Autore Topic: La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...  (Letto 2630 volte)

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Offline Angelo

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La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« il: Marzo 09, 2016, 00:01:17 am »
Un altro episodio di sottomissione culturale apprezzata "stranamente"  :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: :shifty: dalle femministe italiane.
Leggete l'articolo e sotto linkerò l'articolo di una cara conoscenza che naturalmente se la prende con... SALVINI!!!  :lol: :lol: :lol: :lol:


http://www.ilgiornale.it/news/mondo/ecco-manuale-che-spiega-ai-migranti-fare-sesso-donne-europee-1233651.html

Ecco il manuale che spiega ai migranti come fare sesso con le donne europee
Il governo tedesco ha inaugurato una pagina web in cui vengono spiegate ai nuovi arrivati i comportamenti a cui si devono attenere se vogliono avere rapporti sessuali con le donne tedesche. Con tanto di immagini a corredare le spiegazioni. E specificano: "Stupri e mutilazioni genitali non sono accettate culturalmente"


Luca Steinmann - Mar, 08/03/2016 - 17:20
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Il governo tedesco ha inaugurato una pagina web esplicitamente illustrata dedicata esclusivamente a promuovere il sesso interrazziale tra “rifugiati” non bianchi e persone europee.


Il sito, chiamato Zanzu, my body in words and images, è stato aperto dal Ministero della Salute (Bundeszentrale für gesundheitliche Aufklärung ) in cooperazione con il governo del Belgio. Il video introduttivo con cui si apre la pagina spiega chiaramente quale sia lo scopo prefissato: “dare consigli sul sesso e la sessualità ai migranti che non hanno ancora vissuto in Germania per molto tempo”.

Diviso in sei sezioni la pagina utilizza degli espliciti disegni per ritrarre degli atti sessuali interrazziali tra persone, con spiegazioni anche sull’omosessualità, bisessualità e “transgenderismo”.

Disponibile in 12 lingue, tra cui l’arabo il turco e il farsi, nel sito è chiaramente spiegato come esso sia destinato soprattutto alle persone non-bianche (nonwhites) provenienti dai Paesi del terzo mondo. Nella sezione “relazione e sentimenti” per esempio, viene chiaramente spiegato come il delitto d'onore non sia accettato in Europa: "Onore significa essere apprezzati da se stessi e dalla società… La violenza fondata sull’onore è proibita dalla società”. Un messaggio, questo, dedicato soprattutto e quasi esclusivamente alle persone di religione musulmana, nella cui società il delitto d’onore è diffuso e spesso accettato, soprattutto all’interno delle cerchia familiari.

Un’altra sezione, chiamata “diritti e leggi” spiega ai nuovi arrivati perché non debbano praticare violenze sessuali sulle donne. In un'altra, dedicata all'omosessualità, siene spiegato come in Occidente i nuclei familiari possano essere composti anche da persone dello stesso sesso (guarda le immagini).

  "Così i migranti devono fare sesso"
"Ecco come i migranti devono fare sesso" 3"Ecco come i migranti devono fare sesso" 4"Ecco come i migranti devono fare sesso" 5"Ecco come i migranti devono fare sesso" 6"Ecco come i migranti devono fare sesso" 7"Ecco come i migranti devono fare sesso" 8"Ecco come i migranti devono fare sesso" 1"Ecco come i migranti devono fare sesso" 2
Ma che cosa si intende per violenza sessuale? Il sito lo spiega in un’apposita sezione: “Violenza sessuale è quando qualcuno ti minaccia, usando violenza contro di te o approfitta della tua posizione di debolezza per fare sesso con te. Questo è un crimine. Alcune forme di questa violenza sono la coercizione sessuale, l’abuso sessuale e lo stupro. Le persone che commettono violenza sessuale possono essere severamente punite. E’ una forma di violenza sessuale anche se qualcuno ti aggredisce verbalmente o con azioni a sfondo sessuale e se qualcuno lo fa per umiliarti. Per esempio se qualcuno fa commenti volgari su di te in tua presenza, se ti tocca, se qualcuno ti molesta via telefono sms o e-mail, se ti mostra immagini pornografiche contro il tuo volere. Donne e ragazzine ne sono spesso vittime, ma lo possono essere anche gli uomini e i ragazzi.

