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Il sorpasso in magistratura, ci sono più donne che uomini
Frank:
http://www.lastampa.it/2016/01/29/italia/cronache/il-sorpasso-in-magistratura-ci-sono-pi-donne-che-uomini-lNNC91OnKHcpZWUHOjxqXN/pagina.html
--- Citazione ---
Francesco Grignetti
Roma
Alla notizia non è stata data l’enfasi che meritava, eppure è possibile leggerla nella relazione del procuratore generale della Cassazione, sua eccellenza Pasquale Ciccolo: «Rispetto agli anni precedenti - scrive - nella popolazione dei magistrati in servizio si ribalta il rapporto tra uomo e donna, pur rimanendo attorno alla parità: 50,7% di donne, e 49,3% di uomini».
È una piccola grande rivoluzione. Alle donne, come ricordava qualche tempo fa a un convegno la presidente dell’Associazione donne magistrato italiane, Carla Marina Lendaro, è stato aperto l’accesso in magistratura appena 50 anni fa. Perciò fecero una festa in Cassazione «per ricordare quelle prime otto temerarie - diceva Lendaro - che affrontarono, vincendolo, il duro primo concorso del 1965».
Molta acqua nel frattempo è passata sotto i ponti. Da qualche anno, al concorso per magistratura le donne stracciano regolarmente gli uomini. È una donna il capo dell’ufficio degli ispettori ministeriali, Elisabetta Cesqui. Ci sono due donne nel consiglio direttivo della Scuola superiore della magistratura. Sono molte le donne ai vertici delle correnti della magistratura associata. Ed è lontano il tempo in cui le (poche) donne che entravano in magistratura finivano confinate nella riserva indiana della giustizia minorile.
LA SVOLTA
Delle 252 nomine fatte dal Consiglio superiore della magistratura negli ultimi 15 mesi sotto l’impulso del vicepresidente Giovanni Legnini, se si guarda agli incarichi direttivi si vede che 101 sono uomini e 25 sono donne; se si esaminano i vicedirettivi, 83 sono uomini e 43 sono donne. Il cambiamento dei vertici della magistratura è in effetti una mezza rivoluzione. «Un passaggio storico e un’autentica palingenesi», lo definisce Legnini.
Il cambio di rotta - più donne, più giovani, più attenzione al merito - ha del clamoroso per un mondo tradizionalista come quello delle toghe. Diceva ieri il ministro Andrea Orlando intervenendo all’inaugurazione dell’Anno giudiziario: «Si sta rompendo il tetto di cristallo che impediva alle donne l’accesso alla guida degli uffici giudiziari. Dobbiamo andare avanti su questa strada partendo dal dato che vede ormai un sostanziale equilibrio di genere nella composizione della magistratura».
Evidentemente stanno meritando i loro successi, le donne in toga. C’è un’altra statistica fondamentale nella relazione del procuratore generale, in una materia che gli compete strettamente: se uomini e donne in magistratura sono in numero pressoché uguale, salta però agli occhi che i magistrati oggetto di procedimenti disciplinare sono al 69,2% uomini e 30,8% donne. A controprova di come sia aumentato il peso specifico femminile in magistratura, però, c’è anche un caso negativo. È una donna, infatti, anche la protagonista della vicenda più dolorosa che la magistratura sta vivendo: l’ex presidente delle Misure di prevenzione del Tribunale di Palermo, Silvana Saguto, indagata dai colleghi di Caltanissetta per un uso spregiudicato dei beni confiscati alla mafia, sospesa dal Csm. Guarda caso, ha trascinato nello scandalo anche due prefette, amiche sue. Uno scandalo, quello di Palermo, tutto in rosa.
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--- Citazione ---Evidentemente stanno meritando i loro successi, le donne in toga.
