Autore Topic: Baglioni, un uomo vero  (Letto 6733 volte)

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Offline Vicus

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #15 il: Febbraio 04, 2016, 21:50:53 pm »
Secondo me se l'è inventata di sana pianta.
Concordo.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Stendardo

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #16 il: Febbraio 07, 2016, 14:02:24 pm »
comunque se volevate avere una conferma del fatto che questo forum è tenuto sott'occhio adesso ce l'avete. Pubblico l'unica risposta ricevuta al post  :D, in tempi record. Considerato la non eccessiva frequenza a questo forum ultimamente da parte mia devo presumere di essere "seguita"  :lol:
Qualcuno gradisce un caffè? Oh a me non pesa eh, comunque sappiamo che le femministe sono accanite fans degli "uomini veri" come Baglioni, a cui sono disposte a fare da cameriera.
In allegato videata

Vedi Rita, in realtà ciò che andavamo sostenendo agli albori del movimento maschile si è rivelato negli anni a venire sempre più azzeccato, oggi è facile disquisire degli argomenti che trattiamo ma fino a pochi anni fa colui che osava mettere mano a certi ragionamenti si esponeva in automatico al pubblico ludibrio.
A dire il vero, quando ho iniziato la mia difficile ricerca di qualcuno con cui potessi condividere, anche solo tramite corrispondenza telematica privata, le mie stesse impressioni mentre regnava indisturbato l'onnipotente femminismo, si erano già incardinati saldamente dentro me stesso due punti fondamentali:
1 - volevo che ci fossero tanti altri uomini con i quali un giorno potessi avere una comunanza di idee e d'intenti;
2 – volevo che l'uomo tornasse ad essere l'unico padrone di se stesso e del proprio destino senza alcun tipo di patteggiamento.
Con il tempo ho imparato a neutralizzare le argomentazioni femministe: esse attingono le loro affermazioni sempre da un medesimo catalogo che viene tramandato mnemonicamente a sua volta da altre femministe e sempre da questa stessa lista prendono meccanicamente le repliche alle varie obiezioni che vengono naturalmente poste proprio come un banale burocrate d'ufficio prende un fascicolo dall'archivio.
Così ho compreso come sia di importanza dirimente porre sotto la lente d'ingrandimento, nel corpus di un discorso, non solo i loro ragionamenti ma al contempo anche le loro stesse repliche ai veri rilievi in tal modo una persona è più facilmente portata ad ascoltare le nostre argomentazioni poiché le obiezioni con cui esso è infarcito quotidianamente dalla propaganda femminista main stream, in base alla quale esso assume in partenza un atteggiamento pregiudizievole, sono già confutate a monte del discorso.
A colui che parla, ad esempio, di “male-bashing” o di leggi e sentenze antimaschili viene generalmente replicata l'obiezione del “Patriarcato” il quale è ripetutamente citato come esempio storico di come le donne sarebbero state oppresse dagli uomini con una violenza addirittura inaudita.
Per questo motivo, quando si disserta di  “male-bashing” o delle cd “discriminazioni positive” bisogna sempre accompagnare la deduzione facendo riferimento ai periodi storici in cui l'uomo e la donna avevano ruoli complementari e distinti perché è dovuto proprio alla ripetizione pedissequa e martellante della grande bugia femminista sul cd “patrircato” se è stato instillato nell'animo di milioni di uomini occidentali quel senso di colpa che poi si è tradotto in quel presupposto volto a giustificare ogni genere di soprusi sugli uomini i quali sono così costretti a “riparare” oggi le colpe di cui noi ci saremmo macchiati in passato, senso di colpa, che si è tradotto anche nell'ostilità con cui tanti uomini si pongono, ancora oggi, nei confronti delle nostre argomentazioni. 
