Dunque, tanto per cambiare, sul Corriere dello Sport (cartaceo) di oggi è stato pubblicato un articolo di Fulvio Solms intitolato:
"Nel segno delle donne",
dove, come al solito, si fanno i soliti paragoni indiretti e senza senso tra i risultati maschili e femminili, attribuibili, secondo il tipo in questione (e tanti altri coglioni come lui) alla "maggior forza mentale delle donne", le quali sarebbero in grado di gestire la pressione meglio dei colleghi uomini.
Solms,
si chiedeva pure se "la forza di queste donne" (
d'acciao.... testuale
) fosse da ricercare nelle discriminazioni che le suddette subiscono nella nostra società... discriminazioni che le avrebbero
temprate.
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Eccezionale, veramente eccezionale.
E'
eccezionale quel discorso perché siamo nel 2018 e le atlete alle quali il fesso in questione fa riferimento, hanno tra i venti e i trent'anni, per cui appartengono a generazioni di femmine liberissime di fare quel che cazzo gli pare e parimenti coccolate e osannate in ogni dove, al contrario dei maschi, i quali hanno sempre il dito puntato, sia dai loro coglioni simili sia dalle spocchiose femminucce.
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Chissà perché, però, in occasione delle Olimpiadi di Torino 2006, né Solms ne altri idioti mentalmente castrati come lui scrissero qualcosa del genere nei confronti degli uomini, considerando che
12 anni fa gli atleti italiani conquistarono 5 medaglie d'oro e 3 di bronzo; le atlete italiane 0 medaglie d'oro e 3 di bronzo.https://it.wikipedia.org/wiki/Italia_ai_XX_Giochi_olimpici_invernaliSiamo veramente circondati da totali imbecilli, senza un minimo di dignità e di orgoglio maschile.
Uno zero totale, veri e propri irrecuperabili zerbini, che definire il "cavallo di Troia" delle femmine è poco.