Autore Topic: Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili  (Letto 27270 volte)

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Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« il: Gennaio 20, 2016, 21:40:09 pm »
(dal mio blog)


https://maschileindividuale.wordpress.com/2016/01/20/andro-alla-manifestazione-pro-unioni-civili/

il 23 ci saranno in varie piazze d’ Italia le manifestazioni a favore delle unioni civili e lo stepchild.

io ho deciso di partecipare.

questo è una  delle differenze tra me che sono di formazione “illuministica”  liberale, libertaria e socialdemocratica con la maggioranza (stra-grande maggioranza) dei simpatizzanti della questione maschili, orientati sulle posizioni cattoliche, conservatrici, quanto non apertamente nostalgiche del fascismo.

Immagino e constato che alcuni di loro vedono invece con favore il movimento di Adinolfi  e  movimenti simili quindi saranno ostili alle unioni civili.

Posizione legittima la loro ma che non condivido, io sono  anti-femminista perchè sono liberale e libertario, non il contrario.

Sono sono anti-femminista perchè il femminismo discrimina gli uomini, non per nostalgie verso il patriarcato.

Sebbene condivida una formazione personale e alcuni valori tipici del mondo conservatore, non condivido l’imposizione per legge di una determinata morale che sia la mia o quella altrui.

Non condivido quindi che gli omosessuali debbano essere esclusi da alcuni riconoscimenti che si danno alle coppie e non condivido che in una coppia omosessuale ciascun coniuge non possa adottare il figlio del compagno.

Allo stesso modo in cui mi oppongo alla discriminazione femminista contro gli uomini, mi oppongo alla discriminazione conservatrice contro gli omosessuali.

Ogni individuo deve poter decidere della propria vita e le regole dello Stato devono essere uguali per tutti senza pregiudizi ideologici.

C’è l’occasione per  far terminare la discriminazione legislativa contro gli omosessuali? ebbene allora partecipo.

un giorno magari saranno i conservatori e i cattolici a sottostare alla mannaia legislativa. in quel caso protesterò anche a loro favore ma quel giorno, almeno in Italia, mi sembra decisamente lontano.

Mi sento in qualche modo come i vecchi socialisti riformisti schiacciati da una parte dai comunisti sovietici e dall’altro dal capitalismo.

Da una parte i difensori delle anacronistiche discriminazioni patriarcali, dall’altra quelle delle nuove femministe.

Per chi volesse, ecco le piazze con le manifestazioni:

 

ALBA: 23 gennaio, ore 16.00, via Vittorio Emanuele
ALESSANDRIA: 23 gennaio ore 16.00, piazzetta Della Lega
ANCONA: 23 gennaio ore 16.30, piazza da definire
ANDRIA (BAT): 23 gennaio ore 18.30, Viale Crispi
AOSTA: 23 gennaio ore 15.00, Piazza Émile Chanoux
AREZZO: 23 gennaio ore 15.30, Piazza San Jacopo
ASTI: 23 gennaio ore 10.30, Piazza S.Secondo
BARI: 23 gennaio ore 16.30 piazza del ferrarese
BENEVENTO, 23 gennaio ore 17.30, Prefettura
BERGAMO: 23 gennaio ore 14.30, Stazione
BRESCIA: 23 gennaio ore 15.00, piazza del Mercato
BOLOGNA: 23 gennaio ore 16.00, piazza Nettuno
BOLZANO: 23 gennaio ore 15.00, Piazza Municipio
CAGLIARI: 23 gennaio ore 16, piazza Costituzione
CALTANISSETTA: 23 gennaio ore 18.00, piazza Falcone e Borsellino
CASERTA, 23 gennaio ore 17.30, piazza da definire
CASTELLANA GROTTE (BA): ore 9.00, piazza Garibaldi
CATANIA: 23 gennaio, ore 18.30 Piazza Stesicoro
CESENA: 23 gennaio, ore 15.30, Corteo da piazza Guidazzi (teatro Bonci)
CHIETI: 23 gennaio, ore 15.00 largo Martiri della Libertà
COSENZA: 23 gennaio ore 11, piazza XI Settembre
CREMONA: 23 gennaio ore 15.30, piazza Roma (zona Pagoda)
CUNEO: 23 gennaio ore 16.00, via Roma
FERRARA: 23 gennaio ore 16.00, piazza Municipale
FIRENZE: 23 gennaio ore 15, piazza della Repubblica
FOGGIA: 23 gennaio ore 17.00, Corso Vittorio Emanuele
GENOVA: 23 gennaio ore 15.00, corteo da piazza della Meridiana
GORIZIA, 23 gennaio ore 11.00, piazza Vittoria.
GROSSETO: 23 gennaio ore 17.00, Piazza San Francesco
L’AQUILA: 23 gennaio ore 15:00, Fontana Luminosa
LA SPEZIA: 23 gennaio ore 17.00, Piazza Garibaldi
LECCE; 23 gennaio, ore 18, Piazza sant’Oronzo
LIVORNO: 23 gennaio, ore 15.00, Corteo da Piazza Attias fino a Piazza del Municipio.
LONDRA (UK): 23 gennaio, ore 15.00 Ambasciata d’Italia
LUCCA: 23 gennaio, ore 16.00, piazza da definire
MANTOVA: 23 Gennaio ore 17.00, Piazza Mantegna
MASSA: sabato 23, ore 16.00, Piazza Mercato
MILANO, 23 gennaio ore 14.30, piazza della Scala
MODENA, 23 gennaio ore 15.00, piazza Mazzini.
NAPOLI: 23 gennaio ore16.30, corteo da piazza Carità a piazza Plebiscito
NOVARA: 23 gennaio, ore 15.30, piazza Martiri
PADOVA: 23 gennaio ore 16.00, via VIII Febbraio
PALERMO: 23 gennaio ore 16.30, piazza Verdi (teatro Massimo)
PARMA: 23 gennaio ore 16:00, Piazza Garibaldi
PAVIA, 23 gennaio ore 15.30, piazza Della Vittoria
PERUGIA: 23 gennaio ore 15.30, Piazza Italia
PESCARA: 23 gennaio ore 16.00, Piazza Salotto
PIACENZA: 23 gennaio ore 15.00, piazza Duomo
PISTOIA: 23 gennaio, ore 17.00, Piazza Gavinana
POTENZA: 23 gennaio ore 17.00, corteo da P.zza Mario Pagano a P.zza Sedile
RAGUSA:23 gennaio ore 18.00, piazza San Giovanni
REGGIO CALABRIA: 23 gennaio ore 18, Corso Garibaldi
REGGIO EMILIA: 23 gennaio ore 16, piazza Martiri del 7 Luglio
ROMA: 23 gennaio ore 15 di fronte al Pantheon (Piazza della Rotonda)
SANREMO: 23 gennaio, ore 15.00, Via Escoffier angolo C.so Matteotti
SASSARI 23 gennaio, ore 17.00, piazza d’Italia
SAVONA: 23 gennaio, ore 16.00, Piazza Sisto IV
SIRACUSA: 23 gennaio ore 21, Largo 25 Luglio (tempio di Apollo)
TARANTO: 23 gennaio ore 20, piazza Maria Immacolata
TORINO: 23 gennaio ore 15.30, piazza Carignano
TRENTO: 23 gennaio ore 16.00, piazza Dante
TRIESTE, 23 gennaio ore 15.00, piazza Unità d’Italia.
UDINE: 23 gennaio ore 15, Piazza San Giacomo
VARESE: 23 gennaio, ore 15.00, piazza Monte Grappa.
VENEZIA: 23 gennaio ore 16.30, Campo Santa Margherita
VERBANIA: 23 gennaio ore 10, piazza Ranzoni
VERCELLI: 23 gennaio ore 15:00, piazza Cavour
VERONA: 23 gennaio ore 15.00, piazza Bra
VIAREGGIO: 23 gennaio ore 16.00, piazza Mazzini
VICENZA: 23 gennaio ore 16.00, Pizza dei Signori.
VITERBO: 23 gennaio ore 18,30, piazza del Plebiscito

