Autore Topic: Feste femministe  (Letto 1239 volte)

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Offline Angelo

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Feste femministe
« il: Dicembre 25, 2015, 10:57:21 am »
Eccovi un "bel" video fatto da un giornalista con telecamera nascosta in uno dei "centri sociali" "antifascisti, antirazzisti, antisessisti" etc. etc.


Troverete pure chi difende queste "feste"....

http://www.ilgiornale.it/news/milano/viaggio-nei-centri-sociali-droghe-alcol-e-stanze-sesso-1206834.html?mobile_detect=false

"Questa è una festa in cui la normalità resta fuori dalla porta”. Sesso, droghe, musica, alcol, scambi di coppia. I “centri sociali” italiani non sono solo quelli che manifestano in piazza, gli antagonismi vari, noTav e noExpo.

C’è dell’altro, ovvero le attività notturne organizzate durante l’anno. Feste, discoteche, party di autofinanziamento: tutto in maniera più o meno illegale, realizzato senza autorizzazioni di sorta in locali spesso occupati.

Sabato era in programma a Milano un “Queer party”. Non una serata come tutte le altre, ma un momento - si legge nell’invito che mi ha incuriosito - in cui “provare a mettere in discussione la monogamia, le dinamiche di coppia e la sessualità a due”. Orge, insomma. Ma non solo. (guarda il video)

Il “Ri-Make”, luogo della festa, è un enorme stabile un tempo sede della Banca Nazionale del Lavoro ed ora trasformato in un centro sociale “occupato, autogestito e antiproibizionista". Nessun divieto comportamentale. Anche sulle droghe nessun limite: l'odore di marijuana è forte, ma tutto sembra ammesso.

Il collettivo femminista e Lgbt “Le Luccione” che ha organizzato il raduno parla di un “QuEeR Party con 'Marx, Engels, Lenin & Beyoncè'", personaggi che campeggiano sulla locandina chi con la barba rosa e chi con le sopracciglia colorate. E’ una serata omosessuale da cui non sono esclusi gli etero. L'importante è "liberare la sessualità e sperimentare i propri desideri".

Per entrare viene chiesta un’offerta libera, prezzo che comprende anche la libertà di usufruire di preservativi e lubrificanti distribuiti gratuitamente. Come debba finire la serata è chiaro sin da subito. Il foglio informativo sul "Bon ton" da tenere non lascia spazio ad immaginazioni: divertiti, balla e, per una sera, "libera la tua sessualità". O meglio, come scritto su un cartello, "libera i tuoi orgasmi".

All’interno trovo anche un bar completo di tutto, tranne che del registratore di cassa. Ma questi son luoghi in cui non ci si formalizza, in cui la vendita di bevande diventa autofinanziamento e atto rivoluzionario.

Mentre provo a bere la mia birra da 2,50 euro si avvicina un ragazzo, di 20 anni o poco più. Parrucca in testa, piumato foulard rosso al collo, tacchi a spillo, calzamaglia nera e minigonna. “Non stare da solo, vieni a ballare con me”. Declino l’offerta, ma sono costretto a fingere di apprezzare la musica e le movenze del ragazzo per non essere scoperto. Tra i ballerini noto anche qualche uomo di mezza età. Uno di loro veste una pelliccia molto appariscente.

La cosa più interessante, però, è nell’angolo della sala da ballo. Una tenda trasparente “nasconde” la “stanza del sesso”, da utilizzare “come vuoi, con chi vuoi”. Prima di entrare bisogna leggere il cartello informativo: “Non esiste alcun divieto - c'è scritto - e il sesso non si può fermare. Stai solo attento alle malattie. Dentro trovi preservativi e guanti in lattice. Usali”. Non ci sono turni. Ognuno entra quando vuole e con chi vuole. Non ci si formalizza nemmeno sul numero di persone che possono consumare il rapporto. Entro nella stanza, è tutta buia ma prima di me sono entrate tre persone.

Ho visto abbastanza. Prima di lasciare la festa (che a seguire prevede gnoccata notturna e sex games), intravedo “l’angolo trucco e parrucco”. Qui chi lo desidera può mettersi cipria e ombretto, e la maggioranza di chi si sottopone al make up è di sesso maschile. Evito di varcare la soglia, per non rischiare di entrare uomo ed uscire donna.

Questa è la Milano notturna nei centri sociali occupati. Che qualcuno si ostina a considerare esempi positivi di socialità.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline JAROD72

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Re:Feste femministe
« Risposta #1 il: Dicembre 26, 2015, 12:21:01 pm »
Negli ambienti che dici tu sono sempre da quella parte. E' tutto correlato, oggi il sistema si basa su quei tratti che sono considerati i caposaldi dell'occidente.

Offline Vicus

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Re:Feste femministe
« Risposta #2 il: Dicembre 26, 2015, 12:55:55 pm »
Altro eloquente collegamento tra femminismo e gender.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ReYkY

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Re:Feste femministe
« Risposta #3 il: Dicembre 26, 2015, 13:11:35 pm »
Sostituite la parola "femminista" con "satanista" in ogni frase e l'articolo prende un senso compiuto.

Offline Sardus_Pater

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Re:Feste femministe
« Risposta #4 il: Dicembre 28, 2015, 18:28:34 pm »
Il senso è compiuto anche senza la sostituzione, fìdati.
Una volta, nel lontano 2002, andai ad una festa di questo tipo organizzata nel locale BORDERLINE qui a Sassari (già il nome...), anche se molto più innocente di quella descritta qua sopra. Giurai di non andarci mai più a cose del genere (vi lascio immaginare il perché :rolleyes: ) e mi feci un'idea più chiara e per nulla politicamente corretta di teorie di genere e minchiate correlate.
Il femminismo è l'oppio delle donne.