Autore Topic: Elisabetta Frezza - Teoria del Gender  (Letto 14189 volte)

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Offline ilmarmocchio

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #45 il: Marzo 30, 2016, 16:57:56 pm »
Guarda che è esattamente il contrario.
Educazione Gender  è fare educazione alla diversità. Ed è quello che fa paura a quelli che urlano "al gender", cioè che ai bambini si insegni ad apprezzare e rispettare le differenze e a capire che non siamo fatti con lo stampino.

educazione alla diversità non significa nulla.
Allora, dovremmo insegnare ai bambini a comportarsi come i Down ?
Direi di no.
La diversità va rispettata, ma non è un valore in se.
La normalità in campo sessuale è l' eterosessualità.
Le altre sono condizioni da rispettarsi, ma da non emulare.

Online Frank

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #46 il: Marzo 30, 2016, 18:43:51 pm »
non ci sono comportamenti omosessuali tra gli animali, quindi non si capisce la presunta ragione naturale o evolutiva di questi comportamenti.

Non sono un esperto in materia, ma mi risulta che l'omosessualità esista anche tra gli animali, e in numerose specie.


Citazione
Vicus

quindi non si capisce la presunta ragione naturale o evolutiva di questi comportamenti.

Questo l'ho trovato su U3000.

Citazione
E' diffusa tra molti animali, dagli insetti ai cani.
Giorgio Celli, direttore dell'istituto di entomologia agraria dell'Università di Bologna, ha anzi dimostrato che viene ampiamente usata per tenere sotto controllo la crescita demografica.
E che esistono meccanismi automatici che la fanno aumentare e diminuire.
Traduco: se mancano cibo e spazio e le popolazioni devono ridursi, l'aumento dell'omosessualità, cioè di attività sessuale non riproduttiva, è un buon modo per fare calare le nascite.
Questo succede ad esempio tra i topi.

Per molti mammiferi l'omosessualità è anche un sistema di comunicazione sociali.
Le mucche, per esempio, si "montano" tra loro per sincronizzare il ciclo produttivo.
Le femmine di scimmia Rhesus per stabilire la gerarchia del gruppo.
E qualcosa di simile succede quando due babbuini maschi si incontrano: uno dei due saluta l'altro mostrandogli il fondoschiena.
Si tratta di un'offerta sessuale, fatta dall'individuo di rango inferiore a quello di rango superiore per ingraziarselo.
Un comportamento tipico anche dei cani.
Atteggiamenti a vario livello omosessuali riguardano anche insetti e molluschi.
Tra le cimici Afrocimex, ad esempio, un maschio inocula i suoi spermatozoi in un altro maschio, che poi li userà, insieme ai suoi, per fecondare una femmina.
La scoperta più sorprendente è però quella fatta nel 1995 da un gruppo di biologi canadesi, che hanno filmato, a 2512 m di profondità nell'oceano Atlantico, 16 minuti di amplessi "a luci rosse" tra due polpi maschi di specie diverse.

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #47 il: Marzo 30, 2016, 21:01:55 pm »
6. Vi è chi sostiene che l’omosessualità è un comportamento naturale perché si verifica anche fra gli animali
 Un errore, nel quale s’incorre spesso, sta nel ritenere di poter confrontare il comportamento umano con quello puramente animale, come se si trattasse di realtà omogenee.
Per esempio, se fra gli animali si verificano atti d’inaudita ferocia, come l’uccisione dei propri piccoli, degli individui più deboli o del partner dopo la copula, ciò non significa che gli uomini debbano regolare la propria vita con le stesse modalità degli esseri viventi non dotati di autocoscienza e di ragione.
Nelle specie che hanno uno scarso dimorfismo sessuale esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e questo induce ad approcci e corteggiamenti di tipo omosessuale e porta i maschi a – montare - altri individui dello stesso sesso con manifeste intenzioni copulatorie.
 
