Autore Topic: L'emancipazione femminile produce disastri?  (Letto 9606 volte)

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Offline Vicus

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L'emancipazione femminile produce disastri?
« il: Febbraio 14, 2016, 22:23:08 pm »
Cito da Dag Tessore:
"Il motivo per cui [in epoca romana] la legge poneva le donne sotto la perpetua tutela di un uomo è che a causa della loro volubilità (levitate animi) molto spesso si ingannano".
[Ma] in epoca imperiale le donne acquisirono, con l'appoggio più o meno esplicito della legge, una libertà di fatto raramente raggiunta in altre civiltà prima dei tempi odierni.
La sempre maggiore libertà rivendicata e ottenuta dalle donne si accompagnò a una crescente "immoralità" di costumi e a una progressiva corruzione della famiglia tradizionale. Il modello della donna "moderna", sullo stile delle attrici e delle etère greche, libere, vanesie, ricche e voluttuose, stava ormai conquistando il cuore delle giovani romane.
Un quadro drammatico del disagio con cui gli uomini vivevano la sempre maggiore autonomia e "presunzione" delle donne ci è conservato nelle satire di Giovenale. A un amico che vuole sposarsi, il poeta dice: "Coi tempi che corrono, tu prepari il contratto gli sponsali e forse ti sei già anche impegnato con l'anello. Una volta eri sano di mente; e adesso, o Postumo, ti vuoi sposare? Con tutte le corde che hai a disposizione per impiccarti, col Ponte Emilio a due passi per gettartici giù, tu vuoi ridurti a schiavo di una donna?". La donna moderna-dice Giovenale-resa arrogante dalle cognizioni letterarie e grammaticali che si è acquistata con uno studio superficiale e vanaglorioso, si dà le arie usando continuamente parole greche.
Capricciosa oltre misura, assume "un'aria severa, tutta livida in volto". Completamente dimentica della grazia e del pudore che rendono bella una donna, essa invece si appassiona per gli sport maschili, specialmente il pugilato e le arti marziali, che esercita con furore mascolino. In casa, poi è la moglie che "comanda al marito", e "tutto quello che in casa non c'è, ma il vicino ce l'ha, essa esige che lo si compri". Quindi "abbassa la testa e preparati a portare sul collo il giogo. La moglie è tanto meno docile quanto più il marito le si mostra buono e piacente. Non potrai fare un regalo a nessuno, non potrai vendere nulla, se ella non vorrà. Nulla potrai comprare se la te lo proibirà. Sarà lei a regolare le tue amicizie e caccerà fuori di casa il tuo vecchio amico". A meno che un uomo non sia totalmente succube di sua moglie, "il letto è sempre pieno di liti e di scambievoli ingiurie". Ella pensa a farsi pettinare i capelli dalle schiave, sicura dei suoi gioielli, "ma intanto non un pensiero solo per suo marito!". E non appena si presenti l'occasione, non si fa scrupoli di ricorrere agli avvocati: "non c'è una sola causa in tribunale, o quasi, cui non abbia dato avvio una donna".
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2016, 01:23:24 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #1 il: Febbraio 14, 2016, 22:34:38 pm »
E' la descrizione della situazione di oggi. Stessa situazione, stesso esito: decadenza, declino, alla fine crollo della civiltà. Ciò che ci attende

Online Frank

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #2 il: Febbraio 15, 2016, 00:25:56 am »
Capricciosa oltre misura, assume "un'aria severa, tutta livida in volto". Completamente dimentica della grazia e del pudore che rendono bella una donna, essa invece si appassiona per gli sport maschili, specialmente il pugilato e le arti marziali, che esercita con furore mascolino. In casa, poi è la moglie che "comanda al marito", e "tutto quello che in casa non c'è, ma il vicino ce l'ha, essa esige che lo si compri".

Questo tanto per evidenziare, una volta di più, come certe caratteristiche (negative) femminili siano intrinseche e non indotte dai media; che, al massimo, possono solo amplificare un qualcosa di preesistente.


Citazione
essa invece si appassiona per gli sport maschili, specialmente il pugilato e le arti marziali

Ma guarda un po'... :cool2:


Citazione
che esercita con furore mascolino.

Non è un furore mascolino, ma un furore femmineo, figlio di insopprimibili complessi di inferiorità.

