Armi al fosforo contro la popolazione del Donbass.
Come sempre le antifasciste femministe stanno zitte. Piccole, servili, leccapalle del potere. Onore al ragazzo italiano che lì nel Donbass informa gli italiani di ciò che avviene lì. Naturalmente le "antifasciste" vedono il fascismo solo dove il padrone gli dice di vederlo. Altrimenti zitte e mute come pesci. Ho evidenziato un passaggio che spesso ricorre tra i combattenti del Donbass. Loro combattono pure contro le luride porcate gender oltre che, naturalmente, per difendere la propria vita e quella dei loro cari.
http://sakeritalia.it/europa/ucraina/la-sporca-guerra-armi-al-fosforo-contro-il-villaggio-di-zholobok/ VNR: Ci troviamo nel villaggio di Zholobok, un altro dei punti più colpiti della Repubblica Popolare di Lugansk. Siamo di fronte a questo edificio che è stato bombardato l’altro ieri. Vedete che in seguito all’esplosione è andato a fuoco… Si vede ancora il fumo che sale dalle macerie. In questa casa abitava una signora con il nipote, una famiglia che fortunatamente nel momento dell’impatto dell’ordigno non era in casa. Questo edificio, come molti altri, è stato coinvolto pesantemente dagli attacchi delle forze ucraine che si trovano qua a 600 metri di distanza. Nonostante sappiano ed abbiano la certezza che si tratta di un villaggio abitato, continuano a sparare su queste posizioni.
VNR: Qual’è l’obiettivo degli attacchi con colpi di mortaio dei Polacchi?
Soldato 1: E’ una isteria primitiva, perché non servono a niente e sotto l’effetto di alcool sparano dove capita. Vediamo che manca coordinazione, né aprono il fuoco mirando ad obiettivi precisi. Per questo, grazie a Dio, siamo tutti sani e salvi. Gli ucraini invece sparano regolarmente sul centro abitato e con le colonne di fumo che si levano dalle case colpite si orientano per intensificare gli attacchi che crescono di diverse volte su quel territorio.
Io sono un separatista, io sono terrorista, e così via. Ma da questa terra di Donetsk, del Donbass non sono mai andato via. Qui c’è la mia Patria, la mia casa natale, la mia famiglia, i campi che ho lavorato, ho ampliato e ho migliorato con il mio impegno.
Poi è arrivata questa forza feroce che mi ha detto che io in tutto questo tempo ho vissuto in modo sbagliato, che i gay pride sono cose normali… La corruzione è aumentata di scatto follemente verso gli standard europei. E questo per me è inaccettabile, così come tanti altri fatti che si potrebbero elencare.
Loro sono già all’isteria e sparano tutto quello che gli è rimasto nei depositi, non guardando nessun accordo e non rispettando nessuno a questo mondo. Questa è la situazione del loro governo. In questo caso, questo ordigno prima dell’esplosione emana una specifica nebbia che, se inalata dai combattenti, comporta l’ustione delle vie respiratorie.
Soldato 2: Questi ordigni sono quelli concepiti ancora nella guerra del 1943. All’interno contengono un innesco chimico che al contatto con il terreno entra in funzione da solo. Per la maggior parte, essendo sistemi molto vecchi, svolgono la funzione delle mine diffondendo schegge e bruciando sul posto, mentre se entrano in funzione espellono subito il contenuto. I più pericolosi sono gli ordigni al fosforo rosso, che se respirato mentre brucia può portare all’ustione dei polmoni.
Soldato 1: [bussa alla porta di una casa] Signora! Nonnina! Non si affretti, l’aspettiamo! [la signora esce] Dove abitava? Perché oggi vive qui?
Signora: Disgraziati! L’hanno bruciata! Hanno lanciato due bombe al fosforo qua vicino… Prima una, un giorno, e l’altra, il giorno dopo, e l’hanno bruciata.
VNR: E voi eravate nella casa quando è successo?
Signora: E dove?
VNR: E come vi siete salvati?
Signora: Erano le sette ed ho sentito dei rumori e un’esplosione… Tante esplosioni. E ho detto: “Tol’ka, si sente bruciare, probabilmente stiamo andando a fuoco” – ero con mio figlio- “prova ad andare subito di sopra, e di corsa” e lui: “Si stiamo bruciando! C’è un piccolo corridoio, e da quella parte è partito l’incendio. Abbiamo iniziato a portare subito fuori le cose… E’ arrivato Vovka, anzi… la vicina, Olga Mihailovna e Vova. Anche loro hanno iniziato a portare fuori le cose e poi sono arrivati i ragazzi dell’Armata Rossa, no, non dell’Armata Rossa, mi sono confusa, beh… diciamo i miliziani… al vecchio modo, si la LNR [Repubblica del Popolo di Lugansk] Anche loro hanno iniziato ad aiutare. Hanno rotto le finestre con i mitra ed hanno iniziato a buttare fuori le cose. Bruciava con fiammate… Era una mina incendiaria, non so. Bruciava con una forza che è andato a fuoco tutto. Cosa ci hanno buttato dentro, io non lo so. Oggi ero nell’orto ed ho trovato il buco di una mina o di non so quale arma sia. C’è un buco come se ci fosse una talpa che scava, e non ci sono altri segni.
Militare: Ce lo può fare vedere? Per verificare che non sia esploso.
Concludiamo così il nostro viaggio nel villaggio si Zhelabok, dove abbiamo constatato anche l’impiego di armi al fosforo da parte dell’esercito ucraino, armi al fosforo che sono state dimostrate e riscontrare anche dalle analisi di laboratorio, i reperti ottenuti sono stati consegnati anche agli ispettori dell’ OSCE, che si occupano di monitorare la situazione nel sud est ucraino, però a quanto pare nessuna iniziativa è stata intrapresa nei confronti dell’esercito ucraino, perché continuano ogni giorno a bombardare con queste armi, con le solite, con le armi al fosforo, con calibri vietati dagli accordi di Minsk, e tutto questo sembra non avere fine. La gente che abbiamo incontrato in questo villaggio non ne può più ma non ne vuole sapere neanche di andarsene dalle proprie case.
* Reporter, LNR Today Italia