In un’altra sezione, chiamata “mutilazione genitale femminile” i nuovi arrivati sono avvertiti che tale pratica, “è illegale in Europa e proibita dalla legge anche se fatta per ragioni culturali”.

È nella sezione “Tipologie di sesso” che il vero obiettivo del sito viene descritto chiaramente: utilizzando solo immagini che ritraggono scene di sesso interrazziale, vengono illustrati ai “migranti” (e non ai tedeschi) i termini ai quali si devono attenere per avere dei rapporti sessuali con delle tedesche o dei tedeschi.

Ma perché il governo tedesco avrebbe deciso di aprire una tale pagina? Evidentemente gli episodi di violenza sessuale avvenuti a Colonia durante la notte di Capodanno, le vicende analoghe che sono state denunciate su tutto il territorio nazionale e le reazioni intimorite che si stanno manifestando nell’opinione pubblica hanno portato il governo a prendere delle contromisure, tentando di “educare” i nuovi arrivati alle abitudini sessuali dell’Occidente. Per far sì che la Germania multiculturale non si trasformi in una nuova società ad alta conflittualità sociale.
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #1 il: Marzo 09, 2016, 00:05:17 am »
Qui invece l'eroina femminista, dopo aver lottato per le mestruazioni con ferie pagate (spacciate come diritto) fa la solita filippica femminista contro...
Leggete, ormai è ridicola.

https://abbattoimuri.wordpress.com/2016/03/08/sito-tedesco-sul-sesso-spiegato-ai-migranti-per-salvini-e-invasione-pianificata/

Avete presente i fatti di Colonia, vero? Per quel che ci riguarda abbiamo sempre respinto la tesi strumentale che usava le donne in senso razzista. Tutto quello che abbiamo scritto in proposito potete trovarlo QUI. Ora ci troviamo ad affrontare un altro dilemma. Leggiamo di un sito, istituzionale, a cura del ministero per la salute tedesco in cooperazione con il governo belga, una vera e propria traccia di informazioni su quel che è la sessualità consapevole. consensuale, tra persone di varie culture e di ogni genere.

Il dilemma è questo: ci pare che sia accentuato il tono diretto ad un insegnamento civilizzatore di quei grandi incivili degli stranieri ma, allo stesso tempo, dato che persone molto serene, sobrie e per nulla apocalittiche, lanciano l’allarme su una presunta, pianificata, colonizzazione europea, per non parlare del tono moralista usato da Il Giornale, ci ritroviamo a dover difendere un progetto che deve piacere a noi perché in Italia alcune persone lo trovano scabroso, per non dire blasfemo. Come si permettono questi nord europei di fare qualcosa che in Italia sarebbe subito bocciato dai no/gender?

Come si permettono di parlare di sesso in maniera esplicita, nominando quello tra persone omosessuali, persone di vari colori ed etnie? Perché mai non si pubblicizzano soltanto quelle belle e sane trombate tra persone etero e di pelle bianca? Con tanta solidarietà per le vittime di abusi, sempre. Con molta comprensione nei confronti delle persone musulmane che vengono considerate totalmente incivili. Con molta compassione per chi immagina che parlare esplicitamente di sesso, etero, omosessuale, tra persone di vari mondi, sia un atto ostile all’occidente, vi auguriamo una felice conclusione della giornata dell’otto marzo.