Offline Vicus

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #3 il: Febbraio 15, 2016, 01:16:45 am »
La testimonianza di Giovenale riportata da Tessore, precisa e non letteraria, dimostra molte cose:
- la storia si ripete e non ha una direzione "inevitabile". Il "progresso" dipende dagli esseri umani, non dai "tempi" né dal fatto compiuto, come pretendono le elite per imporre le loro scelte arbitrarie
- la donna lasciata a se stessa senza una legislazione e una struttura sociale adeguate dà il peggio di sé e combina disastri
- l'emancipazione femminista affossa la società anche peggio di una guerra, perché intacca i suoi valori fondanti
- le donne sembrano incapaci di fare scelte per il bene comune (e proprio) senza il deterrente di sanzioni sociali
- fare lobby per i diritti degli uomini, in competizione con le rivendicazioni femministe, è inutile perché sono due forze opposte che si annullano (anzi, tendono sempre a prevalere le femministe)
« Ultima modifica: Febbraio 15, 2016, 01:28:22 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #4 il: Febbraio 15, 2016, 08:49:13 am »
Sempre significativo un fatto: chiunque metta in evidenza le tare naturali femminili, subito viene bollato come misogino; oppure si sostiene che all'origine di tutto ciò, vi è qualche "problema con le donne".
https://it.wikipedia.org/wiki/Decimo_Giunio_Giovenale
Citazione
Misoginia
Exquisite-kfind.png    Lo stesso argomento in dettaglio: Satire (Giovenale).

Bersaglio privilegiato delle satire di Giovenale sono le donne, in special modo quelle emancipate e libere tra le matrone romane, che per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale personificano agli occhi del poeta lo scempio stesso del pudore.

Quelli che egli considerava i vizi e le immoralità dell'universo femminile gli ispireranno la satira VI, la più lunga, che rappresenta uno dei più feroci documenti di misoginismo di tutti i tempi, dove campeggia la cupa grandezza di Messalina, definita Augusta meretrix ovvero "prostituta imperiale". Messalina viene presentata appunto come un'entità dalla doppia vita: non appena suo marito Claudio si addormenta, ne approfitta per prostituirsi in un lupanare fino all'alba, "lassata viris necdum satiata" (stanca di tanti, ma non soddisfatta).

Le descrizioni dei comportamenti delle matrone romane da parte di Giovenale sono infatti spesso aspre e crude: frequenti sono i tratti quasi irreali di scialacquatrici senza il minimo freno morale che non badano alla povertà alle porte perseverando in esistenze fatte dei più turpi misfatti. Si contano avvelenamenti, omicidi premeditati di eredi sebbene talvolta si tratti dei propri figli, superstizioni superficiali, maltrattamenti estremi della servitù nel segno di frustate e volontà di crocifiggere chi abbia commesso il minimo errore, e ovviamente tradimenti e leggerezze morali imperdonabili agli occhi di Giovenale. Significativa questa frase pronunciata da una matrona come riassuntiva di quanto esposto: "O demens, ita servus homo est?" ("Oh stupido, così uno schiavo sarebbe un essere umano?")(satira VI,222).

Ragion per cui, usando lo stesso metro, bisogna concludere che l'odierna massa femminile ha una infinità di problemi con l'altro sesso, ed è affetta e afflitta da misandria cronica, considerando il veleno che le appartenenti al "sesso superiore" sputano quotidianamente e ad ogni minimo sospiro.


Perlomeno, il tal Francesco Lamendola, evidenzia ciò.
Niente non è, di questi tempi.

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21486
Citazione
Traduzione di E. Barelli (Op. cit., p. 123):
Non troverai nessuna disposta a risparmiare chi l'ama;  anche se t'amerà, godrà di tormentarti e spogliarti. La moglie è tanto meno utile quanto più il marito le si mostrerà buono e desiderabile.

Si tratta di un'osservazione che potrà non piacere alle femministe, ma che a noi sembra non priva di un sottile acume psicologico: la donna, in linea di massima, gode di esercitare un potere sull'uomo, non solo quando ama, ma anche quando non ama: nel primo caso, tiranneggiando l'amante o il marito; nel secondo, tormentando il pretendente infelice, per il puro e semplice piacere di esercitare una forma di dominio e sentirsi padrona della situazione, nonché per avere una conferma del proprio irresistibile potere di seduzione.