7. Qual’ è il significato degli atti  di tipo omosessuale che si verificano nei mammiferi ?
 L’etologo Irenaus Eibl-Eibesfeldt spiega che l’atto di montare un individuo dello stesso sesso ha il significato di una minaccia d’aggressione o vuol essere un’affermazione di superiorità di rango. Fra i macachi, per esempio, tale azione ha anche il significato di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli. Il macaco superiore di rango è in genere il primo a montare, ma spesso anche gl’individui di rango inferiore lo montano a loro volta: C. Koford paragona queste manifestazioni al saluto militare.
La zoologa Isabella Lattes Coifmann spiega che, quando due babbuini maschi s’incontrano, si salutano voltando il posteriore al compagno: si tratta di un’offerta sessuale di tipo femminile con funzione di acquietare l’altro, di ingraziarselo e di assicurarsi la sua protezione in caso di necessità.
La stessa zoologa riferisce che i bonobo — detti anche scimpanzé nani — praticano accoppiamenti normali, incestuosi e omosessuali in tutte le circostanze della vita. Queste manifestazioni sono continue, ma rappresentano una strategia per bloccare l’aggressività altrui, per allentare le tensioni che si producono nel gruppo e per mantenere la coesione: infatti, i maschi giungono all’eiaculazione solo se hanno per partner una femmina sessualmente matura.
Per gli atti di tipo omosessuale che si verificano fra gli animali, gli etologi hanno già dato spiegazioni: nelle specie che non hanno grandi differenze sessuali esiste l’incapacità di riconoscere il sesso del partner e, inoltre, l’essere dominato sopprime la sessualità maschile e l’essere dominante sopprime la sessualità femminile; nei mammiferi tali azioni hanno il significato d’imposizione del dominio e di affermazione di superiorità di rango, oppure possono costituire un gesto di acquietamento e di saluto, di accettazione di un ordine all’interno del gruppo, che serve a rafforzarne i vincoli, una manifestazione destinata a bloccare l’aggressività altrui, un gesto di sottomissione.
Inoltre, non bisogna dimenticare che certi meccanismi comportamentali animali non sono sempre finalizzati alla sopravvivenza dell’individuo o della specie ma possono manifestare patologie e devianze da eccesso o da carenza di funzione, le quali portano anche a squilibri distruttivi. (4)
 
L'atto omosessuale, per quanto riguarda la natura umana, è conseguenza di abitudini sbagliate e, nella maggior parte dei casi, frutto di un atteggiamento infantile di attaccamento inconscio al genitore complementare, risultato di una strategia difensiva nevrotica e quindi sbagliata nel tentativo di rimediare alla propria incompletezza psicologica.

Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Red-

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #48 il: Marzo 30, 2016, 22:11:23 pm »
Sono noti gli studi sui carcerati e sui sommergibilisti.
E' chiaro che non si può obiettivamente fare paragoni con animali che abbiano una biologia diversa dalla nostra, ad esempio le lumache sono ermafrodite, e non si possono fare paragoni.
Si può però tentare qualcosa con animali che abbiano abitudini simili alle nostre. Ad esempio i topi, gli scimpanzè, i lupi, etcetera.

E' anche verissimo che tra questi animali non si ritrovano concetti quali etica e/o morale, propri dell'essere umano e, se anche vi si potessero intravedere, sarebbero molto diversi dai nostri.

Ma se prendiamo un gruppo di etero maschi e lo rinchiudiamo per qualche mese in uno spazio ristretto, senza femmine, esso manifesterà comportamenti omosessuali in misura nettamente maggiore rispetto a quella che si stima esista tra gli individui in libertà. (Stessa cosa sarebbe, ovviamente, per un gruppo di etero femmine).

Gli esperimenti sui topi hanno dato questi risultati, pure quelli sui primati, stessa cosa risulta dagli studi sui carcerati e sui sommergibilisti, nonchè sui marinai.
E' difficile affermare che non esista il fenomeno, a meno che non si voglia dire che sono tutti dati falsi. Tutto è possibile, ma mi sembra improbabile.

