Autore Topic: "Donne Vittoriose"  (Letto 187413 volte)

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #30 il: Maggio 22, 2016, 11:01:31 am »
Siccome trovo i post di Rino Della Vecchia sempre interessanti, ne riporto uno pubblicato ieri su uomini beta.

Citazione
Rino DV 7:23 pm - 21st maggio:

Ciò che le FF non possono, non sanno o semplicemente non vogliono fare non lo devono fare neppure i maschi.
.
Che il sesso maschile possa essere ammirato per ciò che gli è specifico, cioè quella prestanza fisica che è stata la condizione di esistenza dell’umanità (prima dell’avvento delle macchine) è ora escluso.

.
Si noti che questo gruppo di insegnanti si crede nientemeno che paladino del pensiero critico.
Questi inqualificabili araldi della morale femminista e dei valori della Tecnica (= azzeramento del valore della dinamica maschile) osano pensarsi “trasgressivi”.

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Le FF hanno il diritto pieno e assoluto di giocare sul versante dell’Estetica, (=seduzione) diritto che praticano senza limiti, i maschi non hanno quello di giocare sul loro, quello della Dinamica.

.
Nessuno difenderà quei ragazzi e insieme a loro il valore della loro polarità. Il valore degli UU.
.
Se accadesse qualcosa di simile nella mia scuola, allora sì che incomincerei a …divertirmi.

.
http://firenze.repubblica.it/cronaca/2016/05/21/news/chianti_niente_partita_di_calcio_per_l_ultimo_giorno_di_scuola_i_prof_discrimina_le_ragazze_e_esalta_i_fighi_-140289690/?ref=HREC1-9

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #31 il: Giugno 10, 2016, 19:42:32 pm »
Lo posto qui.
http://www.universita.it/oxford-studenti-maschi-migliori-delle-femmine/
Citazione
28 aprile 2014  / Maria Russo
A Oxford gli studenti hanno risultati migliori delle studentesse. Le ragazze accusano: “Impostazione troppo maschilista”
a oxford studenti maschi migliori delle femmine


Da anni le classifiche sul rendimento scolastico e accademico segnalano come le studentesse siano mediamente più brave dei coetanei maschi. Non è così, però, a Oxford. Nella prestigiosa università britannica, infatti, i ragazzi surclassano letteralmente le ragazze e l’associazione delle studentesse parla di un’impostazione troppo maschilista dell’ateneo, che penalizza il gentil sesso.

Il “First class degree“, il voto di laurea più alto nel sistema universitario britannico è molto più difficile da ottenere per le femmine che non per i maschi. Nel 2013, secondo le statistiche dell’ateneo, nelle tre divisioni accademiche – humanities; mathematical, physical and life sciences; medical sciences – le ragazze che ce l’hanno fatta sono state il 5 per cento in meno dei ragazzi nelle discipline umanistiche, il 10 per cento in meno in scienze matematiche, fisiche e umane, e l’8 per cento in meno nelle scienze mediche.

Non ci sarebbe nulla di strano se gli studenti maschi fossero più bravi anche a livello nazionale, ma i dati generali segnalano, invece, che tra i due sessi non ci sono differenze degne di nota: nel 2013 nel complesso degli atenei britannici hanno ottenuto il “First class degree” il 18,3 per cento delle femmine e il 18,5 per cento dei ragazzi.

La discrepanza interessa solo Oxford ed è ancor più grave perché si tratta di un’istituzione d’eccellenza, alla quale solo gli studenti migliori riescono ad accedere. Considerando che da anni le statistiche relative al rendimento scolastico alle superiori mostrano un prevalere delle ragazze tra coloro che ottengono voti “A-level“ (il massimo), non si spiega il perché a Oxford le studentesse, nonostante l’impegno, non riescano ad emergere.

O forse sì. L’associazione delle studentesse di Oxford sostiene che l’impostazione dell’ateneo sia troppo maschilista. Durante gli esami e nelle tesi di laurea viene premiata maggiormente l’audacia e chi è più propenso a confutare teorie o a proporre una propria visione ottiene risultati migliori. L’essere “combattivi”, accusano le studentesse, è una caratteristica propria dei maschi, che Oxford incoraggia, valutando meno l’impegno delle femmine che, per natura, tendono a essere più scrupolose e rigorose e ad attenersi maggiormente a ciò che è scritto sui libri.


