Che ci si creda o no, qui parlo di porno perché ritengo che rammollisca molti uomini. Chi fa sport sa che non contribuisce all'efficienza fisica, né alla socializzazione, almeno per quei molti uomini che hanno rapporti solo con uno schermo.
Chi vuol vedere a tutti i costi moralismo in questo, non noterà che non ho mai detto una parola in negativo sulla prostituzione, perché non è questa la sede.
Questa direi che è la sede per parlarne bene.
Il porno, come la droga (e il porno lo è) non è una ribellione al femminismo: è messo lì dal sistema per rincitrullire la gente.
Assolutamente d'accordo, pensiamo solo all'esaltazione mediatica di Rocco Tano vulgo Siffredi, neanche fosse un santo, un eroe, o un medico che salva le vite... è un povero coglione che sa fare quello che sanno fare tutti, anche i molluschi marini, e lucra sulla debolezza dei pipparoli col beneplacito dei poteri forti.
La verità è che la prostituzione è sempre esistita per un motivo semplice: la domanda maschile di sesso è molto superiore all'offerta femminile, e ciò molti fanno finta di non saperlo, ma scusate pensate veramente che la cinquantenne o sessantenne
media sia trombabile?
Come ben diceva Schopenhauer, la bellezza femminile, che tanto ci attrae, è una risorsa della Natura per perpetuare sé stessa, e perciò andare con una donna non mestruata secondo il buon Arturo è cosa contro natura.
Allora entra in gioco la prostituzione, la quale ha sempre avuto nonostante le apparenze un còmpito di conservazione sociale, e infatti tradizionalmente auspicata o perlomeno tollerata dalla Chiesa; cioè sarà meglio per il matrimonio che il marito, che dopo qualche anno sarà stanco sessualmente della moglie, abbia lo svuotatio pallorum con una puttana ogni tanto piuttosto che vada a fare disastri in giro con altre donne?
Più mignotte e meno pippe, e il mondo sarà migliore.