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http://www.imolaoggi.it/2016/01/31/sotto-scorta-la-giudice-che-ha-condannato-il-tabaccaio-a-risarcire-la-famiglia-del-ladro/
--- Citazione ---Sotto scorta la giudice che ha condannato il tabaccaio a risarcire la famiglia del ladro
CRONACA, NEWS domenica, 31, gennaio, 2016
È stata messa sotto scorta la giudice che ha condannato a 2 anni e 8 mesi e al risarcimento di 325 mila euro Franco Birolo, il tabaccaio di Padova “colpevole” di aver sparato a un ladro entrato di notte nel suo negozio. Gli esperti del Ministero dell’interno hanno paura che possa essere aggredita da qualche italiano arrabbiato che non condivide la sua sentenza.
Hai capito, gli arguti! E io che, ingenuamente, avrei assegnato quella scorta a un giudice che ha condannato un mafioso o un criminale incallito o uno dei tanti appartenenti a bande di ladri e rapinatori che si introducono di notte nelle case e nei negozi della gente onesta. E invece no! Quelli pericolosi non sono i mafiosi, i camorristi, i ladri, i rapinatori, i criminali recidivi, sono quei temibilissimi italiani che aprono tabaccherie e negozi e che si difendono se qualcuno gli entra dentro casa. C’è sempre da imparare…
Lo scrive Giorgia Meloni (Fratelli d’Italia) su facebook
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Una pioggia di insulti e di minacce via web l’ha travolta all’indomani della sentenza con cui ha condannato un tabaccaio, che aveva ucciso un ladro sorpreso a rubare sigarette nel suo negozio, anche a risarcire con 325mila euro i familiari della vittima. E’ la sorte toccata a un giudice di Padova, Beatrice Bergamasco, che ora per questa vicenda è finita sotto la sorveglianza delle forze dell’ordine.
La protesta contro la condanna per eccesso di legittima difesa di Franco Birolo, il commerciante di Corezzola che la notte del 25 e 26 aprile del 2012 sparò e uccise Igor Usru, un moldavo di 22 anni, che aveva sfondato la vetrina del suo negozio, era partita subito dopo l’indignazione di molti cittadini increduli.
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Frank:
http://www.questionegiustizia.it/articolo/l-altra-meta-della-magistratura_30-01-2013.php
--- Citazione ---Com’è ben noto, le donne hanno avuto accesso alla magistratura ordinaria soltanto dal 1965 (il primo decreto di nomina di donne è del 5.4.1965); da allora l’incremento della presenza femminile è stato costante e inarrestabile: le donne erano 207 su 6.999 nel 1971 (2,95%), 708 su 6.812 nel 1981 (10,3%), 1.264 su 7.282 nel 1988 (17,4%), 2421 su 8387 nel 1995 (28,9%), 2986 su 8704 ossia il 34,3 % nel 2000 e sono oggi 3472 su 9.115: il 38,9 %. Ancora più significativa appare tale presenza, se si considera la distribuzione per genere in relazione all’età: nella fascia di età oltre i 40 anni le donne sono il 20%, nella fascia tra i 35 e i 40 il 49,6%, in quella tra i 30 e i 35 il 53,2%, mentre tra i magistrati con meno di trenta anni le donne rappresentano il 57,2 %.
--- Termina citazione ---
--- Citazione ---Si tratta di una situazione analoga a quella delle donne magistrato francesi e spagnole, mentre (tra i Paesi dell’UE con caratteristiche ordinamentali almeno in parte omogenee alle nostre) solo la Germania si distingue in positivo, applicandosi alla magistratura la norma generale del pubblico impiego secondo cui a parità di titoli e risultati prevalgono le donne (una disposizione con funzione promozionale, che, rassicurando le donne sull’assenza di possibili discriminazioni di genere, ne favorisce la partecipazione a selezioni e concorsi).