Citazione
La discrepanza interessa solo Oxford ed è ancor più grave perché si tratta di un’istituzione d’eccellenza, alla quale solo gli studenti migliori riescono ad accedere. Considerando che da anni le statistiche relative al rendimento scolastico alle superiori mostrano un prevalere delle ragazze tra coloro che ottengono voti “A-level“ (il massimo), non si spiega il perché a Oxford le studentesse, nonostante l’impegno, non riescano ad emergere.


Dico, ma non è fortissima questa conclusione ?
Dunque, se le femmine si dimostrano mediamente più brave dei maschi a scuola è perché "maturano prima, sono più disciplinate, più sveglie, più intelligenti" e chi più ne ha più ne metta, ma se putacaso in una istituzione d'eccellenza prevalgono i ragazzi allora "è sicuramente colpa del maschilismo imperante".

Non so voi, ma io non riesco più a portare il minimo rispetto a questa massa di stronze complessate, nonché ai cagnolini scodinzolanti al loro seguito.

Peraltro, se così fosse bisognerebbe concludere che a parte Oxford e non so quale altra università al mondo, tutti gli altri atenei hanno un' impostazione troppo femminista.
O no ?

@@

http://www.studenti.it/universita/nius/classifica-universita-mondo-2016-times-higher-education.php
Citazione
Classifica università 2016: le migliori del mondo secondo Times Higher Education
Ecco le migliori università del mondo secondo la classifica 2015/2016 di Times Higher Education.

- 1° posto: California Institute of Technology (Caltech) – Stati Uniti
- 2 ° posto: Università di Oxford - Regno Unito
- 3° posto: Università di Stanford - Stati Uniti
- 4° posto: Università di Cambridge - Regno Unito
- 5° posto: Massachusetts Institute of Technology (MIT) – Stati Uniti
- 6° posto: Università di Harvard - Stati Uniti
- 7° posto: Università di Princeton - Stati Uniti
- 8° posto: Imperial College di Londra - Regno Unito
- 9° posto: Istituto Federale Svizzero di Tecnologia (ETH Zurich) - Svizzera
- 10° posto: Università di Chicago (Stati Uniti)
 

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #32 il: Giugno 10, 2016, 20:09:21 pm »
Uno legge il titolo e pensa:
"Cazzo, le femmine sfideranno veramente i maschi?"
Poi leggi l'articolo e una volta di più devi prendere atto del fatto che ai complessi di inferiorità femminili non c'è limite né cura.

http://www.iodonna.it/attualita/primo-piano/2015/canottaggio-oxford-cambridge-donne-in-gara-50352041347.shtml?refresh_ce-cp
Citazione

SPORT
Oxford-Cambridge: donne in gara contro gli uomini
Oggi, nella famosa sfida di canottaggio fra le due università le studentesse sfideranno i maschi per la prima volta sullo stesso percorso. Due i team in rosa che remeranno sul Tamigi

di Emily Stefania Coscione - 10 aprile 2015
Il team di OxfordIl team di Oxford

Cronisti sportivi, e non solo, la definiscono una delle vittorie più significative per le donne nello sport:
oggi 11 aprile, alle 17.50 ora italiana, due equipaggi femminili si scontreranno nelle acque del Tamigi, a Londra, per l’annuale regata Oxford-Cambridge. Per la prima volta nella storia dell’evento - una delle più importanti gare di canottaggio del mondo, iniziata nel 1829 per i soli uomini – le donne delle due illustri università non solo gareggeranno nello stesso giorno dei maschietti (la cui regata inizierà un’ora dopo), ma lo faranno anche sulla stessa distanza, sullo stesso percorso, battendosi per lo stesso premio in denaro e seguite dalla stessa diretta televisiva della BBC, che prevede all’incirca 100 milioni di telespettatori in tutto il mondo. Difficile non meravigliarsi del fatto che in un paese come la Gran Bretagna, noto per i considerevoli traguardi raggiunti già agli inizi del secolo scorso nella lotta per l’uguaglianza tra i sessi, solo oggi si possa annunciare competizioni in assoluta parità tra uomini e donne per Oxford (in colore blu scuro) e Cambridge (in azzurro più chiaro).