Cosa vuol dire questo? Non so, magari tante cose o magari no; ma, anche a prescindere, il dato sembra sia quello.

( Tra parentesi...cosa significa, secondo me? Significa che, in un ambiente in cui la sessualità etero risulti ostacolata -es col neofemminismo- sui grandi numeri aumenterà la percentuale di comportamenti omosessuali).
"La realtà risulta spesso più stupefacente della fantasia. A patto di volerla vedere."

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #49 il: Marzo 31, 2016, 00:18:51 am »
Riporto un altro pezzo, tratto sempre da U3000.


Citazione
Alla ricerca di una risposta su che cosa sia veramente l'omosessualità la scienza ha negli ultimi anni studiato le varie fasi in cui si sviluppano i caratteri sessuali.
Partendo da quello che sta alla base di tutto, il cosiddetto sesso cromosomico.
Nella parte più interna di ogni cellula umana in 23 coppie di cromosomi sono conservate le istruzioni per costruire l'intero organismo.
Due di queste coppie sono diverse secondo il sesso: nei maschi hanno forma di XY e nella femmina di XX.
Il cromosoma Y contiene il gene della mascolinità.
Il cromosoma X contiene il gene della femminilità, che si chiama Dss ed è potentissimo.
Infatti è in grado da solo di far diventare femmina un moscerino con sesso cromosomico maschile.
Le possibilità di variazioni dalla "normalità" iniziano già qui.
Un maschio ogni 20 mila nasce con i due cromosomi sessuali femminili XX; e ogni 100 mila femmine ne nasce una con i cromosomi sessuali maschili,XY.
Ogni 30 mila nascite, poi, un individuo XX ha genitali interni sia maschili, sia femminili: un ermafrodita sterile.
E un maschio ogni 700 ha due X e un Y.
Alcune di queste varianti possono portare all'omosessualità? No. Almeno gli studi finora effettuati non l'hanno scoperto.
Ma è molto probabile che possano avere un'influenza sulla sessualità, anche se ancora non si sa quale.
Molti studi d'altronde dimostrano che i geni possono essere responsabili dell'omosessualità.
Ralph Greenspan, un genetista della New York University, ha creato (negli anni '90) in laboratorio un moscerino bisessuale inserendo geni femminili in alcune zone del cervello dei maschi che governano l'odorato (molto importante nella sessualità animale).
Certo, nell'uomo l'odorato svolge un ruolo meno importante.
Ma se questo carattere sessuale ha una causa genetica è probabile che anche altri la abbiano.
E infatti Dean Hamer, del laboratorio del National cancer institute, di Betheseda, negli Stati Uniti e uno psicologo dell'Illinois, Mike Bailey, studiando i gemelli omozigoti omosessuali e ricostruendo la presenza di altri omosessuali nella famiglia d'origine, hanno scoperto che c'è sicuramente un'origine genetica dell'omosessualità maschile.
Ci sono cioè dei geni, che si trasmettono per via materna (perché sono nel cromosoma sessuale X delle femmine, probabilmente in una regione chiamata Hq28), che fanno salire le probabilità di avere figli omosessuali dal 2-4% (media normale) al 13,5%.
Il che significa che se nella famiglia materna l'omosessualità è più diffusa della media è probabile che sia presente il gene che la provoca.

