Autore Topic: "Donne Vittoriose"  (Letto 187632 volte)

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Offline Vicus

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #690 il: Luglio 04, 2021, 20:04:31 pm »
E chi è che in ambito momas incoraggerebbe le femmine a darsi al pugilato ?
Per esempio c'è chi è favorevole alle donne nell'esercito, eventualmente "con gli stessi standard" ma sempre favorevole
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline fritz

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #691 il: Luglio 04, 2021, 20:23:20 pm »
Non ne dubito...
Pallacanestro, pallavolo, rugby, pallanuoto, etc, sono discipline sportive in cui le femmine sarebbero veramente annientate se dovessero competere contro atleti maschi di alto livello.
Pur non essendone un appassionato, qualche volta mi metto a vedere su you tube i giocatori dell'NBA e le giocatrici della WNBA: beh, il confronto è impietoso.

Neanche io seguo il basket, pero' effettivamente non capisco come mai le donne siano cosi' inferiori in questo sport.
Se parliamo infatti di uno sport dove il contatto fisico e le prestazioni fisiche sono determinanti, a mio avviso e' inutile anche discutere (con una femminista).
Gli sport di squadra piu' tecnici come il basket, la pallavolo o il calcio invece lasciano, a mio avviso, pochi spazi a ulteriori dubbi che la inferiorita' della donna non e' semplicemente sul piano fisico, ma e' mentale e intellettiva (e abbiamo ri-scoperto l'acqua calda).

Cosa che riconferma quanto ho gia' avuto modo di dire ripetutamente qua dentro: le donne non dovrebbero mai poter decidere. E dunque, in primis, non dovrebbero avere diritto di voto.

Online Frank

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #692 il: Luglio 04, 2021, 21:19:29 pm »
le donne non dovrebbero mai poter decidere. E dunque, in primis, non dovrebbero avere diritto di voto.

Questo l'ho scritto anch'io in passato, in merito al fatto che le femmine sono sempre vittime di qualcuno o di qualcosa e mai responsabili di nulla, quindi innocenti per definizione, come i neonati, i quali, però, essendo neonati e quindi minorenni non votano.
Conseguentemente anche le femmine non dovrebbero votare.

Scrivo "dovrebbero" e non "devono" per il semplice motivo che le mie parole non spostano di una virgola la situazione odierna.

Online Duca

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #693 il: Luglio 04, 2021, 22:32:46 pm »
Neanche io seguo il basket, pero' effettivamente non capisco come mai le donne siano cosi' inferiori in questo sport.
Se parliamo infatti di uno sport dove il contatto fisico e le prestazioni fisiche sono determinanti, a mio avviso e' inutile anche discutere (con una femminista).
Gli sport di squadra piu' tecnici come il basket, la pallavolo o il calcio invece lasciano, a mio avviso, pochi spazi a ulteriori dubbi che la inferiorita' della donna non e' semplicemente sul piano fisico, ma e' mentale e intellettiva (e abbiamo ri-scoperto l'acqua calda).

Cosa che riconferma quanto ho gia' avuto modo di dire ripetutamente qua dentro: le donne non dovrebbero mai poter decidere. E dunque, in primis, non dovrebbero avere diritto di voto.
Concordo, però nel basket ok ci vuole tecnica ma resta comunque uno sport di contatto, soprattutto nel pitturato sono botte da orbi tra animali di 110/120 chili e anche più... una donna fisicamente non ce la fa, ha voglia a tagliar fuori uno come Shaq o tirare di polso da 8 metri tipo il Beli... :cool:
E teniamo anche conto che nella WNBA saranno 99% lesbiche.
Guarda caso, come se non bastasse il pallone più piccolo, tempo fa era saltata fuori la proposta di abbassare il canestro per le donne... vabbè allora così torno in campo anch'io e rifaccio i numeri di una volta. :lol:

Online Frank

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #694 il: Luglio 05, 2021, 01:31:15 am »
Duca...  :cool:

https://www.gazzetta.it/Basket/nazionali/04-07-2021/basket-italia-olimpiadi-tokyo-serbia-belgrado-4102502670741.shtml
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Italbasket, sei gigante! Serbia battuta, gli azzurri vanno a Tokyo
Basket: tutte le notizie

