Il ginocentrismo è biologico?

[Frank]

Conclusione: ho 30 anni e sono l'unico della mia età che attualmente è single non per scelta (a parte uno che adesso sta in galera). Se fossero veri i vostri discorsi, dovrei avere almeno una decina di conoscenti single... invece no. Tutti sistemati.
Ed è proprio questo che mi fa rabbia. Sembro lo scemo del villaggio.

Non so di dove sei ma io di trentenni single ne conosco parecchi.

Tra l'altro, considerando con che razza di stronze bisogna avere a che fare, dovresti ritenerti fortunato.

Tutti sistemati.

ReYkY, passami l'ironia: sì, proprio "sistemati" per benino.
Immagino che razza di rapporti idilliaci avranno con quelle tipe.

[ReYkY]

Ma infatti non mi lamento di essere single, mi lamento di aver perso tutti gli "amici" in coincidenza dei loro fidanzamenti.


Sai che bello vedere su Facebook le foto delle coppiette a 4/6 e tu che scorri la rubrica cercando qualche povero Cristo che si trovi nella tua stessa situazione...
Per il resto, essere nato in un paesino di 4000 abitanti, dentro una provincia altrettanto piccola, e dentro una regione scarsamente popolata è stata la mia trafedia. Anche perché questi 4 pettegoli, quando passa il tempo e ti vedono solo e single, non fanno altro che volare con la fantasia e ricamare divertenti storielle.

[Frank]

Sai che c'è ? Che la donna media italiana non fa mai nulla, ma proprio nulla, per mettere a proprio agio un uomo.
Le tipe sono in perenne competizione con gli uomini e non perdono occasione per bacchettarli e sminuirli.
Ancor più assurdo e patetico è il fatto che chiedano agli uomini "di fare gli uomini",* quindi "i cavalieri", guardandosi bene però dal fare le donne, cioè "le dame".
Son realmente delle minorate mentali, perché qui non è solo questione di indottrinamento femminista a go go; no, è anche questione di intelligenza e buon senso, ossia qualità di cui le nostre "superiori" donnicciole non sembrano granché dotate.

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* Sentita anche un paio di giorni fa, in una tavola calda, dove mi ero fermato a mangiare insieme a un collega di lavoro.

[Rita]

Ancor più assurdo e patetico è il fatto che chiedano agli uomini "di fare gli uomini",* quindi "i cavalieri", guardandosi bene però dal fare le donne, cioè "le dame".

non ricordo se una settimana fa o giù di lì, mentre cucinavo con la TV accesa ho sentito un'intervista a Charlize Teron che pubblicizzava il suo ruolo di strega cattiva nel film di prossima uscita su Biancaneve.
Ad un certo punto ha detto che di "principi azzurri ne avevamo abbastanza ed era positivo che uscissero favole in cui non c'era il principe azzurro (o aveva un ruolo marginale visto che si parlava della riedizione di Biancaneve). Due domande dopo propugnava l'educazione dei bambini "al rispetto e a comportarsi da gentiluomini con le bambine". Praticamente in nemmeno cinque minuti di intervista sputava sull'archetipo del principe azzurro (che è la metafora del gentiluomo protettivo e rispettoso)" e contemporaneamente invocava la rieducazione a gentiluomini dei maschietti aggiungendo che lei lo faceva già con suo figlio rispetto alla femminuccia. Credo di non aver ancora sentito una contraddizione in termini così veloce, degna di Mennea

[Warlordmaniac]

Reiky, il fatto è che si è imposta una società monogamica, che in una demografia sesualmente bilanciata può portare a situazioni come hai descritto tu. Ma chiedi a costoro quanto pagano per la manutenzione del rapporto.

[Vicus]

ma infatti, il problema è  l'armonizzazione, che non è cosa così semplice o immediata o addirittura spontanea, proprio perché cambia l'ambiente e con la diffusione del benessere cambiano le aspettative e questo vale sia per le donne che per gli uomini. Se il femminismo si è diffuso con la (falsa) promessa del "meglio per tutti" a me pare evidente che deve aver trovato terreno fertile anche in qualche malcontento di massa maschile, diffusosi a seguito delle mutazioni ambientali  (e non solo di quello femminile).
Beninteso che non è detto che questo malcontento nasca da una reale sofferenza, potrebbe anche nascere (così come per le donne) dall'esigenza umana di concepire mondi in cui si ha "sempre di più", non so se mi sono capita.
che dipende appunto da come si acquisisce questa consapevolezza: io credo che qualsiasi morale e religione sia nata dall'uomo (o dal lato maschile) in quanto creatore della civiltà e della cultura (o inventore, .. o fondatore,... le parole si possono scegliere ma riportano tutte ad un'unica astrazione). Quindi non escluderei che riappropriandosi di quel valore e di quella coscienza di sé possano nascere dei semi da cui si sviluppino nuove morali. Alle volte distaccarsi (senza che questo significhi "non fare niente e stordirsi coi paradisi artificiali" da qualsiasi tipo di ideologia preconfezionata faccia vedere meglio quali sono le storture e gli adattamenti da fare.

Dai tempi della produzione di massa si insegna alla gente a negare il proprio naturale desiderio di infinito (ovvero di valori umani e senso della comunità) e a trasferirlo sui beni materiali.
L'uomo è il creatore della civiltà ma è ancora intossicato dai veleni del presente per guardare al suo passato senza inibizioni e creare una continuità con il futuro.
L'armonizzazione, come diceva Zolla, è distruggere il passato e ricrearlo in una nuova forma.

Sai che c'è ? Che la donna media italiana non fa mai nulla, ma proprio nulla, per mettere a proprio agio un uomo.
Le tipe sono in perenne competizione con gli uomini e non perdono occasione per bacchettarli e sminuirli.
Ancor più assurdo e patetico è il fatto che chiedano agli uomini "di fare gli uomini",* quindi "i cavalieri", guardandosi bene però dal fare le donne, cioè "le dame".
Son realmente delle minorate mentali, perché qui non è solo questione di indottrinamento femminista a go go; no, è anche questione di intelligenza e buon senso, ossia qualità di cui le nostre "superiori" donnicciole non sembrano granché dotate.

Quoto anche le virgole, aggiungo che quando si incontra una vera donna è un'esperienza quasi sconvolgente tanto siamo abituati a queste arpie. Ricordo l'anno scorso in un agriturismo, gestito da una famiglia magnifica. Una delle figlie (oltre a essere particolarmente bella) aveva una tale femminilità e dignità, un tale rispetto per l'uomo e al contempo per se stessa, da lasciarmi (metaforicamente) senza parole.