Offline Vicus

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #5 il: Febbraio 15, 2016, 09:16:23 am »
Le donne tendono sempre ad esercitare una qualche forma di manipolazione, loro stesse dichiarano di voler controllare e formattare gli uomini.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline freethinker

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #6 il: Febbraio 15, 2016, 09:41:07 am »
Le donne tendono sempre ad esercitare una qualche forma di manipolazione, loro stesse dichiarano di voler controllare e formattare gli uomini.

Vero, ho conosciuto donne che volevano sposarsi con uomini che decisamente non erano le loro "anime gemelle" e, a chi faceva loro osservare le differenze tutt'altro che trascurabili tra i due, rispondevano che avrebbero "fatto cambiare" l'uomo della loro vita, in qualche modo. :( 
Those who would give up essential liberty to purchase a little temporary safety deserve neither liberty nor safety.
Benjamin Franklin, Historical Review of Pennsylvania, 1759

Offline Warlordmaniac

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #7 il: Febbraio 15, 2016, 09:41:16 am »
Le donne sono programmate per sopravvivere. Sono queste qualità parassitarie-approfittatrici che permettono loro di vivere di più e con miglior tenore rispetto agli uomini, nonostante siano meno forti.

Online Frank

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #8 il: Febbraio 15, 2016, 09:54:07 am »
Le donne sono programmate per sopravvivere. Sono queste qualità parassitarie-approfittatrici che permettono loro di vivere di più e con miglior tenore rispetto agli uomini, nonostante siano meno forti.

Permettono loro di vivere di più in questa epoca.
Ai tempi degli antichi romani era molto diverso, e lo era fino a pochi secoli fa, prima della rivoluzione industriale.
A quei tempi la vita media degli uomini era leggermente più alta (1-2 anni), come accade ancora oggi in pochissimi paesi del terzo mondo.


Offline Vicus

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #9 il: Febbraio 15, 2016, 09:59:47 am »
Vero, ho conosciuto donne che volevano sposarsi con uomini che decisamente non erano le loro "anime gemelle" e, a chi faceva loro osservare le differenze tutt'altro che trascurabili tra i due, rispondevano che avrebbero "fatto cambiare" l'uomo della loro vita, in qualche modo. :(
Già, lei la solita belloccia arpia, lui zerbino che crede di aver fatto la grande conquista :cry:
Sentito con le mie orecchie: "Con te non riesco a controllare nulla". :doh: :lol:
Le donne sono programmate per sopravvivere. Sono queste qualità parassitarie-approfittatrici che permettono loro di vivere di più e con miglior tenore rispetto agli uomini, nonostante siano meno forti.
Un tale l'ha anche scritto in un libro: il potere femminile è mediato e indiretto. Non ci sarebbe nulla di male se l'uomo fosse tutelato - come appunto ai tempi dei Romani (e non solo).
E' la descrizione della situazione di oggi. Stessa situazione, stesso esito: decadenza, declino, alla fine crollo della civiltà. Ciò che ci attende
E' l'esito inevitabile del femminismo, almeno si potrà ricostruire.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline ilmarmocchio

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #10 il: Febbraio 15, 2016, 13:33:23 pm »
E' la descrizione della situazione di oggi. Stessa situazione, stesso esito: decadenza, declino, alla fine crollo della civiltà. Ciò che ci attende

corsi e ricorsi storici ( eh, Vicus  :D ).
Si, Giovenale dipinse la moderna femminista.
Ricordiamo che la crisi dell'impero romano fu fiscalburocratica e demografica