Clamorosa impresa della Nazionale di Sacchetti, che torna alle Olimpiadi dopo 17 anni
dal nostro inviato Vincenzo Di Schiavi

4 luglio - BELGRADO (SERBIA)
Dopo 17 anni l’Italia torna all’Olimpiade. Gli azzurri rendono magica e indimenticabile la notte di Belgrado piegando la Serbia 102-95 in casa sua, con una partita indimenticabile. Quasi sempre davanti a tratti dominando, ci riprendiamo i Giochi che mancavano da Atene 2004.

TRIONFO—   Si va a Tokyo dunque e gli eroi di questa grande impresa si chiamano Mannion, Fontecchio, Pajola e, soprattutto, Achille Polonara (22 punti, 12 rimbalzi). Ma è il successo di tutti, a cominciare da capitan Melli, guida morale di un gruppo ringiovanito che, come ha vaticinato Sacchetti, “non ha paura di nulla”. E questo anche il trionfo del c.t. che quattro anni fa aveva avviato un ricambio generazionale, culminato ora con il successo più bello.


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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #695 il: Luglio 05, 2021, 02:30:47 am »
Ai miei tempi la squadra femminile di serie A nelle amichevoli di preparazione le prendeva di brutto dai cadetti (16/17 anni) senza che questi si impegnassero granché... :lol:

Duca, leggi qui:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13785.msg189118.html#msg189118
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Reply #80 on: April 22, 2019,

The sports world is the easiest way to discern the huge physical differences, and abilities, between men and women. In 2014 the U.S. women's Olympic hockey team practised against northeastern U.S. boy's high school hockey teams...and the boy's were not allowed to body check the women for fear of hurting them. The boy's teams won several games over the best female hockey players in the world. In 2016 the Australian boy's 15 and under soccer team beat the women's national Australian soccer team 7-0! In 2017 the FC Dallas boy's 15 and under squad beat the women's U.S. national soccer team 5-2. And these wins were achieved by very skilled boys...not men. The games would have been much more uneven if the boys had been men. Putting women onto men's soccer teams would make them worse, not better and the same is true in infantry units in combat where soldiers must carry loads up to 100 lbs for days on end with little rest, sleep, food or water. So why put weaker women into combat fighting against men? It is not fair to either the men or the women who must fight together.

Online Duca

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #696 il: Luglio 05, 2021, 10:17:55 am »

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #697 il: Luglio 05, 2021, 10:21:39 am »
Duca, leggi qui:
https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13785.msg189118.html#msg189118
Già, anch'io sinceramente quelle - per fortuna pochissime - volte che ho fatto qualche amichevole contro le donne mi sono controllato parecchio altrimenti avrei mandato qualcuna in ospedale, e sì che coi miei 90 e passa chili non ero certo tra i più massicci... :lol:

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #698 il: Luglio 23, 2021, 18:57:42 pm »
Lo chiamano "istinto materno".

https://questionedistile.gazzetta.it/2021/07/22/la-scelta-sincronizzata-della-carbonell-non-allatta-e-sceglie-i-giochi/

