Quoto giuspal, la natura umana e' una costante per la quale l'uomo vede la donna come un fine mentre la donna vede l'uomo come un mezzo.
la donna si "innamora" solo di quegli uomini che gli possono fornire una qualche utilita', e finche' sono in grado di fornirgliela.
Sebbene che questo filo logico si possa interpretare in ambedue i sensi in realtà è più predominante nella donna.
Semplicemente per un fattore facilitato dalla possibilità di scelta.
A dimostrazione di ciò vengono in aiuto sia la storia antica che quella contemporanea.
La donna infatti per sua natura è attrezzata per attirare l'uomo a livello ormonale per il fine l'accoppiamento, fine molto limitante per l'uomo che si accoppia con una donna che non l'attira appunto.
Non è certo una novità, anche in natura pressochè tutti i maschi corteggiano le femmine e quasi mai il contrario.
Ecco che qui si insinua egregiamente l'opportunismo egocentrico fine a se stesso o ancor peggio alla sola categoria.
Nel mondo istintivo degli animali può essere attratta da qualsiasi fattore che ne assicuri la sopravvivenza, nel mondo umano questo assume degli aspetti agghiaccianti dati dalle maggiori capacità di elaborazione sia nel bene che nel male.
Questa quantità di attivismo degli uomini, dei poeti dei guerrieri che hanno da sempre osannato e difeso la donna (eccezioni a parte) non è mai stato corrisposto da un altrettanto attivismo femminile a livello culturale globale tale da dare un beneficio di stabilità psicologica alla società che invece tende a rincorrerre il pensiero predominante cioè quello femminile.
Se prima era solo passivismo ora in un allucinazione di massa si è traformato direttamente in attivismo contrario misto a passivismo conveniente.
Perciò è come se ci mancasse un pezzo, una corrispondenza biunivoca a livello emotivo che viene sempre però facilmente sostituita da una corrispondenza appunto materiale.
Poi con il femminismo questi aspetti si sono resi semplicemente palesi, mentre prima erano latenti.
Cioè se da una parte gli uomini sono considerati come bambini pericolosi e violenti (anche se i maggiori cervelli sono stati praticamente solo uomini, quindi almeno a loro qualche merito va riconosciuto), dall'altra le donne a maggior ragione possono essere considerate bambine viziate e altrettanto pericolose, vista la loro possibilità di scelta e del metodo nonchè del fine col quale la utilizzano.
Difficile però credere che queste differenze possano dipendere solo dalla natura, data la capacità di elaborazione, molto deve dipendere anche dalla cultura.