uomo arrabbiato ha anche con sè donne arrabbiate, madre, sorelle, amiche, ecc)più ci sarà pressione per modificare le leggli sul diritto di famiglia, per l'assegno di mantenimento sarà come per le pensioni di invalidità, a forza di darle a tutti oggi non la danno neanche ai veri invalidi.

Se gli stipendi medi sono quelli enunciati dal giudice Calabrò, 1200-1600 euro al mese capisci che per un uomo la separazione alle condizioni attuali è un disastro, specialmente se ci sono i figli di mezzo, sia economico, sia affettivo per la perdita dei contatti quotidiani con i figli.

Per quel che riguarda la "casalinga": nel mio vocabolario non esiste la parola "casalinga", è una disoccupata, se vive e non le manca niente è una "mantenuta", se l'ha scelto di sua spontanea volontà o si è fatta convincere e' una "mantenuta sprovveduta" perchè il divorzio e la separazione, annoverati tra i famosi "Diritti delle donne", sono in vigore da oltre 40 anni, e vivere come se non ci fossero è da imbecilli, come lo siamo stati noi maschi 50enni, imbecilli che non siamo stati educati a che il mondo era cambiato dopo l'introduzione del divorzio del 1970.
« Ultima modifica: Aprile 19, 2011, 15:17:00 pm da Cassiodoro »
"Sì, sull’orlo del baratro ha capito la cosa più importante" - "Ah sì? E cosa ha capito?" - "Che vola solo chi osa farlo"

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #127 il: Aprile 19, 2011, 15:32:01 pm »
Se vanno in tribunale alla donna gli viene riconosciuto un assegno di mantenimento pari a ca il 20/30% delle entrate del marito.
Se il marito è uno come Berlusconi si becca 300.000 euro al mese, se è un semplice impiegato ne becca 300 e non ci campa lo stesso e deve andare a lavorare.


Lavorerà in nero, prenderà l'assegno di mantenimento e suo marito si arrabbierà, perchè le darà dei soldi che non si merita.

Sono 80.000 le separazioni ogni anno in Italia, da fenomeno per pochi e ricchi, è diventata una prassi alla moda.
Più saranno gli uomini arrabbiati (ed ogni uomo arrabbiato ha anche con sè donne arrabbiate, madre, sorelle, amiche, ecc)più ci sarà pressione per modificare le leggli sul diritto di famiglia, per l'assegno di mantenimento sarà come per le pensioni di invalidità, a forza di darle a tutti oggi non la danno neanche ai veri invalidi.

Se gli stipendi medi sono quelli enunciati dal giudice Calabrò, 1200-1600 euro al mese capisci che per un uomo la separazione alle condizioni attuali è un disastro, specialmente se ci sono i figli di mezzo, sia economico, sia affettivo per la perdita dei contatti quotidiani con i figli.

Per quel che riguarda la "casalinga": nel mio vocabolario non esiste la parola "casalinga", è una disoccupata, se vive e non le manca niente è una "mantenuta", se l'ha scelto di sua spontanea volontà o si è fatta convincere e' una "mantenuta sprovveduta" perchè il divorzio e la separazione, annoverati tra i famosi "Diritti delle donne", sono in vigore da oltre 40 anni, e vivere come se non ci fossero è da imbecilli, come lo siamo stati noi maschi 50enni, imbecilli che non siamo stati educati a che il mondo era cambiato dopo l'introduzione del divorzio del 1970.


mia madre fa la casalinga. E' tutto tranne che sprovveduta. E soprattutto è tutto tranne che disoccupata. E' mantenuta solo nel senso stretto del termine, perchè quello che fa tutti i giorni per tutta la famiglia (siamo in 5) è un lavoro a tempo pieno. Quindi rispetto per chi ha fatto (e ha potuto fare) questa scelta di vita, per favore.

E' ovvio che l'ipotetica non lavoratrice, al momento del divorzio dovrà lavorare. Io non intendevo che non avesse voglia di lavorare, intendevo che a 25 anni faccio fatica io a trovare un lavoro qualsiasi per rendermi un minimo indipendente... figurati una over 40.

Io sono nata dopo che il divorzio è stato introdotto, eppure vivo e vivrò sempre come se non ci fosse. Sposarsi pensando già a un piano B in caso di divorzio è deprimente e poco produttivo, secondo me.

PS: curiosità SENZA malignità: visto che la casalinga è una mantenuta sprovveduta, nel caso vostra moglie lavori le vostre stesse ore, voi le fate le pulizie di casa a metà con lei? e per pulizie non intendo sparecchiare o buttare l'immondizia. Intendo pulire i vetri, far da mangiare, lavatrici, spolverare e blablabla tutte quelle robe noiosissime

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #128 il: Aprile 19, 2011, 15:32:39 pm »
femministe della Penisola Indiana - India, Pakistan, Nepal, Buthan, Bangla Desh; non c'è più il Sikkhim.




è una bellissima foto! grazie!

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #129 il: Aprile 19, 2011, 15:36:51 pm »
se questo è un "caso tipo" io sono biancaneve in persona. intanto documentati su quante separazioni sono chieste dalla moglie e quante dal marito. su quante donne sposate sopra i 40 anni non hanno figli,cosa significa di comune accordo? lui la costringe a non lavorare (nel 2011), mentre lei vorrebbe? dunque questa donna non è responsabile delle sue scelte? oppure a lei sta bene a non lavorare o preferisce dedicarsi a tempo pieno alla casa e il marito asseconda questo desiderio della moglie?
praticamente in questo "caso tipo" si devono incontrare tre situazioni rare (lui chiede di separarsi, lei dopo i 40 sposata senza figli, ed entrambi convinti che lei a casa sia la scelta migliore (togli pure i lavoratori dipendenti visto che uno stipendio deve bastare). se dovessi puntare 10 euro sull'eventualita che tu a 40 anni sarai in questa situazione, in caso di vincita avrei un bel gruzzoletto.


anche se fosse il caso di divorzio più raro del mondo, avevo solo chiesto una ipotetica soluzione. che non mi sembra tu abbia dato.
Per "comune accordo" intendo "comune accordo" =  caro fare la casalinga mi piace! cara mi piace che tu faccia la casalinga! Allora siamo di comune accordo!

