Autore Topic: Marco Pannella  (Letto 3340 volte)

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Offline Vicus

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Re:Marco Pannella
« Risposta #15 il: Maggio 22, 2016, 01:28:07 am »
Che poi fosse stato una persona perseverante questo è vero, ma non dimentichiamo che il tempo gli è stato favorevole e con una massa già lobotomizzata il lavoro è stato facile.

Se la società fosse stata come una volta, il suo pensiero non avrebbe attecchito. Un giullare istrione privo di flemma poteva essere solo esaltato dal mondo di oggi.

Ecco chi era:


È grave Marco Pannella, il più “femminista” dei politici italiani

http://www.consumatrici.it/19/05/2016/attualita/politica/00061712/e-grave-marco-pannella-il-piu-femminista-dei-politici-italiani


MA E' MAI STATO GARANTISTA DEGLI UOMINI?

Non mi pare che si sia mai battuto per loro.

Specie quando chi dovrebbe parlare tace o addirittura lo incensa. Se mai ha cambiato la condizione maschile è stato in peggio. Che almeno qui, dove due più due fa ancora quattro, abbia la sua damnatio memoriae.
« Ultima modifica: Maggio 22, 2016, 09:56:07 am da Vicus »
Noi ci ritroveremo a difendere, non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto.

Online Frank

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Re:Marco Pannella
« Risposta #16 il: Maggio 22, 2016, 09:31:03 am »
https://giulianoguzzo.com/2016/05/21/e-il-partito-radicale-di-massa-bellezza/

Citazione
E’ il Partito radicale di massa, bellezza

21 sabato Mag 2016
Posted by giulianoguzzo in filosofia   

Il coro pressoché unanime seguito alla morte di Marco Pannella, non ancora sepolto e già risorto nelle celebrative e nostalgiche parole di politici, giornalisti e – addolora dirlo – persino sacerdoti ed alti prelati, è qualcosa di troppo vasto e imbarazzante, per impedire a chiunque di cogliere che si sta celebrando la nascita di un nuovo, travolgente soggetto politico: il PRM, il Partito Radicale di Massa. Previsto con enorme anticipo, su tutti, dal grande Augusto Del Noce (1910–1989) nel suo Il suicidio della rivoluzione (1978) – in cui spiegava che «l’esito dell’eurocomunismo» non avrebbe potuto «essere che quello di trasformare il comunismo in una componente della società borghese ormai completamente sconsacrata» -, il PRM non è solo un soggetto politico nuovo ma del tutto monopolizzante, che oltre a superare sta annientando quel che resta di Destra e Sinistra inglobandole sotto le insegne del Pensiero Unico.

Dell’esistenza di questo Partito – esistenza oggi constatabile sulla base di tantissimi elementi, primo fra tutti l’impressionante prossimità che, a livello parlamentare, le forze politiche fanno registrare sui temi etici, sui quali le divisioni sono, salvo rarissimi casi, pura finzione – si vociferava da tempo, ma il decesso del suo italico profeta è stata l’occasione della fondazione ufficiale. Del resto, solo con una morte poteva esordire un Partito che di morte odora lontano un miglio, radunando tutti i favorevoli all’aborto di Stato, alla fecondazione extracorporea, alla legalizzazione delle cosiddette droghe leggere nonché – per restare in tema – alla “dolce morte”, appunto. Ma la forza di questo nuovo soggetto non nasce solo dal numero dei suoi adepti, ma anche dal quello delle sue sedi territoriali. Quante sono? Quanti sono i suoi adepti.

Il PRM, infatti, è completo sia di una dimensione religiosa individualistica – condensata nel culto, come osserva il filosofo Marcello Veneziani, alla divinità cinica ed egoista di Kazzimiei – sia di un potere talmente esteso da non temere alcuna competizione elettorale. Del resto, che bisogno dovrebbe avere di elettori, un Partito che vanta già sudditi? Perché dovrebbe preoccuparsi del consenso, un Partito che controlla già coscienze omologandole su tutti i temi antropologicamente decisivi? Per quale ragione affannarsi a raccogliere iscrizioni quando si hanno già milioni di adesioni inconsapevoli e volontarie al tempo stesso? Il PRM non segue i sondaggi, non teme le urne, né i referendum costituzionali. Solo di una cosa ha enorme paura: della Verità, intesa come svelamento di tutte le menzogne sulle quali un’antropologia individualistica si sostiene propagando il verbo di Kazzimiei.

La forza della Verità – senza dubbio irresistibile – non deve però far credere che il PRM sia a rischio di sconfitta né, tanto meno, di scioglimento dato che il suo radicamento, oggi, è persino superiore alle previsioni di Del Noce, che probabilmente non immaginava un arruolamento massiccio, nel Partito, anche di uomini di Chiesa. Inoltre, la Verità – a differenza delle menzogne – abbisogna di testimoni, di gente disposta a perderci; ma la gente disposta a perderci per la Verità è oggi molta meno, purtroppo, di quella disposta a perdersi per il Partito. Viene così facile pronosticare, almeno nel breve termine, una ulteriore espansione di questa entità omologante, che seguiterà  orwellianamente a collezionare nuove reclute quasi agli stessi ritmi con cui colleziona errori. Tanto, il solo scopo che si prefigge è il Caos, lo svuotamento etico foderato di filantropia.