Ps: ma il titolista de Il Giornale e Salvini, hanno mica problemi di miopia? Perché solo persone ipovedenti possono aver letto, del sito, una correlazione tra stranieri e “donne europee”. In realtà non c’è alcuna azione pianificata di pulizia etnica e non serve urlare “salviamo le nostre donne”, perché nel sito si parla di donne, uomini, etero, lesbiche, gay, relazioni incrociate in cui tutt* stanno un po’ con tutt*. Sarà questo che manda tanto in confusione i “nostri virilissimi maschi”? La vera domanda, rivolta a tutta la gente sessista che diffonde qui la cultura dello stupro (quel “se l’è cercata”) e che trova divertente bullizzare le donne che sottolineano la cattiva educazione (sessuofobica, maschilista, sessista) che troviamo diffusa in Italia,  è: sarebbe il caso di chiedere ai tedeschi di fare una traduzione in italiano? Servirebbe proprio tanto. 
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Online Frank

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #2 il: Marzo 09, 2016, 00:22:07 am »
Il bello è che nel cosiddetto "momas" c'è pure chi la considera e l'ha considerata "una femminista pentita".
Per la nostra siciliana il nemico è sempre il "maschio" italiano.
Col kaiser che usa o userebbe certi termini nei confronti di uomini albanesi o rumeni; figuriamoci verso marocchini, tunisini, senegalesi, siriani, ecc.
Ripeto: femministe e vigliaccheria vanno sempre di pari passo.

Offline Vicus

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #3 il: Marzo 09, 2016, 01:01:16 am »
Ora che c'è il manuale, le donne europee possono dormire tranquille :doh: :lol:
A me la tizia comincia a stare simpatica, scrive tante di quelle fesserie che squalifica il femminismo anche meglio di quanto facciamo qui.
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Massimo

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #4 il: Marzo 09, 2016, 01:08:10 am »
Ora che c'è il manuale, le donne europee possono dormire tranquille :doh: :lol:
A me la tizia comincia a stare simpatica, scrive tante di quelle fesserie che squalifica il femminismo anche meglio di quanto facciamo qui.

Pensa che era anche stata qui su mio invito!

Offline Vicus

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #5 il: Marzo 09, 2016, 01:39:48 am »
Ma non ha imparato niente! :cool2:
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Offline Angelo

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #6 il: Marzo 09, 2016, 01:45:47 am »
Ma non ha imparato niente! :cool2:

Certo che imparato qualcosa. E' diventata ancora più paracula e quindi ogni tanto mentre fa la femminista fa finta di parlare anche "di diritti maschili" (giusto per accalappiare qualche zerbino in potenza o qualche "confuso" ).
Con l'Uomo che resta tale, ossia con l'Uomo che ha dignità e segue i basilari valori dell'Umanità si ritrova ad essere perdente. Ultimamente però sta diventando pure divertente... Perchè è bello vedere persone che NON FREQUENTANO questo forum prenderla per il culo su "ilfattoquotidiano" quando se ne esce con le sue vaginate femministe spacciate per "anticapitalismo" e "R-Esistenze" ...  :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
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Gilbert Keith Chesterton

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #7 il: Marzo 09, 2016, 01:54:49 am »
Pensa che era anche stata qui su mio invito!

Quando venne sul forum fu divertente... Pure perchè per essere "la capessa" di un certo numero di "compagne femministe" ha dimostrato un'ignoranza così profonda su alcuni temi da risultare monumentale. Ecco perchè lei e le sue amichette erano e saranno sempre costrette a censurare il pensiero razionale... Farebbero colossali figure di merda (come stanno facendo su "ilfattoquotidiano" lei e altre "sagge" femministe )...

In più, e questo le qualifica come viscide e parassite, NON DICONO NULLA CONTRO I MUSULMANI ESTREMISTI. ZITTE, MUTE. INSOMMA, FEMMINISTE. VIGLIACCHE. PARACULO. PARASSITE. FEMMINISTE. E ricordo alle femministucole che ogni tanto mi leggono... La mia faccia è sul web perchè è "pulita". Adesso andate a fare qualche pisciata "antifascista" con le maschere, per le strade italiane, contro il patriarcato.   

P.s.