--- Termina citazione ---
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Frank:
http://www.diritto24.ilsole24ore.com/guidaAlDiritto/comunitario/primiPiani/2012/09/consiglio-deuropa-italia-il-boom-di-avvocati-fa-crescere-il-contenzioso.php
--- Citazione ---COMMISSIONE EUROPEA PER L’EFFICIENZA DELLA GIUSTIZIA
Consiglio d’Europa: Italia, il boom di avvocati fa crescere il contenzioso
di Marina Castellaneta (Guida al Diritto) | 24 Settembre 2012
La giustizia ai tempi della crisi. La Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa (Cepej) disegna il quadro del funzionamento della giustizia in 48 Stati (non ha partecipato il Liechtenstein). Dal rapporto 2012 divulgato il 20 settembre, che raccoglie i dati riferiti al 2008, si ricava un quadro completo dello stato della giustizia in Europa. Con un ruolo di primo piano per l’analisi dei costi.
La spesa
L’Italia ha destinato 3.051.375987 alle spese dei tribunali (senza considerare i costi degli uffici della procura e dell’assistenza giudiziaria). Questo vuol dire 70,9 euro per abitante (ossia lo 0,28% del Pil) a fronte dei 95,3 euro della Germania, dei 175,8 di San Marino. La Spagna spende 86,2 euro contro i 55 della Francia. Se si includono anche i costi per le procure e per l’assistenza giudiziaria la cifra arriva a 73 euro per abitante a fronte della media del 57,4 euro.
In totale, l’Italia ha aumentato del 3,4% la spesa per tribunali, procure e assistenza giudiziaria a fronte della media del 6%. Diminuzioni invece in Bosnia, Bulgaria, Finlandia, Ungheria, Lettonia e Lituania. La Grecia - si chiarisce - ha fornito dati relativi alle previsioni di spesa ma le somme non sono state poi attribuite.
I giudici
Per quanto riguarda gli attori del sistema giustizia, in Italia sono 6.654 (ossia 11 per 100.000 abitanti) i giudici togati, e 3.121 quelli non togati (5,1 per 100.000 abitanti). Rispetto al 2006 vi è stato un incremento molto limitato (0,05) a fronte della media europea dell’1,6%. In Russia si contano 32.313 giudici togati, in Germania 19.832, in Polonia 10.625, in Turchia 7.727 e in Francia 6.945. Una diminuzione drastica del numero dei giudici in Grecia (-20,3%).
Vediamo i numeri dei magistrati inquirenti: il numero più alto di procuratori è in Bulgaria, Lituania, Moldova, Montenegro, Russia, Ucraina e Islanda. L’Italia rientra nel gruppo di Stati con il minor numero di pubblici ministeri per abitante meno di 5 per 100.000 abitanti.
I compensi
I compensi dei magistrati della Cassazione sono tra i più alti d’Europa. Al primo posto la Svizzera con 264.000 euro lordi, segue l’Irlanda con 257.000, il Regno Unito (243.000 euro lordi), la Norvegia (181.971 euro) e l’Italia (176.000 euro lordi). Quasi il doppio della media in Europa pari a 86.616. Per chiarire il quadro, in pratica, i magistrati della Cassazione ricevono una cifra 7 volte superiore rispetto alla media dei salari in Italia (questo per Italia e Bulgaria vale anche per i procuratori).
Nel rapporto si sottolinea che in Italia si verifica un forte incremento dei salari nel corso della carriera: i magistrati di prima nomina, infatti, ricevono 50.290 euro, un importo solo leggermente più alto rispetto alla media europea di 46.056 euro. Poi però vi è un forte balzo in avanti. Alcuni Stati (Francia, Italia, Georgia, Spagna) accordano un’indennità in base al raggiungimento di obiettivi quantitativi.
Le sanzioni disciplinari
Basso il numero di sanzioni disciplinari pronunciate nei confronti dei magistrati: 0,6 su 100 magistrati (0,1 in Germania, 9,8 in Georgia, 5,8 in Finlandia e 5,3 nel Regno Unito).
