http://www.ilmattino.it/spettacoli/musica/carmen_consoli-1596992.htmlCarmen Consoli: «Non voglio la parità ma la supremazia delle donne. Le napoletane? Sono rock»In camerino al trucco, sparsi sulla consolle, non ci sono piumini e cipria ma un piatto abbondante di julienne di verdure e frutta con al centro un pinzimonio. Mancano pochi minuti all'uscita sul palco e si ricarica con "il buono della nostra terra", assicurando però di non aver ceduto al vegan. Carmen Consoli è una metrica costante, poesia in ogni discorso, anche quando parla del giornalismo italiano, "castrato, che si affida agli slogan". E che andrebbe "aiutato". Può dirlo con cognizione, lei che molto deve proprio ad un giornalista, Michele Santoro, che la lanciò coinvolgendola in un tributo a Mia Martini.
A Napoli è come se fosse nella sua Catania. "Anche in Sicilia - racconta - subiamo la supremazia culturale partenopea, sono cresciuta con il mito della musica napoletana, con Murolo e Carosone". E poi ci sono i neomelodici , che le ricordano alcuni quartieri di Catania, "via Plebiscito a cui sono affezionata. Quando ci vado - rivela -mi piace chiudere gli occhi, fantasticare e canticchiare anche i neomelodici". Pubblico commosso al Teatro Augusteo, dove la "cantantessa", come ama definirsi, si è esibita ieri sera, raggiunta da fan provenienti da ogni parte di Italia. Non ha rimpianti, nessuna nostalgia "se non per le persone care scomparse" e guarda al futuro credendo anche nelle nuove forme di affermazione degli emergenti: "Ammiro - dice - chi esce dai talent. Se esci da lì sei il più bravo e il più forte. E sai affrontare il pubblico".
La paura non sembra appartenerle e con la nuova band quasi interamente al femminile, "al punto che gli unici tre uomini invocano le quote azzurre", è una presa di potere delle donne. Oggi il "femminellismo" ha un'accezione deviante. Gli "-ismi" sono un'esasperazione dei concetti. Se femminismo - aggiunge - "vuol dire combattere per la parità dei diritti tra i sessi, allora non sono femminista. Io voglio la supremazia delle donne, sostengo che le donne debbano avere più diritti degli uomini". E rintraccia nelle napoletane una forma di matriarcato radicato: "Sono rock", sostiene e racconta:
"Mia nonna Carla era del Vomero ma cresciuta a Treviso. Ebbene lei comandava. Per rock si intende ciò che destabilizza: mia nonna destabilizzava perché era una donna che gestiva lo stipendio di mio nonno. Il maschio porta l'assegno ma la donna decide come spenderlo. Stessa cosa mia nonna siciliana, donna Carmela. Comandava tutto. Le nostre nonne del Sud erano più moderne di noi: perché erano in controtendenza. Prima c'erano i femminicidi al contrario: donne importanti citate in giudizio per aver percosso il proprio uomo. Le donne di un tempo avevano un controllo della società matriarcale".Nonostante l'attesa per un bis finale con "Quello che sento", la "cantantessa" ha salutato quindi il pubblico partenopeo "ingordo" delle sue canzoni con "Confusa e felice". Molti i cambi di scena, i giochi di luce, natura e racconti nel nuovo tour. L'artista, dopo i successi del live estivo nei grandi festival rock della penisola, sorprende ancora e torna nell'atmosfera emotivamente coinvolgente del teatro con una formazione arricchita di strumenti e musicisti.
Il teatro è una scelta artistica ricorrente nella carriera di Carmen, una scelta a lei cara perché la più adatta a ricreare uno scambio quasi confidenziale con il pubblico, una dimensione intima che induce al racconto: le sue canzoni sono infatti storie in musica, ricche di personaggi e situazioni narrative, come testimoniato anche nel recente album "L'abitudine di tornare".
E al racconto e ad una scena familiare e fantastica insieme sono ispirate le scenografie che si alterneranno durante lo spettacolo: pedane concave come libri su cui gli strumenti acustici suonano come sospesi nell'aria; specchi che riflettono la platea inglobandola nella scena; tantissime piante, tracce di una natura che irrompe nella quotidianità.
Con la voce e la chitarra di Carmen, sul palco gli amici e musicisti storici come Massimo Roccaforte alla chitarra, Roberto Procaccini tastierista (e produttore) della scena romana, Fiamma Cardani alla batteria e Luciana Luccini al basso - che l'hanno già accompagnata nei due tour de "L'abitudine di tornare" - e anche Adriano Murania, eccellente polistrumentista e primo violino del Teatro Bellini di Catania, Valentina Ferraiuolo, tamburellista del progetto le Malmaritate, prodotto dalla Narciso, e Claudia Della Gatta, violoncellista avvezza alle incursioni teatrali. Il disegno e la scena sono di Paolo Fossataro. Dopo una "data zero" a Foligno il 16 gennaio 2016 (Auditorium San Domenico), il tour “Carmen in Teatro” è partito da Roma il 20 gennaio (Auditorium della Conciliazione) e attraversa tutta l’Italia per i prossimi mesi.
Il tour "Carmen Consoli in Teatro" è prodotto da Francesco Barbaro per OTR Live e organizzato a Napoli da Promo Music di Germano Paone e Antonio Palmieri.