Non sentirete infatti mai esplicite parole d’odio o di rabbia da parte di uomini del Partito, non perché odio e rabbia oggi siano scomparsi – tutt’altro -, ma perché i sentimenti forti, qualunque essi siano, rischiano di rianimare l’elettroencefalogramma di una massa che deve essere anestetizzata, che non deve più vivere ma vegetare. Il PRM propone così una solidarietà al ribasso, uno stare insieme che sia coesistenza senza essere fratellanza, convivenza senza essere comunione, tutti insieme eppur tutti soli, senza radici né in Cielo né in terra: non in terra per non ricordarsi di avere una memoria da coltivare, non in Cielo per non sognarsi un futuro da costruire. Purtroppo per il PRM, però, l’uomo ha desideri più grandi delle sue minime necessità e, per quanto il Pensiero Unico prosperi come prospera oggi, ci saranno sempre alcuni con nostalgia di Verità, di cose grandi e pure. Una nostalgia destinata, un domani, ad incenerire il PRM, che finirà nel Nulla per cui si è sempre battuto.

Giuliano Guzzo

Online Frank

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Re:Marco Pannella
« Risposta #17 il: Maggio 22, 2016, 09:39:57 am »

Che poi fosse stato una persona perseverante questo è vero, ma non dimentichiamo che il tempo gli è stato favorevole e con una massa già lobotomizzata il lavoro è stato facile.

Se la società fosse stata come una volta, il suo pensiero non avrebbe attecchito. Un giullare istrione privo di flemma poteva essere solo esaltato dal mondo di oggi.

Più che sicuro.
E' chiaro che in altre epoche, o ancora oggi in altri luoghi, certi pensieri non avrebbero mai potuto attecchire.
Perché ciò accada deve esistere un terreno fertile.

(Ne parlavano anche alcuni vecchi della QM.)*


Citazione
Uomo assurdo come tutta la sua figura.

Per fortuna il tempo sistema tutto.
Come ho già avuto modo di scivere, non provo alcun dispiacere per la sua morte; come non proverò nulla del genere negli anni a venire, cioè quando scompariranno anche altri personaggi del mondo politico e intellettuale, che hanno fatto solo danni e che personalmente disprezzo profondamente.

Tempo al tempo; niente è per sempre.

@@

*
http://questionemaschile.forumfree.it/?t=6676667&st=15
Citazione
STRIDER*
view post Inviato il: 8/10/2006, 17:34


Citazione
(tanis70 @ 7/10/2006, 16:22)
Gli uomini di potere ci sono sempre stati, ma è solo dall'avvento del femminismo che hanno iniziato a comportarsi in modo da daneggiare tutti gli altri uomini.

E le guerre scatenate dai potenti per cui morivano uomini comuni, dove le mettiamo? E le responsabilità che dovevano assumersi in ogni caso (matrimoni, lavori ecc.), visto che le donne erano relegate in casa, anche se in parte ciò le ha preservate? Secondo me, attribuite un potere al femminismo che esso non ha, altrimenti avrebbe dovuto prendere piede anche 1000 anni fa; invece alcuni di voi dovrebbero capire che per far si' che determinati movimenti sopravvivano devono esserci condizioni favorevoli legate esse stesse alla modernità.
Ad esempio, i movimenti ambientalisti non avevano senso nel 1500, come del resto il rispetto dei diritti degli animali, cosa che fa ridere se inserita in un'altra epoca dove violenza e distruzione la facevano da padroni e dove si moriva per un nonnulla...
E comunque ripeto, perchè il femminismo non avanza nei Paesi Arabi non moderati? Semplice, perchè la democrazia là non esiste, anzi in Afghanistan i Talebani riprendono piede sempre di più... perchè il femminismo non fa nulla anche li'
?

Offline JAROD72

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Re:Marco Pannella
« Risposta #18 il: Maggio 22, 2016, 10:16:33 am »
Specie quando chi dovrebbe parlare tace o addirittura lo incensa. Se mai ha cambiato la condizione maschile è stato in peggio. Che almeno qui, dove due più due fa ancora quattro, abbia la sua damnatio memoriae.


Condivisibile.

Offline JAROD72

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Re:Marco Pannella
« Risposta #19 il: Maggio 22, 2016, 10:18:14 am »
Più che sicuro.
E' chiaro che in altre epoche, o ancora oggi in altri luoghi, certi pensieri non avrebbero mai potuto attecchire.
Perché ciò accada deve esistere un terreno fertile.

(Ne parlavano anche alcuni vecchi della QM.)*


Per fortuna il tempo sistema tutto.
Come ho già avuto modo di scivere, non provo alcun dispiacere per la sua morte; come non proverò nulla del genere negli anni a venire, cioè quando scompariranno anche altri personaggi del mondo politico e intellettuale, che hanno fatto solo danni e che personalmente disprezzo profondamente.

CONDIVIDO quello che dici frank. Nessuno merita niente, soprattutto gente simile.

Tempo al tempo; niente è per sempre.

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E le guerre scatenate dai potenti per cui morivano uomini comuni, dove le mettiamo? E le responsabilità che dovevano assumersi in ogni caso (matrimoni, lavori ecc.), visto che le donne erano relegate in casa, anche se in parte ciò le ha preservate? Secondo me, attribuite un potere al femminismo che esso non ha, altrimenti avrebbe dovuto prendere piede anche 1000 anni fa; invece alcuni di voi dovrebbero capire che per far si' che determinati movimenti sopravvivano devono esserci condizioni favorevoli legate esse stesse alla modernità.
Ad esempio, i movimenti ambientalisti non avevano senso nel 1500, come del resto il rispetto dei diritti degli animali, cosa che fa ridere se inserita in un'altra epoca dove violenza e distruzione la facevano da padroni e dove si moriva per un nonnulla...
E comunque ripeto, perchè il femminismo non avanza nei Paesi Arabi non moderati? Semplice, perchè la democrazia là non esiste, anzi in Afghanistan i Talebani riprendono piede sempre di più... perchè il femminismo non fa nulla anche li'
?