Tra le tante vaginate che mi fanno "sorridere" delle femministe, c'è la solita tesi secondo la quale il lavoro renderebbe liberi(e), indipendenti, autonomi(e), etc.
Sì, d'accordo, tutto
bellissimo; del resto è chiaro che in una cosiddetta società civilizzata senza denaro in tasca sei sostanzialmente morto.
Peccato, però, che la stragrande maggioranza dei lavori siano (e sono) una condanna a vita, diciamo pure una sorta di schiavitù da cui
ti liberi solo quando sei già con un piede nella fossa (se a quell'età si arrivi,* ovvio).
Peccato che le troppe responsabilità possano causare forti stress, problemi psicologici, infarti e quant'altro.
Peccato che "stare sotto padrone", dicasi pure dipendere per decenni da qualcun altro e parimenti svolgere lavori di merda, essere sfruttati, nonché retribuiti con una paga altrettanto di merda, non sia affatto meglio che fare le casalinghe ed essere "schiave" (?) del marito.
Ma andassero a cacare queste irrecuperabili deficienti.
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Tanto per restare nel mio ambiente (sono un geometra): queste dementi hanno idea di cosa significa lavorare in un cantiere?
Sanno cosa vuol dire per un muratore andare in pensione all'età di
67 anni, dopo averne passati
oltre 50 a faticare come una bestia?
https://www.bergamonews.it/2017/07/30/muratori-in-pensione-a-67-anni-bergamo-in-testa-per-le-richieste-di-anticipo/260913/Nei cantieri bergamaschi, e più in generale in tutta Italia, la situazione è la stessa. Ventitré mila sono gli operai over 63 anni iscritti alle casse edili dello Stato. Vorrebbero solamente ottenere l’agognata pensione, ma l’attesa è prolungata fino ai 67 anni.
Protagonisti sono i muratori bergamaschi, mestiere simbolo della nostra provincia in Italia, e non solo. Negli anni migliaia di bergamaschi hanno lavorato nei cantieri della nostra provincia, e ora si ritrovano ad aver passato i 60 e non aver speranza di un immediato pensionamento.
Fulcro della questione è la continuità contributiva che, diversamente da altri settori, nell’edilizia è un’eccezione. Un muratore non lavora infatti per quindici settimane all’anno; essendo un lavoro all’aperto le condizioni meteorologiche incidono notevolmente. Addirittura sono ancora in attività oltre ottomila lavoratori in tutta Italia perché non hanno contributi sufficienti alla pensione di vecchiaia. Così decine di migliaia di lavoratori non possono beneficiare dell’Ape sociale mancando il requisito di almeno sei anni continuativi di contributi nell’arco degli ultimi sette.
Strada bloccata anche per l’altra modalità di pensione anticipata, quella dei “lavori usuranti”. Infatti nelle attività di edilizia considerate usuranti rientrano infatti solamente quelle con turnazione notturna o in spazi ristretti come cave o gallerie.
Il problema principale è il fatto che il fisico a 65 anni non è quello di un ventenne. Fare il muratore è un lavoro duro e faticoso. Il rischio di infortuni è sempre alto, soprattutto se a lavorare è un ultra sessantenne. Basti pensare che oltre il 20% delle morti sul lavoro avvenute in cantiere riguarda gli over 60.