In più, nei giorni di discussione della legge. A Roma ci sarà un presidio permanente.
Dal 28 gennaio alle 16:00 al 30 gennaio alle 14:00, a piazza delle cinque lune, non lontano dal Senato.

 
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Offline ReYkY

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #1 il: Gennaio 20, 2016, 22:01:10 pm »
Sono contrarissimo alle adozioni gay come l'80% degli italiano.
Le C.D. "unioni civili" mi lasciano indifferente, ma ad una sola condizione: che chi vuole firma e si unisce, mentre chi vuole SOLO convivere non deve essere toccato.
Io non vorrei che si venga a creare qualche automatismo, secondo cui convivenza = unione civile = mantenimento in caso di fine convivenza = femminismo.



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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #2 il: Gennaio 20, 2016, 22:09:41 pm »
Sono contrarissimo alle adozioni gay come l'80% degli italiano.
Le C.D. "unioni civili" mi lasciano indifferente, ma ad una sola condizione: che chi vuole firma e si unisce, mentre chi vuole SOLO convivere non deve essere toccato.
Io non vorrei che si venga a creare qualche automatismo, secondo cui convivenza = unione civile = mantenimento in caso di fine convivenza = femminismo.

la legge che vogliono fare prevede l'adozione unicamente del figlio del convivente.
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Offline ReYkY

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #3 il: Gennaio 20, 2016, 22:30:55 pm »
Ma visto che i bambini non nascono sotto i cavoli, il padre naturale di una coppia lesbica che fine farebbe?

Offline Cad.

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #4 il: Gennaio 20, 2016, 22:48:15 pm »
Nel ddl si parla di unioni civili e convivenza,  due fattispecie diverse e ben distinte. La discussione si ferma solo su alcuni aspetti delle unioni civili,  es adozioni, la regolamentazione della convivenza passa inosservata,  quindi se passa il ddl passa probabilmente tutto. Perché ci sia "solo" convivenza non serve nessun accordo scritto tra i conviventi, magari uno pensa di convivere senza obblighi se finisce, poi ecco che arriva il mantenimento,  perché nel ddl è ben previsto.

Offline ReYkY

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #5 il: Gennaio 20, 2016, 23:08:04 pm »
Ti rendi conto? È a dir poco assurdo. All'estero puoi fare un accordo prematrimoniale e non dare un cazzo alla tua ex, mentre in Italia se ti metti qualcuna in casa rischi di doverla campare a vita: è ASSURDO.

Online Frank

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #6 il: Gennaio 20, 2016, 23:16:11 pm »
Ti rendi conto? È a dir poco assurdo. All'estero puoi fare un accordo prematrimoniale e non dare un cazzo alla tua ex, mentre in Italia se ti metti qualcuna in casa rischi di doverla campare a vita: è ASSURDO.

Non è così: proprio per niente.
Sfatiamo il mito che all'estero (quale "estero"?) non dai nulla alla tua ex.

http://www.claudio-rise.it/interviste/divorzio.htm
Citazione

Intervista a cura di Roberto Beretta
Da Il Timone, Febbraio 2004

Come ho mostrato nel mio libro: Il padre. L’assente inaccettabile -ed. San Paolo - anche in Italia (ma il processo è chiarissimo negli Stati anglosassoni) ci si trova già di fatto nel regime del "no fault divorce", il divorzio senza colpa, e senza motivazioni, tranne l’incompatibilità di carattere. Nella stragrande maggioranza dei casi si divorzia semplicemente perché non si ha più voglia di stare insieme; e il giudice sancisce questo stato di cose. Le grandi vittime di questa rottura della famiglia sono naturalmente le persone che all’interno di quel progetto famigliare sono state generate: i bambini, i figli. Ma anche il coniuge da cui si chiede di venir separati/divorziati. Che è sempre più spesso il marito-padre: negli Usa il 75% dei divorzi vengono chiesti dalle moglie, cui nell’oltre il 96% dei casi vengono affidati i figli, e la casa coniugale.

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #7 il: Gennaio 20, 2016, 23:34:52 pm »
http://www.uomini3000.it/39.htm

Citazione
IL PADRE NECESSARIO    

PADRI: CHI NE HA BISOGNO?
Di Karl Zinsmeister
Trad. di L. Raveggi

 

Prima di iniziare a parlare dell'influenza dei padri mi sembra di dover porre la domanda se i padri facciano per i bambini qualche cosa che sia realmente distinto da ciò che fanno le madri. Guarda caso, possiamo trattare rapidamente la questione -- perché il dibattito sul fatto che ci siano differenze intrinseche nel modo in cui uomini e donne svolgano il ruolo di genitore oramai è concluso.
 

Nell’ultima decade o giù di lì, psicologi, sociobiologi e neuroscienziati hanno prodotto nuove convincenti prove certe sulla differenziazione in base al sesso.
Ho raccolto molto di ciò per il capitolo sulla paternità nel libro che sto scrivendo.
E ciò che abbiamo imparato, fondamentalmente, è che mentre sia le madri che i padri sono entrambi ugualmente ben attrezzati per crescere i bambini, le loro inclinazioni ed i metodi operativi, le loro abilità naturali e perfino i loro modi di percezione tendono ad essere abbastanza differenti.
Sappiamo, per esempio, che l'infanzia è un periodo speciale per le madri.
 

Esse hanno “strumenti” ormonali e vantaggi fisiologici distinti che permettono loro di interpretare e soddisfare più facilmente un bambino neonato, ed i ricercatori trovano che in tutti i tipi di famiglie, le madri se ne prendono carico dalla nascita fino ai 18 mesi.
Il periodo critico per il padre comincia generalmente quando il bambino comincia a interagire con il mondo impersonale.
Vi è una grande misura di complementarità nel ruolo genitoriale maschile e femminile.
Le esigenze richieste ai padri ed alle madri si spostano avanti e indietro mentre un bambino attraversa fasi di sviluppo differenti.
Non vi è dubbio che gli uomini e le donne tendono a fornire ai bambini cose differenti, in modi diversi.
Non esiste neppure un accenno nella letteratura scientifica che un ruolo della famiglia “androgino” sia mai probabile verificarsi fra gli esseri umani.
Al contrario, sembrano esserci barriere fisiologiche e biochimiche forti contro di esso.