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22 luglio 2021
La scelta sincronizzata della Carbonell: non allatta e sceglie i Giochi
di Stefano Arcobelli
Il rinvio olimpico ha favorito il ritorno agonistico di Ona Carbonell, 31 anni, convintasi a tornare dopo aver fatto un figlio come già successe alla connazionale Gemma Mengual, e alle russe Svetlana Romashina e Natalia Ishchenko. Davanti alla prospettiva di lasciare il figlio di nemmeno un anno in un albergo fuori dal Villaggio Olimpico e non poterlo tenere con sè per allattarlo, la sincronette spagnola. Carbonell, 2 medaglie olimpiche in 2 partecipazioni, ha dovuto decidere se partecipare a Tokyo o rinunciarvi. Alla fine ha prevalso la passione per lo sport e la sincronette, 31 anni, vivrà i Giochi di Tokyo lontana dal compagno Pablo e dal piccolo Kai. Le famiglie degli atleti non possono partecipare alle Olimpiadi. Gli organizzatori hanno fatto un’eccezione per i bambini allattati al seno, dopo le critiche arrivate da alcune mamme-sportive. Ma i neonati non possono soggiornare nel Villaggio e devono essere ospitati in strutture private, come gli hotel. Condizioni che alla fine hanno dissuaso Ona Carbonell dal portare il suo compagno e il figlio in Giappone. “Quando ho dato alla luce Kai e mi stavo riprendendo per partecipare ai Giochi, la prima cosa che ho chiesto è se potevo portarlo perché lo stavo allattando e mi hanno detto di no – ha spiegato sui social, in un video in cui appare mentre allatta il suo bambino -. Qualche settimana fa alcune sportive hanno denunciato sulle reti la nostra difficile situazione che consiste nel dover scegliere tra l’allattamento al seno, la vita familiare e le Olimpiadi”. Dopo aver parlato con le autorità sportive spagnole e aver scritto al Cio per spiegare la sua situazione: “Due settimane fa, mi hanno risposto che potevo andare in Giappone, ma alle condizioni stabilite dal governo giapponese”: Pablo e Kai in un albergo “che non sapevamo quanto sarebbe stato lontano dal Villaggio e che non avrebbero potuto lasciare durante i 20 giorni che avrei trascorso a Tokio”. Condizioni «incompatibili con una performance ai Giochi Olimpici» che l’hanno convinta a rinunciare alla famiglia. La Carbonell nel 2019 ai Mondiali grazie all’argento nel Solo aveva staccato la Ishchenko come donna più decorata ai Mondiali in tutte le discipline a quota 22 podi, terza dietro soltanto ai nuotatori americani Michael Phelps (33) e Ryan Lochte (27). La spagnola si ispira all’eroico ex presidente sudafricano anti-apartheid Nelson Mandela, secondo il quale lo sport “ha la capacità di cambiare il mondo e di fregarsene delle discriminazioni”. Un grande potere ideale. Come quest’altra grande nuotatrice che non molla, insomma. In una disciplina nella quale dietro i sorrisi e le coreografie c’è un durissimo lavoro di perfezionamento tecnico. L’esperienza aiuta: altroché.

Offline Vicus

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #699 il: Luglio 23, 2021, 19:38:00 pm »
Poi dicono che uno è contrario alle olimpiadi femminili. Fanno tutto tranne quel che devono fare
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #700 il: Luglio 24, 2021, 21:20:57 pm »
... "in particolar modo in Italia", dicono le tre dottoresse.
E vabbe', siamo alle solite.
E' un piagnisteo continuo, quotidiano, infinito.
Non invidio minimamente le nuove generazioni maschili.

https://video.repubblica.it/scuola/normale-di-pisa-l-accusa-di-tre-neolaureate-al-sistema-universitario-disuguaglianze-sfruttamento-e-logica-del-profitto/392530/393243?ref=ovladg-sug

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Normale di Pisa, l'accusa di tre neolaureate al sistema universitario: "Disuguaglianze, sfruttamento e logica del profitto"
"Proprio perché la scuola ha significato così tanto per noi, vorremmo oggi provare a spiegare come mai quando guardiamo noi stessi o quando ci guardiamo intorno, ci è difficile guardare questo momento di celebrazione senza condividere con voi alcune preoccupazioni". Inizia così il discorso tenuto da Virginia Magnaghi, Valeria Spacciante e Virginia Grossi, neo diplomate alla Scuola Normale Superiore di Pisa.

Le tre dottoresse hanno apertamente criticato il sistema accademico italiano  per l'impostazione "neoliberale dell'Università", per quella che definiscono una spinta alla competitività estrema, per la rinuncia a una presa di posizione nel dibattito pubblico e per la disparità uomo-donna nel contesto accademico.

"Vi chiediamo di prestare attenzione quando di fronte a voi avete una donna, vi chiediamo di pensarci due volte quando una ricercatrice è incinta, una professoressa è madre o quando un'allieva rimane ferita di fronte a un commento che voi ritenete innocuo". Ecco un estratto del loro discorso.