Anche l'omosessualità femminile, secondo i ricercatori della Northwestern University, ha una componente genetica: il 48% delle gemelle omozigote figlie di donne lesbiche sono lesbiche a loro volta.
Ma i cromosomi non sono tutto.
Se i geni contenuti in essi danno gli ordini, a eseguirli o, meglio, a portare alle proteine gli ordini per eseguirli,sono gli ormoni.
Sono testosterone e estradiolo, verso la settima settimana di gravidanza, a trasformare un feto ancora con identità sessuale non riconoscibile in un individuo con organi sessuali.
Non solo danno il via alla costruzione dei genitali esterni,ma anche di quelli interni: ovaie, utero e tube nelle femmine; testicoli, vescicole seminali e prostata nell'uomo.
Sebbene svolgano un ruolo così importante nel determinare il sesso non ci sono però ancora prove che un diverso dosaggio di ormoni durante la gravidanza possa essere alla base di qualche forma di omosessualità.
C'è un caso però in cui un incidente embriologico provoca un sovrafunzionamento delle ghiandole surrenali: l'iperplasia surrenalica congenita.
Le femmine con questa caratteristica nascono con genitali femminili.
Ma l'eccessiva secrezione di ormone maschile delle ghiandole surrenali le mascolinizza: giocano agli indiani e non sanno cosa farsene di gonne e bambole.
Da adulte possono diventare atlete di alto livello, con bicipiti eccezionali*(*per una femmina...).
Il corteggiamento maschile le angoscia, faticano a vivere armoniosamente desideri di femmina, anche se sono attirate dagli uomini.
Per aiutarle ci vuole in questi casi una terapia farmacologica con un anti-ormone maschile.

Durante il corso dell'adolescenza, gli ormoni sono responsabili della formazione di una serie di caratteri secondari tanto ampia che finiscono per avere una grande influenza sulla formazione dell'identità sessuale della persona.
Dall'azione degli ormoni dipendono infatti: la distribuzione dei peli e del grasso nelle varie parti del corpo,lo sviluppo del seno, la forma dei muscoli, la lunghezza dei capelli, il timbro della voce, le linee del viso, l'odore del corpo e l'aggressività.
Hanno anche influenza sul cervello e possono conferirgli capacità maschili (come le abilità spaziali) o femminili (le abilità linguistiche).
C'è chi ipotizza, perciò, che possano quindi predisporre, in alcuni casi, al sorgere di identità sessuali di fatto in contraddizione con il sesso così come sarebbe determinato dalla forma degli organi genitali.
Con ormoni si possono allora "curare" forme di omosessualità?
E' più frequente l'inverso.
Ovvero che persone con identità femminile dentro un corpo maschile cerchino con gli ormoni di acquistare caratteri sessuali femminili.
Come fanno molti transessuali.
Il caso dei trans è molto importante per capire un altro aspetto della sessualità: il cosiddetto orientamento sessuale.
Ci sono cioè individui perfettamente conformati sessualmente e sani di mente che sono convinti di far parte dell'altro sesso: hanno cioè una rappresentazione interna del proprio sesso diversa dal loro sesso biologico.
Questo disagio aumenta, finché chiedono aiuto al medico; alcuni prendono ormoni femminilizzanti per far crescere il seno, altri si sottopongono a interventi chirurgici ai genitali.

Negli ultimi anni molti scienziati sono andati alla ricerca di differenze biologiche che distinguono gli omosessuali e i transessuali dalle persone dello stesso sesso anagrafico.
E della base biologica dell'orientamento sessuale.
Sulla base di studi effettuati dapprima sui topi e poi ripresi anche sugli uomini, Simon Le Vay, un neurobiologo del Salk institute di San Diego, sostiene oggi che in una zona del cervello, l'ipotalamo, c'è un nucleo di neuroni, chiamato Inah 3, che ha molta importanza nel determinare i comportamenti sessuali.
E che questo nucleo è, negli omosessuali, più piccolo che negli eterosessuali, appena più grande di quello delle femmine...
E Dick Swaab dell'Istituto olandese di ricerche del cervello, ha scoperto che un altro nucleo dell'ipotalamo, chiamato BSTc, potrebbe avere un ruolo nel transessualismo.
Sono queste differenze nel cervello a determinare l'orientamento sessuale diverso degli omosessuali e dei transessuali?
E se è così, che ruolo rimane alle cosiddette cause psicologiche?
Prima che se ne identificassero le basi biologiche, si dava spesso la "colpa" dell'omosessualità alla famiglia.
Per esempio, a una madre opprimente o "castrante" e a un padre assente e ostile.
Ma se così fosse, dovrebbe potersi anche "curare" con la psicanalisi.
E invece, lo stesso Sigmund Freud riconosceva che la terapia della psiche non "cura" l'omosessualità.
Ora numerosi studi hanno dimostrato che la famiglia, se ha responsabilità, è solo uno dei tanti tasselli, non il principale.
"Il carattere dei genitori non basta a causare l'omosessualità", sostiene Richard Friedman, psichiatra di New York, uno dei maggiori esperti in questo campo.
E aggiunge:"Possiamo solo dire che la sessualità non nasce una volta per tutte da un meccanismo unico. I nostri studi sui gemelli mostrano che nel 70% dei casi l'omosessualità non è ereditaria. Ci sono anche altre cause, biologiche o psicosociali".

