In rilievo > Osservatorio sul Femminismo
Morta Ida Magli, raro esempio di femminista intelligente.
Frank:
Nemmeno io so molto di Ida Magli; tuttavia mi sto informando.
Questo è un brano tratto dal libro "OMAGGIO AGLI ITALIANI - Una storia per tradimenti", pagine 21-22, anno 2005.
--- Citazione ---4. Eliminare i diversi
Giunti a questo punto, dobbiamo tirare una conclusione evidente: i Tedeschi
hanno portato a termine lo scopo che si era prefisso Hitler: eliminare i diversi.
Soltanto il modo non è lo stesso, e tende a far dimenticare quello che i Tedeschi
stessi hanno fatto: se si è tutti uguali, senza Nazioni, senza monete, senza bandiere,
senza caratteri, non esisteranno più neanche i Tedeschi e il ricordo della loro politica
di sterminio.
Certo, è un ragionamento aberrante; ma non riusciamo ad individuarne un altro.
Per due motivi principali. Il primo è che, almeno alla luce del sole, è stata la Germania
a volere e a condurre a tutti i costi il processo di unificazione europea, anche contro i
suoi stessi interessi economici dovuti alla perdita di potere e dell'immagine forte del
"marco". Il secondo è quello che un antropologo non può e non deve dimenticare mai
e che viene messo in luce, sia pure in ambiti diversi, in questo libro: la persistenza della
forma mentis di ogni popolo.
Da questo punto di vista è evidente che i Tedeschi perseguono, per mezzo dell'unione
europea, tre loro antichi e costanti scopi: fare della Germania il "centro territoriale e
politico dell'Europa spostando i confini il più possibile verso l'Oriente; instaurare la
Germania come fulcro del potere politico in Europa imponendolo anche alla Francia,
sua eterna rivale; realizzare il sogno di Hitler, andando ben più in là di quanto Hitler
aveva pensato: invece che faticosamente eliminare qualche milione di "diversi",
cancellare mischiando tutte le varianti l'esistenza e il concetto stesso di "diversità",
lasciando tuttavia alla Germania il compito di realizzare, verificare e giudicare la
messa in atto di questa operazione. Non si vedrà scorrere il sangue, ma la distruttività
di una simile politica è immensamente superiore (bisognerebbe che se ne convincessero
prima di tutto gli Ebrei) a quella dell'uccisione fisica.
Inutile dire che l'Italia è, come sempre è successo, indispensabile in questa strategia.
Non si può istituire l'Europa come un unico Stato senza il territorio italiano che ne
segni i confini nel Mediterraneo; non si può imporre al mondo la grandezza dell'Unione
Europea senza includervi Roma e la Sede di San Pietro come segnale, ancora simbolicamente
importante, del rinnovato Impero esteso all'Europa d'Oriente. Infine: non si può realizzare
l'uguaglianza in Europa senza eliminare i diversi per eccellenza, gli Italiani.
Per quanto possa sembrare assurdo, tutta la storia dell'Italia, dai primi secoli del cristianesimo
in poi, testimonia la continuità di questo sforzo: distruggere la "forma" Italia, la bellezza
della forma Italia, la straordinaria "eccezione" dell'intelligenza degli Italiani, con il suo primato in
tutte le arti. Si può anzi supporre che sia riposto qui, in questa in esauribile capacità degli
Italiani di ribellarsi con l'Arte (nel pensiero creativo italiano la Scienza è inclusa nell'Arte) a
ogni forma di sudditanza, il motivo più profondo, perfino non consapevole, dell'odio loro
riservato da tutti i Capi, italiani e non italiani. Questa è infatti la grandezza degli Italiani:
aver continuato a pensare sempre, a creare sempre, perché soltanto l'intelligenza sa
di essere libera, quali che siano le coercizioni esteriori. Sa che la gran dezza dell'Uomo è nel
pensiero; e sa che c'è sempre almeno un altro uomo che lo afferra e lo trasmette.
--- Termina citazione ---
maschio:
Una vera signora di classe grande donna coraggiosa e lungimirante non credo che avrebbe condiviso il femminismo di oggi che è diverso, non mi sembrava tanto stupida, riposa al Vittoriale.
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