Ci sono voluti 88 anni per far sì che la tradizione, considerata uno degli ultimi bastioni del maschilismo britannico (anche in calcio, rugby e cricket i tornei donne sono attualmente in crescita) potesse essere finalmente cancellata. La prima gara al femminile si svolse solo nel 1927, sul fiume Isis a Oxford, dopo lunghe discussioni su pantaloncini o tuniche da indossare, tanto che una delle partecipanti fu costretta a sedere su uno sgabello, di fronte alle autorità universitarie, facendo finta di remare per dare dimostrazione del kit più appropriato per una signorina. Gareggiare non si addiceva a una “lady” del tempo, per cui agli equipaggi femminili fu proibito di allinearsi l’una accanto all’altra. Invece le ragazze furono costrette a gareggiare a turno, circondate da una folla poco incoraggiante, al suono di insulti e minacce, e sotto lo scrutinio di arbitri ancora ostili. In mancanza di fondi appropriati, nel corso delle decadi i team femminili sono stati costretti ad autofinanziarsi, allenandosi come potevano e prendendo in prestito tutto l’occorrente, incluse vecchie canoe.



Citazione
le donne delle due illustri università non solo gareggeranno nello stesso giorno dei maschietti (la cui regata inizierà un’ora dopo),

Citazione
Oxford-Cambridge: donne in gara contro gli uomini

...


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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #33 il: Giugno 10, 2016, 20:17:12 pm »
Non poteva mancare quella fogna a cielo aperto denominata la 27esimaora.
Ed ovviamente non poteva mancare il solito articolo scritto dal solito servo strisciante: tal Fabio Cavalera.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-salto-delle-studentesse-alluniversita/
Citazione
I dati degli atenei britannici: tra i nuovi ammessi 235 mila ragazze, 60 mila più dei maschi. È la stessa tendenza che si registra anche nelle università italiane e statunitensi   
Il salto delle studentesse all’università
di Fabio Cavalera

Forse, un giorno, le donne governeranno il mondo. Non che adesso ne manchino, o ne siano mancati, esempi illustri: la regina Elisabetta o Angela Merkel in testa, Hillary Clinton in ascesa, Margaret Thatcher nel passato. Ma i numeri sono davvero marginali. Sui 193 Paesi rappresentati alle Nazioni Unite o sui 195 riconosciuti dal Dipartimento di Stato americano solo 22 hanno una signora al vertice dello Stato. Una su dieci. Il che la dice lunga sullo squilibrio di genere e di potere. I maschi dominano. Ma per quanto?

Sarà pure azzardato guardare al futuro lontano però gli indizi statistici vanno colti. E la lettura dei dati sull’accesso all’istruzione terziaria, università e master, ci aiuta a prefigurare un ribaltone o, anche con meno enfasi, un cambiamento importante. Se le competenze per l’esercizio del potere economico e politico nascono negli atenei, allora si può affermare che le donne nei Paesi avanzati stanno scalando posizioni. Quanto meno nelle aule di lezione.

Il Times di Londra ha osservato con un certo stupore che nel Regno Unito sui 409 mila nuovi immatricolati nelle università, 235 mila sono studentesse, 60 mila più degli studenti, e che le proporzioni fra laureandi sono invertite rispetto a 40 anni fa: 43 per cento di uomini e 57 di donne. Il divario cresce. La svolta era già stata sottolineata nel 2010 ma da allora il trend si è consolidato, portando a un’assoluta predominanza femminile nel campo della legge, delle scienze sociali e della medicina.

Ma ciò che il Times non ha fatto è stato di allargare l’orizzonte oltre Manica. Altrimenti avrebbe scoperto che le università, non solo britanniche, stanno incubando un domani con le professioni, le conoscenze, le abilità intellettuali declinate con maggiore decisione verso l’universo femminile.