 

QUANDO I PADRI SONO PRESENTI
 

Quali sono alcune delle cose utili che un papà può assicurare ai suoi bambini quando è presente in casa?
Bronislaw Malinowski sostiene che la cosa principale che un padre fa è di inserire i suoi bambini nel più vasto contesto sociale, per aiutarli a capire i requisiti del vivere nel mondo esterno alla famiglia.
Sappiamo, proprio per conclusione clinica, che l'educazione esclusiva da parte di una donna limita l'esplorazione ambientale del bambino e fa ritardare lo sviluppo di alcuni tipi di abilità esterne.
Gli psicologi ed i pediatri hanno mostrato che già, addirittura, non più tardi della terza settimana di vita, i bambini sperimentano e reagiscono molto diversamente nei confronti del loro padre che della loro madre.
Persino le posture fisiche del bambino vengono adattate a seconda di quale genitore è vicino.
Questo è un riflesso del fatto che le madri ed i padri si avvicinano generalmente alla loro prole con differenti intenzioni in mente -- con i padri che vengono per giocare e stimolare, mentre le madri tendono a calmare e prendersi cura. (Questi risultati, incidentalmente, non sono specifici culturali - si verificano in innumerevoli paesi differenti.)
Gli studi indicano che i padri inoltre hanno un ruolo speciale nello sviluppo dell’autostima del bambino.
Sono anche importanti, in modi che realmente non comprendiamo, nello sviluppare i limiti ed il controllo interni nei bambini.
Non vi è dubbio che i padri tendono ad essere di gran lunga più efficaci nella disciplina.
Sia nelle famiglie integre che in quelle divorziate, per esempio, è più probabile che i bambini obbediscano ai padri che alle madri.
I ricercatori hanno trovato che mentre "le madri sono più attive dei padri nell’aiutare i ragazzi con problemi personali... riguardo all’uso giovanile della droga, il coinvolgimento dei padri è più importante."
I padri svolgono ruoli critici per i loro bambini come insegnanti.
Il lavoro clinico indica che è più probabile che siano i padri anziché le madri a incoraggiare i bambini ad esplorare i livelli esterni della loro competenza ed a sostenere la frustrazione.
Esercitano un addestramento più diretto ed uno stimolo conoscitivo, il loro gioco ha un'enfasi istruttiva e tendono verso i rompicapi, i giochi di parola ed i giocattoli "educativi".
Man mano che i bambini crescono, un’area in cui i padri frequentemente si concentrano è nell'assistere della loro prole nell’attraversamento delle crisi specifiche della vita, per esempio in quelle concernenti la pubertà.
La ricerca inoltre indica che i padri sono fondamentali nell’affermazione del genere sessuale nei bambini.
Interessantemente, la partecipazione paterna produce l'identità ed il carattere sessuale più forti sia nei ragazzi che nelle ragazze.
È ben affermato che la mascolinità dei figli e la femminilità delle figlie sono ciascuna più grande quando i padri sono attivi nella vita familiare.
Sarebbe idiota suggerire che fra le caratteristiche e la capacità differenti che i padri e le madri portano alla famiglia un qualunque insieme di qualità sia superiore ad un altro.
Il punto è queste varie abilità e prospettive si uniscono in modi meravigliosi per dare ai bambini tutto ciò di cui abbiano bisogno.
Un bambino che è altamente coinvolto con entrambi i genitori ha lo spettro completo di risposte da cui da imparare.
 


QUANDO I PADRI SONO ASSENTI
 

Avendo stabilito che le cose vanno diversamente nelle famiglie quando i padri sono presenti, discutiamo più specificamente di cosa può accadere quando il padre non lo è.
Le famiglie senza padre ed i bambini che vi vivono tendono, come è ben noto, ad avere molti problemi.
Un motivo di ciò è semplicemente che la famiglia di una madre single ha meno da offrire.
Un cervello, una bocca, una coppia di mani e di occhi non possono fare tanto quanto due potrebbero.
Ma ci sono inoltre problemi associati specificamente con la mancanza della presenza maschile.
Questi svantaggi emergono diversamente a seconda del motivo dell'assenza del padre, con l’allontanamento del padre che produce solitamente effetti più dannosi sui bambini che la sua morte.
I problemi inoltre interferiscono in modo differente sui ragazzi e sulle ragazze.
I ragazzi sono generalmente colpiti più duramente.
Tendono ad avere difficoltà a concentrarsi a scuola, a fare male i test di intelligenza ed ad avere difficoltà con la matematica. L'assenza del padre è stata indicata essere associata con inabilità d’apprendimento ed alcuni psichiatri la ritengono dietro molti dei casi di disturbi con deficit di attenzione e con iperattività che affliggono specialmente i ragazzi giovani.
La mancanza del padre aumenta significativamente la probabilità che un ragazzo diventi violento ed è molto comune per le madri - per non menzionare gli insegnanti, gli assistenti sociali ed altri -- avere difficoltà a gestire in particolare i ragazzi adolescenti senza padre.
I ragazzi che mancano di padre in casa sono spesso confusi circa la loro identità maschile. Gli studi mostrano che confrontati alle controparti provenienti da famiglie intatte essi si applicano di più in attività considerate tradizionalmente come femminili e che giocano più come ragazze.
Questa tendenza verso una confusione circa il loro ruolo sessuale può svilupparsi in modi imprevedibili a seconda dell’età del giovane, con molti ragazzi senza padre che successivamente volgono verso un machismo difensivo.
Ciò può spiegare parzialmente perché i ragazzi in famiglie a conduzione femminile sviluppano spesso un rapporto coercitivo con la loro madre, come la ricerca ha dimostrato.
Io penso sia importante che noi riconosciamo che la massa del nostro problema con la violenza da strada e domestica oggi si sviluppi dal fatto di avere troppo poca autorità maschile alla base della società, non troppa.
Teniamo presente che i maschi più ferocemente misogini in America oggi sono quelli cresciuti nei nostri matriarcati urbani. Tutti quegli inni rap che parlano di rapimenti e di donne torturate escono interamente da un mondo privo della presenza maschile.
La mancanza del padre produce nei ragazzi e nelle ragazze sia un esagerata tendenza ad un pari-orientamento, che tendenze verso la delinquenza giovanile e mancanza di controllo sociale.
Fra le ragazze, gli effetti dell’assenza del padre sono spesso traslati nel tempo e soltanto a scoppio ritardato, in un modo "latente," durante la pubertà.
Agiscono spesso in quel periodo con comportamento sessuale esageratamente seduttivo e promiscuo.
Le difficoltà nel formare rapporti sani e durevoli con gli uomini sono molto comuni fra le donne che crescono senza una presenza paterna costante.

