Autore Topic: Elisabetta Frezza - Teoria del Gender  (Letto 14311 volte)

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Offline Salar de Uyuni

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #30 il: Marzo 27, 2016, 00:21:40 am »
Io mi chiedo solamente questo:
Perchè un androgino ovvero che contiene tutte e due le polarità è più infelice di un essere che ne contiene una sola?
Forse non è che non ne contiene nessuna?
E' questo vuoto che spaventa?
E' questo vuoto che rende infelici?
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline Salar de Uyuni

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #31 il: Marzo 27, 2016, 04:32:36 am »
The observer ti parlerò in modo franco:
io credo che il tuo problema non sia di ''inversione d'identità'' per cui sei un una donna nata nel corpo di un uomo,ma di ''mancanza di identità'',cioè, non ne hai una specifica.
C'è una sorta di vuoto che credo spaventi le persone che sono vicino a te,che reagiscono nel modo più stupido aggredendoti.
Sai ti consiglio di leggere una bella novella di Ray Bradbury nelle cronache marziane,quella di quei coniugi anziani che avevano perduto il loro adorato figlio morto di tubercolosi 20 anni prima.
Ecco a un certo punto il figlio in una mattina di primavera magicamente riappare giovane e con la stessa età e sembianze di lui che era scomparso.
Il padre incredulo si stropicciò gli occhi e disse:''tu non puoi essere lui,lui è morto venti anni fa'',a quel punto il bimbo si avvicinò e prese il babbo per mano e chiese,''io ti chiedo solo di amarmi,di accettarmi,non farti domande'',il padre esitò e infine lo portò in casa.
La madre domande non se ne pose e fini' per svenire dalla gioia.
Tutto quanto procedeva liscio fino a quando i coniugi vollero portarlo in città,il bambino non voleva aveva paura,''loro mi cercano'' disse.
Quando fu in città in breve tempo in un momento di distrazione il ragazzo sparì.
In quel momento stessoun'altra famiglia urlò di gioia per aver ritrovato Cynthya la ragazza dispersa nel deserto 6 mesi fa.
Quando i due anziani tornarono a casa la moglie di lui era esausta sull'orlo del suicidio,rivederlo per poi vederlo sparire era stato un colpo mortale.
Il marito si risolse a salvare la situazione,aveva già mangiato la foglia,quello non era suo figlio,ma per non far morire sua moglie di crepacuore andò a cercare la ''creatura''.
Trovò la casa e Cynthya al balcone,la implorò di venire,che se no sua moglie sarebbe morta,ma Cynthya gli disse che anche lì in famiglia sarebbe stata una tragedia.
A quel punto incominciò a chiamare suo figlio per nome (Timothy mi sembra) vieni Timothy,vieni ora,tua madre ti aspetta,domani ti preparerà la colazione ''non posso'' disse l'essere che oramai aveva perso ogni fattezza,ma lui insistettè,insistettè pronunciò parole d'amore per il figlio e alla fine la creatura si avvicinò,era di nuovo Timothy.
La famiglia della ragazza in quel momento si svegliò e chiese dov'è Cynthya chi ha rapito Cynthya?
E videro il vecchio e il bambino e allora si misero a inseguirli.
Durante l'inseguimento per disorientarli i due si divisero prendendo due strade diverse ''ci vediamo al porto nell'imbarchino''
ma alle prime luci dell'alba la città era già popolata e mentre la ''cosa'' correva ognuno riconosceva,qualcuno diverso,e alla fine in breve tempo mezza città correva dietro alla ''cosa''.
Corri Timothy disse il padre ma lui non fece a tempo,la folla lo catturò;''lasciamelo è Cynthya,no è Barney,no è...''
e ognuno vedeva nella cosa il viso di un famigliare scomparso,alla fine la folla incominciò a discostarsi,perchè lo spettacolo si fece ributtante l'essere continuava a mutare di aspetto contorcendosi,e infine spirò,nel suo volto tutti i lineamenti presi dalla menti di chi cercava disperatamente in lui il caro scomparso.
Scese la pioggia e la folla si allontanò atterrita e depressa,i sogni di tutti erano stati infranti,e la creatura uccisa con il peso di troppi amori,mancanze,lacerazioni e identità sovrapposte.

Lui voleva solo un pò d'amore e di amore finì per morire.

Vedi the observer la morale di questa storia bellissima che ti ho riassunto (male, leggiti Bradbury) è che l'essere NON AVEVA UN'IDENTITA' PERCHE' VOLEVA ESSERE SOLO AMATO.
Ora tu non hai mai ricevuto amore dalle donne,(e del resto quanti ne hanno ricevuto per davvero?) ma vedi io ho l'impressione che tu voglia stabilire una tua identità solo per essere amato.
Non so come andrà a finire,spero non come nella novella di Bradbury,ma ti auguro di scavare dentro di te e di trovare la tua identità vera.
Inseguire l'amore degli altri è fatuo,anche perchè a differenza della novella poetica di Bradbury,più cerchiamo di uniformare la nostra identità agli altri per farci amare e più ne saremo respinti.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline TheObserver

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #32 il: Marzo 28, 2016, 08:56:44 am »
The observer ti parlerò in modo franco:
...............

