In questi giorni l’inutile insignificante ed impotente parlamento europeo, che costa un sacco di soldi allo scopo di produrre esclusivamente aria fritta, ha discusso in seduta plenaria della possibilità di eliminare l’ora legale, pur non avendo chiaramente nessun potere in merito alla questione.
Così tanto per “passare il tempo”, appunto per restare in tema.
Ora, già presentare la questione in questi termini, cioè se eliminare o meno l’ora legale, significa presentare il problema sotto una falsa luce, ingannevole e fuorviante, con l’unico scopo di creare due fazioni più o meno paritarie, tra chi è a favore dell’ora solare e chi è a favore dell’ora legale, impedendo così all’opinione pubblica di afferrare il nocciolo della questione, e lasciare così le cose come stanno.
Tanto per dire, se vogliamo essere precisi, tutte le ore sono solari, visto che il sole sta sempre dove deve stare infischiandosene delle nostre convinzioni, e contemporaneamente tutte le ore sono legali perché comunque l’orario ufficiale è sempre una convenzione tra gli uomini utilizzata per comodità.
Perciò se si inizia già con una domanda sbagliata non si potrà che ottenere una risposta senza senso, un trucco verbale voluto allo scopo di impedire di comprendere la questione nella sua reale portata e nelle sue effettive conseguenze.
Il problema infatti non è scegliere tra ora solare od ora legale, bensì scegliere tra orario unico, come è sempre stato fin dalla notte dei tempi, e cambio orario stagionale, come accade da qualche decennio.
Cioè la questione riguarda se si è a favore o contrari al cambio orario primaverile/autunnale.
L’adozione di questo idiota meccanismo è stata sempre giustificata con un ipotetico risparmio, che tra l’altro probabilmente nemmeno c’è, ma in realtà ha come scopo quello di interrompere la graduale e naturale anticipazione della sveglia mattutina da parte degli uomini che si verifica spontaneamente durante il periodo primaverile, essendo il ritmo sonno\veglia legato al rapporto luce\buio, a causa della produzione di melatonina effettuata dal corpo umano in relazione a questo rapporto.
Invece, diabolicamente, in primavera si impone, per legge, alle persone di alzarsi di colpo un’ora prima, seducendole con l’idea di maggiore luce al pomeriggio, con lo scopo in realtà di spezzare ed interrompere la tendenza ad alzarsi gradualmente prima, sviluppata in millenni di evoluzione, in rapporto sincronico con il levarsi del sole, quindi con l’alba reale, per far si che le persone, confuse da questo nuovo meccanismo, non abbiano più come riferimento le sensazioni ed i ritmi del proprio corpo, legati alla natura, ma l’orario legale ufficiale, nuovo falso e temporaneo, e finiscano con accettare ed assuefarsi ad utilizzare il maggiore tempo\ore di veglia rispetto all’inverno, in attività serali.
Inoltre va evidenziato che l’eventuale risparmio non deriva e non potrebbe mai derivare in modo semplice ed automatico dalla “splendida” idea del cambio orario, ma come è normale che sia, il risparmio sarà sempre il risultato di uno sforzo|rinuncia, e non potrebbe essere altrimenti.
La persone si alzano un’ora prima, e si presume che si dovrebbero coricare un’ora prima, ed in questo “sacrificio”, e solo così, ci sarebbe l’eventuale fonte di risparmio, tralaltro quantificato in 70 milioni di euro l’anno, quindi un euro a persona.
Tanto casino per nulla, in pratica, pur essendo in realtà solo un bluff essendo il risparmio chiaramente un finto obiettivo.
E comunque, se proprio ci tengono, il risparmio lo si potrebbe ottenere, ed anche maggiore in termini di denaro e di utilità sociale, semplicemente abolendo l’ inutile parlamento europeo, che così non dovrà più perdere “tempo” a discutere di questi problemi.