L'IMPORTANZA DI AVERE DUE GENITORI
 

Tutto ciò di cui questo parla a favore è l'importanza per i bambini di avere due genitori residenti.
È spesso affermato oggi che l'associazione di due-genitori sia una specie di fenomeno che appartiene alla storia -- un'invenzione arbitraria di nevrotici Vittoriani, o forse di republicani alla Eisenhower.
Ciò è assurdità storica.
In verità, la famiglia madre-padre-bambino è un’istituzione dell’umanità per la crescita dei bambini universale.
Come si legge nella letteratura storica ed antropologica su questo tema, come ho fatto l'ultima estate, la cosa che realmente colpisce è come la norma del due-genitori sia rimasta costante, attraverso enormi estensioni temporali e geografiche nonché culturali, con variazioni relativamente piccole.
Effettivamente, abbiamo resti fossili che suggeriscono che la famiglia nucleare dati proprio dagli inizi dell'esistenza umana.
Molto probabilmente, i processi culturali che hanno reso i maschi umani coinvolti nella crescita della prole furono centrali per la riuscita ascesa dell’homo sapiens, in primo luogo.
E ci sono molte indicazioni che i padri siano almeno tanto importanti per il successo nella vita familiare di quanto mai lo furono nel passato. Anche se si ignorasse la ricerca che ho appena riassunto sui ruoli speciali dei padri, ci sono un’infinità di motivi per fare una pausa proprio sui risultati relativi a bambini provenienti da famiglie con singolo genitore.
Quando parliamo oggi di una famiglia del singolo-genitore, in nove casi su dieci stiamo parlando di una famiglia con padre assente.
E in aree che variano dalla salute fisica, al reddito, ai disordini di comportamento, ai risultati scolastici, i bambini che vivono in tali famiglie scontano un prezzo piuttosto alto, nel complesso.
Dagli studi sulle famiglie disgregate, lasciatemi brevemente ricapitolare alcuni risultati che hanno attinenza con notizie di eventi dell’ultimo mese o giù di lì:


I giovani provenienti da famiglie con singolo genitore o adottive hanno una probabilità 2 - 3 volte maggiore di avere problemi emotivi o di comportamento, confrontati con coloro che hanno sia il loro padre che la madre presente. Finiscono in psicoterapia più di tre volte più spesso, secondo il National Survey of Children.
Uno studio che ha seguito ogni bambino nato nell'isola hawaiana di Kauai ha trovato che cinque su sei dei delinquenti registrati presso il casellario giudiziario adulto provenivano da famiglie in cui un genitore -- quasi sempre il padre -- era assente.
 

Lo U.S. Bureau of Justice Statistics indica che il 70 per cento dei giovani ora presso i riformatori sono cresciuti in case con nessuno o un singolo genitore. La correlazione fra la mancanza del padre l’appartenenza a bande di strada è molto stretta. Tali bande esistono fondamentalmente per due scopi: per riempire un vuoto di autorità e soddisfare un desiderio di appartenenza -- entrambe le funzioni che sono collegate strettamente a mancanza della presenza paterna.
 

Il tasso di abuso di droga è parecchie volte più alto fra gli adolescenti che vivono separati dal loro padre.
I giovani provenienti da famiglie decadute ottengono risultati piuttosto più basso nelle prove di intelligenza, anche dopo una ponderazione delle variabili socio-economiche, ed hanno annotazioni molto più cattive relativamente alla misura di presenza, di cooperazione e di impegno scolastici. I bambini con padre assente richiedono più disciplina, hanno tassi considerevolmente più alti della sospensione, hanno GPA più basso e ripetono gli anni più spesso.
 

Anche dopo aver scomposto i dati a seconda delle differenze di provenienza sociale ed economica, gli allievi provenienti da famiglie senza padre hanno aspettative universitarie più basse, completano meno anni di istruzione ed hanno una probabilità ben maggiore di abbandono scolastico, complessivamente.
Vivere in una famiglia con la sola madre fa diminuire le probabilità per il bambino di completare la High School quasi del 40 per cento per i bianchi e del 70 per cento per i neri.
 

Il tasso di povertà nelle famiglie con la sola madre, nonostante tutte le sovvenzioni governative, è del 31 per cento, mentre il dato comparabile per le famiglie sposate con madre e padre è del 5 per cento. Le ponderazioni demografiche indicano che una parte molto significativa dell'aumento nella povertà dei bambini durante le ultime due decadi è semplicemente e direttamente attribuibile alla crescente mancanza dei padri. La povertà dei bambini nelle famiglie condotte dal solo elemento femminile è inoltre molto più profonda e più persistente.
 

La dipendenza di assistenza sociale è molto alta fra i bambini senza padre. In generale, circa la metà di tutte le famiglie condotte dal solo elemento femminile riceverà un certo sussidio pubblico ogni anno. Anche dopo che siano state fatte registrazioni per i fattori socio-economici, vivere in una famiglia composta dalla sola-madre mentre un bambino triplica la vostra probabilità di diventare un destinatario di assistenza sociale più successivamente nella vita, per i bianchi ed i neri entrambi.
 

Le differenze economiche fra i tipi di famiglie si traducono per i bambini in “vuoti” molto concreti nello stile di vita. Per esempio, il 73 per cento dei bambini che vivono con entrambi il padre e la madre risiedono in una casa di proprietà della famiglia, mentre due terzi dei bambini con singolo genitore vive in affitto. Le probabilità per un bambino di risiedere in uno stabile di edilizia popolare sono dieci volte più alte quando è presente soltanto la madre. Le sue probabilità di vivere in un sobborgo sono di gran lunga più basse.
I bambini che crescono in case con singolo genitore tendono ad essere sessualmente precoci. Entrambi i ragazzi e le ragazze è molto più probabile che abbiano rapporti nei loro primissimi anni dell'adolescenza.
La mancanza del padre tende a replicare se stessa. Le ragazze bianche, per esempio, che crescono in famiglie con singolo genitore hanno una probabilità di quasi due volte maggiore di divorziare e di più di 2 volte e 1/2 di partorire fuori dal matrimonio confrontato alle controparti che crescono con la presenza della madre e del padre.

(incidentalmente, uno dei risultati più notevoli della ricerca degli ultimi due anni è che i bambini presso famiglie adottive ed altre famiglie “ricombinate” soffrono di molti degli stessi problemi che affliggono i bambini con singolo genitore. In effetti, addirittura hanno esperienza di alcuni ulteriori problemi in aggiunta ad essi. Malgrado alcune promesse ottimistiche all'inizio dell’esplosione della “liberalizzazione” della famiglia, nessuno dei sostituti delle famiglie biologiche è risultato produrre attendibilmente buoni risultati per i bambini.)

STRUTTURA DELLA FAMIGLIA E BENESSERE INDIVIDUALE
 

E’ chiaro che l'assenza dei padri naturali dalla vita familiare non è per nulla buona per i bambini.
Ed inoltre ci sono infiniti modi in cui il fenomeno danneggia gli adulti. Come implicano termini quali "la femminilizzazione della povertà", le famiglie di un singolo genitore sono risultate essere luoghi abbastanza orribili in cui vivere per le madri.
 

Ugualmente impressionante, e meno spesso considerato, è il fatto che la fuga dalla paternità ha danneggiato anche il benessere degli uomini. Gli uomini non in relazione con bambini e mogli hanno tassi enormemente più alti di violenza, di incidenti e di criminalità rispetto ai padri ed i mariti.
Hanno più alti tassi di malattie croniche, vengono affidati a trattamento psichiatrico molto più spesso ed hanno molto meno successo nella forza lavoro.
 

