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http://www.bdtorino.eu/sito/articolo.php?id=15720Hillary Clinton candidata alla Casa Bianca e finanziata dall'Arabia Saudita, ma non era femminista?
La fondazione “Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation” ha ricevuto 48 milioni di dollari da governi stranieri. Tra i paesi finanziatori vi sono anche Italia, Norvegia, Australia e Paesi Bassi, ma anche Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Oman
Articolo scritto da
Romana Allegra Monti
Hillary Clinton, moglie dell’ex presidente Clinton e già segretario di Stato, si è decisa a scendere in campo alle presidenziali con questo spot elettorale:
Diciamocelo: questo banalissimo video non è proprio il massimo dell'originalità, pare infatti la pubblicità di qualche nuovo prestito bancario. Inoltre Hilary compare solo alla fine, in qualche inquadratura.
Un errore, direte voi. Niente affatto, diciamo noi.
L'esperta Hillary, ormai una veterana delle campagne elettorali, sa bene che quando la gente la guarda non pensa al futuro, ha troppa storia politica alle sue spalle per essere associata ad esso e ad una nuova politica. La Clinton sceglie di rivolgersi alla classe media è facile infatti, notare come il messaggio sia destinato alle piccole e medie imprese ed al loro mercato.
Si sa, ogni politico che si rispetti – sopratutto negli Usa – ha dietro di sé importanti multinazionali e tutti sono bene o male legati al capitale e quindi con un occhio di riguardo al mercato, Hillary Clinton inclusa. Tanto per citare qualche suo partner del passato: Met life, colosso delle assicurazioni, Goldman Sachs, banca d'affari di Wall Street e la Corning, multinazionale dell'hi-tech che beneficiò di una legge per la riduzione dell'inquinamento tramite lo hi-tech; nel 2004 Hillary indusse la Cina ad abolire le tariffe del 16 per cento sulla importazione delle fibre ottiche che danneggiavano la multinazionale. Nella battaglia con Pechino per la Corning, la ex first lady ricorse a tutti i mezzi a sua disposizione: scrisse anche al ministero del Commercio cinese, invitò l’ambasciatore al Congresso, chiese persino l'aiuto del presidente Bush.
Ma chi finanzia oggi la campagna elettorale della Clinton? Il Wall Street Journal riporta che L'Ucraina, è il principale donatore della fondazione Clinton tra i paesi stranieri, con 10 milioni di dollari donati tra il 1999 e il 2014. Seguono, tra i finanziatori, con 8,4 milioni la Gran Bretagna e l'Arabia Saudita, con 7,3 milioni. La fondazione, nata nel 2001 e rinominata “Bill, Hillary & Chelsea Clinton Foundation”, ha ricevuto 48 milioni di dollari da governi stranieri. Tra i paesi finanziatori compaiono anche Italia, Norvegia, Australia e Paesi Bassi, ma anche Emirati Arabi Uniti, Arabia Saudita, Qatar e Oman. Per dirla in altre più colloquiali parole, siamo alle solite americanate.
Qui entra in scena una contraddizione squisitamente politica, perché proprio Hillary, che nella sua carriera si è spesso fatta portavoce dei diritti della donna perorandone la causa, così facendo finanzierebbe la sua campagna elettorale con il sostegno economico di paesi nei quali l'attuale situazione delle donne non è sicuramente da considerarsi rosea e non certo perché “c'è l'Isis”.
http://www.linkiesta.it/arabia-saudita-isis Senza dimenticare che “SuperHillary” spende parole e slogan in favore della questione ambientale, salvo poi farsi finanziare da agenzie federali che promuovono la costruzione del controverso oleodotto Keystone XL, che dovrebbe trasportare negli Stati Uniti il petrolio estratto dalle sabbie bituminose dell'Alberta. La suddetta ha versato tra i 250.000 e i 500.000 dollari. Non c'è molto di cui stupirsi in realtà, se si ha una buona memoria unita ad uno sviluppato senso critico, queste contraddizioni machiavelliche sono all'ordine del giorno.
Tutt'altra cosa però è diffondere notizie, omettendo “dettagli” rilevanti, solamente perché altrimenti vanificherebbero gli argomenti usati per sostenere le proprie tesi:
www.controinformazione.info, ci ricorda che la Clinton ricevette in passato gioielli dal valore di 500.000 dollari – in un articolo datato 13 aprile 2015 e che ritroviamo identico su
http://misteri.newsbella.it/la-grande-contraddizionela-femminista-hilary-clinton-e-finanziata-dallarabia-saudita-e-da-altri-regimi-che-violano-i-diritti-delle-donne/ – dall'Arabia Saudita.
Il che è vero, ma in tutto ciò non vi è nulla di strano considerato che questi doni coinvolgono tutti gli esponenti politici internazionali – lo stesso Obama infatti ricevette una pregiata sciabola di oltre un metro dalla Mongolia – ed è per questo che la General Services Administration, l’agenzia federale che gestisce gli altri enti amministrativi, incassa la gran parte dei doni (spesso accettati per evitare momenti imbarazzanti tra le diplomazie) che vengono successivamente regalati a loro volta ed altri venduti, in quanto la Costituzione americana vieta ai membri del governo di ricevere regali per un valore superiore ai 350 dollari. Più che “Controinformazione” insomma, questo blog si potrebbe rinominare “Control'informazione”.