Offline Salar de Uyuni

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #11 il: Febbraio 15, 2016, 13:52:10 pm »
Citazione
Cito da Dag Tessore:
"Il motivo per cui [in epoca romana] la legge poneva le donne sotto la perpetua tutela di un uomo è che a causa della loro volubilità (levitate animi) molto spesso si ingannano".
[Ma] in epoca imperiale le donne acquisirono, con l'appoggio più o meno esplicito della legge, una libertà di fatto raramente raggiunta in altre civiltà prima dei tempi odierni.
La sempre maggiore libertà rivendicata e ottenuta dalle donne si accompagnò a una crescente "immoralità" di costumi e a una progressiva corruzione della famiglia tradizionale. Il modello della donna "moderna", sullo stile delle attrici e delle etère greche, libere, vanesie, ricche e voluttuose, stava ormai conquistando il cuore delle giovani romane.
Un quadro drammatico del disagio con cui gli uomini vivevano la sempre maggiore autonomia e "presunzione" delle donne ci è conservato nelle satire di Giovenale. A un amico che vuole sposarsi, il poeta dice: "Coi tempi che corrono, tu prepari il contratto gli sponsali e forse ti sei già anche impegnato con l'anello. Una volta eri sano di mente; e adesso, o Postumo, ti vuoi sposare? Con tutte le corde che hai a disposizione per impiccarti, col Ponte Emilio a due passi per gettartici giù, tu vuoi ridurti a schiavo di una donna?". La donna moderna-dice Giovenale-resa arrogante dalle cognizioni letterarie e grammaticali che si è acquistata con uno studio superficiale e vanaglorioso, si dà le arie usando continuamente parole greche.
Capricciosa oltre misura, assume "un'aria severa, tutta livida in volto". Completamente dimentica della grazia e del pudore che rendono bella una donna, essa invece si appassiona per gli sport maschili, specialmente il pugilato e le arti marziali, che esercita con furore mascolino. In casa, poi è la moglie che "comanda al marito", e "tutto quello che in casa non c'è, ma il vicino ce l'ha, essa esige che lo si compri". Quindi "abbassa la testa e preparati a portare sul collo il giogo. La moglie è tanto meno docile quanto più il marito le si mostra buono e piacente. Non potrai fare un regalo a nessuno, non potrai vendere nulla, se ella non vorrà. Nulla potrai comprare se la te lo proibirà. Sarà lei a regolare le tue amicizie e caccerà fuori di casa il tuo vecchio amico". A meno che un uomo non sia totalmente succube di sua moglie, "il letto è sempre pieno di liti e di scambievoli ingiurie". Ella pensa a farsi pettinare i capelli dalle schiave, sicura dei suoi gioielli, "ma intanto non un pensiero solo per suo marito!". E non appena si presenti l'occasione, non si fa scrupoli di ricorrere agli avvocati: "non c'è una sola causa in tribunale, o quasi, cui non abbia dato avvio una donna".

Tutte le società decadenti sono caratterizzate da una prevalenza dell'elemento femminile su quello maschile,è un fatto ''naturale'',tempo fa avevo fatto questo post:

Uno dei principali testi classici cinesi è l'I Ching,il libro dei mutamenti che divide le possibili situazioni del mondo in 64 esagrammi.
Gli esagrammi sono composti da 6 linee,una linea può essere yang maschile ovvero continua o yin femminile ovvero spezzata.

linea intera (yang)    ---------        linea aperta (yin)    ---   ---

Dalla combinazione fra linee yin e yang,ovvero maschili e femminili nascono tutte le possibili combinazioni di cui è composto il mondo.

Questa la logica del libro dei mutamenti,in cinese I Ching

Se dovessi far corrispondere un esagramma alla situazione attuale dell'occidente questo esagramma,sarebbe il 23 ovvero,lo sgretolamento il disintegrarsi (che per molti versi è simile alla sedicesima lama dei tarocchi,la Torre)



Questo esagramma identifica,una situazione dove le linee yin (femminili),si sono incuneati a tutti i livelli,tranne quello più alto,dove resiste un'ultima linea yang,ovvero il famoso ''potere maschile'' che resiste ai vertici della società,contro cui gridano giorno e notte le femministe,perchè quest'ultima roccaforte venga espugnata.

Nel libro dell'I Ching esistono esagrammi che simboleggiano un particolare mese dell'anno,l'esagramma 23 il disintegrarsi corrisponde a Novembre ovvero l'autunno inoltrato. Rappresenta dunque una situazione di disgregazione e di putrefazione,dove il maschile viene  ''bullizzato'' dal femminile a tutti i livelli,tranne quello più alto,dove il maschile,resiste al comando.

Il ciclo che porta all'esagramma 23 è formato da una successione di linee yin femminili,che salgono dal basso sostituendo quelle maschili yang.
Esistono 12 esagrammi che rappresentano i 12 mesi dell'anno,e compongono una successione che rapppresenta l'alternanza di luce e ombra,maschile e femminile,nel mutamento del mondo




Vediamo il ciclo nella sua fase discendente,ovvero come il maschile yang,da una posizione di preminenza viene progressivamente esiliato e sostituito dal femminile yin.
A mio avviso noi ci troviamo nel punto designato dall'esagramma 23,o da quello numero 20,ovvero in decadenza avanzata,autunno inoltrato,ma non ancora nella fase dove il maschile torna a crescere (dopo il solstizio d'inverno),vediamo dunque quali cambiamenti devono ancora accadere perchè la situazione torni a migliorare,vedendo come si svolge il ciclo.
Il ciclo comincia dal solstizio d'estate
Il solstizio d'estate,dove tutte le linee sono yang,maschili,è il trionfo dell'energia maschile,del calore e del sole,il mese è luglio /dal 23 di Giugno al 23 di Luglio)





