E' lo stesso identico meccanismo attraverso il quale più si tende a rimarcare di una persona i suoi veri o presunti difetti e più questa finirà col metterli in atto con la convinzione ormai radicata che, essendo ormai marchiata a vita, non ci sia più alcuna differenza tra il proprio agire bene o agire male, un po' come l'adolescente frustrato dalle continue lamentele del genitore che finisce con il diventare disobbediente a priori, perché tanto, qualunque cosa faccia, al genitore non andrebbe comunque bene.