Autore Topic: Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano  (Letto 4245 volte)

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Online Massimo

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #15 il: Gennaio 30, 2016, 21:56:56 pm »
Massimo, tu ci vivresti in una società come quella, dove campare 45 anni (cioè l'età del sottoscritto) era già tanto ? Una società dove morivi per un nonnulla ? Dove ti lavavi un giorno sì e quattro no ?
Io no, grazie.
Per quanto riguarda tutto il resto, ti ha già risposto Salar.
Vale la risposta che ho già dato a Salar: le comodità dei tempi di oggi sono contento che ci siano e me le tengo. Ma sarei stato ancora più soddisfatto se non ci fosse lo stress, le tensioni e le insicurezze della società di oggi. Stree, tensioni ed insicurezze che la società del
Medioevo invece non aveva. Che poi si vivesse poco e si vivesse male per tanti altri motivi, ciò è verissimo. Ma lasciarci alle spalle il
Medioevo non ha avuto solo effetti positivi: ha avuto anche come conseguenza squilibri e tensioni psicologiche sconosciute secoli addietro.

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #16 il: Gennaio 30, 2016, 21:59:21 pm »
Peraltro Fini non è mai stato un vero antifemminista.

Intanto Massimo Fini è finito nell'Indice e nella black list di femministe e zerbini (vedi gli anatemi che gli lancia sempre il nostro Gasparrini).
E questo per me vale e conta più di una medaglia.

Online Frank

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #17 il: Gennaio 30, 2016, 22:04:08 pm »
Vale la risposta che ho già dato a Salar: le comodità dei tempi di oggi sono contento che ci siano e me le tengo. Ma sarei stato ancora più soddisfatto se non ci fosse lo stress, le tensioni e le insicurezze della società di oggi. Stree, tensioni ed insicurezze che la società del Medioevo invece non aveva. Che poi si vivesse poco e si vivesse male per tanti altri motivi, ciò è verissimo. Ma lasciarci alle spalle il
Medioevo non ha avuto solo effetti positivi: ha avuto anche come conseguenza squilibri e tensioni psicologiche sconosciute secoli addietro.

Massimo, sai bene che se fossimo vissuti in quel periodo, io, te e tutti gli altri uomini del forum, ora saremmo sicuramente impegnati a guerreggiare da qualche parte e forse saremmo già morti.
Questo tanto per dire che all'epoca esistevano sicuramente altri tipi di stress.
Altrimenti capisco bene cosa vuoi dire.

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #18 il: Gennaio 30, 2016, 22:08:24 pm »
Intanto Massimo Fini è finito nell'Indice e nella black list di femministe e zerbini (vedi gli anatemi che gli lancia sempre il nostro Gasparrini).
E questo per me vale e conta più di una medaglia.

Ok, ed infatti ho pure scritto ciò.
Citazione
Poi sì, per carità, meglio lui che tanti altri pseudo intellettuali zerbini.

Ma resto del parere che gli unici, veri antifemministi, siamo noi e i c.d. vecchi della QM che ci hanno preceduto.

Online Frank

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #19 il: Gennaio 30, 2016, 22:22:21 pm »
E' comunque quelli del cartellino dovrebbero considerarsi gli ultimi fortunati epigoni di una specie privilegiata in via di estinzione:quella degli impiegati fancazzisti con il posto garantito a viva.
Fantozzi non lo sapeva,ma sarebbe venuto un'era in cui lui veniva guardato con invidia.
Certe scene in cui i ragionieri giocano a battaglia navale nel luogo di ufficio mi fanno ridere ma le trovo fuori dallo spazio e dal tempo.

Qualcosa di simile accadeva pure alle Acciaierie, ossia laddove molti operai dell'epoca, o si mettevano a dormire (soprattutto la notte), oppure si cucinavano bistecche e salsicce.
Non è una battuta: era la realtà di quel periodo, in tale contesto.

Ben diverso era (ed è) il discorso relativo alle aziende private, dove, per forza di cose, dovevi (e devi) muovere il deretano, pena il licenziamento.