Offline Vicus

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #701 il: Luglio 25, 2021, 00:40:11 am »
A queste neanche le quote rosa (di fatto) bastano. I favoritismi verso le donne in tutta Europa sono tali che non si possono in alcun modo spiegare con semplici favori sessuali. L'università è diventata un parcheggio per donne, per distoglierle dalla loro missione biologica. Quanto agli uomini, laurea o no fanno i netturbini, gli imbainchini (come di recente il sottoscritto) e i bancomat per le mantenute.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #702 il: Febbraio 18, 2023, 20:39:08 pm »
Per non dimenticare.

https://www.questionemaschile.org/forum/index.php/topic,13706.msg158591.html#msg158591

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Re:La superdonna onnivincente e rappresentativa ha fatto FLOP
« Reply #100 on: August 17, 2016, 16:20:41 PM »
Citazione
Quote from: Frank on August 17, 2016, 11:38:10 AM
Come ho già avuto modo di scrivere, la tennista numero uno tra le donne, non è equiparabile neppure al numero cinquecento tra gli uomini.
Il che sta a significare che le vittorie femminili esistono solo in virtù della separazione dei sessi, tutto il resto è fuffa.

Citazione
Articolo del dicembre 2009, che mette in evidenza una volta di più, la stupidità, la malafede e i complessi di inferiorità femminili.

https://clasworks.wordpress.com/2009/12/20/belle-brave-e-non-mammone-perche-vincono-solo-le-donne/
Quote
BELLE, BRAVE E NON MAMMONE. PERCHÉ VINCONO SOLO LE DONNE
Pubblicato il dicembre 20, 2009
di Claudia Faggioni

Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo. Dopo il titolo europeo in Polonia, l’oro ai Giochi del Mediterraneo e alle Universiadi, e la qualificazione ai Mondiali del 2010, le azzurre hanno alzato la coppa della Grand Champions Cup (la Coppa dei Campioni) battendo in quattro set il Giappone. Eleonora Lo Bianco (il capitano) e compagne hanno sconfitto la Thailandia, la Corea del Sud, la Repubblica Dominicana e le campionesse olimpiche del Brasile. «Ho a disposizione una squadra eccezionale, ragazze pronte a qualsiasi sacrificio per questa maglia. Sono delle grandi giocatrici, ma anche delle grandi persone» ha detto Massimo Barbolini che le ha guidate in questo 2009 straordinario.  Loro che, coalizzatesi, hanno ottenuto l’allontanamento dell’allenatore Marco Bonitta, perché non lo volevano.


Hanno deciso e si sono fatte valere. Come a smentire la convinzione che le donne in genere non siano famose per la loro solidarietà. Troppa competizione, troppa invidia – nello sport come nella vita nemiche dello spirito di squadra. Forse, ma ultimamente qualcosa è cambiato.  Sono cambiate, e con loro anche la loro visione del mondo. Il gioco di squadra adesso lo sanno fare benissimo. Non solo nel volley. Flavia (Pennetta), Francesca (Schiavone), Roberta (Vinci) e Sara (Errani) giocano a tennis, da sole, quasi tutto l’anno. Ognuna con i suoi risultati, ognuna con la sua vita. Ogni tanto si ritrovano, si uniscono per giocare insieme la Fed Cup. Ed è lì che danno il meglio.  L’unione fa la forza, la squadra è come un giocatore in più, un valore aggiunto. E allora arrivano i successi, le medaglie, le coppe. Ultima la Coppa Davis femminile, poco più di una settimana fa. E l’Italia è finita in vetta alla classifica mondiale. I colleghi uomini che fanno? Ci sono, qualche volta raggiungono dei risultati, ma il nostro n.1 Andreas Seppi è solo n. 49 del mondo. Insomma a vincere, vincere davvero, non ci riescono.