La bugia del cd “patriarcato” ha prodotto l'orribile conseguenza di inculcare in milioni di uomini la convinzione che sia giusto che, oggi, gli uomini subiscano qualsiasi abuso pur di “riparare” ciò che fu fatto durante il cd “patriarcato” mentre al contempo ho potuto constatare “prima manu” che la maggior parte dei medesimi non sapesse niente di niente di come in realtà gli uomini e le donne vivessero nel corso delle precedenti epoche storiche.
Dunque, ogni qual volta mi accingevo a parlare di questi argomenti ho proceduto a fare un raffronto dettagliato della situazione attuale con quella del passato ed emergeva che durante il cd “Patriarcato” erano sempre gli uomini coloro che si sono sacrificati ed hanno dato il maggior contributo per il progresso culturale, scientifico e civile ed il benessere dell'umanità, di cui oggi ne beneficiano anche e soprattutto le donne, erano sempre gli uomini coloro che impugnavano la spada e davano la propria vita per difendere la propria terra, le proprie donne e la propria famiglia, erano sempre gli uomini coloro che facevano i mestieri più pesanti, logoranti e faticosi etc., in realtà,  è proprio la storia del passato che mette in luce che gli uomini hanno dimostrato un grandissimo senso di altruismo e di umanità generale mentre l'attuale epoca femminil-femminista è contraddistinta da profondo egoismo misto ad un sadismo disumano che sta portando inesorabilmente la nostra società allo sfascio.
Affrontando l'argomento da questo punto di vista, come mi è capitato ad esempio di fare nel corso di questo ultimo Family Day, ho notato con i miei stessi occhi gli effetti che esso sortiva sui miei interlocutori e sulle mie interlocutrici le quali terminavano la conversazione addirittura arrabbiate mentre quelle che prima del discorso apparivano come le più restie se ne andavano spaesate con almeno con il beneficio del dubbio.
Man mano che i nostri ragionamenti divengono di dominio pubblico, le femministe reagiscono con una tattica sempre più ondivaga che si estrinseca nel seguente modo:
inizialmente le femministe hanno fatto finta di ignorarci vietando di parlare assolutamente di noi, d'altronde le femministe, essendo donne, per natura amano i segreti e preferiscono nascondere a loro stesse le cose, ma, siccome questa tattica è risultata vana, hanno iniziato al contrario a parlare ossessivamente dei “maschilisti”: dai fatti di Colonia, al Family Day fino ad ogni genere di episodio di cronaca.
In generale, le femministe quando parlano dei “maschilisti” lo fanno in maniera tale da far apparire  ridicola la nostra stessa esistenza di uomini, sia la nostra vita pubblica che quella privata-sentimentale, ma dopo un po' di tempo quelle signore e signorine si sono accorte, loro malgrado, che quel loro modo di procedere non ci reca alcun danno, anzi ci giova, nel senso che molti uomini e soprattutto donne si stanno iniziando a chiedere perché le femministe ci “dedicano” così tante parole se siamo così ridicoli.
Allora le femministe reagiscono dandoci dei criminali ed arrivando perfino a pubblicare articoli con i quali esse inventano nostre presunte responsabilità da adattare a tutti i mali del mondo ed ai vari episodi di cronaca, ma ancha in questo caso la propaganda femminista è risultata tanto inutile quanto vantaggiosa per noi non suscitando altro se non un maggior interesse nei nostri confronti.
« Ultima modifica: Febbraio 07, 2016, 14:17:11 pm da Stendardo »
Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno 45 milioni di fascisti. Il giorno successivo 45 milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi 90 milioni di italiani non risultano dai censimenti (Winston Churchill) https://storieriflessioni.blogspot.it/ il blog di Jan Quarius

Alberto1986

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #17 il: Febbraio 10, 2016, 16:02:25 pm »
Claudio Baglioni su facebook a proposito della violenza sulle donne (per stomaci forti):

Era la più carina di tutta la scuola. E anche la più battagliera e avanzata. Le facevamo il filo in parecchi. Che a quel tempo al massimo voleva dire starle intorno in silenzio e sorriderle timido. Chiedere spesso se aveva bisogno di aiuto o di un qualsiasi altro favore. Poterla scortare alla fermata del tram. Prodigarsi a portarle i libri o i disegni o le scarpe della ginnastica. Salutarla con gesti di enfasi o da sottintesi e qualche volta sfiorarle la mano e la spalla sperando che lei comprendesse e si aprisse in un cenno evidente di assenso. Ma lei rifiutava decisa ogni offerta di cortesia e così non capì o non intese capire fino al giorno nel quale facendomi forza e parandomi di fronte a lei - occhi a terra - con la voce rubata a un ventriloquo le dissi “Ci mettiamo insieme io e te?”. Seguì un interminabile mezzo secondo. “Non posso” rispose automatica “Tu sei il mio nemico storico”. “Perché?” feci io con il verso di un rospo. Al che lei voltandosi quasi di scatto insieme al caschetto mogano scuro “Perché tu sei un maschio. Antagonista di tutte le donne di sempre.” Non riuscii a replicare per quanto restai in confusione e in difficoltà ma dopo mi fu di conforto il retropensiero che pure bellina preparata moderna intelligente sincera impegnata indipendente formata elegante divertente slanciata intrigante adorabile appassionante - insomma perfetta - non è che poi io l’amassi sul serio. I maschi sanno essere spesso ancor oggi avversari – e molto di più – delle femmine. Vessazioni molestie angherie prepotenze. Abusi violenze oppressioni. Maltrattamenti persecuzioni. Ferimenti e perfino uccisioni. Le donne ci fanno soggezione e paura. Dovremmo imparare ad amare la loro natura e ad amarle sul serio. Da uomini veri.

http://www.ilmessaggero.it/societa/persone/violenza_sulle_donne_baglioni_su_facebook_impariamo_ad_amarle_serio-1525745.html


L'autoflagellazione del maschiopentitismo italico si fa sempre più rivoltante e abietta. :sick: Questi soggetti dovrebbero essere castrati fisicamente dalla prima femminuccia misandrica di passaggio e costretti a ringraziare ed adorare pubblicamente chi ha definitivamente rimosso loro quell'incongruenza rimastali tra le gambe. Per quanto riguarda Baglioni poi, basta dosare la quantità di botulino che ha in faccia per dosare la quantità di imbecillità che ha nella scatola cranica.

Online Frank

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #18 il: Febbraio 10, 2016, 19:45:54 pm »
Il tipo non ha neanche ben sviluppato il senso del ridicolo.
Frasi come queste,
Citazione
“Non posso” rispose automatica “Tu sei il mio nemico storico”. “Perché?” feci io con il verso di un rospo. Al che lei voltandosi quasi di scatto insieme al caschetto mogano scuro “Perché tu sei un maschio. Antagonista di tutte le donne di sempre.”
contestualizzate in un' epoca in cui io non ero ancora nato, fanno veramente ridere.
Quale ragazzina, in quegli anni, sarebbe stata capace di buttar giù "ragionamenti" del genere ?
Questi discorsi poteva farli solo una femminista militante adulta, non certamente una adolescente che, guarda un po', era pure "la più carina della scuola", nonché "la più battagliera e avanzata"...  :doh:
Che uomo ridicolo e penoso, 'sto Baglioni.







Offline Vicus

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #19 il: Febbraio 10, 2016, 22:43:05 pm »
Il tipo non ha neanche ben sviluppato il senso del ridicolo.
Frasi come queste,contestualizzate in un' epoca in cui io non ero ancora nato, fanno veramente ridere.
Quale ragazzina, in quegli anni, sarebbe stata capace di buttar giù "ragionamenti" del genere ?
Questi discorsi poteva farli solo una femminista militante adulta, non certamente una adolescente che, guarda un po', era pure "la più carina della scuola", nonché "la più battagliera e avanzata"...  :doh:
Che uomo ridicolo e penoso, 'sto Baglioni.
Ordini di scuderia, pena la damnatio memoriae e l'oscuramento mediatico del divo in questione.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #20 il: Febbraio 11, 2016, 09:39:24 am »
Sai cosa mi ricorda?
Quelle mine a forma di pappagallo usate perchè le prendano in mano i bambini e si facciano male.
Il femminismo è questo:
avevano 15 anni e potevano avere un amore puro libero da influenze culturali
Invece no.
Non posso.
Separazione odio solitudine.
Merda.