Poi viene Il farsi incontro
corrispondente al mese di Luglio,le giornate ricominciano ad accorciarsi,e dunque rappresenta la prima manifestazione dell'oscurità dopo il trionfo della luce nel solstizio d'estate.
Una linea yin,si fa incontro a 5 yang




Rappresenta la prima e più elementare forza femminile,ovvero il sesso
Questo esagramma è particolarmente interessante per i cultori della qm,perchè definisce in modo chiaro che il potere sessuale è femminile,nelll'esagramma c'è una sola linea yin,(una ragazza)per 5 yang,ovvero 5 pretendenti,(un'allusione alla disparità ormonale?).
Il testo dell'esagramma recita infatti chiaramente: ''la donna è potente non sposare una tale donna'',a signficare che ogni coinvolgimento emotivo, può risultare pericoloso.
Tuttavia questo esagramma suggerisce che il sesso di per sè è una forza primordiale femminile,ma il potere sessuale e la disparità ormonale, di per sè non spiegano il femminismo,questo è l'incipit della crisi maschile,non il suo culmine:
la linea yin,è nella prima posizione,ovvero sta sotto le 5 yang,dal momento che le linee rappresentano posizioni sociali sempre più elevate,la linea yin si trova sotto le altre,a significare che il sesso è il potere base femminile,ma di per sè,non determina un inserimento e una considerazione sociale,questo potere semmai,viene utilizzato ''dal basso''.

Poi vengono successivamente

la ritirata corrispondente ad agosto



dove la linea yin (l'oscurità,il femminile) avanza in seconda posizione,la ritirata significa che il maschile e il femminile cominciano ad allontanarsi


Poi viene il ristagno




Dove il trigramma del cielo (il maschile 3 linee yang),sta sopra quello femminile (la terra 3 linee yin),dunque i ruoli sono rispettati,non c'è inversione dei ruoli,ma il maschile e il femminile cessano di dialogare e di interagire fra loro,da ciò il nome dell'esagramma:il ristagno.

Poi viene l'osservare



In cui il distacco da esteriore diventa interiore,tant'è che per osservare e descrivere la realtà  è necessario un distacco emotivo,che è quello necessario a rendersi conto della crisi e della gravità della situazione,senza rimanerne sconvolti

E infine viene lo sgretolarsi,corrispondente a Novembre



23. Lo Sgretolamento - Disintegrarsi




 
IL TESTO ORIGINALE


Sentenza: Lo Sgretolamento. Non è propizio andare in alcun luogo.
Commento alla Sentenza: Lo Sgretolamento. Lo Sgretolamento significa rovina. La linea morbida muta in una linea dura [in alto]. «Non è propizio andare in alcun luogo», perché le persone meschine [le linee morbide yin femminili] stanno diventando sempre più forti. "Devoto" e "quieto": questo è il significato tratto dall'osservazione dell'immagine. Un signore deve rispettare le regole secondo cui si alternano la scomparsa e la crescita, il vuoto e il pieno, nel cielo.

Immagine: Il Monte si appoggia sulla Terra: questa è l'immagine dello Sgretolamento. Ispirandosi ad essa, un superiore deve trattare con generosità gli inferiori, per mantenere la pace della propria posizione.(Un allusione ai maschi alfa che devono concedere favori alle donne per mantenere il loro potere e la loro popolarità?)

Serie: Se si eccede nell'abbellimento allora la riuscita si esaurisce. Per questo segue il segno: lo Sgretolamento. Lo Sgretolamento significa rovina.
Segni misti: Sgretolarsi significa putrefazione.

Parole chiave e motto:

Cadere

Disintegrazione

Separazione

Il terreno si disintegra sotto

 

Immagine: Il Monte che si erge troppo in alto rispetto alla Terra sta per crollare: una situazione stabile si è deteriorata; qui è il punto di rottura. Pazientare e non agire.


Qual è l'evoluzione possibile della situazione?