Non è solo il tennis, non è solo il volley, succede in sempre più discipline, quasi tutte. Le Olimpiadi passano e il numero delle donne si avvicina a quello degli uomini partecipanti. Per Londra 2012, in termini di medaglie, è prevista la possibilità di un sorpasso, come ha più volte ripetuto felice il ministro delle Pari opportunità Mara Carfagna. Vincenti nella scherma, nel nuoto, nel ciclismo, ora aspettiamo i risultati della valanga rosa di sci con, tra le altre, la promessa dello slalom Chiara Costazza.  C’è la ginnasta Vanessa Ferrari, prima azzurra a vincere un mondiale, le cicliste Tatiana Guderzo e Noemi Cantele, la canoista Josefa Idem… E la conquista rosa anche del golf, con la 26enne Diana Luna, prima italiana della storia a qualificarsi per la Solheim Cup. C’è Valentina Vezzali, prima schermitrice al mondo ad essersi aggiudicata tre medaglie d’oro olimpiche consecutive e cinque titoli mondiali, che mentre ottiene medaglie e titoli, fa da quattro anni la mamma di Pietro.  E continuerà fino a Londra, quando avrà 38 anni. Poi, forse, smetterà. Ha partecipato a Ballando con le stelle, intanto la sua collega Margherita Granbassi era al fianco di Santoro ad Annozero.

Vanno in tv, si divertono, tra una gara e l’altra. Flavia Pennetta sfila alla settimana della moda di Milano, Federica Pellegrini scrive un libro. Poi tornano a gareggiare, e vincono. La Pellegrini, si sa, ha vinto tutto e ha riscritto la storia del nuoto: la pagina più recente ai mondiali di Roma dell’estate scorsa, insieme con la rivale/ non rivale Alessia Filippi. Federica ha perso la sua guida, il ct Alberto Castagnetti, mancato lo scorso ottobre. «Ho pensato di smettere» ha detto, ma poi ha raggiunto il terzo tempo mondiale stagionale a Viareggio nei 200 stile libero, qualche giorno fa. Perché le donne in Italia vincono molto più degli uomini? «Perché siamo più determinate, se decidiamo una cosa prima o poi la otteniamo» dicono Pennetta e Schiavone. «E poi gli uomini sono mammoni, non si staccano dalle famiglie». Eccoci qua, il risvolto è nuovo, il problema no.

(pubblicato martedì 17 novembre 2009 sul “Riformista”)



Citazione
Se lo avessero saputo, i greci le avrebbero autorizzate a gareggiare. Invece di lasciarle nel talamo, avrebbero potuto mandarle ad Olimpia, e forse avrebbero fatto meglio. In Italia è così che sta andando: le donne vincono, molto più degli uomini. Ultimo, in ordine di tempo, il successo delle ragazze della pallavolo.
...  :doh:

Moebius aveva assolutamente ragione.
http://www.lucidamente.com/1802-quel-maledetto-crucco-di-moebius/

@@

Claudia Faggioni
https://pbs.twimg.com/profile_images/378800000222075527/424889d0623e3d3f43a3aa9c8bbf9b6a_400x400.jpeg[/color][/size]

Online Frank

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #703 il: Marzo 12, 2023, 16:51:40 pm »
http://www.dailymail.co.uk/sport/football/article-4389760/USA-women-s-team-suffer-5-2-loss-FC-Dallas-U-15-boys.htm
...

@@

Queste sono le campionesse del mondo

http://www.repubblica.it/sport/calcio/esteri/2015/07/06/news/mondiale_calcio_femminile_usa_campione_battuto_il_giappone_5-2-118430479/

battute da adolescenti maschi di 15 anni.
E non è la prima volta che accade un fatto del genere.

E' una merdata del 2020, ma vabbè... siamo alle solite.

https://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/ellen_abbatte_un_muro_ecco_la_prima_donna_calciatrice_in_una_squadra_maschile-5388716.html?refresh_ce

Citazione
Ellen abbatte un muro: ecco la prima donna-calciatrice in una squadra maschile

Giovedì 6 Agosto 2020, 07:34
4
Ellen e le sue sorelle. Della serie: incontri ravvicinati del tipo «donne nel calcio degli uomini». Dalla lavagna tattica di Carolina Morace al fischietto di Stéphanie Frappart passando per Carolina Jaramillo, oggi è l’Olanda – che di rivoluzioni nel pallone ne sa – ad aggiornare il libro delle prime volte. Si chiama Ellen Fokkema, si dice «felice di partecipare a questo piano pilota» e il piano è quello della federazione tulipana: via libera al Foarut per integrare Ellen in quarta divisione, strappo al limite dei 19 anni per giocare con i maschi in prima squadra e se la cosa funziona la regola può cambiare.