Siamo poco propensi a guardare in casa nostra ma l’Italia è da tempo che va di corsa anticipando Londra. Scorrendo gli ultimi numeri del ministero si legge che nel 2013-2014 le ragazze immatricolate sono state 140 mila e i ragazzi 122 mila. Poi: che complessivamente le iscritte sono 943 mila e gli iscritti 728 mila. Non mancano le eccezioni, come al Politecnico di Milano dove i maschi sono il doppio delle femmine. Ma persino alla Bocconi, ormai siamo al 50 e 50. Mediamente la popolazione universitaria italiana, iscritti e laureati, è composta dal 56% di ragazze e dal 44% di ragazzi. Come negli Stati Uniti che da anni registrano il sorpasso. Con il caso a parte di Yale, che nel 2014 ha segnalato una sostanziale parità fra gli iscritti, 6.295 maschi e 6.041 femmine. Ma con Berkeley, altra eccellenza, che va in direzione opposta: le ragazze sono 13.722 contro i 12.598 ragazzi.

Il Regno Unito, nonostante il capo di Stato sia una signora, nella politica è un Paese a fortissima vocazione maschile. Due istituzioni come Oxford e Cambridge, tradizionali serbatoi di ministri e premier, lo confermano. A Oxford, dove l’Italia ha 333 iscritti (secondo Paese europeo dopo la Germania, esclusa la Gran Bretagna) gli studenti «undergraduate», la nostra triennale, sono il 53% (6.262) e le studentesse il 47 (5.441). A Cambridge poco cambia: 54% e 46%. Non c’è la parità ma, anche qui, poco alla volta si avvicina.

Nelle università sta avvenendo la «rivoluzione silenziosa» che muterà la mappa del sapere e del potere. L’Economist, due mesi fa, titolò in copertina: «Il sesso più debole». Si riferiva proprio ai maschi. Non era una provocazione. Il futuro è segnato. Lo si voglia o no.


Se sarò ancora vivo il giorno in cui la società capitalista crollerà, vorrò proprio vedere cosa faranno lor signore e signorine.
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #34 il: Giugno 11, 2016, 07:21:47 am »
Non poteva mancare quella fogna a cielo aperto denominata la 27esimaora.
Ed ovviamente non poteva mancare il solito articolo scritto dal solito servo strisciante: tal Fabio Cavalera.

http://27esimaora.corriere.it/articolo/il-salto-delle-studentesse-alluniversita/

Se sarò ancora vivo il giorno in cui la società capitalista crollerà, vorrò proprio vedere cosa faranno lor signore e signorine.
Tempo al tempo.

Non saranno in grado di fare proprio nulla, perchè crollando la società capitalista di oggi, mancheranno loro:
- i media, sui quali diffondere la loro nauseante propaganda;
- l'immaginazione, che è la base per creare qualcosa di nuovo: i grandi cambiamenti nella storia sono sempre stati immaginati e realizzati da uomini;
- la forza d'animo, la determinazione e la capacità di resistere alle avversità e di prendere decisioni, tipiche degli uomini;
- gli zerbini e i lecchini, perchè saranno troppo occupati a cercare di sopravvivere al diluvio.
Poi potrà nascere una società migliore :rolleyes:   
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #35 il: Agosto 02, 2016, 01:01:49 am »
Ieri, su Il Messaggero, è stato pubblicato un articolo di Gloria Satta intitolato:
Citazione
Ciao maschio il super potere è femmina - PressReader
www.pressreader.com/italy/il-messaggero/20160801/281986081928958
Ciao maschio il super potere è femmina. Il Messaggero - 2016-08-01 - COMMENTI, OPINIONI, E LETTERE - Gloria Satta Francesco Alò ... che il prossimo Thor , supereroe biondissimo armato di martello, sarà una donna: molti sono convinti ...

Sempre più complessate e paranoiche queste mentecatte.
Pure ai fumetti si aggrappano.
Continuando di questo passo qualcuna richiederà pure un Tex Willer in versione femminile.
Poi c'è pure qualcuno che si stupisce se le definisco delle povere deficienti.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #36 il: Agosto 02, 2016, 01:11:05 am »
Ma chi le legge poi 'ste robe?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #37 il: Agosto 02, 2016, 01:22:50 am »
Ma chi le legge poi 'ste robe?