Kun la terra,corrispondente al solstizio d'inverno
E' il momento più buio dell'anno,quello in cui tutto sembra morto,l'energia maschile scompare completamente,anche l'ultima roccaforte maschile quella più alta,viene espugnata,solo una volta che il femminile avrà preso possesso della parte più alta della società e sarà arrivato all'estremo,solo allora il maschile tornerà,ma non già dall'alto,bensì dal basso
L'esagramma susseguente è infatti,il ritorno



Dove il maschile,completamente esiliato fa finalmente ritorno nel mondo,ma lo fa dal basso

Riassumendo,noi ci troviamo nella posizione indicata dall'esagramma 23,ovvero il maschile è stato esiliato completamente dalla società tranne che nelle posizioni dirigenziali,se noi seguiamo la logica dell'I Ching,soltanto una volta che verranno attaccati i cosiddetti maschi alpha,e verranno sottoposti allo stesso trattamento di tutti gli altri nelle posizioni inferiori,solo allora,il maschile ritornerà,ma dal basso.
Solo allora il maschile,completamente esiliato,farà ritorno
E a seguito del ritorno verrà l'esagramma successivo
ovvero l'avvicinamento il 19




Ovvero,finalmente il maschile e il femminile torneranno ad avvicinarsi,e il ciclo tornerà da una fase discendente,ad una nuova fase ascendente.
Da quando dio e' morto in occidente,pare aver prestato la sua D maiuscola al nuovo oggetto di culto la ''Donna''

Offline ilmarmocchio

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #12 il: Febbraio 15, 2016, 13:52:24 pm »
Citazione
Misoginia
Exquisite-kfind.png    Lo stesso argomento in dettaglio: Satire (Giovenale).

Bersaglio privilegiato delle satire di Giovenale sono le donne, in special modo quelle emancipate e libere tra le matrone romane, che per il loro disinvolto muoversi nella vita sociale personificano agli occhi del poeta lo scempio stesso del pudore.

Quelli che egli considerava i vizi e le immoralità dell'universo femminile gli ispireranno la satira VI, la più lunga, che rappresenta uno dei più feroci documenti di misoginismo di tutti i tempi, dove campeggia la cupa grandezza di Messalina, definita Augusta meretrix ovvero "prostituta imperiale". Messalina viene presentata appunto come un'entità dalla doppia vita: non appena suo marito Claudio si addormenta, ne approfitta per prostituirsi in un lupanare fino all'alba, "lassata viris necdum satiata" (stanca di tanti, ma non soddisfatta).

Le descrizioni dei comportamenti delle matrone romane da parte di Giovenale sono infatti spesso aspre e crude: frequenti sono i tratti quasi irreali di scialacquatrici senza il minimo freno morale che non badano alla povertà alle porte perseverando in esistenze fatte dei più turpi misfatti. Si contano avvelenamenti, omicidi premeditati di eredi sebbene talvolta si tratti dei propri figli, superstizioni superficiali, maltrattamenti estremi della servitù nel segno di frustate e volontà di crocifiggere chi abbia commesso il minimo errore, e ovviamente tradimenti e leggerezze morali imperdonabili agli occhi di Giovenale. Significativa questa frase pronunciata da una matrona come riassuntiva di quanto esposto: "O demens, ita servus homo est?" ("Oh stupido, così uno schiavo sarebbe un essere umano?")(satira VI,222).


Descrizioni aspre e crude non significa false, anzi.
Inoltre c'è un vero e prorio autogol del nostro femministiello, che smentisce alla base il teorema femminista :
già allora, le donne erano libere e disinibite. Ma come, non si erano liberate 40 anni fa ?
e guarda caso erano scialaquatrici : va a vedere che l'assonanza tra femminismo e consumismo è fondata su precise caratteristiche femminili.
inoltre, l'attitudine a sciommiottare gli uomini nelle loro attività tipiche.
Che dire... nulla di nuovo sotto il sole

Offline ilmarmocchio

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #13 il: Febbraio 15, 2016, 14:11:07 pm »
@ Salar : bellissimo post, del quale condivido i contenuti

Offline Fazer

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Re:L'emancipazione femminile produce disastri?
« Risposta #14 il: Febbraio 15, 2016, 14:14:42 pm »
Ma no, ragazzi, dai, che dite...
Fu tutta colpa della propaganda mediatica SPQR, che c'entrano le donne , poverine... :lol: :doh:
E leggete, un po' ,su...
Ma sentito parlare di Barbara d'Ursus, del Centurione della Sera?
Tutta colpa loro. Non certo delle povere matrone...

P.S.
Da queste parti "matrona" (madrona) significa topo (femmina).
Il sardus pater aveva capito tutto... :dry: