In rilievo > Osservatorio sui Femministi
Cosa spinge un maschietto ad essere femminista?
Alberto1986:
--- Citazione da: Cyberguy94 - Marzo 26, 2016, 19:23:23 pm ---...... di star semplicemente reiterando un assunto naturale che, partendo dal cervello rettiliano, gli martella in testa "Colpisci gli altri uomini, salva le donne, cosi potrai avere un raggio più ampio per la riproduzione"
--- Termina citazione ---
Praticamente ci stai dicendo che i femministi sono alla stregua di istintive bestie preistoriche. Concordo allora. :cool:
Sebastiano:
--- Citazione da: Cyberguy94 - Marzo 26, 2016, 19:23:23 pm ---Bah, non penso sia una questione di "ritenere" di avere più chance. Molti di loro lo fanno in perfetta buonafede seppure inconsapevoli di no star facendo assolutamente nulla di progressista ma di star semplicemente reiterando un assunto naturale che, partendo dal cervello rettiliano, gli martella in testa "Colpisci gli altri uomini, salva le donne, cosi potrai avere un raggio più ampio per la riproduzione"
--- Termina citazione ---
Io credo che la società moderna, in barba al suo essere moderna, stia sfruttando molto la parte meno evoluta del nostro cervello, soprattutto grazie al cosiddetto sesso libero...
fabriziopiludu:
La (mal)educazione ricevuta.
Frank:
Più deficiente di una femminista può esserci solo un femminista.
http://www.lastampa.it/2016/06/07/italia/speciali/elezioni/2016/amministrative/se-roma-si-scopre-femminista-m5EIfl49P7123aidI92QkM/pagina.html
--- Citazione ---
Se Roma si scopre femminista
Virginia Raggi e Giorgia Meloni hanno il 56% dei voti. La grillina, se eletta, sarebbe la prima donna alla guida dell’Urbe dal 753 a.C., anno della sua fondazione
Mattia Feltri
Una domanda: e i maschilisti? Dove sono? A Roma, le donne battono gli uomini 55.9 per cento a 44.1. Virginia Raggi (35.3) e Giorgia Meloni (20.6) hanno umiliato la stanca truppa virile, non soltanto Roberto Giachetti e Alfio Marchini, e Stefano Fassina, ma anche Francesco Storace e altri nerboruti alla sua destra. Se Raggi dovesse farcela al ballottaggio, sarebbe la prima donna alla guida di Roma – ab Urbe condita – e cioè dall’anno 753 avanti Cristo. Un’attesa di 2769 anni, ma il dato pare un altro: quel 55.9 per cento viene dagli elettori, non da qualche quota rosa o altra normativa di genere. In questo il Movimento cinque stelle, con Raggi e poi Chiara Appendino e tutte le parlamentari di prima fila, da Paola Taverna a Carla Ruocco a Roberta Lombardi (prima capogruppo alla Camera), e le 62 donne (su 163, quasi il 40 per cento) elette del 2013, consegna un segnale interessante: per quanto confusa e discutibile, la selezione della classe dirigente grillina avviene attraverso primarie on line, dal basso, e non attraverso nomine dall’alto. Il sospetto che l’Italia non sia un paese così maschilista, o non più così tanto, e che negli ultimi cinquanta anni abbia fatto grandi passi avanti è un sospetto legittimo. Forse i maschietti non sono più a disagio nel farsi rappresentare (e comandare) dalle donne. Ma se ancora non abbiamo avuto un presidente della Repubblica, del Senato, della Corte costituzionale e del Consiglio femmina, forse i maschilisti ancora ci sono, ma stanno tutti ai vertici, e da lassù difendono il loro patriarcato.
--- Termina citazione ---
Già la faccia da idiota è tutto un programma.
http://www.spotornosubito.it/sites/default/files/mattia%20feltri_1.jpg
Detto chiaramente: spero di vivere abbastanza a lungo per vederli finire tutti nella tomba.
@@
E' pure un "figlio di papà" il tipo.
http://www.cinquantamila.it/storyTellerThread.php?threadId=FELTRI+Mattia
--- Citazione ---• Bergamo 23 giugno 1969. Giornalista. Inviato della Stampa (già capo della redazione romana). Lanciato dal Foglio, è passato anche da Libero (diretto dal padre Vittorio). «Una volta Berlusconi mi telefonò e disse: “La prima cosa che faccio la mattina è leggere la tua Letterina sul Foglio”. Ero molto felice. Poi ho scoperto che aveva detto la stessa cosa a mio padre, per i suoi editoriali».
• «Stenio Solinas lo ha inserito in Giganti di carta, un libro che celebra i grandi del giornalismo, accanto a Eugenio Scalfari e ad Alberto Ronchey. Ferdinando Adornato, su Liberal, lo ha definito “una delle penne più felici del giornalismo italiano”» (Claudio Sabelli Fioretti).
• Inizi al Giornale di Bergamo: «Avevo 19 anni e facevo l’università. A casa mi lamentavo perché non avevo soldi. Mio padre, che aveva diretto il Giornale di Bergamo, chiese di farmi collaborare. Cominciai con l’inserto per le scuole medie. Poi ho fatto sport, cronaca nera, politica. Dopo quattro anni, nel 1992, mi hanno assunto».
• Quando era un cronista alle prime armi, il babbo leggeva i suoi articoli senza pietà: «Se ti va bene, arriverai all’Eco di Bergamo» ecc.
• «A me piace leggere e descrivere, non buttarmi nel fuoco. Capire e raccontare. Non mi vedrai mai a cena con Alfano o con Casini. Non mi interessa, non fanno parte della mia vita. Se succede qualcosa io vado, cerco di capire e racconto. Meglio consumare il cervello che la suola delle scarpe, mi ripeteva sempre Giuliano Ferrara. D’accordissimo. Ho cominciato il ginnasio nel 1982, in pieno riflusso. Non c’era più nei giovani la voglia di spaccarsi la faccia a vicenda. Qualche prurito, caso mai, resisteva fra i ragazzi del liceo, entrati a scuola nel ’77, sicuramente più incazzosi. Al cinema andavo a vedere E.T., ascoltavo Thriller di Michael Jackson dopo l’orribile musica “didattica” degli anni precedenti. I ragazzi della mia età riscoprivano l’intrattenimento, che non necessariamente vuol dire disimpegno. Cercavo l’ambiguità morale nei romanzi. E la tivù non mi sembrava così schifosa. I membri della famiglia cattiva di Dallas erano capaci di gesti nobilissimi» (intervistato da Franco Recanatesi nel 2011).
• Sulla Stampa cura Paesi e buoi, rubrica di brevi spunti umoristici.
• Nel gennaio 2016 ha pubblicato per Marsilio Novantatré. L’anno del terrore di Mani pulite.
• Due figli, Benedetta e Giulio, dalla giornalista del Foglio Annalena Benini (Ferrara 31 maggio 1975), nipote di Daria Bignardi.
--- Termina citazione ---
ilmarmocchio:
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cercali con la torcia elettrica, maschietto ignobile.
Diogene cercava l' uomo.
Tu cerca il maschilista :doh:
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