Ennesimo film di
fantascienza, dove una femminuccia alta 1.66, picchia uomini di un metro e ottanta-ottantacinque per 85-90 kg, che nella realtà la farebbero a pezzi.
La tipa tira anche delle testate...
Io stesso, alla non più verde età di 53 anni (quasi 54), potrei romperla tutta quanta con una mano legata.
Tra l'altro queste sue dichiarazioni son divertentissime.
https://stream24.ilsole24ore.com/video/cultura/matilda-de-angelis-citadel-non-solo-azione-mia-eroina-e-vera/AGscO4MMatilda De Angelis: in Citadel non solo azione, la mia eroina è vera
03 ottobre 2024
Roma, 3 ott. (askanews) - Matilda De Angelis entra con grande energia ed un forte impatto nel mondo di "Citadel", la serie d'azione e spionaggio di grande successo che ha debuttato nel 2023. L'attrice è infatti protagonista di "Citadel: Diana" diretta da Arnaldo Catinari, su Prime Video dal 10 ottobre, serie originale italiana nata nel solco di quella americana dei fratelli Russo. Siamo a Milano nel 2030, l'agenzia indipendente di spionaggio Citadel è stata distrutta da una potente organizzazione rivale, Manticore. Matilda-Diana, agente sotto copertura, è rimasta intrappolata nella rete nemica, che vende armi e approfitta del clima cupo e di oppressione che regna nel Paese. Quella interpretata da De Angelis è un'eroina originale, con grande forza e molte sfumature. "Questa è una serie molto emotiva, che si basa veramente sui personaggi. - ha spiegato l'attrice - Uno pensa sempre che la parte più difficile sia quella di imparare a tirare pugni e calci, che in realtà per me, per il mio passato, è stata la parte più divertente e organizza alla mia persona. La parte veramente difficile è quella di restituire una tridimensionalità a un personaggio, quasi a due personaggi, che sia credibile, in un futuro prossimo". Sono rare in Italia le eroine femminili in film d'azione, di spionaggio, Matilda è quasi una pioniera. De Angelis ha affermato: "In questo caso specifico la storia andava raccontata da un punto di vista femminile, per cui non è stata un'imposizione per moda o perché adesso dobbiamo per forza mettere un'eroina femminile all'interno di un film di genere, ma perché tutto quello che riguarda l'oppressione della società, la liberazione da certi canoni, la soppressione dei sentimenti, sono tutti discorsi che si possono fare veramente intorno al femminile".
In queste cose le femmine odierne son veramente il nulla assoluto, delle autentiche complessate incapaci di buttar giù un discorso intelligente e sensato, che al tempo stesso hanno la
fortuna di vivere in un'epoca in cui gli uomini sono ormai l'ombra di ciò che furono, mentalmente castrati come sono.
Perché è chiaro che senza il leccaculismo maschile certe puttanate non potrebbero esistere nemmeno di striscio.
https://www.comingsoon.it/serietv/news/citadel-diana-la-serie-spy-raccontata-dalla-protagonista-matilda-de/n188785/#:~:text=Citadel%3A%20Diana%20%C3%A8%20diretta%20da,Laura%20Colella%20e%20Giordana%20Mari.
Citadel: Diana è diretta da Arnaldo Catinari e sviluppata da Alessandro Fabbri, che ricopre anche il ruolo di head writer, ed ha scritto la serie con Ilaria Bernardini, Gianluca Bernardini, Laura Colella e Giordana Mari. Showrunner ed executive producer è Gina Gardini; con lei, nel ruolo di executive producer, Riccardo Tozzi, Marco Chimenz, Giovanni Stabilini ed Emanuele Savoini. Anthony Russo, Joe Russo, Angela Russo-Otstot, Scott Nemes di AGBO e David Weil sono executive producer di Citadel: Diana e di tutte le serie nel mondo di Citadel.
Un genere, quello dello spionaggio, che esalta i ricordi di sceneggiatore e regista, mentre la protagonista De Angelis precisa come “in passato le donne non erano rappresentate nel genere, mentre hai bisogno di vedere qualcosa che ti somigli. In questo senso sono contenta se potrò dare motivo di appassionarsi al genere alle bambine che diventeranno le donne di domani. Non posso dire molto, CItadel: Diana è una serie in cui tutto è il contrario di quello che sembra o quasi, ci sono cecchini che mi minacciano se spoliero qualcosa. Sicuro mi sono allenata, dal punto di vista fisico mettendo a frutto dodici anni di ginnastica artistica, ma soprattutto da quello emotivo. Il mio personaggio deve reprimere le emozioni, anche se l’amore è una di quelle che non si riesce a domare e creerà scompensi a lei e alla serie”.
Quattro mesi di intensi allenamenti con uno squadra di stunt man al massimo livello, per Matilda De Angelis. “Mi sono preparata e sono arrivata pronta ed entusiasta”, ha dichiarato, “anche se non mi aspettavo fosse così difficile, fra il parkour e le arti marziali, oltre al maestro d’armi. Dovevo dare l’idea di essere credibile come macchina da guerra pronta a uccidere, anche perché la nostra è una serie analogica, tutte le azioni sono fatte realmente, ci sono pochissimi effetti. Era importante essere in grado di fare il 90 per cento delle scene d’azione. Maneggiare armi ha significato un peso specifico emotivo e fisico molto grande. Non erano ovviamente vere, eravamo in piena sicurezza, ma pesavano molto e tenere in mano un oggetto così piccolo e potenzialmente letale è spaventoso. Detto questo, ho acquisito fluidità e confidenza col mezzo e cambiavo caricatori come una pazza, il mio allenatore era fierissimo di me. È quasi diventata una cosa divertente, visto che sapevo di non far male a nessuno”
Amante del genere fin da ragazzino, invece, con passione particolare per l’action hongkonghese è il regista di tutti i sei episodi della prima stagione di Citadel: Diana, Arnaldo Catrinari, una lunga carriera di successo come direttore della fotografia alle spalle, oltre a un film e due serie, Suburra e Vita da Carlo, dietro alla macchina da presa. “Sono cresciuto da amante dello spionaggio e di 007. Raccontare una storia come questo, all’interno del genere, è una delle cose più interessanti che può capitare”, ha dichiarato incontrando la stampa. “Non ho pensato allo stile dei fratelli Russo e di Citadel, ma abbiamo realizzato una versione italiana con alle spalle la nostra tradizione, molto orientata ai personaggi, in cui le scene non sono ritoccate digitalmente ma sono coreografie molto precise. L’attore è la chiave di una scena d’azione, non il contrario”.
E' dal 2014 che vado scrivendo che quelli tra i due sessi son principalmente rapporti di forza, di potere e non d'amore.
Così come è da allora che evidenzio un inconfutabile dato di fatto; e cioè che per la femmina della specie umana il parametro di riferimento è il maschio della medesima specie, possibilmente da eguagliare, superare e umiliare...
Nei film, ovvio, perché la realtà è un
tantinello diversa.