Il punto verso il quale sto conducendo con tutto ciò può essere illustrato con una piccola storia che ho ascoltato recentemente: Sembra che due individui stessero guidando su una strada principale a bordo di un grande camion quando sono giunti ad un sottopasso di un ponte con un grande e minaccioso segnale davanti ad esso con scritto "Non sono assolutamente consentiti al transito veicoli sopra i 11'3”.”
Si sono issati l’uno sulla spalla dell’altro e preso il loro nastro di misurazione, ed è risultato che il loro camion era alto '12'4”. A questo punto, il secondo tipo si volse al guidatore e chiese "così che cavolo dovremmo fare?” Il guidatore ha gettato uno sguardo in entrambi i sensi di marcia, quindi rispose: "nemmeno un poliziotto in vista.... proviamoci."

Ci sono alcune regole, ovviamente, che è inutile mostrare.
Tutto ciò che facciamo ignorandole mette in pericolo noi stessi e quelli che viaggiano con noi.
Ciò è particolarmente vero quando sono regole culturali, anziché giuridiche, quelle che stiamo infrangendo.
Assai più spesso, quelle guide di riferimento esistono per il nostro bene.
Le leggi informali che hanno governato tradizionalmente la struttura della famiglia sono un esempio eccellente di ciò.
 

I grandi segnali di divieto di colore giallo che sono esistiti in questa area non erano lì per punire o angustiare, ma per cercare di salvare più persone possibili indicando cosa può accadere quando guidate impreparato alle “dure rocce” o alle “travi d'acciaio” della realtà.
In questo senso, il "pregiudizio" (se vogliamo chiamarlo così) a favore di un’unione stabile, di due genitori impegnati nella crescita dei bambini, a favore di padri che vengono a contatto con i loro obblighi nei confronti della famiglia essendo presenti in casa, sono tutti profondamente umani, precetti a servizio degli individui.
Sono stato “sacralizzati” nella vita quotidiana semplicemente perché, col tempo, hanno fornito i risultati più felici per il più grande numero di persone.
Sono preferenze collettive evolute da secoli di dure esperienze e di prove del tempo.
 


AFFRONTARE SERIAMENTE LA MANCANZA DEL PADRE
 

Lasciatemi concludere precisando che la dinamica della mancanza del padre e della decadenza della famiglia che è cominciata circa 25 anni fa è da correlare molto strettamente con il forte impulso del crimine, dell'uso di droga, della povertà infantile e della decadenza educativa che attualmente tormentano la società americana.
Una delle tesi del libro a cui sto lavorando è che il collegamento fra il nostro crollo della famiglia e questi guasti sociali non è una coincidenza.
Se intendiamo risolvere i problemi sociali che ci affliggono in maggiore profondità oggi, credo, dobbiamo incoraggiare un ritorno verso che ciò che potrebbe essere chiamata "la famiglia naturale," composta dal padre, dalla madre e dal bambino.
 

Verso questo fine, dobbiamo sperimentare misure che rinvigoriscano il matrimonio, e scoraggino attivamente l’illegittimità, il divorzio e l'abbandono della famiglia.
Mentre la creazione di una famiglia composta della sola madre è oggi la strada principale verso la povertà della famiglia e le patologie dell’infanzia, gli itinerari che conducono fuori da ciò continuano ad essere l’unione matrimoniale e l’impegno reciproco:
Semplicemente evitando una nascita fuori dal matrimonio e completando la High School, per esempio, si danno, egualmente ai neri ed ai bianchi, 9 probabilità su 10 di evitare la povertà.
Inoltre, madri che sono state abbandonate ma in seguito risposate vedono il loro reddito familiare quasi raddoppiare.
 

Questa, in altre parole, non è solo una questione simbolica.
Il matrimonio e la solidarietà della famiglia funzionano e la politica dovrebbe riconoscere questo.
Nei posti dove il crollo della presenza paterna è maggiore, credo dovremmo provare a reintrodurre le virtù maschili della famiglia anche nei modi più artificiali.
In un certo numero delle nostre città dovremmo installare alcune scuole per residenti per ragazzi e ragazze, più alcune accademie esclusivamente maschili -- magari con personale formato da ufficiali militari fuori servizio, che conoscono qualcosa circa la costruzione della disciplina, l’auto-rispetto ed il morale collettivo.
Naturalmente, ogni sforzo che segua queste linee nel passato recente è stato rapidamente schiacciato dall'istituzione liberale.
 

Alcuni mesi fa ho intervistato i presidi di due delle scuole speciali che i sistemi educativi pubblici di Milwaukee e di Detroit hanno provato ad installare l'anno scorso specificamente per i maschi neri, ed essi erano assolutamente furiosi del fatto che delle cause intentate dall'Organizzazione Nazionale per le Donne e dall’ACLU avevano bloccato entrambi i progetti. Le femministe rifiutano di considerare le scuole divise per sesso, ha arguito lo scrittore Leon Podles, perché questo minerebbe la loro rivendicazione di "un monopolio della vittimizzazione di genere."
 

"Meglio che molti ragazzi neri muoiano sanguinanti per le ferite di armi da fuoco," scrive con amaro stupore, "che permettere alcuna politica governativa che presupponga che vi siano differenze significative fra il maschio e la femmina delle specie e che le differenze a volte funzionano a svantaggio del maschio."
Un suggerimento finale: nelle famiglie che sono attualmente intatte, dobbiamo aiutare i padri a collegarsi molto più strettamente con i loro bambini.
C’è un aspetto emotivo come pure fisico per la presenza del padre, ed un papà interessato “will always beat a lump at the end of the couch” [Qualcuno riesce a tradurre questo modo di dire? - N.d.T.]. Ma nulla di ciò succederà fino a che settori influenti della società americana non smetteranno di trattare i padri come un genere di equipaggiamento facoltativo.
Fino a che continuiamo a razionalizzare l'assenza del padre ed a scusare la sua “fuga”, temo che avremo un mucchio di lavoro che terrà molto occupati i nostri psichiatri, assistenti sociali ed ufficiali di polizia.
 

***
Karl Zinsmeister è un ricercatore dell’American Enterprise Institute.

Distribuito da Family Resources & Research
10202 Vanderbilt Drive
Naples, FL 34108
_________________________________________________ ___________
 