Ricordati, cara siciliana, cara Enza, che quelle parole che scrivesti sui napoletani prima o poi saranno ricordate da tanti napoletani. Perchè vedi, gli Uomini non dimenticano. Soprattutto quando chi sputa merda è sempre dello stesso Sud.

https://femminismo-a-sud.noblogs.org/post/2007/12/31/porno-partenopei/


« Ultima modifica: Marzo 09, 2016, 02:05:10 am da Angelo »
Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #8 il: Marzo 09, 2016, 02:31:07 am »
Comunque un'altra "saggia", una femminista veramente divertente è sicuramente questa tipa, tale Erica Vecchione. Fatevi due risate e soprattutto leggetevi i commenti (soprattutto quelli indirizzati al marito che si è fatto castrare per desiderio della moglie**).

http://www.ilfattoquotidiano.it/2016/03/08/8-marzo-alle-guerriere-che-si-rialzano-dal-fango/2527428/


In Italia nel quasi 80% dei casi di suicidio si tratta di uomini. Nei paesi occidentali le donne soffrono di disturbi psichici, come la depressione, un 20-40% in più rispetto agli uomini, le statistiche ci dicono che le donne hanno tendenze suicide in percentuale maggiore.

Alla fine però non si tolgono la vita. Gli uomini che si suicidano lo fanno per cause legate alla perdita del lavoro, motivi economici, alcol. Quello che le statistiche non dicono ma che qualsiasi donna sa è che il contenitore di sofferenza presente in ogni essere umano, nelle donne è più grande. Praticamente incolmabile.

Le donne sono abituate da sempre, a ogni latitudine, a sopportare di più. Sopportano di tutto. Fino a quando qualcuna decide di svuotare quel contenitore.

T. ci ha voluto credere. Per davvero. Sua figlia non era ancora uscita dalla pancia che già il marito teneva un pied-à-terre dove portare l’amante. Diceva che aveva bisogno dei suoi spazi, per capire veramente chi fosse. Ci ha creduto anche quando l’amante numero uno ha lasciato il posto alla numero due. E poi la due alla tre. Così per vent’anni. Prima della mente è stato il suo corpo a darle coscienza che era ora di smettere, fare l’amore era diventato impossibile, doloroso. Bisognava tornare a casa, una buona volta. T. è single da anni, il suo unico rimpianto è quello di non averlo lasciato prima.VIOLENZA CONTRO DONNE675

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D. ne ha prese. Ma proprio tante. Mazzate, schiaffoni, insulti da riempirci uno stadio. E’ più facile illudersi che il tuo compagno possa cambiare piuttosto di ammettere di aver sbagliato tutto, ricominciando da capo ammaccata e spolpata. Nell’ostinarsi a non riconoscere il proprio carnefice, è quasi automatico incolpare se stesse per qualche futile mancanza o arrendevolezza. Quasi a giustificare che in fondo, la sottomissione è un dovere da meritarsi. Quando in una mattina di aprile D. ha capito che anche lei era degna di qualcosa di più, ha raccattato qualche giocattolo, alcuni vestiti, la sua borsa in finta pelle e ha chiuso la porta alle spalle. La porta non era affatto pesante come credeva. E adesso D. riesce persino a sentire il profumo dei fiori.

C. si è sposata giovane, quello di lui è stato l’unico corpo che abbia conosciuto. Quando lui lavorava in fabbrica, lei studiava per diventare insegnante. Dei due, lei era quella buona a niente. Incapace persino di preparare una buona pasta con panna e prosciutto cotto, le veniva sempre troppo asciutta, diceva lui. E’ intelligente C., a scuola era la prima della classe ma su di lei tutti hanno puntato poche lire. Valeva nulla, diceva lui. Troppo grassa, quasi goffa. Quando le urlava dietro, a fine giornata, era spesso ubriaco o drogato. Quando C. ha scoperto che lui, invece di lavorare fuori città, se la spassava con una barista dell’autogrill ha capito che una finestra si era aperta ma non lo sarebbe stata per molto. E’ tornata dai suoi, ora vive con sua figlia nella stessa cameretta di quando era ragazzina. E’ durissima ripartire da zero, soprattutto quando sua figlia le domanda quand’è che torneranno a vivere con papà. Lei sa che questo non accadrà, perché se suo padre non è cambiato in vent’anni, non potrà farlo ora. Ma questo non può raccontarlo a sua figlia.

