La 2.
I problemi dell'uomo italiano sono ovviamente diversi, ma il neofemminismo tende ad ingigantirli tutti quanti, influendo pesantemente su un aspetto fondamentale della sua esistenza.
Anche la donna è danneggiata dal neofemminismo, ma, per me, non se ne rende bene conto.
Si vedono molte donne, nei dibattiti televisini, che esaltano le presunte vittorie del neofemminismo. (ad es. ieri sera ad otto e mezzo). Peccato che tra loro, donne privilegiate (ricche, ben curate, di successo) se la cantano e se la suonano.
Bisognerebbe sentire come se la passano le molte migliaia (milioni?) di donne nè ricche, nè ben curate, nè di successo, magari divorziate, in perenne guerra con l'ex, con magari dei figli da accudire, coi genitori che si avvicinano alla dipartita e con la prospettiva di una pensione da fame. Anche per loro sarebbe tutto più facile, all'ìinterno di una famiglia stabile. Ma forse ci vorrebbe un uomo, a farglielo notare.
Ps.
Personalmente non credo e non crederò mai alla spiegazione "capitalismo" come origine e causa del neofemminismo. Una concausa, un fattore agevolante, ma nulla più. I ricchi si accodano, sfrutano le situazioni, nulla più. Il problema è politico, per me.
Se i capitalisti se la comandassero, La microsoft non sarebbe stata condannata dall'antitrust, Warren Buffett sarebbe minimo vicepresidente, Bill Gates potrebbe decidere sulle guerre presenti e future. Berlusconi non l'avrebbero fatto fuori. Nulla di tutto ciò è accaduto, accade e nè accadrà. Che un magnate diventi presidente è un'eccezione (e molto contestata), ma non una regola.
Il ricco è potente, ma non ha l'ultima parola. Se così fosse, probabilmente il genere umano non esisterebbe già più.