Le statistiche
 

“Il novanta per cento dei padri divorziati non ha pieno accesso ai propri bambini."
Jonathan M. Honeycutt, Ph.D.(c), M.P.A., M.A., I.P.C. Director of Research, Clinical & Consulting Psychotherapist, National Institute for Divorce Research, Panama City, Florida.
I bambini provenienti da famiglie senza padre rappresentano il:
63% dei suicidi giovanili. (fonte: US Dept. of Health & Human Services, Bureau of the Census).
71% delle adolescenti incinte. (fonte: US Dept. of Health & Human Services)
90% di tutti i bambini senza dimora e in fuga.
70% dei giovani negli istituti statali vengono da famiglie senza padre (DOJ, rapporto speciale)
85% di tutti i bambini che esibiscono i disordini del comportamento. (fonte: Center for Disease Control).
80% dei violentatori motivati da “dislocamento della rabbia”. (fonte: Criminal Justice & Behavior, Vol. 14, p. 403-26).
71% di tutti gli abbandoni della High School. (fonte: National Principals Association Report on the State of High Schools).
75% di tutti i pazienti adolescenti presso i centri per abuso di droghe. (fonte: Rainbows for all God`s Children).
85% di tutta la gioventù che risiede in prigione. (fonte: Fulton Co. Georgia jail populations) Texas Dept. of Corrections)
Lo stato attuale della Paternità
Il 37,9% dei padri non ha diritti di accesso/visita ai figli. (fonte: p.6, col.II, para. 6, lines 4 & 5, Census Bureau P-60, #173, Sept 1991.)
“Il 40% delle madri ha affermato di aver interferito con il diritto di visita del padre non affidatario in almeno un'occasione, per punire l’ex marito." (fonte: p. 449, col. II, lines 3-6, Fulton)
Frequenza delle visite da parte di padri divorziati; Differenze nei rapporti dei padri e delle madri. Sanford Braver ed altri, Am. J. of Orthopsychiatry, 1991.: “In generale, circa il 50% delle madri non vede valore nei contatti continuati dei padri con con i loro bambini...." (fonte: Surviving the Breakup, Joan Kelly & Judith Wallerstein, p. 125)
Soltanto l’11% delle madri apprezza l'apporto del loro marito quando affronta i problemi dei loro piccoli. Gli insegnanti ed i medici lo apprezzano per il 45% e chiudono gli amici e parenti con un 16%.(fonte: EDK Associates survey of 500 women for Redbook Magazine. Redbook, November 1994, p. 36)
"L'ex-coniuge (madre) era l'ostacolo più grande ad avere contatti più frequenti con i bambini.": (fonte: Increasing our understanding of fathers who have infrequent contact with their children, James Dudley, Family Relations, Vol. 4, p. 281, July 1991.)
"Una chiara maggioranza (70%) dei padri sentiva di aver avuto troppo poco tempo per i propri bambini" (fonte: Visitation and the Noncustodial Father, Mary Ann Kock & Carol Lowery, Journal of Divorce, Vol. 8, No. 2, p. 54)
"Molto pochi bambini erano soddisfatti della quantità di contatto con i loro padri, dopo il divorzio." (fonte: Visitation and the Noncustodial Father, Koch & Lowery, Journal of Divorce and Remarriage, Vol. 8, No. 2, p. 50)
"I sentimenti di rabbia verso i loro ex coniugi hanno ostacolato la partecipazione efficace da parte dei padri; madri arrabbiate a volte saboterebbero gli sforzi del padre di visitare i loro bambini." (fonte: Ahrons and Miller, Am. Journal of Orthopsychiatry, Vol. 63. p. 442, July `93.)
"le madri possono impedire le visite per vendicarsi contro i padri per i problemi nel loro rapporto coniugale o post-coniugale." (fonte: Seltzer, Shaeffer & Charing, Journal of Marriage & the Family, Vol. 51, p. 1015, November 1989.)
In uno studio: "Visitational Interference - A National Study" by Ms. J Annette Vanini, M.S.W. and Edward Nichols, M.S.W., è stato trovato che il 77% dei padri non-affidatari NON possono "visitare" i loro bambini, come ordinato dal tribunale, come conseguenza "di interferenza nelle visite" perpetuate dal genitore affidatario. Cioè la mancata attuazione delle visite ordinate dal tribunale è tre volte maggiore il problema della non attuazione dell’assistenza ordinata dal tribunale a supporto del bambino ed ha un effetto sui bambini di genitori divorziati ancor maggiore. Originalmente pubblicato nel Settembre del 1992

Sostegno del bambino
Informazioni provenienti da molteplici fonti indicano che soltanto il 10% di tutti i padri non affidatari rientra nella categoria dei cosiddetti “deadbeat dad": il 90% dei padri con affido congiunto ha pagato il supporto dovuto. Padri con diritti di visita pagano nel 79,1% dei casi; ed il 44,5% di quelli senza diritti di visita ancora sostengono finanziariamente i loro bambini. (fonte: Rapporto dell'Ufficio Censimento. serie P-23, No. 173).


Ulteriormente, di quelli che non pagano il sostegno, il 66% non lo fanno perché difettano dei mezzi finanziari per pagare (fonte: GAO report: GCAcO/HCRcD-92-39 FS).
Ciò che segue è tratto da: Technical Analysis Paper No. 42, U.S. Department of Health and Human Services, Office of Income Security Policy, Oct. 1991, Authors: Meyer and Garansky.

Madri affidatarie che ricevono un assegno di sostegno: 79,6%

Padri affidatari che ricevono un assegno di sostegno: 29,9%

Madri non-affidatarie che completamente difettano nel sostegno: 46,9%
Padri non-affidatari che completamente difettano nel sostegno: 26,9%

Offline Angelo

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #8 il: Gennaio 20, 2016, 23:50:47 pm »
(dal mio blog)


https://maschileindividuale.wordpress.com/2016/01/20/andro-alla-manifestazione-pro-unioni-civili/

il 23 ci saranno in varie piazze d’ Italia le manifestazioni a favore delle unioni civili e lo stepchild.

io ho deciso di partecipare.

questo è una  delle differenze tra me che sono di formazione “illuministica”  liberale, libertaria e socialdemocratica con la maggioranza (stra-grande maggioranza) dei simpatizzanti della questione maschili, orientati sulle posizioni cattoliche, conservatrici, quanto non apertamente nostalgiche del fascismo.

Immagino e constato che alcuni di loro vedono invece con favore il movimento di Adinolfi  e  movimenti simili quindi saranno ostili alle unioni civili.

Posizione legittima la loro ma che non condivido, io sono  anti-femminista perchè sono liberale e libertario, non il contrario.

Sono sono anti-femminista perchè il femminismo discrimina gli uomini, non per nostalgie verso il patriarcato.

Sebbene condivida una formazione personale e alcuni valori tipici del mondo conservatore, non condivido l’imposizione per legge di una determinata morale che sia la mia o quella altrui.

Non condivido quindi che gli omosessuali debbano essere esclusi da alcuni riconoscimenti che si danno alle coppie e non condivido che in una coppia omosessuale ciascun coniuge non possa adottare il figlio del compagno.

Allo stesso modo in cui mi oppongo alla discriminazione femminista contro gli uomini, mi oppongo alla discriminazione conservatrice contro gli omosessuali.

Ogni individuo deve poter decidere della propria vita e le regole dello Stato devono essere uguali per tutti senza pregiudizi ideologici.

C’è l’occasione per  far terminare la discriminazione legislativa contro gli omosessuali? ebbene allora partecipo.

un giorno magari saranno i conservatori e i cattolici a sottostare alla mannaia legislativa. in quel caso protesterò anche a loro favore ma quel giorno, almeno in Italia, mi sembra decisamente lontano.

Mi sento in qualche modo come i vecchi socialisti riformisti schiacciati da una parte dai comunisti sovietici e dall’altro dal capitalismo.

Da una parte i difensori delle anacronistiche discriminazioni patriarcali, dall’altra quelle delle nuove femministe.