Si è tutti un po’ più capaci di essere impavidi da giovani, quando la bellezza e il corpo ti sostengono. Sfidiamo le battaglie che ci attendono all’orizzonte con la leggerezza degli anni. Ricominciare quando il futuro significa possibilità ha un sapore dolce. Col peso delle stagioni diventa facile convincersi che le nostre disillusioni siano il frutto dei nostri sbagli senza rimedio.

Le donne che a quarant’anni cambiano il finale della sceneggiatura e con cieco vigore si rialzano dal fango sono eroine dei nostri tempi. Si consegnano al mondo scommettendo unicamente sulla forza delle loro gambe e la fibra del loro coraggio. Nei loro occhi brucia la fiamma dell’ostinazione, capace di riempire il pozzo della solitudine e della paura, in barba alle convenzioni. Quando tutto viene a mancare, si può trovare conforto nelle parole di Nina Simone, e cullarsi nel pensiero che in fin dei conti “rimane la libertà, rimane la vita, ed è bene tenersela stretta”.

Auguri guerriere.















**

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/01/14/vasectomia-cronaca-di-un-intervento/1336652/

In questo spazio ho parlato altre volte dell’argomento spinoso (ma solo da noi) della vasectomia, sterilizzazione maschile tecnicamente legale in Italia ma che all’atto pratico non viene quasi mai esercitata.

La questione ha sollevato un polverone di insulti e sdegno da parte di tanti uomini, ma anche l’interesse di molti altri che discretamente, in privato, mi hanno contattata per saperne di più.

Per chiudere il cerchio, rassicurare ancora una volta coloro che si ostinano a sbandierare la lesa virilità, ma soprattutto diffondere nella speranza che un domani possa diventare una realtà anche italiana, vi racconto di seguito cosa succede realmente.

Traverse City, Michigan: la clinica urologica è in un edificio non lontano dal luogo dove si tiene ogni anno il Festival del Cinema fondato da Michael Moore, in una via parallela al lago.

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La prassi vuole che il paziente si presenti per un incontro informativo qualche giorno prima dell’intervento. Qualche reciproca domanda e viene infine rilasciato un plico di fotocopie con le linee guida sull’operazione. “Visto che vieni da così lontano, mi prenderò un’ottima cura di te”. E così dicendo, l’urologo poco più che trentenne, si congeda.

E’ possibile farsi prescrivere un ansiolitico, da prendersi prima della vasectomia (e quasi tutti lo accettano), ma mio marito preferisce fare senza.

Nelle avvertenze ricordano di tenere in casa una borsa del ghiaccio o in assenza, la famosa borsa di pisellini surgelati (che diventa per ovvi motivi la battuta più frequente tra quelli che si sono sottoposti a vasectomia). Bisogna restare a riposo durante le successive quarantotto ore, non sollevare pesi e niente sesso per una settimana. Per un decorso veloce è importante attenersi a queste poche regole.

Il giorno dell’intervento ci fermiamo a comprare un sospensorio sportivo, che da profana dell’attività fisica mi sembra più adatto a una festa sadomaso. Anche un paio di mutande aderenti vanno benissimo, basta non presentarsi coi boxer.

Ci registriamo e paghiamo in anticipo. Il prezzo senza assicurazione non è cheap: novecento dollari. In Inghilterra, altro paese dove la pratica è diffusissima, il prezzo medio nazionale è ottocento sterline ma ci sono ospedali dove ne chiedono solo 275.

Mio marito è tranquillo, forse sono io la più agitata. Nella sala d’attesa ci sono più che altro anziani con problemi alla vescica.

Dieci minuti e chiamano il suo nome, entra da solo. Racconta l’urologo che di solito le donne presenti all’operazione sono quelle sposate da meno tempo, nelle coppie insieme da anni la moglie resta fuori.

Nella stanza c’è solo il dottore, l’infermiera resta fuori. Prima viene depilato e poi gli viene iniettata l’anestesia locale.