Offline Vicus

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #20 il: Gennaio 30, 2016, 22:43:49 pm »
Non capisco questi paragoni in blocco tra epoche, come se il benessere dovesse associarsi per forza all'anomia e al consumismo altrimenti si tornerebbe al Medio Evo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Salar de Uyuni

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #21 il: Gennaio 31, 2016, 09:48:04 am »
Io non credo che il medioevo sia stata un'epoca di barbarie perchè come ha detto le Goff un epoca di barbarie non produce le cattedrali...
Però da qui a dire che si stava meglio è tutto relativo.
Quella di allora era una società molto gerarchica e rigidamente divisa in classi,c'erano i principi e i servi della gleba,fantozzi e la contezza serbelloni mazzanti vien dal mare,c'era chi se la spassava fra glorie e onori e chi viveva una vita di oblio e tedio.
A dirla tutta il medioevo è troppo lontano per poterlo comprendere appieno con gli occhi di un moderno,dal momento che tutte le tensioni sociali venivano paradossalmente ottuse dal senso di fame,quindi tutta l'invidia che si è liberata in epoca modrena e ha suscitato iatture come il femminismo è una conseguenza della rivoluzione industriale,che ha per la prima volta liberato il grosso dell'umanità dalla fame.
Una volta liberato dalla fame l'uomo ha cominciato a pensare ed è da lì che sono nate tutte le tensioni che respiriamo oggi e ci fanno vivere comunque male.
Diciamo che l'aveva spiegato meglio di tutti Primo Levi,la condizione umana è una situazione prospettica in cui una volta liberati da un problema più grande diventiamo consapevoli di un altro più piccolo che però prima non notavamo ''arrivata la primavera finiva l'incubo del freddo,e di colpo sopraggiungeva la consapevolezza della fame''.
Per quanto mi riguarda credo che il passato vada analizzato ascoltando chi ci ha preceduti perchè sono le uniche testimonianze dirette ''non rielaborate''.
Mio nonno è emigrato in Germania perchè in Italia aveva fame,e magnificava la Germania soltanto perchè lì si mangiava carne tutti i giorni.
E' scappato per fame.
La rivoluzione industriale è avvenuta soltanto in Inghilterra in modo forzoso con l'espulsione dei contadini dalle campagne,in Italia,Germania,Olanda nessuno ha obbigato i contadini a lasciare le loro terre,in America ne avevano persino a disposizione delle estensioni ad libitum eppure...
anche lì il grosso della popolazione ha lasciato le campagne e si è stabilita in città a lavorare presso le industrie.
In Cina sta accadendo lo stesso oggi...
Perchè?
Forse si tratta di un errore di valutazione dei contadini,o forse la città rappresenta una via di fuga dall'immobilismo sociale delle campagne.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Online Frank

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #22 il: Gennaio 31, 2016, 11:51:32 am »
Citazione
quindi tutta l'invidia che si è liberata in epoca modrena e ha suscitato iatture come il femminismo è una conseguenza della rivoluzione industriale,che ha per la prima volta liberato il grosso dell'umanità dalla fame.
Una volta liberato dalla fame l'uomo ha cominciato a pensare ed è da lì che sono nate tutte le tensioni che respiriamo oggi
e ci fanno vivere comunque male.

E' così.
Un tempo non esistevano un certo genere di tensioni, proprio perché il problema quotidiano e perenne della massa era la fame; e quando hai fame non hai certamente il tempo di masturbarti il cervello con teorie femministe, gender e quant'altro.
Tantomeno pensi a comprare le crocchette al gatto, oppure il "cappottino" al cagnolino.*
Anzi, se hai veramente fame e stai per morire, il gatto e il cane te li mangi.


@@

*
http://www.lightinthebox.com/it/super-devil-carino-costume-per-animali-cani-formati-assortiti_p811982.html?currency=EUR&litb_from=paid_adwords_shopping&sku=430_6937
 :doh:


Offline Salar de Uyuni

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Re:Massimo Fini, In difesa dei furbetti del cartellino, Il Fatto Quotidiano
« Risposta #23 il: Gennaio 31, 2016, 16:08:05 pm »
Però in una cosa Massimo Fini mi sta simpatico:spernacchia il mito del lavoro

https://www.youtube.com/watch?v=U94UrUekSsQ

Diciamo che Sordi ha interpretato meglio il mio spirito senza troppe sofisticherie antimoderne
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''