Settembre 2005: Il marziano
....
La pioggia cadeva a torrenti dal cielo nero sul giardino deserto, nel canale, tra le lontane montagne azzurre.
LaFarge attese silenziosamente cinque minuti, poi, silenziosamente, le mani zuppe, chiuse la porta e mise il catenaccio.



Ho letto "Cronache Marziane" diversi anni fa.

E' curioso come la mia interpretazione  di questo racconto sia speculare alla tua.
Per me il marziano voleva donare amore. E lo fa usando la sua capacità di trasformarsi in un essere umano,
presentandosi ai coloni terrestri sotto forma di parenti defunti, per ridonare un briciolo di gioia alla gente afflitta dal dolore.

Bye

Offline TheObserver

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #33 il: Marzo 28, 2016, 09:27:43 am »
Io mi chiedo solamente questo:
Perchè un androgino ovvero che contiene tutte e due le polarità è più infelice di un essere che ne contiene una sola?
Forse non è che non ne contiene nessuna?
E' questo vuoto che spaventa?
E' questo vuoto che rende infelici?

Io posso solo rispondere per me stessa.

Potrei scrivere a lungo ma non credo sia il caso.
L'argomento sarebbe offtopic qui su QM.

Mi limito a risponderti che non c'è nessun vuoto. So chi sono fin dalla più piccola età.
Mi identifico con il genere femminile. Mi sono sempre vista e percepita come una donna,
costretta a vivere in un corpo estraneo, che non riflette la mia intima percezione di me.
 
Le difficoltà si sono fatte sentire fin dalle scuole elementari.
Tra i maschi non stavo a mio agio e le femmine mi escludevano.
Dopo sono cominciati i problemi con la famiglia e con
l'ambiente chiuso in cui sono nata e cresciuta.
Quindi ho represso, ho sempre represso. Almeno fino ad ora.
L'infelicità per non poter esprimere la mia vera identità e vivere come una donna,
come potrai capire, è molto grande. Ma vado avanti.
A breve mi laurerò, poi penserò ad attuare  la mia transizione.
Voglio essere riconosciuta come una donna.

Ciao

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #34 il: Marzo 28, 2016, 10:05:08 am »
Sono stato spesso (e sono tuttora) oggetto di comportamenti che si possono tranquillamente definire bullismo o mobbing. Nella nostra società ci sono forme striscianti di emarginazione verso chi non si adatta al circuito del conformismo e del consumo, di cui non si parla affatto.
Però non ne faccio una bandiera e non mi presento agli altri come vittima.
Questo è un forum libero e nessun argomento è off topic. Vorrei chiederti però per quale ragione sei venuto a protestare qui per un video di Elisabetta Frezza. Hai tutta la mia comprensione per i tuoi disagi ma non ti abbiamo fatto nulla, cosa c'entriamo noi?


« Ultima modifica: Marzo 28, 2016, 10:44:47 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #35 il: Marzo 28, 2016, 10:31:17 am »
Citazione
Io posso solo rispondere per me stessa.

Potrei scrivere a lungo ma non credo sia il caso.
L'argomento sarebbe offtopic qui su QM.

Mi limito a risponderti che non c'è nessun vuoto. So chi sono fin dalla più piccola età.
Mi identifico con il genere femminile. Mi sono sempre vista e percepita come una donna,
costretta a vivere in un corpo estraneo, che non riflette la mia intima percezione di me.
 
Le difficoltà si sono fatte sentire fin dalle scuole elementari.
Tra i maschi non stavo a mio agio e le femmine mi escludevano.
Dopo sono cominciati i problemi con la famiglia e con
l'ambiente chiuso in cui sono nata e cresciuta.
Quindi ho represso, ho sempre represso. Almeno fino ad ora.
L'infelicità per non poter esprimere la mia vera identità e vivere come una donna,
come potrai capire, è molto grande. Ma vado avanti.
A breve mi laurerò, poi penserò ad attuare  la mia transizione.
Voglio essere riconosciuta come una donna.

Ciao

Bhe allora vuol dire che ho sbagliato.
I miei migliori auguri.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Frank

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #36 il: Marzo 28, 2016, 10:36:53 am »
Sono stato spesso (e sono tuttora) oggetto di comportamenti che si possono tranquillamente definire bullismo o mobbing.

Scusa se mi impiccio, Vicus, ma in quali contesti ? Forse in quello lavorativo ? O altrove ?
Semplice curiosità.


Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #37 il: Marzo 28, 2016, 10:46:36 am »
In ambito sociale dove potrei riferire episodi kafkiani. Ma reagisco piuttosto efficacemente :lol: e incontro anche parecchie persone perbene e veri amici.
Considero questi episodi il segno di una società malata, e sono probabilmente più diffusi di quanto si pensi. E a te non è mai capitato che qualcuno, per così dire, ti rompesse l'anima senza ragione?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #38 il: Marzo 28, 2016, 11:20:22 am »
In ambito sociale dove potrei riferire episodi kafkiani. Ma reagisco piuttosto efficacemente :lol: e incontro anche parecchie persone perbene e veri amici.
Considero questi episodi il segno di una società malata, e sono probabilmente più diffusi di quanto si pensi. E a te non è mai capitato che qualcuno, per così dire, ti rompesse l'anima senza ragione?

In età adulta mi è capitato molto raramente; da ragazzo, invece, in più occasioni.*
Ma all'epoca, a differenza di oggi, risolvevo il tutto in maniera molto spiccia.

@

* Soprattutto nel periodo adolescenziale, da parte dei cosiddetti bulli (generalmente di qualche anno più grandi), che però cascavano regolarmente male.
Ed infatti all'epoca feci la bua a più di uno.
Niente di grave, eh; solo roba correttiva, tipo questa.

Online Frank

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #39 il: Marzo 28, 2016, 11:44:57 am »
Tuttavia, le rotture di palle più assurde e stupide le ho subìte durante il servizio militare, che all'epoca era obbligatorio.
Se avessi dato retta ai miei istinti, penso che mi sarei fatto vent'anni di galera, come minimo.*
Ma, per fortuna, riuscii sempre a mantenere il controllo e a non mettere le mani addosso a qualche "nonno" o a certi "superiori" di cacca.

@

* Ed infatti io non rimpiango minimamente il periodo della leva obbligatoria.
Rimpiango solo i vent'anni che avevo all'epoca.

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #40 il: Marzo 28, 2016, 12:27:32 pm »
A me è successo il contrario, mai nessun problema a scuola, le rotture sono venute dopo. Non le attribuisco a motivazioni personali per meschine che siano, ma a una vera e propria tara collettiva, esplorata da diversi autori qualificati, in particolare Matthew Fforde in Desocializzazione.
L'autore (costretto a dimettersi dall'università di Oxford e oggi professore in Italia), dice senza mezzi termini che gli uomini non si conformano ai disvalori dell'ideologia consumista (pur senza assumere atteggiamenti antagonisti) tendono a venire isolati dalla società.
Date anche le differenti circostanze, ho reagito in maniera nonviolenta ma altrettanto efficace, rivolgendo la forza dell'avversario contro di lui :lol:

Cito dal libro di Fforde:

La persona di buona volontà diventa vittima di un processo di isolamento. Uno dei modi migliori per contrastare il suo ruolo e il suo impatto, e per allontanare la sfida che essa rappresenta, è privarla della compagnia del prossimo, di punti di contatto, di possibilità di partecipazione. In una parola, desocializzarla. Il risultato di questa strategia è che le viene sottratto spazio d'azione, un contesto nel quale operare, l'acqua in cui nuotare.
Il pianista non può suonare la sua musica meravigliosa perché non ha più il pianoforte o, se ce l'ha ancora, gli mancano molti tasti. Così, quelli che suonano male, a dispetto di tutti i loro errori e della cattiva qualità della loro esecuzione, trarranno vantaggi immediati da una simile situazione. La strategia è diabolicamente semplice: basta isolare l'uomo buono e la sua concorrenza sarà meno pericolosa, anzi, egli può perfino sparire dalla scena.
In terzo luogo si fa uso del potere per piegare l'uomo di buona volontà e sottometterlo al sistema dominante. Se tramite la ricchezza, il controllo politico, la pressione economica o altri meccanismi, la persona spiritualmente sana può venire subordinata e sottomessa, la minaccia da lei rappresentata può assottigliarsi, se non essere neutralizzata per sempre. Contrastando e tenendo sotto controllo le sue potenzialità, si può impedire che si esprima per ciò che è.
Questo esercizio del potere, spesso di natura economica, è variamente accompagnato dall'aggressione, dalla diffamazione, dall'inganno e dalla denigrazione, che a volte può diventare sadica.