Nella stanza la radio sta passando Darlington County di Springsteen. “Non sai quante volte capita di ascoltare Girls just want to have fun mentre sto procedendo con una vasectomia”. E’ probabile che la battuta abbia visto l’alba un bel po’ di tempo fa, ma sortisce ugualmente l’effetto sperato.

“Ho parlato di te al mio collega, del fatto che sei venuto dall’Italia per fare l’operazione. Dice che è la storia migliore sulla vasectomia che abbia mai sentito”. Il dottore è loquace ma intanto procede sicuro. “Hai l’anatomia perfetta per questo tipo di intervento!”

Il primo testicolo è finito. C’è un momento preciso, questione di un secondo, in cui sente un po’ di dolore. Poi più nulla. Non ci sono punti. Si tratta di un forellino grande come la punta di un ago, effettuato tramite la pinza chirurgica. Ad occhio nudo si vede e non si vede.

L’operazione è finita: sono passati tredici minuti. Mio marito farebbe volentieri altre due chiacchiere ma il dottore lo lascia da solo, deve continuare con le visite.

L’infermiera esce per dirmi che va tutto bene e che tra poco potrò rivederlo. Non sono nemmeno riuscita a finire un capitolo del nuovo libro di Nick Hornby. Nella mia testa avevo immaginato la scena di mio marito che a passo incerto, claudicante, esce dall’ambulatorio, un po’ come dopo il parto si ritorna in camera sulle proprie gambe.

Ma quando la porta si apre mio marito è identico a prima, cammina come prima, si muove come prima, è bello come prima. E sorride compiaciuto. Nei due giorni che seguono resta in poltrona a guardare più Nba di quanta ne vede in tutta la stagione, mentre io servo pasti caldi, birra ghiacciata, vino al calice.

Quanto mi sarebbe piaciuto avere lo stesso trattamento dopo i parti! C’è un piccolo livido su un testicolo ma nessun gonfiore, né dolore. L’aspetto sessuale è rimasto inalterato.

Dopo una ventina di eiaculazioni si potrà effettuare uno spermiogramma per attestare l’assenza di spermatozoi nel liquido.

Mia figlia mi prende da parte, vuole avere anche lei una confezione di piselli da mettere “sulla pancia”. Riesco a convincerla che non è una buona idea.

Un giorno le spiegherò meglio cosa è successo, e spero che per allora anche suo marito sarà così illuminato da ripetere – in Italia – la gentilezza che suo padre ha fatto a me.

Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro.

Gilbert Keith Chesterton

Offline Rita

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Re:La "civilissima Germania" amata dalle femministe nostrane...
« Risposta #9 il: Marzo 09, 2016, 09:28:38 am »

C. si è sposata giovane, quello di lui è stato l’unico corpo che abbia conosciuto. Quando lui lavorava in fabbrica, lei studiava per diventare insegnante. Dei due, lei era quella buona a niente. Incapace persino di preparare una buona pasta con panna e prosciutto cotto, le veniva sempre troppo asciutta, diceva lui. E’ intelligente C., a scuola era la prima della classe ma su di lei tutti hanno puntato poche lire. Valeva nulla, diceva lui. Troppo grassa, quasi goffa. Quando le urlava dietro, a fine giornata, era spesso ubriaco o drogato. Quando C. ha scoperto che lui, invece di lavorare fuori città, se la spassava con una barista dell’autogrill ha capito che una finestra si era aperta ma non lo sarebbe stata per molto. E’ tornata dai suoi, ora vive con sua figlia nella stessa cameretta di quando era ragazzina. E’ durissima ripartire da zero, soprattutto quando sua figlia le domanda quand’è che torneranno a vivere con papà. Lei sa che questo non accadrà, perché se suo padre non è cambiato in vent’anni, non potrà farlo ora. Ma questo non può raccontarlo a sua figlia.


nessuna si fa due domande sul fatto che, evidentemente, sua figlia stava meglio col padre.  E, di conseguenza, potrà anche essere un pessimo marito, ma probabilmente è un bravo padre?
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