Io l'ho letto casualmente ieri mattina, in un bar, mentre stavo sorseggiando un caffè.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #38 il: Agosto 02, 2016, 01:34:15 am »
Io l'ho letto casualmente ieri mattina, in un bar, mentre stavo sorseggiando un caffè.
Intendo chi mai si interesserebbe a leggere fumetti o vedere film di supereroi al femminile?
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #39 il: Agosto 02, 2016, 08:09:48 am »
Intendo chi mai si interesserebbe a leggere fumetti o vedere film di supereroi al femminile?

Interessantissimi, più o meno come un documentario sulle abitudini alimentari delle foche monache! Forse li venderanno in busta di plastica con acclusi rossetti e trucco :lol:
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #40 il: Agosto 02, 2016, 08:35:29 am »
Sembrerebbe quasi che facciano di tutto per non vendere, andando contro i gusti del pubblico. E' una 'pista' dalle implicazioni non banali, appena ho tempo apro un topic.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #41 il: Agosto 02, 2016, 08:55:34 am »
Sembrerebbe quasi che facciano di tutto per non vendere, andando contro i gusti del pubblico. E' una 'pista' dalle implicazioni non banali, appena ho tempo apro un topic.
Vero, credo che si tratti di un aspetto della nuova "educazione al consumo", nella quale i gusti del consumatore devono piegarsi alla standardizzazione dei prodotti, che divengono sempre più indifferenziati.
Gli esempi non mancano: dalle automobili (tutte con la stessa forma), agli elettrodomestici "made in china", ai prodotti alimentari che contengono ormai tutti l'olio di palma, eccetera.
Purtroppo i consumatori sono ormai diventati dei soggetti pavloviani, ai quali basta vedere il telefonino di ultima generazione per attivare la salivazione :sick:
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #42 il: Agosto 03, 2016, 01:11:37 am »
Vero, credo che si tratti di un aspetto della nuova "educazione al consumo", nella quale i gusti del consumatore devono piegarsi alla standardizzazione dei prodotti, che divengono sempre più indifferenziati.
Gli esempi non mancano: dalle automobili (tutte con la stessa forma), agli elettrodomestici "made in china", ai prodotti alimentari che contengono ormai tutti l'olio di palma, eccetera.
Purtroppo i consumatori sono ormai diventati dei soggetti pavloviani, ai quali basta vedere il telefonino di ultima generazione per attivare la salivazione :sick:
Ci sono altre due ipotesi, che non si escludono a vicenda:
1. Le eroine femminili servono a condizionare il pubblico a un'umanità transumana senza sesso
2. Servono a creare una reazione negativa che ridesti il pubblico e lo renda consapevole della mitologia femminista imperante. E lo sproni a trovare nuovi archetipi.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #43 il: Agosto 03, 2016, 08:33:28 am »
Ci sono altre due ipotesi, che non si escludono a vicenda:
1. Le eroine femminili servono a condizionare il pubblico a un'umanità transumana senza sesso
2. Servono a creare una reazione negativa che ridesti il pubblico e lo renda consapevole della mitologia femminista imperante. E lo sproni a trovare nuovi archetipi.
Direi che l'ipotesi 1 è già visibile in molti cartoni animati (destinati ai bambini), che sono veramente assurdi nella loro stupidità.
Non ho capito invece il discorso sui nuovi archetipi, alludi alla creazione di nuovi archetipi femministi?
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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #44 il: Agosto 03, 2016, 09:33:29 am »
Direi che l'ipotesi 1 è già visibile in molti cartoni animati (destinati ai bambini), che sono veramente assurdi nella loro stupidità.
Non ho capito invece il discorso sui nuovi archetipi, alludi alla creazione di nuovi archetipi femministi?
Intendo ritrovare gli archetipi maschili oscurati dal femminismo. Esistono valori e simboli senza tempo che vanno riscoperti in ogni epoca per farli rinascere in una nuova forma.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.