Aspettate un attimo, quando si dice "le colpe dei padri" bisogna intendere bene il significato fittizzio del termine colpa.
Infatti la colpa equivale ad un danno, altrimenti si chiamerebbe merito, il danno è quindi sinonimo di effetto, perciò non c'è nulla di strano o irreale nel dire:
Gli effetti dei danni provocati dai padri ricadranno sui figli, stesso discorso a livello generale:
gli effetti dei danni provocati da una generazione ricadranno sulla successiv.
Da qui però si distinguono due tipi di approcci.
Il primo tiene conto degli errori ne prende le distanze, cerca di riparare i danni e soprattutto si attiva per non commettere gli stessi errori.
Il secondo si disinteressa delle cause e degli effetti in quanto non è responsabilità sua nè riparare i danni nè evitare che questi vengano riprodotti.
Perciò il punto essenziale è ricordare, ma ricordare non significa colpevolizzare i figli per gli errori dei padri ma soprattuto non significa ignorare i meriti.
Se da una parte erano ecpoche violente lo erano anche per gli uomini, d'altro canto se oggi sulla carta ci sono i diritti anche per le formiche continuano a morire forse molte più persone che nel passato.
Nonostante siamo nel femminismo continuano a morire prevalentemente uomini, sul lavoro, nelle guerre, depredati di tutti i loro averi, privati dei figli, calunniati, sbefeggiati, suicidati, costretti sempre comunque a rispondere delle condizioni create dai loro padri, le donne oggi dando la responsabilità solo agli uomini come se anche loro non avessere contribuito e comunque già dimostrato il potere distruttivo di cui sono capaci, mentre oggi in pieno femminismo e quote rosa non si vede la benchè minima differenza di qualità in qualsiasi posizione le donne siano inserite.
Non hanno portato grandi cambiamenti se non a loro stesse quindi di fatto rappresentao l'altra faccia della medaglia e quindi semmai altrettanto detestabile ma con l'aggravante che appunto, e qui ritorno sul tema, ci fanno pagare colpe che non abbiamo, e che molto probabilmente non hanno neanche avuto tutti gli uomin della storia ma solo una minoranza.
Sai bene che le femministe (ed i loro cagnolini al guinzaglio) ti risponderebbero:
"Questo è ciò che dici tu, ma la realtà è ben diversa. A noi era proibito studiare, non potevamo frequentare l'università e far questo, quello e quell'altro", etc etc etc.
Eppure si legge sui testi antichi di come in certe civiltà le donne erano addirittura considerate Dee, ma certo quando fa comodo si evidenzia e si valorizza sempre solo certi aspetti e se ne ignorano altri per tirare l'acqua al proprio mulino.
Eppure a leggere questa signora che scrive un racconto a sostegno del fatto che il mestiere più vecchio del mondo non è la prostituta si nota la differenza di prospettiva quando torna utile e si scopre che le donne hanno sempre fatto altri mestieri:
"Sciamana. Viaggiatrice fra i mondi. Collegamento vivente fra terra e spirito. Guaritrice. Erborista. Oracolo. Garanzia del bilanciamento fra le varie forze naturali operanti sul pianeta. Lettrice di segni. Specchio sacro. Trasformatrice. Mutatrice di forma. Colei che ritrova le cose perdute. Artista e poeta. Danzatrice dell’estasi.
Anche quando le norme patriarcali sono ben stabilite, come in Grecia e a Roma a partire dal 4° secolo prima di Cristo, la memoria del più antico mestiere femminile fa sì che le donne pratichino la medicina senza incontrare grossi ostacoli: che si tratti di ostetricia (maia e obstetrix) o di altro (iatrikê, medica, iatrina). Le loro iscrizioni funerarie rivelano che erano onorate al pari dei loro colleghi uomini per i servizi prestati.
E così fu in Cina, persino in quella ormai confuciana delle “Tre obbedienze e quattro virtù” che avrebbero dovuto chiudere definitivamente le donne nelle case o nei bordelli. I medici e le mediche studiavano testi come “La diagnosi del battito del polso” di Su Nu (Semplice Donna) e anche il classico che portava come titolo il suo nome e null’altro perché consisteva di “tecniche da camera” (sessuologia). Alla medica Feng, durante la dinastia Song, fu conferito il titolo di “Signora che ha portato sollievo alla nazione” per avere, tra le altre imprese, curato le sofferenze dell’Imperatrice Vedova"
https://lunanuvola.wordpress.com/2013/11/23/il-mestiere-piu-antico/