Offline Rita

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2819
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #130 il: Aprile 19, 2011, 15:44:01 pm »

mia madre fa la casalinga.

scusa, ma tua madre non rientrerebbe nel tuo caso tipo, mi sembra ovvio
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline FrancaViola

  • Utente
  • *
  • Post: 82
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #131 il: Aprile 19, 2011, 15:48:59 pm »
scusa, ma tua madre non rientrerebbe nel tuo caso tipo, mi sembra ovvio


Cassiodoro ha dato la sua visione della casalinga e io ho dato la mia. al di là del caso tipo

Offline Rita

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2819
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #132 il: Aprile 19, 2011, 15:54:17 pm »
Personalmente credo che la maggior parte delle donne oggi lavorino al momento del matrimonio, al massimo il "comune accordo" nello stare a casa puo' sopravvenire per l'accudimento dei figli.

Credo non abbia molto senso oggi il caso indicato da Franca (coniugi senza figli, con lei a casa).

Pare anche a me fuori luogo presentarlo come "caso tipico".

Se fosse un solo divorzio al mondo e non vi fossero gravi motivi (indicati prima mi pare, per la separazione), sono scelte di vita. Se lei è stata a casa ci si augura che abbia un'esperienza lavorativa come colf, almeno, quindi avrà comunque maturato un'esperienza lavorativa, altrimenti ci si contraddice, nel momento in cui si sostiene che la casalinga fa un lavoro.

Fa un lavoro abbastanza ricercato oggi: tra anziani rimasti soli che hanno bisogno di aiuto, ad esempio, collaboratrici ad ore etc., credimi si puo' sopravvivere.

Tuttalpiù si potrebbe pensare ad una soluzione come quella del marito casalingo svizzero. Lui ha un sussidio per qualche mese e il Tribunale gli ha "imposto" di trovare un lavoro. Quale sarebbe la differenza col caso ipotetico da te presentato?  :huh:

L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Rita

  • Veterano
  • ***
  • Post: 2819
  • Sesso: Femmina
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #133 il: Aprile 19, 2011, 16:02:45 pm »

Cassiodoro ha dato la sua visione della casalinga e io ho dato la mia. al di là del caso tipo

Più che "visioni" casalinghe occorrerebbe davvero misurare il lavoro svolto.
Secondo te c'è uguaglianza fra una donna senza figli e una con tre figli?
C'è uguaglianza fra una donna che non lavora e si occupa solo della casa e una che lavora part-time o tempo pieno?
C'è uguaglianza fra una donna casalinga che abita in una casetta di campagna e magari ha pure l'orto da accudire e una donna casalinga che vive in un appartamento in città?

Non ho capito poi il richiamo all'essere disposti o meno a contribuire ai lavori domestici: sono accordi che ovviamente vanno presi nel momento in cui una coppia si sposa e dipendono, appunto, da un mucchio di cose.

Per esempio fra le coppie che conosco l'organizzazione è divisa anche in base agli orari di rientro a casa. Così che se capita che la moglie arriva più tardi dal lavoro, in genere il marito mette su la cena. O va a prendere i bambini, oppure fa le pulizie. Viceversa se è il contrario ed è il marito a tornare tardi è ovvio che lo fa la moglie.

E così via.

Poi certo ci sarà pure chi stira fino a mezzanotte mentre il marito guarda la TV, così come sento pure la collega che si lamenta del marito che non fa nulla in casa, mentre lei fa il part-time e lui fa il rappresentante ed esce al mattino all 7 per tornare alle 10 /10 e mezzo di sera e mangiare un boccone veloce prima di crollare.
L'esperienza è un pettine che la vita ti dà dopo che hai perso i capelli

Offline Bastian Contrario

  • Utente
  • *
  • Post: 74
Re: la storia del Femminismo, di Walter Kaner
« Risposta #134 il: Aprile 19, 2011, 16:14:15 pm »

Caso tipo:Due senza figli si separano. Lei (di comune accordo con lui), aveva sempre fatto la casalinga perchè uno stipendio bastava. Si separano, lui lascia lei. Lei ha passato i 40 ed è senza rilevanti esperienze lavorative.

come ci si potrebbe comportare in un caso del genere?

dipende.
se sono casi ribaltati rispetto a quelli dell'articolo del corriere della sera:
redditi annui fino al milione, ma anche solo 170.000...

be allora il problema non si pone, lui può mantenerla e probabilmente si accorderanno sui termini del mantenimento.

i casi problematici sono quelli in cui lo stipendio non è sufficiente a sostenere due nuclei familiari separati, peggio che mai quando ci sono figli.

in quel caso io non ho soluzioni perfette, so come va a finire, lui dorme in macchina ;)

sperando che non debba leggere articoli come quelli sul corriere in cui una ex moglie con non ho capito quanti alberghi, si è accordata per un mantenimento del marito di 10.000 euro, con i commentini della giornalista che suonano un po' come: "che ti lamenti ex marito se non hai il pane? mangia croissant come queste abbienti, autonome e molto intelligenti ex mogli"

ecco, quello per me è dileggio... forse a lui toccherà stare in macchina, incominciamo a non prenderlo per il culo!