PAESI BASSI E NON
La storia di Fokkema è fresca. Milita nel Foarut da quand’aveva cinque anni. L’anagrafe l’avrebbe costretta a scendere di categoria. «Ho chiesto se si poteva fare qualcosa e col club abbiamo presentato domanda. I miei compagni sono entusiasti. È una sfida». Una sfida spinta dal basso. «Ogni anno c’è una richiesta tipo Fokkema», così Art Langeler, direttore sviluppo per la federazione d’Olanda. Curiosità: e da noi? Misto fino ai Giovanissimi, 14 anni, poi il femminile. Cioè quel settore che Katia Serra, lunga carriera da centrocampista e una breccia aperta nel commento tecnico in tv, segue oggi per l’Aic: «Il calcio misto è formativo, non impossibile. L’opportunità a Fokkema certifica che lei in prima squadra ci può stare. I parametri atletici a un certo livello sono fondamentali ma una donna può aver sviluppato più tecnica, strategia, velocità di pensiero e tenere il campo alla grande».

È il rosa nel calcio hombre. E il piccolo passo «local» di Fokkema alimenta l’album «global» di ruoli e battesimi. Quando Cristiana Capotondi – nuova capodelegazione dell’Italia donne – diventa vicepresidente di Lega Pro nel novembre 2018, la memoria corre a Renata Fraizzoli, prima lady operativa nel calcio, moglie del presidente dell’Inter anni 70 e 80. Quando Stéphanie Frappart, 14 agosto 2019, rompe il muro dell’arbitraggio di una finale europea, Chelsea-Liverpool di Supercoppa, l’archivio ne ricorda l’antesignana, la svizzera Nicole Petignat, ancora il 14 agosto ma del 2003, prima designata dalla Uefa a dirigere un match tra uomini: qualificazioni dell’attuale Europa League, Aik Solna (Svezia) contro Fylkir (Islanda). Una pioniera, Petignat, sulla cui scia si sono infilate di recente Bibiana Steinhaus in Bundesliga (2017) e ancora la Frappart in Ligue 1.
 
DA CAROLINA A CAROLINA
E poi Luciano Gaucci. È con lui che Carolina Morace firma il primo contratto di un’allenatrice nel professionismo maschile. Correva l’estate ‘99, la Viterbese in C1, paginata del «Time» su un’Italia che «vive di calcio ma solo quello giocato dagli uomini». In quel calcio, lato panchina, ci trovi oggi Patrizia Panico, altra ex stella coi tacchetti, vice di Paolo Nicolato in Under 21: la prima al timone di una Nazionale maschile, 22 marzo 2017, l’Under 16 che quel giorno vedeva assente il ct Zoratto. Lei: «Forse è stato varcato un Rubicone». Quello più grande provava a varcarlo ancora Gaucci nel 2003: voleva una donna nel Perugia, corteggiò i cartellini della tedesca Birgit Prinz e delle svedesi Victoria Svensson e Hanna Ljungberg, non se ne fece niente. Per raccontare di una calciatrice fra i calciatori pro, le cronache offrono il profilo di un’altra Carolina, di cognome Jaramillo: 2016, tesserata dall’Atletico Baja, squadra messicana indoor della Major Arena Soccer League. Succedeva quattro anni prima del piccolo passo di Ellen Fokkema.
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I parametri atletici a un certo livello sono fondamentali ma una donna può aver sviluppato più tecnica, strategia, velocità di pensiero e tenere il campo alla grande».