Per chi volesse, ecco le piazze con le manifestazioni:

 

ALBA: 23 gennaio, ore 16.00, via Vittorio Emanuele
ALESSANDRIA: 23 gennaio ore 16.00, piazzetta Della Lega
ANCONA: 23 gennaio ore 16.30, piazza da definire
ANDRIA (BAT): 23 gennaio ore 18.30, Viale Crispi
AOSTA: 23 gennaio ore 15.00, Piazza Émile Chanoux
AREZZO: 23 gennaio ore 15.30, Piazza San Jacopo
ASTI: 23 gennaio ore 10.30, Piazza S.Secondo
BARI: 23 gennaio ore 16.30 piazza del ferrarese
BENEVENTO, 23 gennaio ore 17.30, Prefettura
BERGAMO: 23 gennaio ore 14.30, Stazione
BRESCIA: 23 gennaio ore 15.00, piazza del Mercato
BOLOGNA: 23 gennaio ore 16.00, piazza Nettuno
BOLZANO: 23 gennaio ore 15.00, Piazza Municipio
CAGLIARI: 23 gennaio ore 16, piazza Costituzione
CALTANISSETTA: 23 gennaio ore 18.00, piazza Falcone e Borsellino
CASERTA, 23 gennaio ore 17.30, piazza da definire
CASTELLANA GROTTE (BA): ore 9.00, piazza Garibaldi
CATANIA: 23 gennaio, ore 18.30 Piazza Stesicoro
CESENA: 23 gennaio, ore 15.30, Corteo da piazza Guidazzi (teatro Bonci)
CHIETI: 23 gennaio, ore 15.00 largo Martiri della Libertà
COSENZA: 23 gennaio ore 11, piazza XI Settembre
CREMONA: 23 gennaio ore 15.30, piazza Roma (zona Pagoda)
CUNEO: 23 gennaio ore 16.00, via Roma
FERRARA: 23 gennaio ore 16.00, piazza Municipale
FIRENZE: 23 gennaio ore 15, piazza della Repubblica
FOGGIA: 23 gennaio ore 17.00, Corso Vittorio Emanuele
GENOVA: 23 gennaio ore 15.00, corteo da piazza della Meridiana
GORIZIA, 23 gennaio ore 11.00, piazza Vittoria.
GROSSETO: 23 gennaio ore 17.00, Piazza San Francesco
L’AQUILA: 23 gennaio ore 15:00, Fontana Luminosa
LA SPEZIA: 23 gennaio ore 17.00, Piazza Garibaldi
LECCE; 23 gennaio, ore 18, Piazza sant’Oronzo
LIVORNO: 23 gennaio, ore 15.00, Corteo da Piazza Attias fino a Piazza del Municipio.
LONDRA (UK): 23 gennaio, ore 15.00 Ambasciata d’Italia
LUCCA: 23 gennaio, ore 16.00, piazza da definire
MANTOVA: 23 Gennaio ore 17.00, Piazza Mantegna
MASSA: sabato 23, ore 16.00, Piazza Mercato
MILANO, 23 gennaio ore 14.30, piazza della Scala
MODENA, 23 gennaio ore 15.00, piazza Mazzini.
NAPOLI: 23 gennaio ore16.30, corteo da piazza Carità a piazza Plebiscito
NOVARA: 23 gennaio, ore 15.30, piazza Martiri
PADOVA: 23 gennaio ore 16.00, via VIII Febbraio
PALERMO: 23 gennaio ore 16.30, piazza Verdi (teatro Massimo)
PARMA: 23 gennaio ore 16:00, Piazza Garibaldi
PAVIA, 23 gennaio ore 15.30, piazza Della Vittoria
PERUGIA: 23 gennaio ore 15.30, Piazza Italia
PESCARA: 23 gennaio ore 16.00, Piazza Salotto
PIACENZA: 23 gennaio ore 15.00, piazza Duomo
PISTOIA: 23 gennaio, ore 17.00, Piazza Gavinana
POTENZA: 23 gennaio ore 17.00, corteo da P.zza Mario Pagano a P.zza Sedile
RAGUSA:23 gennaio ore 18.00, piazza San Giovanni
REGGIO CALABRIA: 23 gennaio ore 18, Corso Garibaldi
REGGIO EMILIA: 23 gennaio ore 16, piazza Martiri del 7 Luglio
ROMA: 23 gennaio ore 15 di fronte al Pantheon (Piazza della Rotonda)
SANREMO: 23 gennaio, ore 15.00, Via Escoffier angolo C.so Matteotti
SASSARI 23 gennaio, ore 17.00, piazza d’Italia
SAVONA: 23 gennaio, ore 16.00, Piazza Sisto IV
SIRACUSA: 23 gennaio ore 21, Largo 25 Luglio (tempio di Apollo)
TARANTO: 23 gennaio ore 20, piazza Maria Immacolata
TORINO: 23 gennaio ore 15.30, piazza Carignano
TRENTO: 23 gennaio ore 16.00, piazza Dante
TRIESTE, 23 gennaio ore 15.00, piazza Unità d’Italia.
UDINE: 23 gennaio ore 15, Piazza San Giacomo
VARESE: 23 gennaio, ore 15.00, piazza Monte Grappa.
VENEZIA: 23 gennaio ore 16.30, Campo Santa Margherita
VERBANIA: 23 gennaio ore 10, piazza Ranzoni
VERCELLI: 23 gennaio ore 15:00, piazza Cavour
VERONA: 23 gennaio ore 15.00, piazza Bra
VIAREGGIO: 23 gennaio ore 16.00, piazza Mazzini
VICENZA: 23 gennaio ore 16.00, Pizza dei Signori.
VITERBO: 23 gennaio ore 18,30, piazza del Plebiscito

In più, nei giorni di discussione della legge. A Roma ci sarà un presidio permanente.
Dal 28 gennaio alle 16:00 al 30 gennaio alle 14:00, a piazza delle cinque lune, non lontano dal Senato.

Che dire? Ci sono tanti "soggetti" non antifemministi ma dichiaratamente femministi e pro gender che ti apprezzeranno. Come è evidente io non ho nessuna stima di loro e nemmeno di chi li appoggia nelle loro idee incostituzionali, depravate e mondialiste. Li vedo dall'altro lato della barricata, quindi, così come a loro, ti auguro "tanta fortuna" caro "milanese stanco".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #9 il: Gennaio 20, 2016, 23:54:14 pm »
la legge che vogliono fare prevede l'adozione unicamente del figlio del convivente.

 :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Milanese stanco, siamo seri. Sai bene che è il primo passo verso i desideri del mondo femminista e "libertario".
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #10 il: Gennaio 21, 2016, 00:35:19 am »
Sarai in buona compagnia...  :shifty: ---> https://abbattoimuri.wordpress.com/2016/01/20/manifesto-femminista-per-lapprovazione-del-ddl-cirinna/


Tutta gente "libertaria", tutti "fratell@ e sorell@" ... "anarchici", "di sinistra"...  :lol: :lol: :lol:

 :doh: :doh: :doh: :doh:

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #11 il: Gennaio 21, 2016, 00:52:34 am »
Le unioni civili sono il primo passo verso l'utero in affitto e l'adozione. A piccoli (?) passi, l'esito sarà inevitabilmente questo. Il femminismo supporta esplicitamente questa tendenza, non c'è una femminista che sia contro il matrimonio omo e l'adozione. Le poche riserve di facciata sulla maternità surrogata cadranno presto.
Per capire dove queste leggi assurde andranno a parare:
http://www.questionemaschile.org/?p=1520

Nel matrimonio per tutti la questione dell’omosessualità è del tutto secondaria, ci sono sempre stati omosessuali, ma questo pseudo-matrimonio è un ulteriore passo per infrangere la filiazione. E’ questo l’obiettivo, arrivare al postumano, all’“uomo digitale”.