E questa poi povera cretina non si rendeva conto che il nemico storico la trattava come una regina?
Non poteva capire che quello che le veniva detto era falso?

Ma vabbè lei era una ragazzina.
Ma tu Baglioni quanti anni hai e non sai fare 2+2 non sai arrabbiarti perchè un'ideologia ti ha rubato quel poco di felicità pura che la vita poteva dare a te e a lei?
Immensa pena. :(

grandissimo post, Salar : Applausi :clapping: :clapping: :clapping:

Offline ilmarmocchio

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #21 il: Febbraio 11, 2016, 09:40:32 am »
Il tipo non ha neanche ben sviluppato il senso del ridicolo.
Frasi come queste,contestualizzate in un' epoca in cui io non ero ancora nato, fanno veramente ridere.
Quale ragazzina, in quegli anni, sarebbe stata capace di buttar giù "ragionamenti" del genere ?
Questi discorsi poteva farli solo una femminista militante adulta, non certamente una adolescente che, guarda un po', era pure "la più carina della scuola", nonché "la più battagliera e avanzata"...  :doh:
Che uomo ridicolo e penoso, 'sto Baglioni.

applausi anche a te. Hai usato gli aggettivi giusti : ridicolo e penoso

Offline ilmarmocchio

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Re:Baglioni, un uomo vero
« Risposta #22 il: Febbraio 11, 2016, 10:05:20 am »
Vedi Rita, in realtà ciò che andavamo sostenendo agli albori del movimento maschile si è rivelato negli anni a venire sempre più azzeccato, oggi è facile disquisire degli argomenti che trattiamo ma fino a pochi anni fa colui che osava mettere mano a certi ragionamenti si esponeva in automatico al pubblico ludibrio.
A dire il vero, quando ho iniziato la mia difficile ricerca di qualcuno con cui potessi condividere, anche solo tramite corrispondenza telematica privata, le mie stesse impressioni mentre regnava indisturbato l'onnipotente femminismo, si erano già incardinati saldamente dentro me stesso due punti fondamentali:
1 - volevo che ci fossero tanti altri uomini con i quali un giorno potessi avere una comunanza di idee e d'intenti;
2 – volevo che l'uomo tornasse ad essere l'unico padrone di se stesso e del proprio destino senza alcun tipo di patteggiamento.
Con il tempo ho imparato a neutralizzare le argomentazioni femministe: esse attingono le loro affermazioni sempre da un medesimo catalogo che viene tramandato mnemonicamente a sua volta da altre femministe e sempre da questa stessa lista prendono meccanicamente le repliche alle varie obiezioni che vengono naturalmente poste proprio come un banale burocrate d'ufficio prende un fascicolo dall'archivio.
Così ho compreso come sia di importanza dirimente porre sotto la lente d'ingrandimento, nel corpus di un discorso, non solo i loro ragionamenti ma al contempo anche le loro stesse repliche ai veri rilievi in tal modo una persona è più facilmente portata ad ascoltare le nostre argomentazioni poiché le obiezioni con cui esso è infarcito quotidianamente dalla propaganda femminista main stream, in base alla quale esso assume in partenza un atteggiamento pregiudizievole, sono già confutate a monte del discorso.
A colui che parla, ad esempio, di “male-bashing” o di leggi e sentenze antimaschili viene generalmente replicata l'obiezione del “Patriarcato” il quale è ripetutamente citato come esempio storico di come le donne sarebbero state oppresse dagli uomini con una violenza addirittura inaudita.
Per questo motivo, quando si disserta di  “male-bashing” o delle cd “discriminazioni positive” bisogna sempre accompagnare la deduzione facendo riferimento ai periodi storici in cui l'uomo e la donna avevano ruoli complementari e distinti perché è dovuto proprio alla ripetizione pedissequa e martellante della grande bugia femminista sul cd “patrircato” se è stato instillato nell'animo di milioni di uomini occidentali quel senso di colpa che poi si è tradotto in quel presupposto volto a giustificare ogni genere di soprusi sugli uomini i quali sono così costretti a “riparare” oggi le colpe di cui noi ci saremmo macchiati in passato, senso di colpa, che si è tradotto anche nell'ostilità con cui tanti uomini si pongono, ancora oggi, nei confronti delle nostre argomentazioni. 
