Ho una donna genovese, che dice di amarmi, e un altra fan romana che dice più o meno la stessa cosa.
Eccellente. La fine sottigliezza della proprietà di linguaggio spiega perfettamente l'istinto femminile di mentire a se stessa per assolvere alla funzione di prosecuzione della specie.
I più acuti coglieranno nel "che dice" la strategia della natura che impera su ogni nostra azione: essa è lo spostamento temporaneo della "libido materna" nel suo ruolo secondario di innesco del processo di fecondazione. Poichè il ruolo biologico
della donna è gestare, partorire, allevare finalizzando tutto a questo ruolo essenziale.
La natura non poteva scegliere strategia migliore per assicurare la continuità della specie. La donna capace di amare unicamente se stessa e ciò che viene da lei è la migliore assicurazione che ogni risorsa possibile venga assegnata al nuovo individuo.
E questo che ci possa piacere o no dobbiamo accettarlo e capirlo.
Ma che allora si segua la natura sino in fondo e che non venga.........snaturata.
La migliore strategia di fecondazione è stabilità dalla natura con l'identità sessuale maschile funzionale, costruita sulla quantitÃ
in quanto il massimo "spargimento" di seme garantisce un più elevato numero di fecondazioni.
A quanto sopra atteniamoci.
Il rapporto uomo-donna corretto E': una donna che, non importa il motivo o il fine, si prenda cura di te e delle tue esigenze più
"spicciole", ed una serie di concubine, amanti, etc. come dato di fatto funzionale e socialmente accettato.
Non esistono strade alternative.
La società attuale con il suo percorso inarrestabile a messo a nudo una verità conosciuta ma sottaciuta: il cosidetto patto sociale tra uomo e donna chiamato matrimonio, si è retto ed è esistito (sino ad adesso) sul pragamatismo femminile che sfruttava i vantaggi dall'essere vicina ad un uomo laddove vi era una società o una cultura che richiedeva l'uso della forza a vari livelli per assicurarsi la sopravvivenza.
Ora, nella nostra società odierna, l'uso della forza non ha più quelle connotazioni di necessarietà che una volta si richiedevano.
Ora (per il momento, almeno) la donna non è più nella prospettiva dell'aver bisogno dell'uomo per assicurarsi (generalmente parlando) il "suo pane quotidiano".
Questo ha messo fine al "grande inganno" e alle culture e sottoculture che da essa ne discendono, propugnando la donna come sinceramente e naturalmente protesa verso l'uomo, una cultura che però le donne vorrebbero mantenere per i privilegi ed i vantaggi enormi che essa ha sempre generato , ma che le donne non meritano. Semmai le abbiano mai meritate.
Ed a questo tipo di novella "famiglia" io mi rifaccio ed adatto: una donna che si prenda cura di me, e altre donne che si alternano nel prendersi cura del mio uccello in cambio del mio ascolto per le loro panzane e della loro esibizione della "libido materna" al lavoro nel suo ruolo secondario.
Si!! Ne ho (ne abbiamo!!) pienamente diritto semplicemente perchè essendo maschio la natura me ne da diritto ed esattamente come la donna voglio vivere con i miei diritti "naturali".