In sostanza: l'omosessualità (piaccia o meno) è una variante tra le tante possibili nel sesso, con una legittimità naturale, quanto quella dei capelli rossi tra quelli albini e quelli neri. E che può avere origini molto diverse.


Per saperne di più:

LeVAY SIMON, A Difference in Hypothalamic Structure between Heterosexual and Homosexual Men
in "Science", 253, 30 agosto 1991.
HAMER DEAN H., HU STELLA, MAGNUSON VICTORIA L., HU NAN e PATTATUCCI ANGELA M.,
A Linkage between DNA Markers on the X Chromosome and Male Sexual Orientation
in "Science", 261, pp.321-327, 16 luglio 1993.
MACKE JENNIFER P., HU NAN, HU STELLA,BAILEY J. MICHAEL,KING VAN L. e BROWN TERRY P.,
Sequence Variation in the Androgen Receptor Gene Is Not a Common Determinant of Male
Sexual Orientation in "American Journal of Human Genetics",53,n.4,ottobre 1993.
LeVAY SIMON, The Sexual Brain, MIT Press, 1993.
LEWONTIN R.C., ROSE STEVEN e KAMIN LEON J., Il gene e la sua mente,
Mondadori, Milano, 1983.
STOLLER ROBERT J., e HERDT GILBERT H., Theories of Origins of Male Homosexuality: A Cross-Cultural
Look in "Archives of General Psychiatry", 42, n.4, aprile 1985.
FAUSTO-STERLING ANNE, Myths of Gender: Biological Theories about Women and Men,
Basic Books, 1992.
BYNE WILLIAM e PARSONS BRUCE, Human Sexual Orientation: The Biologic Theories
Reappraised in "Archives of General Psychiatry", 50, n.3, marzo 1993

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #50 il: Marzo 31, 2016, 00:24:20 am »
I topi in cattività sviluppano ogni sorta di comportamenti aberranti (non si riproducono più, smettono di difendere il territorio, ecc.) e si estinguono dopo poco tempo, non si può considerare l'omosessualità come un comportamento naturale in tale condizione.
Come mai in moltissime culture e subculture l'omosessualità non esiste pur in assenza di tabù? E' per ragioni genetiche e ormonali?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #51 il: Marzo 31, 2016, 00:26:06 am »
Vicus, io non sono uno scienziato (come nessuno di noi, del resto  :cool:), ragion per cui son del parere che ci vorrebbero dei veri esperti in materia per dare delle risposte molto più precise.


Citazione
Come mai in moltissime culture e subculture l'omosessualità non esiste pur in assenza di tabù?

Scusa, Vicus, ma di quali culture parli di preciso ?
Te lo chiedo perché hai scritto "moltissime".