La bugia del cd “patriarcato” ha prodotto l'orribile conseguenza di inculcare in milioni di uomini la convinzione che sia giusto che, oggi, gli uomini subiscano qualsiasi abuso pur di “riparare” ciò che fu fatto durante il cd “patriarcato” mentre al contempo ho potuto constatare “prima manu” che la maggior parte dei medesimi non sapesse niente di niente di come in realtà gli uomini e le donne vivessero nel corso delle precedenti epoche storiche.
Dunque, ogni qual volta mi accingevo a parlare di questi argomenti ho proceduto a fare un raffronto dettagliato della situazione attuale con quella del passato ed emergeva che durante il cd “Patriarcato” erano sempre gli uomini coloro che si sono sacrificati ed hanno dato il maggior contributo per il progresso culturale, scientifico e civile ed il benessere dell'umanità, di cui oggi ne beneficiano anche e soprattutto le donne, erano sempre gli uomini coloro che impugnavano la spada e davano la propria vita per difendere la propria terra, le proprie donne e la propria famiglia, erano sempre gli uomini coloro che facevano i mestieri più pesanti, logoranti e faticosi etc., in realtà,  è proprio la storia del passato che mette in luce che gli uomini hanno dimostrato un grandissimo senso di altruismo e di umanità generale mentre l'attuale epoca femminil-femminista è contraddistinta da profondo egoismo misto ad un sadismo disumano che sta portando inesorabilmente la nostra società allo sfascio.
Affrontando l'argomento da questo punto di vista, come mi è capitato ad esempio di fare nel corso di questo ultimo Family Day, ho notato con i miei stessi occhi gli effetti che esso sortiva sui miei interlocutori e sulle mie interlocutrici le quali terminavano la conversazione addirittura arrabbiate mentre quelle che prima del discorso apparivano come le più restie se ne andavano spaesate con almeno con il beneficio del dubbio.
Man mano che i nostri ragionamenti divengono di dominio pubblico, le femministe reagiscono con una tattica sempre più ondivaga che si estrinseca nel seguente modo:
inizialmente le femministe hanno fatto finta di ignorarci vietando di parlare assolutamente di noi, d'altronde le femministe, essendo donne, per natura amano i segreti e preferiscono nascondere a loro stesse le cose, ma, siccome questa tattica è risultata vana, hanno iniziato al contrario a parlare ossessivamente dei “maschilisti”: dai fatti di Colonia, al Family Day fino ad ogni genere di episodio di cronaca.
In generale, le femministe quando parlano dei “maschilisti” lo fanno in maniera tale da far apparire  ridicola la nostra stessa esistenza di uomini, sia la nostra vita pubblica che quella privata-sentimentale, ma dopo un po' di tempo quelle signore e signorine si sono accorte, loro malgrado, che quel loro modo di procedere non ci reca alcun danno, anzi ci giova, nel senso che molti uomini e soprattutto donne si stanno iniziando a chiedere perché le femministe ci “dedicano” così tante parole se siamo così ridicoli.
Allora le femministe reagiscono dandoci dei criminali ed arrivando perfino a pubblicare articoli con i quali esse inventano nostre presunte responsabilità da adattare a tutti i mali del mondo ed ai vari episodi di cronaca, ma ancha in questo caso la propaganda femminista è risultata tanto inutile quanto vantaggiosa per noi non suscitando altro se non un maggior interesse nei nostri confronti.

verissimo quanto scrivi