Il numerico degli avvocati
Boom nel numero degli avvocati. Sono 211.962 gli avvocati in Italia, che relega la Germania, al 2° posto, con 155.679 legali. Una crescita continua del numero dei professionisti in Italia che, da un lato, indica che non vi sono, in via generale, restrizioni all’accesso, ma che, dall’altro lato, può essere causa di un incremento del contenzioso e della litigiosità. Nel 2008 gli avvocati erano 198.000. Nessuno Stato si avvicina a queste cifre.
Per quanto riguarda la percentuale, su 100.000 abitanti l’Italia conta 31,9 avvocati per giudice. Una percentuale alta rispetto ai giudici togati: l’Italia è al secondo posto, preceduta dall’Irlanda (58,7%), ma molto oltre la media europea del 9,8%. Sono i Paesi del Sud Europa (Italia, Grecia, Spagna e Portogallo) a contare il numero più alto di legali.
La durata dei procedimenti (divorzio)
Passiamo alla durata per alcuni processi presi come modello per fare il punto sul funzionamento. In materia di divorzio, in Italia, il processo in primo grado dura 538 giorni e in secondo grado 453.
Nessuno Stato fa peggio. In Russia il processo in primo grado dura solo 30 giorni. Probabilmente, poi, la situazione in Italia non è peggiorata ma è rimasta inalterata rispetto alla durata del 2006 solo perché si sono ridotte le istanze di divorzio. Un dato che mostra l’incapacità di risolvere il problema dei tempi dei processi: la diminuzione di nuove istanze di divorzio avrebbe dovuto comportare un miglioramento dei tempi rispetto al 2006. Così non è stato.
Sistemi alternativi (mediazione)
Molti Stati ricorrono alla mediazione ma mancano ancora i dati sull’utilizzo dei sistemi alternativi di soluzione delle controversie.
Disparità di genere
Per quanto riguarda le disparità di genere, in Italia, rimangono un problema ancora rilevante soprattutto perché le donne non riescono a superare il famoso tetto di cristallo. Se all’inizio della carriera, tra i magistrati, vi sono ormai più donne che uomini, poi ai vertici, di fatto, salgono soprattutto uomini. Basta vedere i dati dei giudici che operano in primo grado: sono 2.602 gli uomini e 2.764 le donne, ma salendo di giurisdizione diminuisce la presenza delle donne. In secondo grado ci sono 598 uomini e 395 donne, in Cassazione 238 uomini e solo 57 donne. Per non parlare dei presidenti di tribunali: in primo grado sono 169 gli uomini e solo 25 le donne, 18 in appello e solo 3 le donne. In cassazione solo uomini.
--- Termina citazione ---
Ormai siamo alla malattia mentale.
Le donne sono veramente l'ossessione dell'Occidente.
Peraltro, quando io avrò settant'anni (se ci arriverò, ovvio), le suddette saranno la maggioranza ovunque, anche grazie all'incessante aiuto degli ometti che infestano la nostra società.
Vicus:
E la carriera è l'ossessione delle donne, per dimenticare il loro fallimento come spose e madri (e come donne tout court). Se questa manca, suppliscono le distrazioni della società dei consumi per tenerle occupate in sciocchezze.
Inutile dire quanto in occidente siano tutelati gli uomini con un giudice donna:
http://www.questionemaschile.org/forum/index.php?topic=12986.msg148515#msg148515
Frank:
--- Citazione da: Vicus - Febbraio 01, 2016, 00:58:19 am ---E la carriera è l'ossessione delle donne, per dimenticare il loro fallimento come spose e madri (e come donne tout court). Se questa manca, suppliscono le distrazioni della società dei consumi per tenerle occupate in sciocchezze.