È chiaramente nell'interesse funzionale di questo modello culturale impedire un processo di azione comune, anche perché l'unione fra le anime sane, e la loro cooperazione, corrisponde esattamente alla formazione di quella comunità vera che la cultura desocializzata spesso combatte, perché costituisce un nemico mortale simile agli anticorpi in un corpo malato.
I sentieri dello sparso esercito di persone spiritualmente sane non si incontreranno più perché la giungla non fa che cancellare le tracce che lo permetterebbero. La tentazione, inoltre, di starsene zitti, la riluttanza a pronunciarsi, l'esperienza del tradimento, il sospetto degli altri, il prosciugamento dell'energia — fenomeni che hanno luogo nella condizione di anonimia — rendono ancora più arduo alle anime sane riconoscersi fra loro ed entrare in contatto. Per queste vie le forze della salute spirituale sono soggette a meccanismi che operano per la loro separazione e frammentazione, rendendole avversari ancora meno pericolosi.
L'attacco all'anima sana va tuttavia ben oltre la demoralizzazione, il disorientamento e l'isolamento, perché contempla anche un'aggressione costante ed endemica.

Quindi, non venite a farmi lezioni sul 'bullismo': lo conosco fin troppo.
« Ultima modifica: Marzo 28, 2016, 13:32:30 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #41 il: Marzo 29, 2016, 16:00:29 pm »
Guarda che è esattamente il contrario.
Educazione Gender  è fare educazione alla diversità. Ed è quello che fa paura a quelli che urlano "al gender", cioè che ai bambini si insegni ad apprezzare e rispettare le differenze e a capire che non siamo fatti con lo stampino.

Dal mio punto di vista l'educazione alla diversità è tutt'altra cosa rispetto alla formalmente denominata "teoria gender". Dire che gli ormoni influiscono direttamente sugli stimoli percepiti dall'individuo ma che alcuni individui hanno stimoli diversi dallo standard del loro genere perchè presentano un quantitavio ormonale rispettivamente superiore o inferiore alla media del genere di appartenenza è fare educazione alla diversità.

Raccontare il decostruzionismo di genere di Judith Butler in cui tutti gli aspetti del genere vengono fatti passare come costruziono socioculturali è pura menzogna antiscientifica che altro non può portare che future frustrazioni e false aspettative. Tolto il fatto che ho la chiara impressione che tali "corsi" saranno impostati sul voler "far capire ai maschietti" che anche le donne possono fare quello che fanno loro, cominciando fin dalla più tenera età a farli sentire in colpa per essere potenziali "oppressori"

Offline Red-

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #42 il: Marzo 30, 2016, 14:20:45 pm »
Secondo me, tentando un punto di vista oggettivo, l'essere umano è il risultato dei propri geni e dell'ambiente in cui ha vissuto e vive.
Dire con precisione quanta influenza abbia l'una e l'altra cosa è molto difficile. Pur documentandosi con cura, non c'è certezza su quanto influisca la genetica negli omosessuali, ad esempio.
E' però noto ai tecnici (ne parlò diffusamente persino Piero Angela) che c'è differenza tra omosessualità propriamente detta e comportamento omosessuale. L'argomento è difficile da trattare perchè viene percepito come "scabroso". Scavalcando l'ostacolo, alcune, poche, cose importanti le potremmo dire.
Milioni di italiani vanno o sono andati coi travestiti: sono tutti gay? No: il loro è un "comportamento omosessuale", non sono omosessuali. D'annunzio era un omosessuale? No.
Non si fa cultura vera in questo senso, perchè non interessa farla. Interessa invece fare malthusianesimo, ovvero portare in primo piano tutto ciò che pone ostacolo tra i sessi, disincentiva le nascite e in secondo luogo dà agli uomini dei problemi da affrontare; così non fanno marce, non fanno manifestazioni, non protestano. Sono sudditi perfetti. E non facciamo molti figli.
Se fossimo a capo dei governi probabilmente incoraggeremmo anche noi il neofemminsimo e tutto il corollario.
Però non siamo a capo dei governi. (Non so voi, io no :P )

La propaganda pro omosex, a mio avviso, influisce poco o nulla sull'omosessualità vera e propria, può però aumentare in modo indefinito i comportamenti omosessuali.
La cosa serve finchè serve, poi la propaganda cesserà.

Come metafora, mi viene in mente una vecchia canzone:
"...innalzò per un attimo il povero a un ruolo difficile da sostenere
poi lo lasciò cadere, a piangere, e a urlare "


"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #43 il: Marzo 30, 2016, 14:54:26 pm »
Ci sono popolazioni e subculture (come gli hippy per esempio) dove pur in assenza di tabù l'omosessualità è assente. Questo smentisce la teoria della base genetico-ormonale. In natura il sesso è finalizzato alla riproduzione, non ci sono comportamenti omosessuali tra gli animali, quindi non si capisce la presunta ragione naturale o evolutiva di questi comportamenti.
« Ultima modifica: Marzo 30, 2016, 16:19:20 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Cyberguy94

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #44 il: Marzo 30, 2016, 16:47:23 pm »
Si, ma non facciamo confusione. Tutta la "questione gender" si basa sull'indagine dell'identità sessuale e dei correlati ruoli di genere. L'omosessualità c'entra praticamente meno di zero