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #52 il: Marzo 31, 2016, 01:09:23 am »
Mi rifaccio agli studi di McLuhan, Mead, Benedict. In molte culture primitive (probabilmente la maggior parte) l'omosessualità non esiste, salvo in quelle che praticano lo sciamanesimo.
Quanto alle subculture occidentali, tra gli hippy non c'erano omosessuali, e non si può certo dire che avessero dei tabù. Secondo McLuhan l'omosessualità è il frutto di una cultura meccanizzata e/o specializzata, ed è praticamente assente nelle culture tribali. Secondo la Mead, deriva da una mancata differenziazione col genitore complementare.
Oggi cerca di normalizzare, anzi di diffondere l'omosessualità (ed è già molto diffusa in America e Nord Europa). Ma le società a forte componente omosessuale durano sempre poco.
« Ultima modifica: Marzo 31, 2016, 18:40:03 pm da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Volpe argentata

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #53 il: Marzo 31, 2016, 09:05:39 am »
Chi parla di "genere" come fosse un costrutto sociale allora deve mettersi in testa che la "violenza di genere" non esiste, senza "generi" infatti spariscono pure le donne, ma questo non viene detto, chissa' perche'....

Offline Cyberguy94

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #54 il: Aprile 04, 2016, 15:34:21 pm »
Chi parla di "genere" come fosse un costrutto sociale allora deve mettersi in testa che la "violenza di genere" non esiste, senza "generi" infatti spariscono pure le donne, ma questo non viene detto, chissa' perche'....

Allo stesso modo non dovrebbero esistere nemmeno i transessuali. Dato che il genere non è innato non è possibile che qualcuno sia nato "col genere sbagliato" rispetto al sesso biologico.

Che bella la "singolarità" femminista. Stanno talmente delirando da arrivare ad autocontraddirsi nella dottrina e a dover ritirarsi su assunti autoritari e incontestabili al fine di far stare in piedi la baraccona. Esattamente come accade con le religioni monoteistiche dogmatiche. Strane analogie, nevvero?

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #55 il: Aprile 04, 2016, 15:51:17 pm »
Il sesso è innato, ci sono i cromosomi e gli attributi. Quando un uomo si crede diverso da ciò che è (donna, pianta, Napoleone) quello si chiama psicosi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Cyberguy94

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #56 il: Aprile 04, 2016, 16:33:14 pm »
Il sesso è innato, ci sono i cromosomi e gli attributi. Quando un uomo si crede diverso da ciò che è (donna, pianta, Napoleone) quello si chiama psicosi.

Si chiama disforia d'identità di genere. Il transessualismo è la prima prova del fatto che il genere, chiaramente, NON E' un fottuto costrutto socioculturale

Offline Vicus

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #57 il: Aprile 04, 2016, 18:43:22 pm »
Il transessualismo è la prima prova del fatto che il genere, chiaramente, NON E' un fottuto costrutto socioculturale
Confondi con l'ermafroditismo e altre malattie fisiche. Ne abbiamo già parlato, per te un uomo può avere il pene e i cromosomi xy ed essere una donna. Abbiamo capito.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline TheObserver

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #58 il: Aprile 28, 2016, 21:54:18 pm »
Il sesso è innato, ci sono i cromosomi e gli attributi. Quando un uomo si crede diverso da ciò che è (donna, pianta, Napoleone) quello si chiama psicosi.

Caro Vicus, ti informo che gli MtF (Transgender Male To Female) non sono pazzi.
Il DSM-5 (Manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali) ha ufficialmente abolito il disordine di genere in favore della patologicizzazione del solo stato umorale (la disforia può essere di tanti tipi, dalla comune depressione alla depressione post-parto o all’incongruenza di genere).
Gli MtF sono considerati in termini Medici persone totalmente sane di mente che riallineano genere effettivo ed anatomico
per sconfiggere la disforia.

Precisato ciò, ti volevo consigliare  di vedere  "The Danish Girl", è un bellissmo film, tratto da una storia vera, e forse potrà farti riflettere.

Bye

Offline TheObserver

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Re:Elisabetta Frezza - Teoria del Gender
« Risposta #59 il: Aprile 28, 2016, 21:55:51 pm »
Si chiama disforia d'identità di genere. Il transessualismo è la prima prova del fatto che il genere, chiaramente, NON E' un fottuto costrutto socioculturale

Esattamente.