Milano, 21 apr. (askanews) - "Sono contenta, si vede che quello che ho fatto ha toccato la mente e il cuore dei giudici". Così Martina Levato ha illustrato al suo difensore, l'avvocato Alessandra Guarini, il proprio stato d'animo dopo la decisione dei giudici della Corte d'Appello di Milano di ridurre, da 14 a 12 anni di carcere, la condanna che le era stata inflitta nel primo grado di giudizio per l'aggressione con l'acido a Pietro Barbini.
Se infatti l'ex bocconiana davanti ai giudici del processo di primo grado aveva tentato di scagionare Alexander Boettcher, addossandosi tutta la responsabilità per il blitz con l'acido del 28 dicembre 2014, nel processo d'appello ha cambiato versione: si è definita "vittima" e "succube" del suo ex amante, accusando apertamente Alex di aver svolto il ruolo di "regista" e "pianificatore" di tutte le aggressioni con l'acido messe a segno dalla cosiddetta "coppia diabolica".
"Ci fa piacere - è stato il commento dell'avvocato Guarini - che la Corte abbia riconosciuto il diverso ruolo di Martina rispetto a quello, più grave, di Alex e che abbia conseguentemente rimodulato la pena. Finalmente così si spiegano meglio i fatti, il che vuol dire fare giustizia e restituire alla vittima anche un pezzo di verità".
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