Già una deputata francese favorevole al matrimonio omosessuale ha detto che “dissociare quest’ultimo dall’adozione sarebbe un grave errore”. Ha certamente ragione.

Tutti questi cambiamenti non sono possibili se non obliterando la nozione di uomo (maschio), facendo letteralmente sparire il maschile dalla società. Una sociologa femminista, Irène Théry, ha affermato che “le modalità di filiazione non possono restare ferme, quando la società non si basa più sulla distinzione tra maschio e femmina”. Si passa dalla filiazione biologica alla filiazione sociale.

Una volta accettata la falsa premessa dell’uomo come macchina o pianta, dell’embrione come ammasso di cellule, è inevitabile il susseguirsi di tappe una più permissiva dell’altra, logicamente argomentate a partire dalle premesse suddette. Passo dopo passo, anno dopo anno, piccola trasgressione indolore dopo piccola trasgressione indolore, l’umanità sempre più tecnofila si avvicina sempre più alla postumanità. Dall’uomo-macchina alla macchina-uomo il passo è breve. E in un mondo del genere il maschile non si saprebbe nemmeno che cosa sia.

Non è così: proprio per niente.
Sfatiamo il mito che all'estero (quale "estero"?) non dai nulla alla tua ex.

http://www.claudio-rise.it/interviste/divorzio.htm
In Italia per ora la convivenza non comporta il mantenimento automatico. Confermo che all'estero (per es. in Francia come mi ha detto un giudice) si tutela la volontà della coppia di non sposarsi civilmente (con tutte le conseguenze del caso). Là le coppie conviventi sono 170000 circa. Se ci sono figli viene loro consegnato un "libretto di famiglia" che però non comporta alcun onere o mantenimento anche in caso di separazione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #12 il: Gennaio 21, 2016, 01:40:01 am »
Che dire? Ci sono tanti "soggetti" non antifemministi ma dichiaratamente femministi e pro gender che ti apprezzeranno. Come è evidente io non ho nessuna stima di loro e nemmeno di chi li appoggia nelle loro idee incostituzionali, depravate e mondialiste. Li vedo dall'altro lato della barricata, quindi, così come a loro, ti auguro "tanta fortuna" caro "milanese stanco".

è più o meno la stessa cosa che mi dicono nella sinistra quando affronto tematiche qm. "questo tizio che le affronta è fascio, quest'altro è cattolico ultraconservatore"
se si  dovesse  appoggiare qualche posizione solo in base ai compagni di viaggio che si hanno, si finirebbe per  non poter  sostenere nulla.
ognuno faccia quel che sente di dover fare senza curarsi troppo della compagnia che questo dover apparir sempre circondato da gente perbene è cosa da donnette.

vedo che  sei uno del vecchio forum. avevi lo stesso nick? 
Io ho riposto le mie brame nel nulla.
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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #13 il: Gennaio 21, 2016, 01:44:09 am »
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Milanese stanco, siamo seri. Sai bene che è il primo passo verso i desideri del mondo femminista e "libertario".


si combatte una battaglia alla volta. qui  e ora.  quando ci sarà una nuova scelta da fare si farà
ma è sbagliato giudicare una "crisi" attuale alla luce di quel che potrebbe essere una  futura crisi. anche perchè ben poco conosciamo delle conseguenze delle nostre azioni.
chi è  d'accordo con la nuova legge , non è imputabile di altro.
quando verrà presentata la legge che altri temono, allora si sceglierà di nuovo e non è detto che i campi di oggi e ieri non si mescolino.
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Re:Andrò alla manifestazione pro Unioni Civili
« Risposta #14 il: Gennaio 21, 2016, 01:51:05 am »
Le unioni civili sono il primo passo verso l'utero in affitto e l'adozione. A piccoli (?) passi, l'esito sarà inevitabilmente questo. Il femminismo supporta esplicitamente questa tendenza, non c'è una femminista che sia contro il matrimonio omo e l'adozione. Le poche riserve di facciata sulla maternità surrogata cadranno presto.
Per capire dove queste leggi assurde andranno a parare:
http://www.questionemaschile.org/?p=1520

Nel matrimonio per tutti la questione dell’omosessualità è del tutto secondaria, ci sono sempre stati omosessuali, ma questo pseudo-matrimonio è un ulteriore passo per infrangere la filiazione. E’ questo l’obiettivo, arrivare al postumano, all’“uomo digitale”.

Già una deputata francese favorevole al matrimonio omosessuale ha detto che “dissociare quest’ultimo dall’adozione sarebbe un grave errore”. Ha certamente ragione.

Tutti questi cambiamenti non sono possibili se non obliterando la nozione di uomo (maschio), facendo letteralmente sparire il maschile dalla società. Una sociologa femminista, Irène Théry, ha affermato che “le modalità di filiazione non possono restare ferme, quando la società non si basa più sulla distinzione tra maschio e femmina”. Si passa dalla filiazione biologica alla filiazione sociale.

Una volta accettata la falsa premessa dell’uomo come macchina o pianta, dell’embrione come ammasso di cellule, è inevitabile il susseguirsi di tappe una più permissiva dell’altra, logicamente argomentate a partire dalle premesse suddette. Passo dopo passo, anno dopo anno, piccola trasgressione indolore dopo piccola trasgressione indolore, l’umanità sempre più tecnofila si avvicina sempre più alla postumanità. Dall’uomo-macchina alla macchina-uomo il passo è breve. E in un mondo del genere il maschile non si saprebbe nemmeno che cosa sia.


il maschile a mio avviso non esiste come archetipo.  il maschile è la somma di tutti i maschi presenti sul globo. niente di più, niente di meno. è l'idea che è figlia della realtà, non il contrario. questo modo di intendere il maschile credo sia la grande differenza tra una visione qm legata agli ambienti conservatori e una legata allo spirito libertario.

ma se dovesse esistere uno spirito maschile, io lo identificherei con lo spirito di trasformazione del mondo.  la capacità di proiettarsi fuori di se  e creare (fisicamente  ma  soprattutto con il lavoro e le idee) tipica del genere maschile nella storia e il post-umano in tal senso sarebbe l'affermazione assoluta dello spirito maschile.
in questo senso sono le donne che devono temere la tecnologia, non l'uomo.
troppo ingenuo è fermarsi all'idea di un mondo tecnologico con donne che si autofecondano.   

e visto che siamo in tema... accenno:
http://www.tgcom24.mediaset.it/salute/primo-trapianto-di-testa-su-una-scimmia-effettuato-da-un-italiano_2155630-201602a.shtml
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