--- Termina citazione ---
Concordo e per non aprire un'altra discussione, segnalo anche questo articolo, che evidenzia una volta di più le suddette ossessioni verso le donne (e le c.d. minoranze).
http://www.tomshw.it/news/otto-promozioni-ai-vertici-di-intel-solo-una-e-una-donna-73909
--- Citazione ---
Otto promozioni ai vertici di Intel, solo una è una donna
di Manolo De Agostini - @mdeagostini 30 Gennaio 2016, 06:46 9 commenti
Intel ha promosso otto dirigenti. Tra questi c'è solamente una donna, aspetto che rilancia il dibattito sulla presenza femminile ai vertici delle grandi aziende hi-tech.
Intel ha annunciato alcuni cambiamenti nel proprio organigramma. Il consiglio di amministrazione ha promosso due "corporate officer" - dirigenti con alcune responsabilità operative - ed eletto sei nuovi vicepresidenti corporate.
Wendell Brooks, 50 anni, è passato dal ruolo di vicepresidente corporate a vicepresidente senior. Brooks, nell'azienda dal 2014, è presidente di Intel Capital, il braccio finanziario dell'azienda che investe in startup tecnologiche innovative al fine di supportare gli obiettivi strategici del colosso di Santa Clara. Guida anche lo Strategic Transactions Group, ossia la divisione che si occupa di gestire fusioni e acquisizioni.
intel diversity
Ruolo di vicepresidente senior anche per Steven Fund, 53 anni, promosso dal ruolo di vicepresidente corporate. Svolge il compito di capo del marketing globale di Intel. Stessa età ma ruolo diverso per Peng Bai, anch'esso eletto vicepresidente corporate. Bai co-dirige il Logic Technology Development all'interno del Technology and Manufacturing Group, ovvero si occupa di sviluppare tecnologie che saranno implementate in processori e SoC futuri. Bai è in Intel dal 1991.
Tra i promossi al ruolo di vicepresidente corporate troviamo anche Brice A. Hill, 49 anni, e Christina S. Min, 51 anni. Entrambi si occupano della gestione finanziaria delle divisioni dell'azienda e fanno parte di Intel rispettivamente dal 1995 e dal 1993. Infine, promozioni al ruolo anche per Matthew M. Smith (52 anni), Weng Kuan Tan (51 anni) e Jason P. Waxman (44 anni). Il primo si occupa della gestione a tutto tondo dei dipendenti (pagamenti, ecc.), il secondo è general manager del Client Computing Group (CCG) in Cina e Waxman si occupa di cloud computing all'interno del Data Center Group.
Negli Stati Uniti, dove i temi delle "quote rosa" e della diversità nei consigli di amministrazione delle aziende hi-tech stanno raccogliendo grande interesse, fanno notare che di queste nomine solo una è femminile (Christina Min), e c'è una sola persona asiatica. Si tratta tuttavia di promozioni, non di nuove assunzioni, per questo Intel non rischia uno strascico polemico.
Intel si è formalmente impegnata a garantire che il 40% di tutte le nuove assunzioni siano donne o minoranze sottorappresentate - gli uomini asiatici sono esclusi da questa categoria. Recentemente Intel ha affermato che il 43% di tutte le nuove assunzioni sono donne o minoranze e il CEO Brian Krzanich ha dichiarato che diversità e inclusione sono due delle sue maggiori priorità.
"Intel ha promosso 12 donne ai ruoli di vicepresidenza e tre donne stanno ricevendo il riconoscimento Intel Fellow (tra cui Genevieve Bell, ora Senior Fellow). C'è molto altro da fare, ma stiamo riducendo il gap quando si tratta di rappresentanza femminile", ha affermato l'azienda in una nota.
--- Termina citazione ---
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--- Citazione ---Inutile dire quanto in occidente siano tutelati gli uomini con un giudice donna:
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Sicuramente quel giorno è ancora lontano, ma son del parere che arriverà un tempo in cui qualcosa di grave tra i due sessi accadrà, perché questa storia non può né potrà durare all'infinito.
Niente è per sempre: nemmeno gli zerbini inconsapevoli.
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