I soliti film di fantascienza in salsa femminista.

http://www.dailymail.co.uk/sport/football/article-4389760/USA-women-s-team-suffer-5-2-loss-FC-Dallas-U-15-boys.htm

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From world champions to humbling defeat against Under 15s side... World Cup-winning USA women's team suffer 5-2 loss against Dallas academy boys
USA women's team played warm up for Russia friendly against Dallas Under-15s
Informal game did not go to plan for international side as they lost 5-2
Result did not seem to matter with USA beating Russia 4-0 in main fixture
Players' spirits were still high after humbling loss as they posed for photos
By WILL GRIFFEE FOR MAILONLINE

PUBLISHED: 10:16 GMT, 7 April 2017 | UPDATED: 10:38 GMT, 7 April 2017

The USA women's football team were convincingly beaten by a team of adolescents in a embarrassing defeat for the world champions.

They were roundly outplayed, losing 5-2 against FC Dallas Under-15s academy side who took full advantage of their big day.

The players did not appear to allow the display to subdue their spirits and posed with the opposition for photos after the game.



https://www.corriere.it/sport/16_maggio_27/calcio-femminile-l-australia-battuta-7-0-ragazzini-under-15-cf073d78-2417-11e6-b229-67fb25338505.shtml

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Calcio femminile, l’Australia
battuta 7-0 da ragazzini under 15
In un’amichevole in preparazione ai Giochi Olimpici di Rio le Matildas, numero 5 del ranking, umiliate dai giovani. L’allenatore: «È stato solo per la condizione fisica»
di Redazione sport

Mercoledì è accaduto l’imponderabile. A Parklea, Sydney, la nazionale australiana femminile, quinta nel ranking mondiale, è stata sconfitta per 7-0. Avversaria di giornata, nell’amichevole, una squadra Under 15 con qualche rinforzo di 16enni e 17enne. Si trattava dei ragazzini del Newcastle Jets.

Assenze e attenuanti
Come parziale attenuante per le «Matildas», che si stanno preparando per i Giochi Olimpici di Rio de Janeiro (affronteranno nel girone il Canada, lo Zimbabwe e la Germania, la finale del torneo è il 19 agosto), le assenze delle giocatrici che militano all’estero come Kyah Simon. Erano però presenti altre delle stelle della nazionale Down Under, come Lisa De Vanna, Caitlin Foord, Michelle Heyman, Katrina Gorry e Clare Polkinghorne.

Non succede solo nel calcio
La disfatta è arrivata nella settimana di preparazione alla doppia sfida amichevole contro la Nuova Zelanda a Ballarat e all’Etihad Stadium di Melbourne. Secondo l’allenatore in seconda delle Matildas Gary Van Egmond la sconfitta è stata dovuta ai carichi di preparazione per l’Olimpiade. «Al momento le Matildas non sono in grado di giocare con regolarità, quindi erano tutte un po’ arrugginite. Non è una questione di calcio: capiterebbe anche a una tennista, o a una nuotatrice, che si trovasse contro degli adolescenti in fase esplosiva».

27 maggio 2016 (modifica il 27 maggio 2016 | 16:55)
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Offline bluerosso

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Re:"Donne Vittoriose"
« Risposta #704 il: Marzo 12, 2023, 23:05:09 pm »
https://www.ilmessaggero.it/sport/calcio/ellen_abbatte_un_muro_ecco_la_prima_donna_calciatrice_in_una_squadra_maschile-5388716.html?refresh_ce
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Quindi se l'esperimento avrà un seguito, un ragazzo che non riuscisse a salire di livello nelle squadre maschili per via della troppa concorrenza e competitività, potrà sempre chiedere di giocare nelle squadre femminili del Feyenoord, dell'Ajax o del Psv Eindhoven?
Così nel giro di qualche anno lo spazio per le donne comincerà a restringersi e le squadre femminili pian piano diventeranno anche loro maschili.
Qualcosa però mi porta a sospettare che non ci sara bidirezionalità in questo geniale esperimento :shifty:


Rimango sempre incantato della smisurata fantasia femminile e di come gli uomini (i vertici della KNVB-Federazione Calcistica Olandese sono tutti uomini) corrano prontamente in loro aiuto per esaudirla.